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Roma

Anguillara, appello alla sindaca: rivedere il regolamento dei comitati di quartiere

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Tempo di lettura 3 minuti Una lettera giunta alla redazione de L'Osservatore d'Italia mette in luce incomprensioni e difficoltà che sussistono nei confronti del Comitato di Quartiere n°9

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di Simonetta D'Onofrio


ANGUILLARA (RM)
– Malgrado tutto, non si arrenderanno mai. È questo in estrema sintesi ciò che si evince dalla denuncia, già anticipata verbalmente a metà settembre, con uno scambio di informazioni riservate che un gruppo nutrito di cittadini, residenti a Colle Sabazio, quartiere periferico di Anguillara Sabazia, ha richiesto di diffondere a mezzo stampa.
Infatti, nero su bianco, la lunga missiva è giunta alla redazione del nostro giornale solo da pochi giorni, per mettere in luce all’intera cittadinanza e in particolare, alla neo amministrazione pentastellata, le gravi incomprensioni e le difficoltà che sussistono nei confronti del Comitato di Quartiere n°9, organismo riconosciuto dall’amministrazione comunale, istituito dall’ex giunta PD (guidata dall’allora sindaco Pizzorno), nato con il solo fine di risolvere le criticità territoriali e favorire la massima partecipazione alla gestione della cosa pubblica.

Cittadini alle urne Ma andiamo con ordine e torniamo indietro di qualche mese. Precisamente al 25 e il 26 giugno, (settimana successiva all’avvenuta elezione della sindaca Anselmo), giorni in cui furono fissate le elezioni per costituire il nuovo direttivo del Comitato di Quartiere 9, che dovrebbe rappresentare, almeno sulla carta, le località Ponton dell'Elce – Colle Sabazio – Albucceto – La Riccia – Trocchetti. Proprio su questo aspetto non sono mancate le polemiche, paventate più volte anche in rete da chi aveva espresso dubbi sul fatto che, ancora non si fosse insediata la neo sindaca, si riteneva fuorviante per i cittadini ritornare alle urne, dopo così poco tempo. Non solo. Nella stessa consultazione e lo stesso giorno i cittadini del comprensorio erano stati chiamati anche per esprimersi sull’apertura di nuove cave. In pratica un'interpretazione singolare della democrazia partecipata.


La lettera inizia così: “Nel quartiere n°9, sono sempre più le voci che lamentano la poca limpidezza con la quale si sono svolte le votazioni del 25 e il 26 giugno 2016 per eleggere il nuovo consiglio direttivo del Comitato di quartiere. In questa rotazione, il Direttivo per essere eletto aveva bisogno di un quorum del 20% degli aventi diritto al voto. Dal momento che tale caratteristica non poteva e non doveva consentire che, nei stessi giorni e nelle stesse sedi si potesse votare contemporaneamente per una petizione popolare e raccogliere le firme per un’inutile e populista richiesta di chiusura delle cave di basalto nella zona, si contesta che il comitato promotore ha, invece, scelto scientemente la medesima data in modo da attirare, con una succulenta esca, il maggior numero di ignari cittadini”. Un comitato promotore formato dalla ex presidente, candidata contemporaneamente per la lista Pizzigallo alle elezioni comunali e alla carica di consigliere del comitato, che aveva lasciato l’incarico alla ex vicepresidente, con un'applicazione piuttosto fantasiosa del regolamento comunale, dato che il direttivo era formalmente decaduto.Nel lungo testo viene evidenziato come nella sede di Colle Sabazio è apparso curioso alla cittadinanza l’elevato voto dato ai probiviri e viene citato come: “sia stata alta l’attenzione dei votanti nei confronti sia dei candidati consiglieri che dei probiviri, un tempo completamente ignorati”.


