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Castelli Romani

Ariccia, a palazzo Chigi si inaugura la mostra “La luce del Barocco – dipinti da collezioni romane”

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ARICCIA (RM) – “LA LUCE DEL BAROCCO – Dipinti da collezioni romane” questo il titolo della mostra che verrà inaugurata dal Centro Europeo per il Turismo e la Cultura di Roma ad Ariccia giovedì prossimo alle 17 a palazzo Chigi. La mostra è realizzata in collaborazione con il Palazzo Chigi in Ariccia e lo stesso Comune di Ariccia.

Una testimonianza dell’essenzialità del lavoro che da oltre 110 anni ACEA S.p.a. svolge con grande impegno per promuovere anche il patrimonio artistico della Città di Ariccia attraverso un’opera professionalmente eccezionale di illuminazione dei più grandi e importanti monumenti del territorio punto di attrazione di milioni di turisti presenti a Roma per ammirare l’arte e la storia fondata sulla cultura e sulla sua valorizzazione.

L’arte barocca, che a Roma trova la sua origine e le sue più alte manifestazioni, si presta magnificamente a questo, in quanto la Luce, in tale espressione artistica tipica del Cattolicesimo, si carica di significati simbolici e mistici, legati al tema della grazia e della redenzione dell’uomo, di cui è visualizzazione. Pensiamo alla luce nei quadri di Caravaggio e nelle opere del Bernini.

Palazzo Chigi in Ariccia, ideato da Bernini per la famiglia del papa Alessandro VII, è il luogo più adatto per ospitare tale mostra, essendo sede del Museo del Barocco romano e una della dimore barocche più importanti d’Italia. Ariccia stessa, trasformata da Bernini in città ideale barocca, conserva molte opere legate a questo stile. La Chiesa Collegiata dell’Assunta, capolavoro della maturità del Bernini, ove Luce fisica e Luce divina formano un’unità in chiave simbolica, è una concreta espressione del valore salvifico della Grazia.

Una mostra legata al tema della Luce in questo particolare momento che stiamo vivendo, vuole esprimere speranza e rinascita, dopo mesi di clausura e segregazione forzata.
La Luce ha da sempre un valore simbolico connesso alla nascita, al risveglio dopo la notte, alla resurrezione della natura dopo l’inverno e per il cattolicesimo ad un messaggio di speranza di vita eterna suscitato dalla sequela del messaggio di Cristo. Il Barocco quindi, che del Cattolicesimo è la massima espressione artistica, è lo stile più adatto per veicolare un messaggio ottimistico di riscatto umano e sociale dopo la Pandemia.

Viene presentata in mostra una selezione di importanti dipinti di artisti di chiara fama provenienti da collezioni private romane, in gran parte inediti o mai esposti al pubblico.

La mostra vuole incentivare e promuovere il collezionismo, come agente culturale del rinnovamento della ricerca, motore economico del settore e tramite di arricchimento di collezioni pubbliche, ove spesso le raccolte private confluiscono per lasciti e donazioni.

Vengono esposte opere di Bernini e della sua cerchia, assieme a dipinti di Giovanni Baglione, Mattia Preti, Agostino Tassi, Gaspar Dughet, Sebastiano Conca, Pierre Subleyras e altri maestri del Seicento e Settecento, offrendo una larga panoramica sulla pittura romana per quasi due secoli.
La mostra è articolata in vari generi pittorici, tra ritratti, pittura di figura a soggetto sacro e profano, paesaggi, vedute e nature morte. Motivo conduttore: la Luce come motivo espressivo, formale e simbolico.
L’evento, attraverso pannelli didattici e il catalogo, offrirà anche una panoramica dell’azione dell’Acea nella valorizzazione del nostro patrimonio culturale. Infatti nel percorso espositivo saranno anche esposte immagini fotografiche dei più importanti siti storico-artistico, opere e monumenti archeologici di Roma collegati al tema della Mostra e che sono illuminati dalla Società.

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