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Viterbo

RONCIGLIONE, PARERE ANAC SU GARA AGGIUDICAZIONE: IL COMUNE DICE LA SUA E RICORRE AL TAR

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Tempo di lettura 4 minuti "Sul presunto danno erariale ecisioni in merito non potranno che essere assunte dalla competente Corte dei Conti che sarà investita della questione".

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Redazione

Ronciglione (VT) – A seguito di notizie apparse sugli organi di informazione, – non questo quotidiano Ndr. – il Comune di Ronciglione intende precisare che l’ANAC non ha assolutamente annullato la gara per il servizio di gestione della sosta a pagamento né, tanto meno, ha proceduto ad inviare gli atti di gara alla Procura della Repubblica.

Ed infatti, l’Anac ha semplicemente rilevato che, a suo parere, la procedura di aggiudicazione della gara sarebbe stata viziata da una errata applicazione di una formula matematica necessaria all’attribuzione del punteggio ed ha rimesso al Comune di Ronciglione la decisione sul da farsi: ciò sul presupposto più volte indicato dalla stessa Autorità (vedi parere 19/2011) e dalla Giurisprudenza Amministrativa secondo il quale “la scelta di intervenire in autotutela da parte della stazione appaltante costituisce frutto di una determinazione discrezionale e non vincolata”.

Al riguardo della vicenda, comunque, sono necessarie alcune considerazioni anche al fine di fare chiarezza su una questione che potrebbe ingenerare sospetti di malaffare assolutamente inesistenti, tanto più con riferimento alle persone (tutti dipendenti comunali) componenti la commissione aggiudicatrice le quali godono della massima stima e fiducia da parte dell’Amministrazione Comunale e che non possono essere sottoposte a nessuna gogna mediatica, tantomeno da alcuni “benpensanti” che parlando (sparlando?) per meri fini politici coinvolgono persone per bene e di specchiata onestà.

La gara in questione prevedeva il sistema di aggiudicazione all’offerta economicamente più vantaggiosa: in parole povere detto criterio è basato su un'idoneità tecnica-economica che deve essere rapportata alla natura ed all'importo delle prestazioni oggetto della gara, per cui la scelta dell'offerta non è affidata al mero ribasso (o rialzo, come nel nostro caso di specie) del prezzo, ma coinvolge la valutazione comparativa di altri elementi della prestazione attinenti al termine di esecuzione o di consegna, al merito tecnico, alla qualità, alle caratteristiche estetiche e funzionali, al servizio post vendita, all'assistenza tecnica…
In buona sostanza, nel sistema della offerta economicamente più vantaggiosa l’aggiudicazione è effettuata a favore della ditta che offre il miglior rapporto tra la qualità del servizio offerto ed il prezzo delle prestazioni.

Nel nostro caso di specie, l’ANAC – nel confermare i punteggi espressi dalla Commissione Aggiudicatrice in ordine alla qualità del servizio – ha invece contestato la errata applicazione della formula matematica necessaria alla valutazione della parte economica della offerta: formula matematica, si badi bene, già specificatamente indicata nel bando di gara e quindi in un momento necessariamente anteriore alla presentazione delle offerte da parte delle ditte (trattasi di bando ad evidenza europea).

