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Anbi chiede osservatorio nazionale risorse idriche e revisione direttiva quadro acque
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Cambiamenti climatici, ANBI: “Il Piemonte la regione con i territori più aridi della Penisola”
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2 Febbraio 2023
Gargano: “L’analisi dei dati idrologici della Penisola ribadisce la funzione fondamentale degli invasi”
Contraddicendo l’immagine consolidata, è il Piemonte la regione con i territori più aridi della Penisola: l’area centro-orientale segna un bilancio idrologico a 12 mesi, che può essere considerato ancora di siccità estrema. Ad evidenziarlo è il report settimanale dell’Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche.
Le condizioni del fiume Po restano drammatiche con portate, che rimangono largamente deficitarie a monte e che peggiorano man mano che ci si sposta verso il delta (praticamente dimezzate rispetto alla media del periodo): i valori sono ovunque inferiori all’anno scorso (a Torino : – 46%) ed a Piacenza si registra il nuovo minimo storico (306,09 metri cubi al secondo contro il precedente record di mc/s 333).
In Piemonte, la situazione risulta maggiormente compromessa nei bacini idrografici sud-occidentali, dove i fiumi Maira e Pellice (ad Ovest) hanno portate, che si aggirano intorno al 50% rispetto al già deficitario 2022, mentre la Bormida (a Sud) registra valori, che si attestano intorno al 42% dello scorso anno ed all’Orba manca quasi il 30% della portata.
“Nel breve periodo climatologico – commenta Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) – si ripete una tendenza, che continua a cogliere impreparato il territorio settentrionale del Paese: ci sono più risorse idriche al Centro- Sud Italia che al Nord. L’esempio arriva proprio dal Piemonte, dove oggi sono presenti solo 4 invasi mentre altri da anni aspettano scelte concrete e poi il Piano Laghetti che ne prevede, a breve, altri 10, i cui progetti definitivi ed esecutivi sono solo in attesa di finanziamento: permetterebbero di trattenere oltre 25 milioni di metri cubi d’acqua, garantendo irrigazione a quasi 17.000 ettari di campagne.”
In Valle d’Aosta lo spessore del manto nevoso, calato rispetto ad una settimana fa, è maggiore sui rilievi occidentali, dove mediamente si aggira sui 68 centimetri (record sulle Grandes Marailles con 125 centimetri), mentre si riduce a circa 47 centimetri sui territori al confine con il Piemonte fino ad arrivare a cm. 36 circa nella fascia centrale della regione. Le portate di Dora Baltea e torrente Lys sono in leggero aumento (fonte: Centro Funzionale Regionale Valle d’Aosta).
Per quanto riguarda i grandi laghi, fatta eccezione per il Verbano, i cui livelli rimangono comunque inferiori di circa mezzo metro rispetto alla media storica, le percentuali di riempimento hanno valori in calo rispetto alla settimana scorsa e si attestano al 17,1% per il Sebino, al 36,4% per il Benaco (contro il 79,3% dell’anno scorso!), al 20,6% per il Lario (di poco superiore al 2022).
In Lombardia, i livelli del fiume Adda ristagnano ai minimi del precedente quinquennio e la portata scende fino a toccare i 71 metri cubi al secondo. Rispetto alla settimana scorsa, le riserve idriche regionali segnano un incremento (+ 14,85% sull’anno scorso)dovuto alle precipitazioni nevose, che hanno interessato maggiormente i bacini di Brembo, Serio e Chiese-Eridio; nonostante ciò, però, il deficit rispetto alla media storica resta enorme: -42,3% (fonte: ARPA Lombardia), condizionato anche da un Dicembre 2022 con positivi scarti di temperatura fino a 3 gradi in pianura e neve inferiore alla media quasi dappertutto.
A Gennaio, in Veneto, la portata del fiume Adige è stata di oltre il 22% inferiore alla media calcolata dal 2004 al 2019 ed i livelli attuali sono tra i più bassi del recente decennio, pregiudicando la speranza di una ripresa nei livelli di falda. Calano anche gli altri fiumi della regione, con la Livenza ai livelli più bassi in anni recenti al pari con il siccitosissimo 2017.
