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ANGUILLARA: TRASPARENZA, INFORMAZIONE E… L'ASSESSORE A SCOPPIO RITARDATO

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Tempo di lettura 5 minuti Si chiede all’assessore, magari senza farci aspettare altri sette mesi, una valida spiegazione a due domande

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di Emanuel Galea
Anguillara (RM)
– Lo scorso 12 ottobre 2015 veniva pubblicato su questo quotidiano l'articolo intitolato "AD ANGUILLARA È ALLARME TRASPARENZA: L'ALBO PRETORIO ONLINE È FUORI USO DA 4 MESI".

Nell'articolo in questione si evidenziava il fatto che fino alla data del 30 giugno 2015 tutti gli atti pubblici dell'amministrazione comunale di Anguillara, precedenti il 1 luglio 2015, non erano accessibili. Quindi ci si riferiva allo storico dell'Albo Pretorio. La circostanza, relativa il disservizio, veniva anche confermata attraverso un comunicato stampa congiunto, del sindaco Francesco Pizzorno e dell'assessore Enrico Stronati, datato 25 giugno 2015, dove veniva spiegato che tra le giornate del 29 e del 30 giugno sarebbe stato reso operativo il nuovo sito web istituzionale del Comune di Anguillara Sabazia. Nel comunicato del 25 giugno 2015 il primo cittadino e l'assessore all'ambiente mettevano in evidenza la possibilità che a causa della migrazione dei dati, dal vecchio al nuovo portale,  alcuni servizi avrebbero potuto non essere completati mentre le sezioni "obbligatorie per legge", quali la sezione "Amministrazione Trasparente", il servizio "Albo Pretorio", le pubblicazioni di "Bandi ed Avvisi" e la sezione "Contatti & PEC" sarebbero state correttamente allineate e pubblicate sin dal primo giorno di avvio del nuovo sito.

Ad ottobre 2015, nonostante le rassicurazioni degli amministratori comunali, si constatava che la parte storica dell'Albo Pretorio risultava ancora inaccessibile e la circostanza veniva confermata anche dall'organo di Revisione che sulla proposta del Bilancio di Previsione 2015 al capitolo “Monitoraggio pagamento debiti” scrive: "Posto che con il passaggio al nuovo software di contabilità non è stato più possibile effettuare la comunicazione, ai sensi dell’art.7 bis del d.l. 8/4/2013 n.35, entro il 15 di ciascun mese dei dati relativi ai debiti certi, liquidi ed esigibili per somministrazioni, forniture e appalti nonché per obbligazioni relative a prestazioni professionali, a causa di una errata conversione dell’archivio delle fatture, si raccomanda di risolvere immediatamente il problema al fine di adempiere agli obblighi normativi previsti”.

Lo scorso 30 marzo 2016, con ben sette mesi di ritardo rispetto la pubblicazione dell'articolo del 12 ottobre 2015, l’assessore all'ambiente di Anguillara Enrico Stronati , su un sito web denominato “Fuori dal Comune“, si è ricordato di replicare con una sua nota intitolata “Quando l’informazione non informa”. Nella nota dell'assessore l'autore dell'articolo e questo quotidiano, vengono pesantemente accusati di aver dato una informazione infondata attribuendone le cause, bontà sua, a “frutto di un evidente errato uso del nuovo sito web del Comune “.

Non si comprendono le motivazioni che hanno portato l'assessore Stronati a formulare una critica e delle affermazioni che appaiono del tutto infondate, in quanto le notizie riportate nell'articolo del 12 ottobre 2015 rispondono tutte a verità quindi a una corretta e puntuale informazione.

Se l'autore dell'articolo fosse stato un malpensante avrebbe potuto ipotizzare una scomposta reazione ad un altro articolo del 29 marzo 2016 – giorno precedente la nota di Stronati – intitolato “ANGUILLARA – QUANDO L’ASSESSORE SUONA DUE VOLTE”  anche se quest'ultimo articolo era dedicato ad altro assessore della giunta comunale attualmente anche candidato a sindaco per il partito Democratico nella prossima tornata elettorale di Anguillara Ma questo l'autore dell'articolo non lo pensa. Si conosce l’assessore come una persona seria e corretta che non si presterebbe a "mezzucci" così meschini. Allora perché l’avrà fatto? Dobbiamo pensare che l’assessore è stato consigliato male? Forse, gli è stata fornita un’informazione imprecisa dall’ufficio comunale preposto al funzionamento del sito web? Non può essere altrimenti. Del resto se si scorrono le determine, di atti a rettifica di altri atti se ne troveranno  più di uno, È normale!

