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Albano Laziale, Centro psicologia Castelli Romani: la sessualità nei bambini

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ALBANO LAZIALE (RM) – Imparare la sessualità è importante nella crescita di un bambino tanto quanto lo è imparare qualsiasi altro aspetto della vita. Se i genitori parlano con i figli del loro corpo, dei sentimenti e dei comportamenti che riguardano il sesso, i bambini imparano che parlare di sesso con i genitori non è sbagliato. Far capire ai propri figli che possono rivolgersi a loro e parlare liberamente è uno dei modi migliori che i genitori hanno per aiutarli a costruire la loro scala di valori.
In età prescolare, intorno ai 2-3 anni, i bambini riescono a riconoscere la propria appartenenza al genere sessuale (maschio, femmina) e verso i 3-5 anni si manifesta la curiosità sessuale. Capita infatti che rivolgano domande sul “pisellino” o sulla “patatina” o sul perché esistano i maschi e le femmine e “da dove escono i bambini”. Ai bambini di questa età piace spesso guardare sia il loro che il corpo di altri bambini, non si vergognano del loro corpo e amano stare nudi. Possono fare il gioco del dottore e dell’infermiera che consiste sia nel guardare che nel toccare. Verso i 5-7 anni è il periodo in cui cominciano a manipolare e ad esplorare i propri genitali. La masturbazione può avvenire per diversi motivi: per scoprire il proprio corpo, perché è piacevole, perché il bambino ha bisogno di andare in bagno, infine, perché prova una sensazione di consolazione quando è preoccupato.

Tra i 7/8 anni e i 12/13 i bambini rafforzano la propria identità di genere e giocano quasi esclusivamente con i coetanei dello stesso sesso. L’adolescenza diviene invece un periodo di nuova percezione della propria sessualità col raggiungimento della maturità fisiologica ed in tale contesto le esperienze assumono un significato differente dalle precedenti anche se è sempre la curiosità a spingere i ragazzi a nuove sperimentazioni.

Che cosa influenza il comportamento sessuale dei bambini?
I bambini imparano dai genitori, quello che pensiamo rispetto alla sessualità influenza il modo di affrontare il comportamento sessuale dei nostri bambini. Il modo in cui ci comportiamo, ci trattiamo, ci rispettiamo, il nostro bagaglio culturale ed il nostro credo religioso, influenzano il pensiero del nostro bambino sul sesso.
A volte i bambini possono vedere i loro genitori o altri adulti criticare o deridere persone dell’altro sesso, e alcune volte i bambini stessi vengono presi in giro dagli adulti. Questo tipo di comportamento può portare i bambini a sentirsi scontenti di essere maschio o femmina. Può insegnare loro ad aver paura delle persone dell’altro sesso o a considerarli inferiori.
Inoltre, hanno occasione di vedere una gran quantità di sesso presentato in un modo o nell’altro dalla televisione, i video, i giornali, i manifesti pubblicitari. Attraverso ciò che leggono, vedono e sentono imparano che cosa significa essere uomo o donna e come si comportano uomini e donne. A volte assistono ad immagini di violenza sessuale o di attività sessuali che, a causa della loro età, non sono ancora in grado di capire e questo li può turbare.
Infine, un peso importante ce l’hanno le scuole, nel modo in cui insegnano ai bambini a conoscere il loro corpo.

Cosa possono fare i genitori?
Di fronte alle domande dei bambini è importante rispondere con tranquillità e spontaneità, utilizzando un linguaggio che possano capire. Per esempio, rispetto alla curiosità di sapere da dove vengono, potete spiegare che sono stati generati da uno spermatozoo del loro papà e da un ovulo della loro mamma e che questi due elementi sono cresciuti in un cantuccio particolare nel corpo della loro mamma fino al momento in cui sono nati per essere quella persona speciale che oggi sono. Man mano che crescono si possono aggiungere informazioni, può essere utile utilizzare dei libri illustrati, che il bambino può seguire
mentre noi forniamo le spiegazioni.

Quando serve un aiuto?
Ci sono alcuni comportamenti del bambino che potrebbero indicare che qualcuno li ha molestati. È importante contattare uno psicologo quando il bambino: dimostra di sapere, riguardo al sesso, molto più di quanto vi aspettereste da un bambino della sua età; presenta arrossamenti, ematomi o dolore nella zona dei genitali; cerca di obbligare qualcuno a fare giochi sessuali, spesso bambini più piccoli, parla di sesso molto più degli altri bambini; si masturba così sovente da interferire con il gioco, o in pubblico anche oltre l’età dell’asilo, disegna sempre parti sessuali del corpo; dimostra paura o si innervosisce se qualcuno parla del suo corpo o di sesso. Tutti questi segnali possono indicare un abuso sessuale, ma potrebbero anche essere causati da altri problemi. Sono comunque segnali che indicano che vostro figlio ha bisogno di aiuto.
È importante non fare troppe domande per non angosciare il bambino ma rivolgersi a professionisti che possano capire cosa sta accadendo.

Dott.ssa Francesca Bertucci
Psicologa-Psicodiagnosta dell’età evolutiva-Mediatore familiare
Cell 3345909764-dott.francescabertucci@cpcr.it
www.psicologafrancescabertucci.com

Centro psicologia Castelli Romani- piazza Pia 21 00041 ALBANO LAZIALE

Castelli Romani

Castel Gandolfo, iniziati i lavori al parcheggio di via Giovanni Paolo II

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Castel Gandolfo – Da oggi sono ufficialmente iniziati i lavori di manutenzione straordinaria presso il parcheggio multipiano situato in Via Giovanni Paolo II, adiacente alla sede ASL Roma 6. L’intervento, realizzato dalla Città Metropolitana di Roma Capitale, comporterà alcune modifiche temporanee alla viabilità interna e il divieto di sosta per consentire il corretto svolgimento delle operazioni.

