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Redazione Lazio

SANITA' METROPOLITANA: TRA PIANI SCELLERATI, MILIONI DI EURO VACANTI, SMANTELLAMENTO DELLO SPOLVERINI

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Tempo di lettura 4 minuti Emilio Cianfanelli, presidente del collegio di vigilanza, dopo il 15 novembre ha intenzione di convocare il collegio: “bisogna andare avanti"

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di Chiara Rai

Lazio – Il Piano di riordino della rete ospedaliera presentato dalla Regione Lazio riaccende le speranze rispetto alla concreta realizzazione del Nuovo Ospedale dei Castelli che, proclami a parte, sembra vivere un momento di incertezza dopo un avvio in quarta con l’appalto dei 68 milioni di euro che si esaurisce ad Aprile 2016.

Con la massima urgenza andrebbero appaltati gli altri 76 milioni già previsti per la realizzazione del nosocomio, se ciò non accade si rischia di rimanere con un eterno cantiere che non vedrà mai luce. Ad evidenziare questa realtà è il sindaco di Ariccia Emilio Cianfanelli che sottolinea appunto l’urgenza di appaltare gli altri 76 milioni di euro e, rivolgendosi alla direzione Asl RmH fa presente la necessità, specialmente in questa fase, di richiedere consulenza ad un dipartimento di ingegneria clinica che decida materialmente come devono essere realizzate le sale operatorie, la logistica del punto di prima emergenza ecc.

Questo in quanto il progetto risale al 2007 e di fatto, trovandoci  nel 2014, serve assolutamente una consulenza di ingegneria clinica che permetta di conseguire un risultato efficiente sotto il profilo organizzativo della costruzione e allestimento delle varie specialità cliniche.

Cianfanelli, presidente del collegio di vigilanza, dopo il 15 novembre ha intenzione di convocare il collegio: “bisogna andare avanti – dice il primo cittadino – qualora la direzione appaltante dovesse palesare inerzia, il collegio, come dice la legge, potrà decidere di sostituirla”.

Manca tanto ancora da realizzare al Nuovo Ospedale: le sistemazioni esterne, l’acquisto attrezzature, l’eliporto, le strade, ma anche le lenzuola.

Ancora una volta questo piano sanitario dei Castelli Romani sembra fare acqua da tutte le parti: non esiste di fatto la pianta organica per mandare avanti quattro ospedali, figuriamoci sei! “L’Accordo di programma del nuovo ospedale – conclude Cianfanelli – non permette di cannibbalizzare il polo H2 per soluzioni temporanee e in utili”

 Ci sono 21 chirurghi in organico per tutta la Asl. L’ultima mozione presentata dal Comune di Ariccia riguarda anche il tema del singolare svuotamento dello Spolverini in favore dell’ospedale di Marino. Lo Spolverini è l’unico ospedale pubblico di riabilitazione, punto di riferimento per il centro sud e le isole.

Marino non è attrezzata, ad esempio, per accogliere una chirurgia oncologica in un reparto che non ha la degenza in quanto è un day surgery e come dire, alle 18 tutti a casa e chi va ricoverato viene trasportato altrove in ambulanza. Che senso ha tutto questo? Poco, se non che il San Giuseppe va salvato a discapito della scellerata chiusura del nosocomio ariccino.

Per l’oncologia attualmente non c’è ne rianimazione e medicina a Marino come non c’è ad Ariccia, ma allora perché spostarsi e buttare ben otto milioni di euro del servizio sanitario nazionale, cioè delle nostre tasche, impiegati nello Spolverini di Ariccia per il reparto fisiatria?

Senza oncologia e senologia che si vorrebbero spostare a Marino, la fisiatria non può esistere da sola allo Spolverini, un nosocomio con 26 posti letto e 18 mila metri quadri. E’ follia pura credere che possa funzionare in questa maniera, è chiaro che non potrebbe sopravvivere e chi pensa che questa ipotesi si possa reggere in piedi è probabilmente vittima di butade da pochi spiccioli. La riabilitazione la si vuole a tutti costi portare a Marino per una temporanea soddisfazione di  promesse quando invece la riabilitazione deve andare nel Nuovo Ospedale dei Castelli ben 16 mesi prima del fine lavori.