In Emilia Romagna si riducono le portate di tutti i corsi d’acqua, che però mantengono valori superiori all’anno scorso. Fa eccezione la Secchia, la cui portata è fortemente condizionata dagli apporti pluviali, alternando picchi di portata a minimi storici, sotto i quali sta ora ristagnando. Come un anno fa, gli invasi piacentini trattengono solamente 5.700.000 metri cubi d’acqua, pari al 25% della capacità dei bacini di Molato e Mignano.
Grazie alle precipitazioni invernali, è migliore la situazione nelle regioni del Centro Italia.
Seppur con molte differenze, le portate dei fiumi toscani si avvicinano alle medie storiche con l’unica eccezione del Serchio, che torna invece ad essere deficitario (fonte: Centro Funzionale Regione Toscana).
Anche nelle Marche calano repentinamente i livelli dei corsi d’acqua, che però si mantengono sulle medie del recente passato; nei bacini artificiali continuano invece a confluire importanti apporti idrici (in una settimana: + 3 miliardi e 310 milioni di litri d’acqua). C’è da segnalare che, nelle Marche, il mese di dicembre è stato il secondo più caldo degli ultimi 60 anni, toccando + 6 gradi sulle medie del periodo.
Pure in Abruzzo, le temperature di Dicembre sono state generalmente fuori norma, stazionando 5 gradi in più della media; sul fronte pluviometrico, si registra un bilancio positivo nelle aree interne, con record rilevati nella Marsica (Oricola +92,7%, Avezzano +82,6%); la fascia collinare litoranea permane, invece, in deficit con record negativo a Penne: -74,2% (fonte: Regione Abruzzo).
Il fiume Tevere cala sia nella sezione umbra che in quella laziale ed un significativo decremento di portata è stato registrato anche da Liri, Sacco ed Aniene, che però a monte si mantiene in linea con le medie storiche. Mentre i livelli dei laghi di Bracciano e Nemi restano sostanzialmente invariati, molto positivi sono i dati rilevati all’invaso dell’Elvella, al confine con la Toscana, la cui quota, in un mese e mezzo, si è alzata di oltre 3 metri e che, rispetto all’anno scorso, trattiene 1.650.000 metri cubi d’acqua in più.
In Campania, i fiumi tornano a livelli di normalità dopo gli exploit delle scorse settimane (fonte: Centro Funzionale Multirischi Protezione Civile Campania).
I bacini della Basilicata, nonostante un calo di circa 15 milioni di metri cubi, mantengono una netta sopreccedenza (+ 61,85 milioni di metri cubi) sui volumi già abbondanti, stoccati un anno fa; analoga situazione, infine, si verifica in Puglia con un surplus di 83,35 milioni di metri cubi d’acqua rispetto a quanto invasato un anno fa, accresciuto di oltre 42 milioni di metri cubi in una sola settimana.
“L’analisi dei dati idrologici della Penisola – conclude Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI – ribadisce la funzione fondamentale degli invasi. L’imprevedibilità dell’andamento meteorologico porta ad evidenti differenziazioni pluviometriche nel tempo e nello spazio, cui è necessario rispondere con la funzione calmieratrice di nuovi bacini. L’amara domanda, che riecheggerà nelle prossime settimane di prevedibile e complessa gestione idrica, sarà ancora una volta la stessa: quanta acqua stiamo lasciando scorrere inutilizzata verso il mare?”
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Mutamenti climatici, ANBI: “Continua il dramma del fiume Po. Nonostante le piogge, resta in secca”
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26 Gennaio 2023
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La neve alle porte della Capitale in particolare nella zona dei Castelli Romani
L’Italia piomba nell’inverno. Da Nord a Sud si registrano forti nevicate che stanno creando non pochi disagi. In Molise, è stata una notte da incubo quella appena trascorsa per centinaia di automobilisti rimasti bloccati a causa del maltempo sulla strada tra Isernia e Campobasso all’altezza di Castelpetroso.
La circolazione, mentre sulla zona nevicava abbondantemente, è rimasta paralizzata per ore, dalle 19 e fino a notte fonda, a causa dei mezzi pesanti in difficoltà e in particolare di un tir finito di traverso sulla
carreggiata.
