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Roma

ANGUILLARA: Sarebbe questa la cosiddetta “democrazia partecipativa”?L'Associazione "DIRITTI CITTADINANZA DEL LAGO" chiede un incontro urgente con la Giunta

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Tempo di lettura 3 minuti Una cosa è certa, ad Anguillara la democrazia rappresentativa non funziona più e non funzionerebbe neanche con la bozza proposta per l’auspicato cambiamento

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Redazione

 

L’associazione “DIRITTI CITTADINANZA DEL LAGO” , dopo aver letto la bozza di “Regolamento dei Quartieri” a cura dell’amministrazione di Anguillara Sabazia, recentemente divulgata sui canali social nei gruppi Facebook che si occupano del territorio del lago di Bracciano, non può esimersi dal rappresentare forti perplessità in merito alla rispondenza di tale provvedimento alle più elementari regole della cosiddetta “democrazia partecipativa”.

In particolare, notiamo le criticità contenute nei seguenti punti:
a) l’Art. 3.1. recita che “il Comitato di Quartiere si compone di nove componenti “nominati dal Sindaco” su designazione dei Capigruppo Consiliari;
b) art.1 recita che i Comitati di quartiere non debbono svolgere attività politica. Che significa? Chi si occupa del territorio e contesta ad es. le scelte della Regione Lazio in materia di cave di basalto non fa forse politica?
c) Art.10: Il Comitato di Quartiere viene sciolto dal Consiglio Comunale con il voto favorevole dei 2/3 …..; ecc.

In sostanza – sostengono i responsabili dell’associazione – ci sembra che l’Amministrazione Comunale di Anguillara intenda costituire Comitati di Quartiere, formati da “nominati” o “da propri referenti” che non possono in alcun modo contestare eventuali scelte della Maggioranza, non condivise ad esempio “da una parte” dei cittadini residenti in un singolo quartiere, senza rischiare di essere “cancellati”.

Sarebbe questa la cosiddetta “democrazia partecipativa”? Noi pensiamo che i Comitati di Quartiere di Anguillara debbano essere eletti direttamente dai cittadini, con scheda a parte, in concomitanza con le elezioni del Consiglio Comunale. Debbono essere “autonomi” ed “apartitici”, non già apolitici, ed al limite anche “antagonisti” rispetto ad eventuali scelte dell’Amministrazione non condivise in certi quartieri. Non ci possono essere vincoli, lacci o lacciuoli, altrimenti i comitati di quartiere “non sono credibili”.

Desideriamo sottolineare che ad Anguillara, il primo Comitato di Quartiere fu costituito nel 1994 a Ponton dell’Elce, per il semplice motivo che le Istituzioni (Regione, Provincia, Comune) non riuscivano a risolvere i “problemi elementari” (fogne, acqua, pubblica illuminazione, viabilità) dei cittadini che avevano pagato al Comune gli oneri di urbanizzazione. Nei successivi dieci anni ci sono state collaborazioni con le amministrazioni che si sono succedute, quando è stato possibile, ma anche forti contrasti. Ebbene ricordare che per difendere i propri concittadini furono prodotti anche due esposti-denunce alla Procura della Repubblica (2002/2003). All’inizio, il consenso popolare era molto forte. L’ex comitato di quartiere di Ponton dell’Elce riusciva efficacemente a interpretare i bisogni del quartiere e a farsene carico. Successivamente con la lenta risoluzione dei problemi elementari questo consenso si è progressivamente ridotto.
La crisi di consenso alla democrazia partecipata c’è stata quando, a partire dagli anni 2007-2008, l’Amministrazione Comunale con a capo l’ex sindaco Emiliano Minnucci, aveva ritenuto di “istituzionalizzare” i Comitati di Quartiere. Iter formalizzato a seguito dell’insediamento dell’ex giunta con a capo l’ex sindaco, Francesco Pizzorno (stesso colore politico), snaturandone la loro natura spontanea. A nostro avviso è stato un “errore fatale”.
Si provi oggi a fare un sondaggio d’opinione sulla fiducia che hanno i cittadini nei pochi Comitati di Quartiere “istituzionalizzati” esistenti ad Anguillara. Per quanto sopra esposto, l’Associazione “DIRITTI CITTADINANZA DEL LAGO”, auspica che il Consiglio Comunale ci ripensi e voglia confrontarsi preliminarmente con tutte le “libere associazioni” esistenti sul territorio, prima di arrecare ulteriori danni alla cosiddetta “democrazia partecipata” ad Anguillara.
Una cosa è certa, ad Anguillara la democrazia rappresentativa non funziona più e non funzionerebbe neanche con la bozza proposta per l’auspicato cambiamento. E questa, si potrebbe dire, non è certo una novità. Oggi a mancare è proprio la rete capillare di partecipazione, anche perché la politica si è ridotta a un fatto effimero, si presenta solo le competizioni elettorali, per avere consenso, a discapito delle problematiche dei cittadini.
In questo contesto, i referenti dell’associazione “DIRITTI CITTADINANZA DEL LAGO” chiedono al più presto un incontro con la Giunta, ricordandole che in campagna elettorale al punto della “Trasparenza e Partecipazione” il programma elettorale recitava così :
“L’organizzazione e la programmazione territoriale influenzano la vita dei cittadini che le subiscono, è quindi indispensabile integrare i processi decisionali con strumenti e metodologie innovative di pianifi¬cazione. Verrà promosso un approccio progettuale e comunicativo, attraverso una “pianifica-zione partecipata” e condivisa, che prevedrà la collaborazione dei cittadini alla co¬struzione di politiche di programmazione e gestione del territorio. Il processo di consultazione dei cittadini non dovrà essere, come è avvenuto in que¬sti ultimi anni, di semplice informazione ma sarà caratterizzato da un vero e proprio di¬battito urbanistico. Si svilupperà un processo di “appropriazio¬ne” che permetterà di rendere tutti i citta¬dini consapevoli delle risorse della propria comunità, e quindi delle strategie ammini¬strative adottate. L’intero processo di progettazione urbani¬stica, che in genere comprende le fasi di analisi, sviluppo e attuazione, sarà affian¬cato da una fase trasversale di monitoraggio che permetterà di verificare quoti¬dianamente problemi, proposte e desideri dei cittadini relativi all’intorno urbano in cui vivono. Verranno utilizzati strumenti informatici di modellazione e simulazione che permette¬ranno di definire i vari scenari e di acquisire eventuali proposte di cambiamento da par¬te dei cittadini. Grazie a questa metodologia si aumente¬rà la trasparenza dell’amministrazione e si coinvolgeranno i cittadini accrescendone il senso di appartenenza alla comunità.”