Intanto Teresa Fani, che ovviamente continua a lottare contro questa nuova assurda manovra, chiede che possa essere fatto un consiglio comunale aperto sul tema del trasferimento  della riabilitazione a Marino affinché tutti i cittadini sappiano cosa sta succedendo e come viene “smantellata” la sanità pezzo per pezzo.

Intanto Zingaretti, oggi, ha elencato le novità della sanità presentando il piano di riordino della rete ospedaliera 2014-15 e nella provincia ha annunciato grandi cambiamenti . Un numero maggiore di posti letto, una nuova funzione per i tre ospedali destinati alla chiusura (Monterotondo, Subiaco e Bracciano) il reinserimento pieno dei tre Pronto Soccorso nella rete dell'emergenza regionale e destinati dal decreto 80 a chiudere i battenti. E in arrivo, appunto, l'Ospedale dei Castelli. Lo prevede per la provincia di Roma il decreto 368 di riorganizzazione della Rete ospedaliera del Lazio. Il decreto prevede inoltre il potenziamento degli ospedali provinciali di riferimento come quelli di Tivoli e Civitavecchia, mentre per la Roma H il ruolo di capofila è destinato al nuovo Ospedale dei Castelli, in avanzata fase di costruzione, con il potenziamento della rete di elisoccorso, il collegamento informatico con estensione in tutti i Dea. Ma queste ultime affermazioni andrebbero motivati con altri 76 milioni di euro come detto poc’anzi.  Nelle tre Asl dell'hinterland si recuperano complessivamente 47 posti letto. Il bello è che nella Asl Rm H si registra un leggero decremento di 38 (ma di cosa si sta parlando dunque? Dei Castelli Romani caos alle porte di Roma?). Gli ospedali di Monterotondo, Subiaco e Bracciano, "condannati alla chiusura – spiega la Regione – tornano a pieno titolo nel circuito ospedaliero regionale, anche se con funzioni diverse. Subiaco si configura come presidio in zona particolarmente disagiata con un pronto soccorso. I posti letto in totale sono 50. Per Bracciano il modulo è lo stesso: i posti letto saranno 40. Monterotondo viene configurato come ospedale e sede di pronto soccorso e avrà 50 posti letto.

Ognuno dei tre centri sarà servito da una piazzola per l'elisoccorso (entro il 31 dicembre 2015). Entro il prossimo dicembre invece tutti i pronto soccorso e Dea saranno collegati per la trasmissione di immagini a consulenze a distanza. Crescono anche i posti letto dell'ospedale di Palestrina (+ 17) e del Parodi Delfino di Colleferro (+30). Gli ospedali di Tivoli e Civitavecchia vengono potenziati per posti letto e servizi. Il S. Giovanni Battista di Tivoli cresce di 43 posti letto. Viene prevista l'apertura del servizio di emodinamica al S. Paolo di Civitavecchia, che cresce di 58 posti letto.

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Castelli Romani

Castel Gandolfo, sulle sponde del lago appare un cartello del Comune “Attenzione pericolo di Morte”

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L’assessore Tiziano Mariani: “La settimana scorsa sono stati rinvenuti degli ordigni bellici inesplosi”

“Attenzione pericolo di morte, divieto di accesso nell’area e nello spazio lacuale antistante. Presenza di ordigni bellici inesplosi”. Questo quanto riportato dalla segnaletica, apparsa da qualche giorno e messa dal Comune di Castel Gandolfo che dice chiaramente che nel lago ci sono bombe inesplose che stanno lì dalla seconda guerra mondiale.