L'appello al sindaco Il gruppo di cittadini chiede anche alla sindaca Anselmo e all’attuale amministrazione che quanto prima intervenga sul regolamento dei comitati di quartiere, con modifiche radicali e razionali, al pasticcio lasciato in eredità dall’ex giunta Pizzorno. Riportano le criticità che hanno riscontrato finora e commentano così: “Importante è capire come il comitato di quartiere 9 , composto da cinque quartieri, oltre ad essere distanti tra loro, sono già consolidati individualmente ed hanno una propria storia, realtà e problematiche diverse. Queste caratteristiche non consentono loro fare insieme la stessa strada.” Proseguono i cittadini nella lettera che anche se si dovessero tenere nuove elezioni, queste risulterebbero inutili fin quando è in vita “questo nefasto e fallimentare regolamento dei comitati di quartiere. Utile solo, come la recente storia ci insegna, a fare da trampolino di lancio verso le elezioni comunali.” Viene criticato come nell’ultima assemblea generale il punto riguardante la situazione del pozzo di Colle Sabazio, sia stato inserito dal Direttivo, solo per dimostrare il suo interesse globale, tant’è che l’argomento è stato licenziato semplicemente con la comunicazione di un normale intervento di manutenzione.

L'elogio al consigliere Massimo Pierdomenico Oltre al tentativo di far capire come sia importante rivedere complessivamente l’istituto dei comitati di quartiere, nella nota giunta in redazione viene elogiato, il comportamento del neo consigliere pentastellato Massimo Pierdomenico. Citano quanto segue: “con grande solerzia e competenza, è intervenuto sul pozzo risolvendo il problema e ha iniziato concretamente l’iter per una soluzione definitiva. Tutto ciò il quartiere lo aspettava da anni". Infatti, ci tengono a precisare  come sia stato fondamentale l’intervento personale e puntuale di Pierdomenico,  recatosi sul posto affinchè si concludesse positivamente la grave problematica strutturale. Evidenziano il fatto che il territorio abbia bisogno di comportamenti virtuosi simili, una novità politica e amministrativa nel gestire il territorio ben apprezzata. In conclusione, ci dicono, come sia sufficiente rimboccarsi le maniche, piuttosto che concentrare la propria opera esclusivamente sulle chiacchiere.

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Costume e Società

Roma, una targa in ricordo di Mary Gayley Senni, co-fondatrice del Roseto

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C’è l’anima dei Castelli Romani nel roseto della città di Roma.
Mary Gayley nata a Birdsboro in Pennsylvania in uno dei viaggi in giro per il mondo incontra e si innamora del conte Giulio Senni di cui divenne moglie nel 1913.
Siamo ai primi del novecento: l’Art Nouveau la fa da padrone, Mascagni e le sue opere sono la colonna sonora e nel mondo letterario Hermann Hesse smuove coscienze e cuori.
La prima guerra mondiale smorza un po’ il sogno di questo inizio secolo ma Mary, ormai la contessa Senni, insieme al marito va a vivere a Grottaferrata, nel cuore dei Castelli Romani.
Nasce qui, nel giardino della sua villa, la passione per il giardinaggio: rose ed iris, in particolare.
La sua biografia ci racconta di un suo viaggio a Parigi e della vista al roseto del Parco di Bagatelle.
Al suo ritorno decide che anche Roma, città di cui è innamorata, debba avere il suo roseto.
Nel 1924 regala al Comune di Roma una prima collezione di rose provenienti dal suo giardino di Grottaferrata ma a causa della poca attenzione dell’allora Commissario Regio le rose vengono piantumate al Pincio: una dimostrazione di scarsa sensibilità che sminuisce il carattere sperimentale dell’iniziativa.
Mary Senni arriva al punto di chiedere la restituzione delle stesse rose talmente è delusa dal fatto.
Proprio a sottolineare la grandezza e l’intuizione di questa donna formidabile va ricordato che Armand Millet, botanico francese, diede il nome “Mary Senni” ad un iris “charmant et femminin” – incantevole e femminile.

l’iris Mary Senni

Dopo la guerra nacque il famoso Roseto di Roma.
Venerdì 17 maggio alle ore 15,00 nel Roseto di Roma Capitale vi sarà una cerimonia di posa della targa in memoria di Mary Gayley Senni, co-fondatrice del roseto ed ideatrice del Premio Roma per le nuove varietà di rose.
Un riconoscimento importante figlio di una sensibilità accresciuta verso l’universo femminile da sempre foriero non solo di idee ma che realizza, da sempre, sogni.