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Castelli Romani

Castel Gandolfo, iniziati i lavori al parcheggio di via Giovanni Paolo II

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Castel Gandolfo – Da oggi sono ufficialmente iniziati i lavori di manutenzione straordinaria presso il parcheggio multipiano situato in Via Giovanni Paolo II, adiacente alla sede ASL Roma 6. L’intervento, realizzato dalla Città Metropolitana di Roma Capitale, comporterà alcune modifiche temporanee alla viabilità interna e il divieto di sosta per consentire il corretto svolgimento delle operazioni.

I lavori prevedono la manutenzione straordinaria delle aree interne del parcheggio, inclusi importanti interventi sull’impianto elettrico, al fine di garantire maggiore sicurezza e funzionalità alla struttura. Questo parcheggio è un nodo di scambio fondamentale per i numerosi utenti che quotidianamente si recano agli sportelli e ai poliambulatori della ASL.

Il Sindaco di Castel Gandolfo, Alberto De Angelis, ha espresso il suo apprezzamento per l’intervento: “Ringrazio la Città Metropolitana, nelle persone del Sindaco Gualtieri e del Vice Sindaco Sanna, per questo intervento che permetterà di mettere in sicurezza e valorizzare questo nodo di scambio che quotidianamente viene molto utilizzato dagli utenti che si recano agli sportelli e poliambulatori della nostra Asl”.

I lavori saranno eseguiti con la massima celerità possibile per ridurre al minimo i disagi per i cittadini. Ulteriori aggiornamenti saranno forniti periodicamente per informare la popolazione sull’avanzamento dei lavori e su eventuali ulteriori modifiche alla circolazione.

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Castelli Romani

Rocca Priora, incastrato il ladro seriale delle auto

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Arrestato dai carabinieri il ladro seriale che rubava dentro le macchine parcheggiate in sosta vicino ai negozi in pieno centro a Rocca Priora. Per due giorni si sono ripetuti furti all’interno di alcune auto che l’uomo forzava dopo aver visto i proprietari scendere per fare degli acquisti nella zona di via San Sebastiano in centro. I Carabinieri della locale stazione dopo aver ricevuto tre denunce da due uomini anziani e un perito informatico della zona, che avevano visto sottrarsi telefonini , tablet , iPad e altri oggetti dalle loro auto. Si sono appostati e l’altra mattina lo hanno fermato in flagranza di reato mentre tentava di aprire la macchina di un ottantenne del posto. Il ladro è stato arrestato e ritrovata tutta la refurtiva asportata precedentemente dalle auto in sosta davanti ai negozi in centro.

Presso il Tribunale di Velletri c’è stato il processo per direttissima per la convalida dell’arresto che è stato eseguito dal giudice monocratico. Il 35enne egiziano, già conosciuto alla Giustizia per furto, ricettazione e altri reati, ha patteggiato la pena ed è stato rimesso in libertà al momento. Con divieto di avvicinamento a Rocca Priora e altre prescrizioni imposte dalla magistratura.

I cittadini vittime dei furti hanno ringraziato a lungo i carabinieri del posto per essere intervenuti velocemente e aver identificato e arrestato l’autore ritrovandogli in casa sua sempre nella cittadina dei Castelli tutta la refurtiva che è stata restituita ai legittimi proprietari .

In particolare un iPad di lavoro molto importante per il perito informatico che lavora per importanti aziende del settore.

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Roma

Roma, metro Piramide: la banchina degli impuniti

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È senza soste l’impegno della vigilanza nelle stazioni metro di Roma.
Ma come potete vedere dalle foto le difficoltà maggiori avvengono in questo preciso momento presso la stazione Piramide della Linea B (sono circa le 18) dove un folto gruppo di borseggiatori bosniaci, si ostina a restare sulla banchina incurante degli avvisi della Guardie Giurate predisposte al servizio che li stanno invitando a lasciare la stazione.
Una situazione a dir poco incresciosa che mostra in pieno i limiti di un sistema giuridico che rischia di confermare sempre di più il concetto di “impunità” per chi si macchia di tale reati.

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