PALERMO: TRE BALORDI ACCOLTELLANO UOMO IN UN PUB

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di Angelo Barraco

Palermo – La scorsa notte i Carabinieri di Carini hanno dato esecuzione di applicare le misure cautelari emesse dal GIP del Tribunale di Palermo e sottoponendo agli arresti domiciliari tre ragazzi di Carini che sono: F.G, un giovane disoccupato, J.A. anch’esso disoccupato e D.M. cuoco; i tre soggetti sono accusati del reato di lesioni personali gravi in concorso.

L’attività di indagine dei Carabinieri della stazione di Terrasini, nell’immediatezza dei fatti, ha inizio dall’aggressione di un uomo di 42 anni di Cinisi, tale C.I. che è stato aggredito la notte del 16 novembre 2014 presso un pub di Terrasini. Le indagini hanno ricostruito la vicenda come si è svolta, secondo gli inquirenti l’uomo si trovava all’interno del pub e parlava con una ragazza quando ad un certo punto uno dei tre ragazzi lo ha infastidito senza alcun motivo logico, il ragazzo che lo aveva infastidito si era messo in mezzo tra lui e la ragazza seduta e aveva iniziato a spintonare l’uomo facendogli cadere la sigaretta. I due soggetti era stati immediatamente divisi dai presenti, ma la situazione non è finita con il supplemento dei presenti poiché i tre giovani si sono diretti verso l’uomo e hanno iniziato ad aggredirlo con calci e pugni, lo hanno fatto cadere a terra e gli hanno sferrato diversi colpi di arma da taglio al torace e al dorso. Dopo aver aggredito l’uomo i tre giovani sono scappati. L’uomo che è stato picchiato e ferito invece, a seguito dell’accertamento medico e dopo aver riscontrato la gravità delle ferite riportare, è stato ricoverato immediatamente presso l’ospedale “Cervello” di Palermo dove i medici gli diagnosticarono una lesione del polmone. Le indagini sono partite subito, e grazie alle numerose testimonianze e al sistema di videosorveglianza si è potuti risalire agli aggressori che dovranno rispondere di lesioni personali gravi in concorso. Le indagini non sono concluse poiché sono in corso verifiche su eventuali responsabilità correlate all’evento.

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CASO ELISA CLAPS: ASCOLTATO DON WAGNO

di Angelo Barraco

Potenza – Ieri è stata una data importante per i fatti legati alla scomparsa e alla morte di Elisa Claps. In questo caso c’è un colpevole, Danilo Restivo, e la sua colpevolezza è stata confutata dalla prova del dna. Ma la fitta cortina di mistero che avvolge la chiesa della Santissima Trinità non si è dissolta, poiché i dubbi, tutt’ora, rimangono tanti, troppi. L’ex vescovo della Trinità di Potenza, dove avvenne nel 2010 il rinvenimento del cadavere di Elisa Claps, Don Wagno ha testimoniato al processo in merito al ritrovamento del cadavere. L’avvocato della famiglia Claps, Giuliana Scarpetta, in merito alle dichiarazioni di Don Wagno ha detto: “Dopo aver detto di aver visto un cranio nel sottotetto con le donne delle pulizie, oggi don Wagno ci dice che quello sembrava un vecchio pallone: è una vergogna. Invierò tutti i verbali al Papa: se vuole fare un po' di pulizia nella Chiesa, può cominciare da qui”. Ecco invece quanto dichiarato da Don Wagno: “Sono estraneo a tutta questa vicenda, e straniero, e non capisco come mi trovo coinvolto in questi fatti”.