La segnaletica richiama due ordinanze (ndr. come scritto sui cartelli stessi) del 2013 e del 2021

Il fatto che esistano ben due ordinanze sta a significare che il pericolo della presenza di ordigni bellici si conosce da almeno 11 anni ma il segnale di pericolo, inequivocabile nella sua interpretazione, è stato messo pochi giorni fa:

Il cartello si trova sull’arenile del lago Albano di Castel Gandolfo, tra il vecchio porticciolo e il civico 7 di via dei Pescatori, vicino a un circolo di canoa direttamente con accesso in acqua per disabili.

Il cartello ha scatenato non poche polemiche e messo preoccupazione tra più di qualche operatore balneare e turistico nonché dei residenti che qualche bracciata lì intorno, almeno in questi anni e ultimi tempi, l’hanno azzardata: “Ci chiediamo perché sia comparso adesso – dicono altri residenti del posto – ci sembra davvero strano e il messaggio è inquietante: se si fa il bagno c’è il pericolo che esploda una bomba. Naturalmente vieteremo ai nostri figli di frequentare la zona, ci manca anche la disgrazia e poi magari ci sentiamo dire che ci avevano avvisato”.

Dal Comune, risponde l’assessore alle Attività produttive Tiziano Mariani: “La settimana scorsa sono stati rinvenuti degli ordigni bellici inesplosi e il Genio Civile ha provveduto alla bonifica. In via precauzionale abbiamo deciso insieme a Prefettura e Arma dei carabinieri di apporre la segnaletica e le boe che delimitano alla zona di pericolo in attesa di effettuare una bonifica più generale dell’area. Il sindaco ha già richiesto un intervento diretto della Regione o in alternativa i fondi per poter effettuare quanto prima l’intervento”.

Questi ordigni, rimasti dormienti per decenni, rappresentano un rischio reale e tangibile per chiunque si avvicini alle rive del lago. La presenza di ordigni bellici inesplosi, sebbene sorprendente nonostante abbastanza frequente nell’area dei Castelli Romani, è un fenomeno che semina paura e non incoraggia il rilancio turistico di qualità tanto auspicato per l’intera provincia. I resti dei conflitti passati continuano a emergere, minacciando la sicurezza e la stabilità delle comunità locali. Tuttavia, la loro scoperta sulle rive tranquille del Lago serve da promemoria urgente dell’importanza di affrontare questi pericoli con determinazione e urgenza. «Le autorità locali devono agire prontamente – dicono alcuni residenti – per identificare e rimuovere in modo sicuro gli ordigni bellici rimasti, proteggendo così il pubblico da potenziali rischi mortali. Allo stesso tempo, è essenziale educare il pubblico sulla natura di questa minaccia e sull’importanza di rispettare i divieti d’accesso per garantire la sicurezza di tutti». Lo scorso anno, a fine agosto, un bomba risalente alla Seconda Guerra Mondiale è stata trovata nella tarda mattinata di una tranquilla domenica nei pressi del lago. La scoperta è stata fatta da una persona che stava passeggiando lungo il percorso naturalistico di via dei Pescatori. Scattato l’allarme alle forze dell’ordine, sul posto sono arrivati i carabinieri della compagnia di Castel Gandolfo. La bomba, una spoletta lunga 10 centimetri non pericolosa, al momento del ritrovamento si trovava a qualche metro di distanza dalla riva. Il cartello apparso pochi giorno fa lascia presagire che il pericolo sia davvero concreto.

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Castelli Romani

Rocca Priora, elezioni: intervista a 360 gradi a Federica Lavalle

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Federica Lavalle, classe 1981, sposata, mamma di Lorenzo e Matteo. A leggere il suo curriculum vitae ci si accorge che in poco più di 40 anni ha un bel bagaglio di esperienze qualificate ed importanti in vari ambiti.