Più in particolare, la commissione aggiudicatrice ha specificatamente applicato la formula di cui all’allegato P al D.p.r. n°207/2010 e cioè V(a)i = Ra * 30 / Rmax dove Ra è il valore offerto dal concorrente, Rmax il valore dell’offerta più conveniente e 30 il punteggio massimo conseguibile: per l’ANAC, invece, la Commissione avrebbe dovuto applicare, previa interpretazione della predetta formula matematica, una diversa formula (non prevista in alcuna specifica normativa) così individuata: V(a)i= (Ra-60) * 30 / (Rmax – 60) dove 60 è la percentuale minima degli incassi da garantire al Comune così come prevista nel bando di gara.
Ora – a prescindere che tale ultima formula potrebbe portare, in talune ipotesi, a risultati matematicamente impossibili o a punteggi poco consoni rispetto alle offerte presentate (si provi ad effettuare un calcolo con due offerte uguali del 60% oppure un calcolo con tre ditte che offrono percentuali del 60,01%, 60,02% e 60,03%) –  bisogna sottolineare che per costante Giurisprudenza del Consiglio di Stato nelle gare pubbliche, la formula da utilizzare per la valutazione dell’offerta economica può essere scelta dall’amministrazione con ampia discrezionalità e di conseguenza la stazione appaltante dispone di ampi margini nella determinazione dei criteri da porre quale riferimento per l’individuazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa nonché nella individuazione delle formule matematiche; lo stesso Consiglio di Stato, poi, ha pù volte aggiunto che il legislatore rimette alla stazione appaltante la facoltà di determinare i criteri di valutazione delle offerte, precisando che questi vanno prefissati nella lex specialis – e cioè nel bano di gara – e ciò al fine di consentire a tutti i partecipanti alla procedura di aver sin dall’inizio contezza di tutti gli elementi che incidono sulla partecipazione, sulla valutazione delle offerte e, quindi, in ultima analisi sull’aggiudicazione.
In buona sostanza, la Commissione Aggiudicatrice ha applicato una formula matematica specificatamente prevista in una norma di Legge e l’ha preventivamente indicata nel bando di gara e cioè ben prima che arrivassero le offerte da parte delle società interessate le quali, quindi, erano già tutte bene a conoscenza dei criteri di calcolo che sarebbero stati usati in sede di aggiudicazione (non è certamente un caso che nproposto opposizione dinanzi al TAR) : in tal senso, parlare – o solo pensare – di possibili manipolazioni della gara ad evidenza pubblica è francamente paradossale oltre che, naturalmente, inaccettabile.    

Degno di nota, poi, che la formula applicata dalla Commissione Aggiudicatrice era già stata indicata nel bando di gara a suo tempo sottoposto al vaglio dell’ANAC preventivamente all’esperimento della gara stessa: ebbene, in tale occasione, nulla era stato eccepito dall’Autorità in ordine all’applicazione di tale formula matematica.

Peraltro, la formula applicata dalla commissione – oltre che essere specificatamente prevista nel D.P.R. 207/2010 – è la stessa usata da numerossimi comuni italiani nell'aggiudicazione delle gare di gestione del servizio di sosta a pagamento: basta una semplice ricerca sul web per rendersene conto.

Quanto, infine, alla questione del paventato danno erariale, bisogna preliminarmente sottolineare che lo stesso è stato solo presunto dall’ANAC e definitive decisioni in merito non potranno che essere assunte dalla competente Corte dei Conti che sarà investita della questione.

Ad ogni buon conto, visto il criterio di aggiudicazione della offerta economicamente più vantaggiosa – in virtù del quale la gara viene aggiudicata in favore di colui che offre il miglior rapporto qualità/quantità (tra cui il prezzo) – ne discende che non necessariamente vince colui che offre la migliore offerta economica dal punbto di vista del prezzo: e nel nostro caso di specie la Commissione ha valutato le offerte tecniche (e quindi la qualità del servizio) proposte dalla società aggiudicatrice di valore ben superiore alla differenza economica tra le offerte delle ditte: ad ogni buon conto, anche a voler prescindere dalla qualità del servizio offerto (aspetto che deve calcolarsi nel sistema di aggiudicazione della offerta economicamente più vantaggiosa), il danno economico di cui tanto si parla non sarebbe superiore ai 1.300,00 Euro per tre anni.