I lavori prevedono la manutenzione straordinaria delle aree interne del parcheggio, inclusi importanti interventi sull’impianto elettrico, al fine di garantire maggiore sicurezza e funzionalità alla struttura. Questo parcheggio è un nodo di scambio fondamentale per i numerosi utenti che quotidianamente si recano agli sportelli e ai poliambulatori della ASL.

Il Sindaco di Castel Gandolfo, Alberto De Angelis, ha espresso il suo apprezzamento per l’intervento: “Ringrazio la Città Metropolitana, nelle persone del Sindaco Gualtieri e del Vice Sindaco Sanna, per questo intervento che permetterà di mettere in sicurezza e valorizzare questo nodo di scambio che quotidianamente viene molto utilizzato dagli utenti che si recano agli sportelli e poliambulatori della nostra Asl”.

I lavori saranno eseguiti con la massima celerità possibile per ridurre al minimo i disagi per i cittadini. Ulteriori aggiornamenti saranno forniti periodicamente per informare la popolazione sull’avanzamento dei lavori e su eventuali ulteriori modifiche alla circolazione.

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Rocca Priora, incastrato il ladro seriale delle auto

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Arrestato dai carabinieri il ladro seriale che rubava dentro le macchine parcheggiate in sosta vicino ai negozi in pieno centro a Rocca Priora. Per due giorni si sono ripetuti furti all’interno di alcune auto che l’uomo forzava dopo aver visto i proprietari scendere per fare degli acquisti nella zona di via San Sebastiano in centro. I Carabinieri della locale stazione dopo aver ricevuto tre denunce da due uomini anziani e un perito informatico della zona, che avevano visto sottrarsi telefonini , tablet , iPad e altri oggetti dalle loro auto. Si sono appostati e l’altra mattina lo hanno fermato in flagranza di reato mentre tentava di aprire la macchina di un ottantenne del posto. Il ladro è stato arrestato e ritrovata tutta la refurtiva asportata precedentemente dalle auto in sosta davanti ai negozi in centro.

Presso il Tribunale di Velletri c’è stato il processo per direttissima per la convalida dell’arresto che è stato eseguito dal giudice monocratico. Il 35enne egiziano, già conosciuto alla Giustizia per furto, ricettazione e altri reati, ha patteggiato la pena ed è stato rimesso in libertà al momento. Con divieto di avvicinamento a Rocca Priora e altre prescrizioni imposte dalla magistratura.

I cittadini vittime dei furti hanno ringraziato a lungo i carabinieri del posto per essere intervenuti velocemente e aver identificato e arrestato l’autore ritrovandogli in casa sua sempre nella cittadina dei Castelli tutta la refurtiva che è stata restituita ai legittimi proprietari .

In particolare un iPad di lavoro molto importante per il perito informatico che lavora per importanti aziende del settore.

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Monte Compatri: incidente ad un mezzo di lavoro della società Tekneko, coinvolto un lavoratore

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Per l’ennesima volta la società Tekneko finisce agli onori della cronaca locale.
Dopo il licenziamento dell’operaio del cantiere di Monte Compatri che alla fine di aprile aveva rischiato di morire; dopo il sequestro del cantiere di Via Fontana delle Cannetacce da parte dell’Ispettorato del Lavoro; dopo la morte di un operaio del cantiere di Frascati la serie di situazioni negative all’ordine dell’azienda abruzzese si allunga ancora.
Stavolta, stante la nota diffusa dal sindacato Cobas del Lavoro Privato, si apprende la notizia che ieri, in via Acqua Felice, sempre a Monte Compatri, un mezzo da lavoro della società Tekneko con un operatore alla guida, per cause ancora da accertare, è finito fuori strada.
Durissima la nota del sindacato che si appresta a conoscere con migliore dovizia di particolari le cause che hanno portato all’incidente ma con la ferma convinzione, come dichiarato nella nota stessa, di essere “… estremamente convinti che questi siano gli effetti collaterali della “insicurezza” che, ormai, da troppo tempo, si vive nei cantieri Tekneko di Monte Compatri e che da alcuni mesi come Organizzazione Sindacale denunciamo …”.
Una situazione che preoccupa estremamente il sindacato che, nel proseguo della nota, auspica che “… il nostro collega di Monte Compatri non abbia riportato serie conseguenze in questo sinistro …” augurandogli “… una pronta guarigione …”.
E l’attacco prosegue all’indirizzo dell’amministrazione comunale monticiana guidata da Francesco Ferri con l’ennesimo invito, dapprima, a “vigilare sul rispetto delle norme su salute e sicurezza del lavoro nei servizi oggetto d’appalto” e successivamente ricordandogli di “non può permettersi di rimanere indifferente o, peggio ancora, solidarizzare con l’azienda come ha fatto successivamente all’infortunio dell’operatore ecologico colto da malore in servizio il 24 aprile e poi licenziato il 10 giugno scorso”.
Una battaglia a colpi di comunicati alla quale risponde, ormai da troppo tempo, il silenzio sia dell’azienda Tekneko che dell’amministrazione monticiana.

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