L’assessore poi, nella sua nota non nega che all'epoca , l’Albo Pretorio -Archivio Storico e non solo, erano fuori uso, forse da più di quattro mesi. No, l’assessore questo non lo nega perché da persona seria qual è  non lo può fare. Lui si limita a dire solo che oggi, (30 marzo, cioè 7 mesi dopo la notizia) tutto funziona.
Molto garbatamente, poi, l'assessore invita l'autore dell'articolo a contattare l’Amministrazione per avere dettagli qualora lo stesso si trovasse nuovamente a scrivere su temi attinenti la gestione comunale. A prescindere che non esiste un obbligo a fare quanto richiesto dall'assessore, ciò nonostante, prima di scrivere l’articolo dell’ottobre 2015, l'autore ha personalmente verificato insieme agli addetti del Comune i quali spiegavano che c’erano ancora dei problemi che si stava cercando di risolvere.

Oltre a tutto questo ci sono state altre disfunzionalità per stessa ammissione dell'assessore che nella sua nota scrive: "L’organo di Revisione del Comune (Revisori dei Conti) ha provveduto prima della fine dello scorso anno, a garanzia di tutti, a rilevare criticità dovute all’errata conversione di circa 3000 fatture che – tanto per essere chiari – sono state sanate e regolarizzate pochi giorni dopo la pubblicazione del suddetto articolo". Dopo l’articolo apparso sull’Osservatore d'Italia il 12 ottobre 2015.

Riflettendo, appare chiaro il non senso della nota dell’assessore. Quest’ultimo:
a)      ammette che per un certo periodo di quattro mesi l’Albo Pretorio Archivio Storico non funzionava e che l’Albo Pretorio online non era funzionale per tutti i periodi sino al 30 giugno 2015.
b)      ammette pure che una disfunzione abbastanza grave è stata rilevata  dall’organo di Revisione del Comune (Revisori dei Conti), che poi il Comune ha provveduto a sanare dopo l’uscita del nostro articolo.

Se l’assessore conferma che il fatto è realmente accaduto, che senso ha parlare di disinformazione? Non sarebbe stato più prudente per l’assessore informarsi meglio prima di scrivere una nota a scoppio ritardato? L’Amministrazione comunale ne avrebbe sicuramente guadagnato rispetto e dignità se dopo il nostro articolo, il Sindaco e l’assessore avessero rilasciato un comunicato stampa, chiedendo scusa alla cittadinanza per il disagio oppure disservizio causato, del resto come si fa ogni volta che ci sta una interruzione dell’acqua o della corrente elettrica.

Oggi l’assessore dichiara che finalmente sono stati risolti i problemi che, causa il mancato funzionamento, avevano reso un disservizio a tutta la comunità per più di quattro mesi. Senza alcuna polemica, si chiede all’assessore se sia proprio certo che oggi tutto funzioni sul sito Comunale. E a questo proposito lo si invita nel voler provare ad esaminare, per esempio, la determina n.1503. L'autore dell'articolo si è fermato solo a questa, anche il suo tempo è contingentato, ma sembra che altri atti si trovino nelle stesse condizioni di non accessibilità.

ECCO UN ESEMPIO DI UNA DETERMINA SENZA ALLEGATO:
Determina 31/12/2014 2015 1503 Liquidazione compensi componenti commissione gara. lavori di realizzazione della copertura della piscina denominata "polo natatorio comunale" situata in via Duca degli Abruzzi. Cig 5348971e7e Cup d39g09000090007
 DETERMINA
 ANNO 2015
 NUMERO  1503
 OGGETTO: LIQUIDAZIONE COMPENSI COMPONENTI COMMISSIONE GARA. LAVORI DI REALIZZAZIONE DELLA COPERTURA DELLA PISCINA DENOMINATA "POLO NATATORIO COMUNALE" SITUATA IN VIA DUCA DEGLI ABRUZZI. CIG 5348971E7E CUP D39G09000090007.
 NUM. DET. UFFICIO 0
SERVIZIO 1503
UFFICIO PROPONENTE COMU
INIZIO PUBBLICAZIONE ALBO  20-01-2015
FINE PUBBLICAZIONE ALBO  04-02-2015     ESECUTIVITÀ N.D. 
STATO IN CORSO   INVIO CAPIGRUPPO N.D.
RISPOSTA PREFETTURA N.D.   NOTE ATTO N.D.
TESTO NON DISPONIBILE.