CUNEO: PROFESSORE FA SESSO CON ALUNNI

di A.B.
Cuneo – Un professore di una scuola media di Cuneo, il suo nome è Fabrizio Pellegrino, è stato condannato a 11 anni e 4 mesi per induzione alla prostituzione minorile, violenza sessuale e detenzione di materiale pedopornografico. L’accusa così grave è dovuta al fatto che il professore ha abusato dei suoi giovani alunni dall’anno 2002 al 2014. Il professore di Cuneo è stato tratto in arresto nel mese di agosto scorso e il processo ha avuto sede a Torino con rito abbreviato. Oltre alla condanna a 11 anni e 4 mesi, il professore dovrò pagare 50 mila euro di multa e il gup lo ha condannato anche all’interdizione perpetua dall’insegnamento. Fabrizio Pellegrino, in merito alla pena inflittagli, dichiara: “Sono disperato, undici anni sono troppi”.




GARLASCO: CHIARA POGGI, UCCISA PERCHE' PRESENZA SCOMODA PER ALBERTO STASI

di Angelo Barraco

Garlasco –  E’ stata depositata dai Giudici della Prima Corte d’Assise di Milano la motivazione della sentenza che ha portato, il dicembre scorso, alla condanna di Alberto Stasi nel nuovo processo di secondo grado a 16 anni di carcere per aver ucciso la sua ex fidanzata Chiara Poggi. Alberto Stasi, ex studente della Bocconi, è stato giudicato con rito abbreviato. Ecco cosa c’è scritto nelle 140 pagine di motivazione della sentenza: “Alberto Stasi ha brutalmente ucciso la fidanzata che evidentemente era diventata una presenza pericolosa e scomoda, come tale da eliminare per sempre dalla sua vita di ragazzo 'perbene'. La dinamica dell'aggressione evidenzia come Chiara non abbia avuto nemmeno il tempo di reagire, dato questo che pesa come un macigno (…) sulla persona con cui era in maggior e quotidiana intimità, Chiara Poggi è rimasta inerme di fronte al suo aggressore, ''Era così tranquilla, aveva così fiducia nel visitatore da non fare assolutamente niente, tanto da venire massacrata senza alcuna fatica, oltre che senza alcuna pietà''. Per quanto riguarda il movente, i Giudici ipotizzano una motivazione forte che probabilmente possa essere stata la scoperta Chiara verso l’interesse di Alberto Stasi per la pornografia. Alberto Stasi si è sempre proclamato innocente e vittima di un caso giudiziario, ma sin dall’inizio ha messo in primo piano se stesso e il suo atteggiamento ha sin da subito insospettito e condotto gli inquirenti a quella che poi è stata la decisione finale. La vera vittima di questo caso giudiziario è Chiara Poggi, che ha pagato con la vita.




TORINO: OMOSESSUALE INSULTATO E PICCHIATO SU UN AUTOBUS

di Angelo Barraco

Torino -: Un ragazzo di 21 anni, mentre stava tornando a casa con un amico, nella notte di venerdì e sabato è stato brutalmente aggredito sull’autobus su cui stava viaggiando. Ad aggredire il 21enne è stato un gruppo di ragazzi che lo hanno sia insultato che picchiato. Il giovane, dopo aver subito il vile gesto omofobo, si è recato presso l’ospedale Martini per curarsi le ferite e in seguito ha sporto denuncia alla Polizia su quanto accaduto. Il giovane 21enne, dopo aver denunciato il fatto alla Polizia, ha voluto raccontare quanto accaduto a Gay Help Line, una linea verde del Gay Center, ecco le parole del giovane: “Voglio denunciare questa aggressione per mettere in luce che il problema dell'omofobia esiste ed è visibile a tutti, L'ematoma sul mio viso sparirà insieme al gonfiore  ma non potete nemmeno lontanamente capire quanto sia stato umiliante dirlo a mia madre o quanto abbia sofferto nel vedere il mio ragazzo in agitazione. Gli eterosessuali non possono nemmeno lontanamente percepire quanto sia difficile essere gay in Italia”. Il Presidente dell’Arcigay di Torino ringrazia il giovane per aver avuto il coraggio di affrontare pubblicamente un dolore molte persone e sottolinea la propria vicinanza al giovane e sottolinea che per sconfiggere l’omofobia bisogna formare, informare e comunicare, partendo dalle scuole.