Giornalista, una laurea ed un master in economia sullo sviluppo sostenibile. A tutto ciò si aggiunge un passato da vicesindaco ed assessore ai Servizi Sociali, vicesegretario provinciale del Pd, presidente del Gal e consigliere metropolitano di Roma Capitale. Soprattutto una mamma super impegnata.

Ci diamo del tu? Ma dove lo trovi tutto questo tempo?

(sorride ed arrossisce insieme) Si si diamoci del tu. Vivo la vita con grande energia.
Sono sempre stata, sin dai tempi della scuola, una ragazza molto impegnata che ha cercato di cogliere i tanti aspetti che la vita ci pone di fronte e ringrazio la mia mia famiglia, da sempre attiva ed attenta nel campo sociale, che è stata un ulteriore stimolo alla mia attività politica

Quindi la politica non è stata una scelta ma una evoluzione del percorso?

Certo che si. Quando militi in un partito capisci, comprendi e, soprattutto tocchi con mano le problematiche delle persone ed allora la politica diventa impegno sociale finalizzato a lavorare per migliorare le cose.

Prima di questa nostra chiacchierata ho girato un po’ per Rocca Priora.
La “vox populi”, la piazza diciamo, mi parla di te come una persona capace di ascoltare e poi realizzare, dare consistenza a quelle parole ascoltate.
Spiegami un po’ …

Davvero? – risponde con estremo entusiasmo – mi fa piacere perché è l’ulteriore riprova di quella che è la mia Storia ed il mio modo di essere che nasce proprio dalla mia innata voglia di ascoltare le storie delle persone, le loro esperienze ed empatizzare con la comunità che mi onoro di rappresentare.

Mi piace dare risposte concrete dopo avere ascoltato e capito.
Tutto ciò diventa, per me, il valore aggiunto al mio agire politico.
Ho avuto il privilegio di porre in essere tutta una serie di progetti realizzati proprio grazie a questo approccio: dal Teatro delle Fontanacce nato dall’impulso realizzato della comunità roccapriorese e realizzato grazie al grosso impegno di Massimo e Luciana Frazzetto passando poi al Museo Benedetto Robazza che fu la realizzazione di un sogno condiviso da molti che io, allora assessore alle Politiche Sociali e Culturali ebbi l’onore di far nascere con l’aiuto, il sostegno, i consigli, la grande generosità di Luciana Vinci e dello stesso maestro Robazza.
Il Narciso un progetto che veniva dal basso e dall’unione di tutte le associazioni locali e che divenne un punto di riferimento dell’associazionismo stesso.

E poi mi hanno raccontato la tua dedizione completa alla scuola Materna comunale gratuita.

E si! Uno dei progetti che resta vivo nel mio cuore di mamma.
Qui ci fu la spinta con in aggiunta la necessità raccolta dalle famiglie, dalle mamme roccaprioresi. Come ti ho già detto la volta precedente capimmo e toccamo con mano proprio le difficoltà delle neomamme lavoratrici a tornare al lavoro. Coniugare l’essere mamma al proprio lavoro diventa difficile se noi “politica” non mettiamo in campo gli strumenti necessari tali per consentire loro di tornare a riprendersi quello spazio lavorativo conquistato, tante volte, con estrema fatica.

Domanda cattivella: hai parlato di “campo largo di idee condivise”. La lista Fare Rocca Priora è un, passami il termine, laboratorio politico che va dal Pd a FdI … ma Elly lo sa?

(e qui prima sorride ma poi con molta serietà risponde) Massimiliano io sono profondamente di sinistra, non solo sono da sempre impegnata in politica e sempre dalla stessa parte e da generazioni, sono iscritta alla Cgil ma quando ho la possibilità mi sono sempre impegnata per i temi storicamente legati alla cultura di sinistra come la scuola pubblica e per tutti, l’inclusione sociale ed il sostegno alle fragilità.
Ed in più ti aggiungo che nel territorio lavoriamo sui programmi, come sempre d’altronde.
Il Pd allargò il campo già nel 2009 con il progetto civico e amministrativo Viva Rocca Priora che favorì 10 anni di buon governo e grande stabilità cn Damiano Pucci sindaco che allora proveniva da un’esperienza di centro destra con l’UdC.