Per tutte le ragioni che precedono, nel confermare la fiducia nell’operato della Commissione Aggiudicatrice, il Comune di Ronciglione ha deciso di impugnare il provvedimento dell’ANAC dinanzi al competente TAR del Lazio affinché sulla vicenda sia fatta piena luce nel rispetto delle nostre convinzioni in ordine alla legittimità della procedura esperita.
L’Amministrazione Comunale di Ronciglione
 

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Cultura e Spettacoli

Viterbo, a palazzo Scacciaricci si presenta il Movimento “SpazioTempismo”

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Saranno per la prima volta uniti nell’opera artistica il Tempo, lo Spazio e la
rappresentazione multi-prospettica del soggetto con l’evidenza della continuità del
trascorrere del flusso dell’intervallo tra una prospettiva e l’altra. L’idea di
SpazioTempismo nasce nel 2010 da un’intuizione di Enzo Trifolelli che supportato poi
da Giampiero Ascoli, intraprendendo studi e ricerche, hanno ampliato e sviluppato il
tema dello Spazio e del Tempo che nella storia dell’arte ha radici profonde,
concretizzando il nuovo concetto e strutturando l’omonimo Movimento artistico.
Nell’ambito del Festival ViterboImmagine2023 lo SpazioTempismo ha avuto la sua
affermazione con l’esposizione di 34 opere di 24 artisti.
L’inaugurazione – con ingresso libero – si aprirà alle 18,00 presso Il Palazzo
Scacciaricci, una Torre-Loggia che sovrasta il caratteristico portico della Piazza S.
Pellegrino, nel suggestivo quartiere medievale, nel cuore del centro storico di Viterbo.
Enzo Trifolelli verrà introdotto da Silvio Merlani titolare della Galleria Chigi e, dopo
una breve ma interessante descrizione del concetto di SpazioTempismo, aprirà un
confronto con i presenti: artisti, appassionati dell’arte e non solo, sul nuovo concetto
e Movimento Artistico “SpazioTempismo”, per approfondire i temi inerenti.
Nella splendida cornice dell’evento, è previsto anche l’intervento della Critico d’Arte
Barbara Aniello che parlerà delle opere esposte e del Concetto SpazioTempistico.
All’esposizione saranno presenti molte opere realizzate con il Concetto dello
SpazioTempismo da alcuni dei seguenti artisti: Emanuela Artemi, Luciana Barbi,
Sergio Barbi, Simona Benedetti, Carlo Benvenuti, Nello Bordoni, Stefano Cianti, Alessia
Clementi, Pippo Cosenza, Raffaela Cristofari, Daniele Del Sette, Francesca Di Niccola,
Paola Ermini, Sheila Lista, Gino Loperfido, Francesca Mazzone, Matilde Mele, Arialdo
Miotti, Francesco Persi, Cecilia Piersigilli, Enzo Trifolelli, Tullio Princigallo, Rita

Sargenti, Alessandro Scannella, Giampietro Sergio, Paolo Signore, Carla Sozio, Jennifer
Venanzi, Alessio Zenone.
All’inizio dell’incontro saranno distribuite delle piccole brochure che illustrano il
concetto e che, assieme al link web (QR code), conducono alla più ampia descrizione
dell’idea. Sulla brochure web sono presenti anche immagini di opere in pittura,
scultura, Digital Art, installazioni e altorilievi.
La Mostra sarà visitabile, con ingresso libero, dal 20 aprile fino al 5 maggio 2024 dal
martedì al venerdì dalle 16,30 alle 19,30 e sabato, domenica e festivi dalle 10,00 alle
12,30 e dalle 16,00 alle 19,30.
Gli organizzatori dell’Evento e fautori del Movimento Artistico “SpazioTempismo”
invitano tutti i lettori a visitare la Mostra per ammirare le opere in SpazioTempismo
esposte.

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Cronaca

Tarquinia, vicenda abbattimento cavalli: sindaco e familiari minacciati di morte sui social. Depositata denuncia querela

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Il sindaco Alessandro Giulivi: “Questa volta vado fino in fondo, denunciando tutti coloro che hanno strumentalizzato e strumentalizzano questa triste vicenda”

Sull’abbattimento dei quattro cavalli avvenuto nei giorni scorsi per mano legale degli esperti veterinari chiamati della ASL di Viterbo, sono state scritte molte cose imprecise, false e che hanno spinto molte persone a rivolgere pesanti minacce di morte al sindaco Alessandro Giulivi e ai suoi familiari.