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Roma

Roma, Torpignattara: “Dammi i soldi, io ho il ferro, ti ammazzo, fammi controllare le tue tasche”. In manette banda di 6 ragazzi

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I Carabinieri della Compagnia di Roma Casilina hanno dato esecuzione a un’ordinanza che dispone la custodia cautelare agli arresti domiciliari – emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma, su richiesta della locale Procura della Repubblica di Roma – nei confronti di 6 uomini (tutti di età compresa tra i 19 e i 21 anni, 1 di origine egiziana 1 di origine brasiliana, gli altri italiani), gravemente indiziati di aver compiuto una violenta rapina, ai danni di un 32enne pakistano avvenuto nel quartiere Torpignattara la scorsa estate.
Il provvedimento è frutto di un’articolata attività investigativa, condotta a seguito dell’episodio criminoso, dai Carabinieri della Stazione di Roma Torpignattara, diretti dalla Procura della Repubblica di Roma, gruppo reati gravi contro il patrimonio e stupefacenti.
La puntuale ricostruzione dei Carabinieri ha consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico dei 6 indagati, in concorso con un minore, in ordine alla violenta rapina consumata nella notte del 28 giugno 2023 in un bar di via Acqua Bulicante.
L’incubo per la vittima inizia all’interno del locale ove sta tranquillamente consumando da bere quando un gruppo di persone fa ingresso nel bar; uno di loro lo affianca e gli chiede di offrigli da bere; al rifiuto dell’uomo inizia a minacciarlo dicendogli “dammi i soldi, io ho il ferro, ti ammazzo, fammi controllare le tue tasche”, mostrandogli un coltello e colpendolo improvvisamente con un pugno al volto; la vittima viene così accerchiata e trascinata fuori dal locale ove il pestaggio continua e la vittima viene presa a pugni e calci in faccia da tutti. Mentre la vittima è a terra gli strappano il marsupio contenente il portafoglio con la somma di circa 350 euro, il cellulare e le carte di credito, lasciando il pakistano sanguinante a terra per poi darsi alla fuga. Mentre trascinavano fuori il malcapitato 1 del gruppo intima al proprietario del bar di farsi gli affari propri così questi rimane all’interno senza intervenire. È la vittima con un altro telefono a riuscire ad allertare i soccorsi che lo conducono a mezzo ambulanza presso l’ospedale Vannini per i vari traumi riportati al volto.
Le indagini dei Carabinieri della Compagnia di Roma Casilina, dirette dalla Procura di Roma, attraverso i video delle telecamere di sorveglianza del locale e della zona, le testimonianze hanno consentito di risalire a un ragazzo della zona di origini brasiliane da cui poi si è arrivati agli altri 5.



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Castelli Romani

Frascati, al via la settimana Calasanziana al santuario della Regina delle scuole pie

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Un cartellone ricco di eventi religiosi e culturali

Si parte il 18 maggio alle 19,00 con la rappresentazione sacra La Leggenda di Ognuno messa in scena dal gruppo teatrale amatoriale Amici delle Scuole Pie. A seguire il Triduo di preparazione alla Festa avrà inizio martedì 20 maggio, alle ore 17,00, con la recita del Santo Rosario al quale seguirà la Santa Messa presso il Santuario della Regina delle Scuole Pie in piazza delle Scuole Pie a Frascati.
Mercoledì 22 maggio dopo la Santa Messa ci sarà l’ inaugurazione del Portale artistico opera dello scultore tuscolano Roberto Scardella, già autore della Statua bronzea collocata sul campanile del Santuario.

La statua bronzea di Roberto Scardella posta sul campanile del Santuario

Un’ opera in ferro a maglia poligonale con inserti di terracotta realizzata dalla ditta Fiorella Caroni Ceramiche su matrice originale dello scultore che sarà collocato all’ingresso.
L’ importante è significativo evento artistico sarà accompagnato da un incontro moderato dal noto giornalista Rai Luciano Ghelfi cui prenderanno parte Don Mauro Mantovani, Prefetto della Biblioteca Apostolica Vaticana, Padre Sergio Sereni Preposto provinciale d’ Italia dell’ Ordine dei Padri Scolopi e l’architetto Maria Grazia D’Amelio, docente dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata.
Giovedì 23 maggio alle 17,30 solenne celebrazione Eucaristica presieduta da S.E. Mons. Stefano Russo, vescovo di Frascati. Al termine la tradizionale processione con il quadro La Regina delle Scuole Pie, miracolosa immagine donata da San Giuseppe Calasanzio alla Casa di Frascati nel 1617
Le celebrazioni calasanziane si concluderanno domenica 28 maggio con il concerto del coro gospel One voice previsto alle ore 19,00 nella piazza e diretto dal maestro Simone Negri.

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