Tante le auto rimaste intrappolate fino a sei ore e anche diversi pullman carichi di studenti e pendolari. Molte persone non sono riuscite a rientrare a casa e hanno dovuto dormire negli hotel della zona.
In molti comuni, nelle zone più in difficoltà, soprattutto in Sardegna, si sta predisponendo la chiusura delle scuole. E proprio sull’isola, nel nuorese, si registra un blackout dell’elettricità in cinque comuni. A Venezia entrerà in azione il Mose, mentre nelle zone interne, in montangna, il pericolo valanghe è passato a 3 su 5. Vesuvio inbiancato a Napoli ed allerta meteo arancione: irregolari i collegamenti con le isole del golfo partenopeo; mentre ad Ischia è stata addirittura predisposta l’evacuazione per 90 persone per il rischio di forti precipitazioni. Una violenta sciroccata si è abbattuta su Capri. La zona dei Castelli, alle porte di Roma, è imbiancata. Piano d’emergenza sull’autostrada dei Parchi in Abruzzo; mentre in Molise, a Campobasso, domani le scuole resteranno chiuse. Neve anche in Toscana dove sulla vetta del monte Amiata si registrano 40 cm. Temperature ampiamente sotto lo zero in Val d’Aosta.
In Abruzzo allerta rossa per rischio valanghe
Il Centro Funzionale d’Abruzzo della Protezione civile, “tenuto conto del Bollettino Valanghe emesso in data odierna dal Servizio Meteomont dell’Arma dei Carabinieri”, comunica che per l’intera giornata di domani, sabato 21 gennaio, è prevista “criticità elevata – allerta rossa” per rischio valanghe su quattro delle cinque zone di allerta abruzzesi. In particolare la criticità elevata riguarda le aree Gran Sasso Est, Gran Sasso Ovest, Maiella e Parco Nazionale d’Abruzzo, mentre è prevista “criticità moderata – codice arancione” per l’area di rischio Velino-Sirente.
Sardegna imbiancata
Sono tanti i paesi he hanno chiuso le scuole in provincia di Nuoro. E ci sono anche le prime difficoltà nelle strade. Già da questa mattina sono in funzione gli spazzaneve. I fiocchi bianchi sono scesi già a bassa quota sopra i 500 metri in tutta la parte centrale della Sardegna e secondo i meteorologi continueranno a scendere fino a domani mattina, poi le nevicate interesseranno solo le vette sopra i 1000 mille metri. Anche gran parrte del nord Sardegna si è risvegliato sotto una coltre di neve. Qualche difficoltà nelle principali arterie stradali con rallentamento del traffico, ma Protezione civile, Anas e Polizia stradale stanno garantendo una circolazione in sicurezza. Scuole chiuse in molti Comuni, in particolare nel Goceano, ad Anela, Benetutti, Nule, e in Gallura, a Pattada, Buddusò, Tempio Pausania, Alà dei Sardi, Luras. Nel Sassarese neve anche bassa quota, a Osilo e Nulvi (480 metri sul livello del mare)dove sono state ugualmente chiuse le scuole con ordinanza del sindaco.
Tecnici Enel al lavoro su blackout in cinque comuni nel Nuorese
In condizioni proibitive a causa della neve che continua a cadere nel Nuorese, i tecnici dell’Enel sono al lavoro da questa mattina per rialimentare le cabine elettriche interessate dal blocco di corrente che ha causato un blackout in almeno cinque paesi del centro Sardegna: Desulo, Tonara, Belvì Gadoni e Aritzo. Secondo quanto appreso dall’ANSA l’interruzione è avvenuta sulle linee di alta tensione disalimentando le cabine di Enel. Per questo, attraverso generatori e cablaggi, si sta tentando di bypassare il blocco in attesa che i collegamenti tornino attivi.
Domani a Venezia si attiva il Mose. Prevista per le 9.55 una massima di marea di 115 centimetri
Domani Venezia tornerà a fare i conti con un’acqua alta rilevante: per questo è stata annunciata la messa in campo del sistema Mose, le paratoie a difesa della città. Per le 9.55, in base alle previsioni del Centro maree del Comune, è prevista una massima di 115 centimetri. Le temperature minime: nella notte ha nevicato anche a quote collinari. In montagna, comprese le prealpi, il pericolo di valanghe è marcato di grado ‘3’ su una scala fino a ‘5’.