L’avvocato Paolo Pirani ha depositato questa mattina una dettagliata denuncia querela presso gli organi di polizia nei confronti di tutti coloro che hanno volutamente cercato di strumentalizzare la notizia per colpire il sindaco e l’amministrazione.

Una denuncia nei confronti anche delle associazioni e di coloro che, via social, senza adeguate informazioni, hanno deciso che il sindaco fosse il carnefice di animali che, in realtà, si è cercato di salvare fino all’ultimo.

Nei giorni precedenti il 27 marzo 2024,quattro cavalli vagano liberi nella località Taccone di Sopra, a Tarquinia, creando una situazione di pericolo per la pubblica sicurezza.

I cavalli, di razza baia e del peso approssimativo di 350-400 kg, sono stati avvistati nei pressi dell’uscita autostradale di Monte Romano. La loro presenza in aree trafficate rappresentava un rischio per gli automobilisti e per gli stessi animali.

Il sindaco Alessandro Giulivi veniva informato dagli uomini del Corpo Forestale dei Carabinieri della locale stazione di questa situazione. Successivamente, riceveva per conto della Asl Servizio Veterinario di Viterbo una lettera trasmessa via PEC nella quale veniva invitato ad emettere un documento sindacale di cattura e/o abbattimento.

Dopo aver preventivamente consultato il dottor Marco Perroni e il dirigente dottor Ferrarini del servizio ASL di Viterbo, il sindaco Giulivi provvedeva ad emettere (come previsto per legge) un’ordinanza sindacale che disponeva la cattura in sicurezza dei cavalli con ogni mezzo per tutelare la pubblica incolumità e di evitare ogni tipo di incidente.

L’ordinanza prevedeva due opzioni per la gestione della situazione: la cattura dei cavalli e il trasferimento in un luogo sicuro. O, in extrema ratio, qualora la cattura fosse impossibile o ci fossero situazioni di pericolo imminente per le persone, procedere con l’abbattimento.

Il 27 marzo, per la cattura dei cavalli è stato contattato, su indicazioni della Asl di Viterbo, uno specialista veterinario, esperto di fauna selvatica che ha valutato la situazione e messo in atto un piano di cattura, il quale, entrato in possesso di tutte le autorizzazioni, è arrivato sul luogo il giorno successivo e ha potuto valutare la situazione.

Ha quindi constatato che un cospicuo dispiegamento di forze dell’ordine era già impegnato a trattenere gli animali in un campo agricolo prevenendone, momentaneamente, l’invasione delle carreggiate stradali e autostradali.

In piena autonomia e senza condizionamenti, è stato deciso di tentare la narcosi a distanza anche attraverso l’utilizzo di un drone dotato di idonei strumenti usati in medicina veterinaria.

I cavalli si trovavano al centro del campo, in evidente stato di allerta e atteggiamento di fuga pressoché continuo.

Il primo dardo è stato lanciato con successo nei confronti di un cavallo che è rimasto narcotizzato per un breve lasso di tempo ma non è stato possibile procedere alla sua cattura completa.

Sono risultati vani gli ulteriori tentativi di avvicinamento e somministrazione di farmaci.

Come scritto dall’esperto nella sua relazione conclusiva, “la cattura farmacologica di questi soggetti mediante teleanestesia è piuttosto difficile non esistendo farmaci intramuscolari particolarmente efficaci sui cavalli. Si ricorre quasi sempre ad associazioni di più farmaci e spesso si rendono necessarie più somministrazioni”.

Nel pomeriggio dello stesso giorno le condizioni climatiche avverse (forte vento) hanno ostacolato in modo irrimediabile ogni tentativo di cattura.

Risultando inefficace ogni tentativo di sedazioni, si è proceduto a misure alternative.

Nel frattempo, la Polizia Locale aveva allertato i referenti dell’Università Agraria per trovare un posto idoneo al contenimento degli animali catturati.

