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Roma

Anguillara, buste anonime per Sabrina Anselmo: spunta fuori una condanna del 2008

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Tempo di lettura 2 minuti La sindaca: "Come controprova nei prossimi giorni pubblicherò le foto del mio casellario giudiziale e dei carichi pendenti"

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di Ivan Galea

 

ANGUILLARA SABAZIA (RM) – Buste anonime contenenti una sentenza di condanna, pena condonata grazie all'indulto, risalente al 2008 nei confronti dell’attuale sindaco di Anguillara Sabrina Anselmo hanno animato lo scenario politico locale della cittadina alle porte di Roma.

IL FATTO

Anselmo è stata condannata a un anno di reclusione, pena patteggiata e dichiarata estinta per indulto, per aver denunciato “falsamente” lo smarrimento di tre assegni incolpando del reato di cui all’art. 648 cp (ndr ricettazione) i successivi prenditori sapendoli innocenti”. Così è scritto nella sentenza emessa dal Gup del Tribunale di Civitavecchia Giovanni Giorgianni depositata a dicembre del 2008 nei confronti dell’attuale sindaca Cinque Stelle di Anguillara Sabazia Sabrina Anselmo.


LA DICHIARAZIONE

Il sindaco Anselmo, in un post su Facebook, ha parlato del caso che la riguarda “In queste ore – ha scritto – è stato spedito in forma anonima un documento su un mio procedimento giudiziario condonato del 2008. Come controprova nei prossimi giorni pubblicherò le foto del mio casellario giudiziale e dei carichi pendenti al fine di fare chiarezza.  Le forze che da sempre governano il nostro Comune hanno tolto la maschera utilizzando lo strumento della macchina del fango per screditare l'operato di questa amministrazione.
L'impegno da parte del Sindaco e dell'amministrazione tutta nei confronti dei suoi cittadini proseguirà sino alla fine del mandato con la stessa determinazione e trasparenza sino ad oggi dimostrata!
In queste ore mi sono recata dalle forze dell'ordine per denunciare l'operato diffamatorio di ignoti e dei loro sodali. Consiglio ai cittadini di evitare di ascoltare le prediche sterili che troverete magari domani sulle testate giornalistiche che sono totalmente destituite di ogni fondamento.
Ai vili che non hanno il coraggio di esternarsi personalmente, ma che agiscono attraverso missive carbonare, dico che mi troveranno in Comune a lavorare in maniera più che mai determinata per Anguillara Sabazia !”.

Adesso bisognerà aspettare le reazioni del MoVimento Cinque Stelle che sta valutando la vicenda che la stessa sindaca ha sottoposto ai vertici

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Castelli Romani

Castel Gandolfo, iniziati i lavori al parcheggio di via Giovanni Paolo II

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Castel Gandolfo – Da oggi sono ufficialmente iniziati i lavori di manutenzione straordinaria presso il parcheggio multipiano situato in Via Giovanni Paolo II, adiacente alla sede ASL Roma 6. L’intervento, realizzato dalla Città Metropolitana di Roma Capitale, comporterà alcune modifiche temporanee alla viabilità interna e il divieto di sosta per consentire il corretto svolgimento delle operazioni.

I lavori prevedono la manutenzione straordinaria delle aree interne del parcheggio, inclusi importanti interventi sull’impianto elettrico, al fine di garantire maggiore sicurezza e funzionalità alla struttura. Questo parcheggio è un nodo di scambio fondamentale per i numerosi utenti che quotidianamente si recano agli sportelli e ai poliambulatori della ASL.

Il Sindaco di Castel Gandolfo, Alberto De Angelis, ha espresso il suo apprezzamento per l’intervento: “Ringrazio la Città Metropolitana, nelle persone del Sindaco Gualtieri e del Vice Sindaco Sanna, per questo intervento che permetterà di mettere in sicurezza e valorizzare questo nodo di scambio che quotidianamente viene molto utilizzato dagli utenti che si recano agli sportelli e poliambulatori della nostra Asl”.

I lavori saranno eseguiti con la massima celerità possibile per ridurre al minimo i disagi per i cittadini. Ulteriori aggiornamenti saranno forniti periodicamente per informare la popolazione sull’avanzamento dei lavori e su eventuali ulteriori modifiche alla circolazione.

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Castelli Romani

Rocca Priora, incastrato il ladro seriale delle auto

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Arrestato dai carabinieri il ladro seriale che rubava dentro le macchine parcheggiate in sosta vicino ai negozi in pieno centro a Rocca Priora. Per due giorni si sono ripetuti furti all’interno di alcune auto che l’uomo forzava dopo aver visto i proprietari scendere per fare degli acquisti nella zona di via San Sebastiano in centro. I Carabinieri della locale stazione dopo aver ricevuto tre denunce da due uomini anziani e un perito informatico della zona, che avevano visto sottrarsi telefonini , tablet , iPad e altri oggetti dalle loro auto. Si sono appostati e l’altra mattina lo hanno fermato in flagranza di reato mentre tentava di aprire la macchina di un ottantenne del posto. Il ladro è stato arrestato e ritrovata tutta la refurtiva asportata precedentemente dalle auto in sosta davanti ai negozi in centro.

Presso il Tribunale di Velletri c’è stato il processo per direttissima per la convalida dell’arresto che è stato eseguito dal giudice monocratico. Il 35enne egiziano, già conosciuto alla Giustizia per furto, ricettazione e altri reati, ha patteggiato la pena ed è stato rimesso in libertà al momento. Con divieto di avvicinamento a Rocca Priora e altre prescrizioni imposte dalla magistratura.

I cittadini vittime dei furti hanno ringraziato a lungo i carabinieri del posto per essere intervenuti velocemente e aver identificato e arrestato l’autore ritrovandogli in casa sua sempre nella cittadina dei Castelli tutta la refurtiva che è stata restituita ai legittimi proprietari .

In particolare un iPad di lavoro molto importante per il perito informatico che lavora per importanti aziende del settore.

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Roma

Roma, metro Piramide: la banchina degli impuniti

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È senza soste l’impegno della vigilanza nelle stazioni metro di Roma.
Ma come potete vedere dalle foto le difficoltà maggiori avvengono in questo preciso momento presso la stazione Piramide della Linea B (sono circa le 18) dove un folto gruppo di borseggiatori bosniaci, si ostina a restare sulla banchina incurante degli avvisi della Guardie Giurate predisposte al servizio che li stanno invitando a lasciare la stazione.
Una situazione a dir poco incresciosa che mostra in pieno i limiti di un sistema giuridico che rischia di confermare sempre di più il concetto di “impunità” per chi si macchia di tale reati.

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