CASO YARA GAMBIRASIO: MASSIMO BOSSETTI CAMBIA STRATEGIA

di Angelo Barraco

Caso Yara Gambirasio – La difesa di Massimo Bossetti verte verso un cambio di strategia. La difesa potrebbe chiedere il rito abbreviato condizionato, ciò è stato spiegato dal difensore di Massimo Bossetti, Claudio Salvagni che ha dichiarato: “Escludo una richiesta di giudizio abbreviato secco. L'abbreviato condizionato è una possibilità da considerare”. L’abbreviato condizionato comporta per l’imputato uno sconto di un terzo della pena. In data 18 marzo scadono i 20 giorni dalla notifica dell’avviso della chiusura dell’inchiesta. Entro questa data Bossetti potrebbe chiedere di essere interrogato. A partire dal 21esimo giorno, teoricamente, il Pm può inoltrare la richiesta di rinvio a giudizio. Ricordiamo che Massimo Bossetti è l'unico indagato per l'omicidio di Yara Gambirasio, scomparsa il 26 novembre 2010 e rinvenuta cadavere tre mesi dopo in un campo di Chignolo D'Isola.




'NDRANGHETA: SUICIDA L'EX GIUDICE GIANCARLO GIUSTI

di Angelo Barraco

Catanzaro – Giancarlo Giusti, ex gip del Tribunale di Palmi che era stato coinvolto in due importanti inchieste della Dda di Milano e di Catanzaro su presunti suoi legami con esponenti della ‘ndrangheta, e per questo motivo si trovava agli arresti domiciliari. L’ex gip si è tolto la vita impiccandosi presso la sua abitazione di Montepaone, presso Catanzaro. Residenza in cui viveva da alcuni mesi, da quando si era separato dalla moglie. I primi ad accorrere sul posto sono stati il pm di turno della Procura della Repubblica di Catanzaro e i Carabinieri della provinciale. I primi accertamenti hanno rilevato che Giancarlo Giusti viveva da solo. Giusti aveva tentato il suicidio all’indomani della sua condanna a 4 anni di reclusione che il Tribunale di Milano gli ha dato per i suoi rapporti con la cosca Lampada della ‘ndrangheta. Fu soccorso dalla polizia penitenziaria che lo ricoverò in ospedale con prognosi riservata. Viste le sue condizioni psicologiche precarie, aveva ottenuto gli arresti domiciliari. 




ASCOLI PICENO: TROVATO UN CADAVERE DENTRO UN'AUTOMOBILE

di A.B.

Ascoli Piceno – Stamattina i Carabinieri, presso Civitanova Marche in provincia di Macerata, hanno rinvenuto il corpo senza vita di un uomo di 36 anni. Il cadavere era all’interno della propria auto. L’uomo, operaio, era disoccupato e senza casa poiché dopo aver perso il lavoro aveva perso anche la casa. L’auto con il cadavere è stata rinvenuta vicino la scuola Anita Garibaldi, nei pressi della zona Risorgimento. Attualmente stanno indagando i Carabinieri del luogo su quanto accaduto.