Alcuni abili e titolati cavalieri insieme ai loro cavalli hanno tentato inutilmente di avvicinare i quattro esemplari, i quali hanno continuano ad allontanarsi evitando ogni tipo di contatto ravvicinato.

Solo dopo questo ennesimo tentativo è stata dichiarata inefficace la telenarcosi come metodo di contenimento.

Intanto, gli animali si erano portati a ridosso delle strade provinciali Aurelia Bis e Aurelia tratto autostradale ad alto transito veicolare, soprattutto in quelle ore a ridosso dell’esodo delle festività pasquali e per questo ritenuti pericolosi.

A questo punto, gli esperti hanno deciso di procedere al loro abbattimento.

Tutto è avvenuto sotto il costante e vigile controllo del Corpo Forestale dei Carabinieri, della Polizia di Stato e della Polizia Locale.

L’operazione di abbattimento è avvenuta per mano dei veterinari che prima di procedere hanno mostrato alle forze dell’ordine le armi da utilizzare e chiesto di mettere in sicurezza l’intera area per evitare pericoli alle persone.

Alla luce di tutto questo (dimostrabile in modo inconfutabile con corrispondenze ufficiali e relazioni conclusive), il primo cittadino ha deciso di procedere con la denuncia, in sede Penale e Civile, di tutti coloro che in questi giorni hanno continuato, in modo costante, a diffondere false informazioni, formulare accuse infondate e soprattutto scrivere minacce di morte sia sui social che inviati nelle e-mail del Comune di Tarquinia.

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Cronaca

Asl Viterbo, prende forma la nuova casa di comunità di Bolsena

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Prende forma la nuova casa di comunità di Bolsena, i cui lavori, iniziati lo scorso dicembre, e finanziati dall’Unione europea NextGenerationEU, fondi Pnrr, per un importo di circa 1milione e 400mila euro, stanno proseguendo nel rispetto del cronoprogramma iniziale.
 
“Ad oggi – spiega il commissario straordinario della Asl di Viterbo, Egisto Bianconi, impegnato in queste settimane in un tour nella Tuscia in tutte le strutture sanitarie interessate da lavori finanziati con fondi Pnrr – gli interventi realizzati a Bolsena hanno riguardato principalmente le opere di demolizione e di risanamento definitivo di alcune problematiche collegate all’umidità presenti da anni nella struttura. Nei prossimi giorni inizieranno i lavori di ricostruzione degli ambienti e di tracciamento degli impianti. L’obiettivo è ridefinire la struttura, da un punto di vista sanitario, con spazi adeguati e tecnologie idonee per rendere efficienti e accoglienti tutti i servizi e le linee di attività che renderemo operativi presso la nuova casa di comunità”.
 
Il progetto prevede, infatti, la rimodulazione delle aree interne, per adeguarle alle funzioni richieste, e contempla, tra l’altro, la sostituzione dell’intera dotazione tecnologica impiantistica, compreso l’impianto di sollevamento. È prevista anche la sostituzione di tutti gli infissi esterni con tipologia più altamente performante in relazione al contenimento dei consumi energetici.
 
“A meno di una settimana dall’attivazione delle Centrali operative territoriali dei Distretti A, B e C, in funzione presso gli ospedali di Belcolle, Tarquinia e Civita Castellana – conclude Egisto Bianconi – siamo qui a Bolsena e, nei prossimi giorni, saremo a Ronciglione dove sono in corso degli importanti lavori di ristrutturazione, di riqualificazione e di potenziamento complessivo, in previsione della creazione, non solo della casa, ma anche dell’ospedale di comunità. Credo che, a fronte di fondi così cospicui ottenuti dall’azienda dall’Unione Europea, sia doveroso rendicontare puntualmente alla cittadinanza lo stato dell’arte dei cantieri ad oggi aperti nel Viterbese e il processo in corso di definizione e di realizzazione di un nuovo modello sanitario, realmente e fisicamente più vicino ai bisogni di salute espressi dal territorio”.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Privo di virus.www.avast.com



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