Nulla di nuovo dunque.

Quindi buone idee e capacità di realizzarle al servizio della comunità?

Certo che si. Poi alle persone interessa cosa faremo per loro e io di quello ti voglio parlare

Non ti nascondo che questo tuo approccio alla Politica, con la P maiuscola mi piace assai ma ora viene il meglio: cosa vuol lasciare alla tua città?

Mi impegnerò a restituire a Rocca Priora un asilo nido implementando maggiormente i servizi all’infanzia comunali e questa sarà un’opportunità per le famiglie ma creerà anche un importante indotto lavorativo.
Con la squadra di governo lavoreremo molto sul tema della disabilità e dell’inclusione a tutti i livelli riservando una quota di bilancio comunale per sostenere chi non ce la fa.

Federica se hai dato una occhiata alle altre mie interviste sai che sono solito chiudere con due sogni da realizzare con la “famosa” bacchetta magica.
Che sogno vuoi per la tua famiglia? E che sogno vuoi realizzare per la tua città?

Sono una donna molto concreta e per Rocca Priora vorrò lavorare, durante questo mandato, alla realizzazione di due strutture che la comunità attende da tempo:
una casa della musica e delle arti per restituire una struttura alla nostra realtà bandistica che è un’eccellenza regionale e per tutti quelli che fanno cultura sul territorio e una palestra per le Scuole Medie da utilizzare anche per le attività pomeridiane.
Nonostante l’altezza
– sorride – devi saper che sono stata un’accanita pallavolista e non abbiamo mai avuto una palestra che potesse ospitare un campo regolare.
Per la “Federica bambina” ma per molte delle mie colleghe sportive era una sogno poter avere un palestra adeguata. Lavorerò per realizzare questo.

Ho letto serenità negli occhi di Federica durante tutta questa intervista. L’immagine che mi lascia è di una donna energica ma che riesce ad emozionarsi di fronte alle piccole cose e questo suo profondo legale con Rocca Priora si tocca profondamente.
Grazie ancora …

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Cronaca

Guidonia Montecelio, botte tra ladri e padrone di casa: arrestato topo d’appartamento. E’ caccia al complice

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I Carabinieri della Stazione di Tivoli Terme hanno arrestato in flagranza di reato un 23enne georgiano, senza fissa dimora e con precedenti, gravemente indiziato del reato di rapina aggravata in concorso.
Lo scorso pomeriggio, a Guidonia Montecelio, località Villanova, due soggetti si sono introdotti in un appartamento di via D’Azeglio, di proprietà di un pensionato, in quel momento in vacanza all’estero. Sul cellulare del figlio dell’uomo, che vive a casa con lui, è arrivato il segnale d’allarme dell’impianto di videosorveglianza.
Il giovane nel visionare il filmato delle telecamere in tempo reale, ha effettivamente notato la presenza di 2 persone che si stavano introducendo nell’abitazione, così ha deciso di precipitarsi a casa, chiedendo aiuto anche ad alcuni amici. Arrivati presso l’abitazione, il figlio del proprietario assieme agli amici hanno notato la coppia vista poco prima nel video dell’impianto di video sorveglianza, allontanarsi con in mano dei borsoni pieni di refurtiva, tra cui orologi e gioielli. Ne è nata una violenta colluttazione, durante la quale uno dei due è riuscito a scappare.
Sul posto sono giunti anche i Carabinieri della Stazione di Tivoli Terme, allertati tramite 112 dal proprietario di casa, che sono riusciti a bloccare definitivamente il 23enne, che è stato arrestato, e su disposizione dell’Autorità Giudiziaria condotto presso il carcere di Roma Rebibbia, mentre sono ancora in corso le indagini per rintracciare il complice.



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