MAURIZIO LANDINI SI SCAGLIA CONTRO IL PD E IL GOVERNO RENZI

di Angelo Barraco

Maurizio Landini, segretario della Fiom, debutta con la “coalizione sociale” e si scaglia contro il Pd e il governo Renzi. Landini dice: “Siamo di fronte a una novita' assoluta: non e' mai successo prima che il governo cancellasse dei diritti senza un confronto con le associazioni sindacali, ne' con le persone interessate, vogliamo unire tutto cio' che il governo sta dividendo, tutti quelli che hanno bisogno di vivere per lavorare”. Landini, rivolgendosi al capogruppo del Pd Roberto Speranza che lo criticava aspramente per le sue urla in tv, dice che è abituato a discutere su contenuti e non al calcolo dei decibel. Landini parla anche del Jobs act, definendolo un “processo di fortissima svalorizzazione del lavoro”. Landini dice che è il progetto parte proprio dal lavoro e che il suo non diventerà un partito assicura Landini. Landini aggiunge: “Abbiamo preso l'impegno a organizzare ad aprile un paio di giornate di approfondimento sia sul metodo sia sulle priorita' su cui agire, saremo sui luoghi di lavoro attraverso un'azione contrattuale, faremo anche proposte per costruire un consenso arrivando anche a un referendum abrogativo, se necessario”. Il segretario generale della Uilm Rocco Palombella dice a Landini: “Mi permetto di consigliare a Landini che sarebbe bene iniziare a dichiarare al suo popolo televisivo la volonta' di tornare a fare contratti ed intese con gli altri sindacati metalmeccanici. E' questo il nostro vero lavoro”. Giuliano Poletti, ministro del lavoro dice: “se alla fine di quest'anno avremo un numero rilevante di nuovi occupati, e avremo centinaia di migliaia di contratti precari che saranno diventati stabili, Landini avra' pure la sua opinione, ma i numeri”.




PALERMO: SORPRESO CON OLTRE 60 GRAMMI DI COCAINA

di Angelo Barraco

Palermo –  I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Palermo Piazza Verdi hanno tratto in arresto Roberto Arizzi. L’accusa è di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. L’arresto è avvenuto mercoledì scorso, quando i Carabinieri sono giunti presso l’abitazione di Arizzi in zona Falsomiele. I Carabinieri notano l’uomo che esce dalla propria abitazione, ma non appena nota i militari, l’uomo inizia a mostrare una certa agitazione e irrequietezza. I militari, dopo aver notato tale atteggiamento, decidono di raggiungere l’uomo che consegna ai militari 3 involucri contenenti 3,5 grammi di cocaina. Successivamente i militari effettuano una perquisizione a casa dell’uomo, la perquisizione porta al rinvenimento di una busta contenente 55 grammi di cocaina, un bilancino di precisione, buste trasparenti, del nastro isolante e 12 involucri contenenti tra 1 a 1,5 grammi di cocaina. Il soggetto viene condotto in caserma, tratto in arresto e sottoposto al rito direttissimo presso il Tribunale di Palermo. Dopo la convalida dell’arresto l’uomo è stato sottoposto agli arresti domiciliari.




ALCAMO: BRACCIANTE AGRICOLO TENTA DI UCCIDERE UN COLLEGA

di Angelo Barraco

Alcamo
– Un’operazione dei Carabinieri di Castellammare del Golfo ha portato al fermo con le accuse di tentato omicidio, lesioni personali e porto abusivo di armi da fuoco  un soggetto di nome Antonio Zummo di anni 30. Zummo, bracciante agricolo, avrebbe tentato di uccidere un collega extracomunitario perché quest’ultimo, il giorno prima, lo avrebbe rimproverato per la scarsa resa sul lavoro che successivamente avrebbe portato al licenziamento. Zummo ha maturato una vendetta e ha sparato al collega extracomunitario. La vittima dell’agguato ha avuto il tempo di scampare alla morte e di darsi alla fuga ed è riuscito a chiamare i soccorsi. L’extracomunitario è stato portato presso l’ospedale di Palermo Villa Sofia dove, tramite un delicato intervento, gli hanno estratto proiettili dal volto e dall’occhio. Ad incastrare Zummo, oltre alla testimonianza della vittima, vi sono le prove video del circuito di sorveglianza piazzato nella zona dell’agguato, successivamente l’uomo è stato fermato. L’uomo aveva addosso mille euro in contanti, soldi che probabilmente gli servivano per un’eventuale fuga, i militari hanno trovato un fucile calibro 12 con matricola abrasa e tanti proiettili nella disponibilità del soggetto.