Neve in Maremma, 40 cm sulla vetta dell’Amiata.
Nevicate in Maremma tutta la notte. Le squadre dei volontari Vab sono al lavoro nel Grossetano coi mezzi spargisale, in particolare nel comune di Roccastrada dove nelle frazioni di Sassofortino e Roccatederighi le scuole sono rimaste chiuse. Se le condizioni meteo non dovessero migliorare è previsto l’impiego di ulteriori squadre anche nel territorio di Montieri. Neve anche sul Monte Amiata dove a Prato delle Macinaie c’è una coltre di circa 30 centimetri. Sulle Vetta circa 40 centimetri. Nel fine settimana dovrebbe aprire la stazione sciistica.
La cima del Vesuvio imbiancata dalla neve e le temperature in deciso calo.
E’ ciò che hanno trovato al loro risveglio i napoletani, e con loro i residenti dei comuni alle pendici del vulcano, come conseguenza del brusco calo delle temperature. La Protezione Civile in Campania ha emanato allerta meteo arancione dalle 12 di oggi fino alle 8 di sabato con possibili mareggiate lungo le coste e neve sopra i 400 metri. Continuano i disagi nel golfo di Napoli. Il forte vento di Levante ha reso il mare molto mosso ed irregolari i collegamenti per Ischia e Procida. Per le prossime si prevede un peggioramento che potrebbe provocare ulteriori stop alle navi. Ad Ischia evacuate 90 persone in zona Monte Vezzi – L’allerta meteo arancione ha comportato una ulteriore evacuazione dall’isola d’Ischia: oltre ai cittadini che vivono nelle zone a rischio di Casamicciola gravemente interessate dalla recente frana, dalle prime ore del giorno è iniziato l’allontanamento dalle case anche per i 90 abitanti della zona di Monte Vezzi, ad Ischia Porto, altra località su cui grava il rischio idrogeologico e dove nel 2006 si verificò una frana che uccise quattro persone. A causa dell’allerta meteo, i sindaci dell’isola hanno disposto inoltre la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado oltre che di cimiteri e campi sportivi. Una violenta sciroccata si è abbattuta su Capri, con vento che ha raggiunto picchi di oltre 40 nodi pari a 60 Km/h, mare forza 5 con onde che superano i 2 metri. Improvvisa la tempesta di acqua, vento e grandine. L’ultima partenza da Capri per Napoli per ora si è avuta alle 15.35 con la nave veloce e la nave lenta della Caremar da Napoli per Capri alle 14.20. La pioggia e il vento hanno fatto ridurre di molto la visibilità, nei porti sono stati rinforzato gli ormeggi ai natanti che si trovavano ormeggiati nel porto. Le piogge incessanti delle ultime ore hanno gonfiato ulteriormente il fiume Volturno, che ha rotto gli argini in zona Grazzanise, nel Casertano. Coldiretti Caserta stima che dal punto dell’esondazione fino alla foce a Castelvolturno, l’acqua avrebbe invaso almeno 700 ettari di terreni agricoli, distruggendo ortaggi e cereali, ma anche invadendo aziende e stalle. “La situazione è preoccupante – riferisce Giuseppe Miselli, direttore provinciale di Coldiretti – stiamo verificando attraverso i nostri uffici zona i danni e le necessità. Le immagini dall’alto sono impressionanti, il fiume è uscito dagli argini per decine di metri su entrambe le sponde. Al momento è impossibile fare una stima dei danni, ma siamo nell’ordine dei milioni di euro. Nelle prossime ore occorrerà fare una valutazione con la Prefettura e la Regione.” Ma l’ondata di maltempo si è abbattuta su tutta la Campania con frane, smottamenti ed esondazioni con piante sradicate, interi campi coltivati allagati tra frutteti, vigneti ed ortaggi e serre. La situazione in regione – informa Coldiretti – resta preoccupante nella zona di Capaccio e Paestum nel Salernitano, dove il fiume Sele è uscito dagli argini allagando le coltivazioni di ortaggi invernali e le serre dove vengono coltivate le verdure della quarta gamma, mentre nel Sannio si contano i danni provocati dall’esondazione del fiume Calore, che ha invaso circa 200 ettari di vigneti tra Paupisi e Solopaca.