In questa determina c’è qualcosa che sfugge alla comune comprensione e pertanto, cortesemente si chiede all’assessore, magari senza farci aspettare altri sette mesi, una valida spiegazione a queste domande:
Perché altri atti si presentano con il testo non disponibile?
Chi, e quanti sono i componenti della commissione di cui alla determina 1503?

Ansiosi di dare una risposta ai vari interrogativi su questo quotidiano oltre a quant’altro l'assessore voglia sottoporre per la pubblicazione, assicuriamo i nostri lettori che l'unico nostro credo è la ricerca della verità e la sua diffusione in piena libertà.

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Castel Gandolfo, iniziati i lavori al parcheggio di via Giovanni Paolo II

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Castel Gandolfo – Da oggi sono ufficialmente iniziati i lavori di manutenzione straordinaria presso il parcheggio multipiano situato in Via Giovanni Paolo II, adiacente alla sede ASL Roma 6. L’intervento, realizzato dalla Città Metropolitana di Roma Capitale, comporterà alcune modifiche temporanee alla viabilità interna e il divieto di sosta per consentire il corretto svolgimento delle operazioni.

I lavori prevedono la manutenzione straordinaria delle aree interne del parcheggio, inclusi importanti interventi sull’impianto elettrico, al fine di garantire maggiore sicurezza e funzionalità alla struttura. Questo parcheggio è un nodo di scambio fondamentale per i numerosi utenti che quotidianamente si recano agli sportelli e ai poliambulatori della ASL.

Il Sindaco di Castel Gandolfo, Alberto De Angelis, ha espresso il suo apprezzamento per l’intervento: “Ringrazio la Città Metropolitana, nelle persone del Sindaco Gualtieri e del Vice Sindaco Sanna, per questo intervento che permetterà di mettere in sicurezza e valorizzare questo nodo di scambio che quotidianamente viene molto utilizzato dagli utenti che si recano agli sportelli e poliambulatori della nostra Asl”.

I lavori saranno eseguiti con la massima celerità possibile per ridurre al minimo i disagi per i cittadini. Ulteriori aggiornamenti saranno forniti periodicamente per informare la popolazione sull’avanzamento dei lavori e su eventuali ulteriori modifiche alla circolazione.

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Rocca Priora, incastrato il ladro seriale delle auto

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Arrestato dai carabinieri il ladro seriale che rubava dentro le macchine parcheggiate in sosta vicino ai negozi in pieno centro a Rocca Priora. Per due giorni si sono ripetuti furti all’interno di alcune auto che l’uomo forzava dopo aver visto i proprietari scendere per fare degli acquisti nella zona di via San Sebastiano in centro. I Carabinieri della locale stazione dopo aver ricevuto tre denunce da due uomini anziani e un perito informatico della zona, che avevano visto sottrarsi telefonini , tablet , iPad e altri oggetti dalle loro auto. Si sono appostati e l’altra mattina lo hanno fermato in flagranza di reato mentre tentava di aprire la macchina di un ottantenne del posto. Il ladro è stato arrestato e ritrovata tutta la refurtiva asportata precedentemente dalle auto in sosta davanti ai negozi in centro.

Presso il Tribunale di Velletri c’è stato il processo per direttissima per la convalida dell’arresto che è stato eseguito dal giudice monocratico. Il 35enne egiziano, già conosciuto alla Giustizia per furto, ricettazione e altri reati, ha patteggiato la pena ed è stato rimesso in libertà al momento. Con divieto di avvicinamento a Rocca Priora e altre prescrizioni imposte dalla magistratura.

I cittadini vittime dei furti hanno ringraziato a lungo i carabinieri del posto per essere intervenuti velocemente e aver identificato e arrestato l’autore ritrovandogli in casa sua sempre nella cittadina dei Castelli tutta la refurtiva che è stata restituita ai legittimi proprietari .

In particolare un iPad di lavoro molto importante per il perito informatico che lavora per importanti aziende del settore.

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Roma

Roma, metro Piramide: la banchina degli impuniti

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È senza soste l’impegno della vigilanza nelle stazioni metro di Roma.
Ma come potete vedere dalle foto le difficoltà maggiori avvengono in questo preciso momento presso la stazione Piramide della Linea B (sono circa le 18) dove un folto gruppo di borseggiatori bosniaci, si ostina a restare sulla banchina incurante degli avvisi della Guardie Giurate predisposte al servizio che li stanno invitando a lasciare la stazione.
Una situazione a dir poco incresciosa che mostra in pieno i limiti di un sistema giuridico che rischia di confermare sempre di più il concetto di “impunità” per chi si macchia di tale reati.

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