La neve alle porte di Roma, imbiancati i Castelli
Con l’abbassamento delle temperature è arrivata la neve anche alle porte di Roma, in particolare ai Castelli Romani. Rocca di Papa, comune a pochi chilometri dalla Capitale, si è svegliata con le strade imbiancate. Il Comune ha attivato tutte le misure precauzionali con la Protezione Civile presente sul posto. “Al momento – comunica l’amministrazione – non si sono registrati problemi significativi e tutte le strade principali sono state sgombrate e rese percorribili in sicurezza. Il personale del Comune è stato allertato e pronto ad intervenire in caso di necessità”. Qualche problema di viabilità per il ghiaccio sulle strade è stato registrato nel comune limitrofo di Rocca Priora. Anche qui è caduto qualche fiocco di neve. stessa situazione ad Albano, Velletri e nei comuni che insistono sui Castelli Romani. Più copiose le nevicate ad alta quota e nelle zone montane come il Terminillo.
Attivo piano emergenza neve su A24-A25. Nevica tra Carsoli-Teramo e Torano-Torre de Passeri
Dal pomeriggio di oggi e per le prossime 24 ore sono previste sulle autostrade A24 e A25 condizioni meteo avverse ed in particolare precipitazioni nevose nelle tratte comprese tra Carsoli e Teramo e tra Torano e Torre de Passeri e in corrispondenza dell’innesto A14. Anas sconsiglia gli utenti di mettersi in viaggio sulle due tratte autostradali, salvo per motivi di urgenza e solo dopo essersi informati sulle effettive situazioni metereologiche in corso e sulle reali condizioni della circolazione in autostrada, di programmare il viaggio, se possibile, evitando di attraversare le tratte maggiormente colpite nelle fasce orarie più critiche; viaggiare muniti di pneumatici invernali o in alternativa di catene a bordo, che in ogni caso devono essere montate esclusivamente in area di servizio o in area di parcheggio. Come stabilito dal Piano Operativo condiviso con la Polizia Stradale e con le Prefetture territorialmente competenti e in funzione dell’effettiva evoluzione dei fenomeni nevosi, possono essere attivati provvedimenti di regolazione del traffico con il fermo dinamico dei mezzi superiori a 7,5 tonnellate ed il loro accumulo, tali limitazioni attuate in via d’urgenza verranno mantenute per il tempo strettamente necessario in relazione alle previsioni meteo e alle condizioni di innevamento lungo tratte autostradali omogenee e funzionali alle esigenze operative, di sicurezza e fluidità della circolazione.
Scuole chiuse domani a Campobasso
Scuole di ogni ordine e grado pubbliche, parificate e paritarie e asili nido pubblici e privati, compresi i relativi uffici di Campobasso chiusi domani sabato 21 gennaio per l’allerta meteo. Lo ha disposto il sindaco, Roberto Gravina, con propria ordinanza “preso atto degli avvisi diffusi dal Dipartimento della Protezione civile che indicano una diminuzione delle temperature nei valori minimi che potrebbero causare formazione di ghiaccio, e precipitazioni nevose, localmente anche di forte intensità a partire dal pomeriggio oggi e per buona parte della giornata di domani 21 gennaio”. Il provvedimento, ha spiegato il primo cittadino, al fine di limitare disagi e rischi per la pubblica incolumità.
E’ arrivato il freddo anche in Valle d’Aosta: dopo settimane di temperature quasi miti, quelle che si registrano in queste ore sono “ampiamente sotto la media della stagione”, confermano dall’Ufficio meteo regionale. Guardando alle località turistiche, i valori minimi registrati oggi sono -19,1°C a Cogne (Cretaz), -17 a Cervinia, -15,7 a La Thuile, -13,1 Courmayeur. Scendendo ad Aosta, la colonnina di mercurio si è fermata a -7,9 °C, a Saint-Vincent -7,4. Ai 3.480 metri di quota del ghiacciaio di Plateau Rosà, sul Cervino, alle 9 di stamane c’erano -23°C.
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