Roma, Torre Spaccata: sgomberato insediamento abusivo

ROMA – La Polizia Locale è intervenuta ieri mattina per sgomberare un insediamento abusivo in via di Torre Spaccata 182.

 

Una serie di appostamenti effettuati nei giorni precedenti, a seguito di una denuncia presentata dal titolare del terreno, avevano permesso di accertare la presenza di numerose persone all’interno dell’accampamento. Nell’area privata gli agenti del gruppo Torri e dello SPE ( Sicurezza Pubblica Emergenziale) hanno trovato otto baracche e identificato 11 persone, tutte di nazionalità rumena, anche se dal numero dei materassi e dei giacigli rinvenuti si presume che gli occupanti fossero molti di più. Uno di questi, un ragazzo di 16 anni, è stato affidato ai servizi sociali del VI Municipio secondo quanto previsto dall’art 403 del c.c. Gli altri, cinque uomini e cinque donne, hanno rifiutato l’assistenza alloggiativa offerta dalla Sala Operativa Sociale e, una volta terminate le procedure di identificazione, sono stati denunciati per il reato di occupazione abusiva e danneggiamento in concorso di proprietà privata.

 

Al termine delle operazioni è l’area è stata riconsegnata ai legittimi proprietari, che hanno iniziato i lavori di sgombero e bonifica della zona dalle lamiere e dai rifiuti.




Pisa: in un libro la storia della Prefettura

PISA – La storia di Palazzo Medici sede della Prefettura di Pisa in un libro. “…di antichissima fondazione. Il Palazzo del Governo di Pisa” è il titolo di questo ultimo volume sul Palazzo Medici della Città della Torre, sede della Prefettura, curato dalla storica dell’arte Maria Giulia Burresi, che verrà presentato al pubblico dalle ore 16 del prossimo venerdì 13 ottobre nella prestigiosa cornice del Salone degli Arazzi di Palazzo Reale di Lungarno Pacinotti. Il libro, della Collana “I libri de Gli Amici dei Musei e Monumenti Pisani”, edito da Pacini, conclude il percorso di divulgazione e conoscenza di palazzo Medici, iniziato tre anni fa grazie alla condivisione di un progetto voluto dal prefetto Francesco Tagliente, che in quel periodo guidava la locale Prefettura e da Mauro Del Corso, indimenticato presidente dell’associazione “Amici dei musei e dei monumenti pisani”. A presentare l’interessante volume, che raccoglie gli interventi di numerosi studiosi oltre a una cospicua quantità di pregevoli illustrazioni, saranno Piera Orvietani Santerini, presidente degli Amici dei Musei e Monumenti Pisani, la stessa curatrice dell’opera Maria Giulia Burresi e il Prefetto Francesco Tagliente. All’iniziativa oltre al sindaco Marco Filippeschi e altre Autorità cittadine parteciperanno, il consiglio direttivo e gli associati de gli Amici dei Musei e Monumenti Pisani, tutte le persone che hanno reso possibile gli interventi di recupero Palazzo Medici sede della Prefettura di Pisa e tante persone accumunate dall’interesse per il patrimonio storico, artistico, monumentale e ambientale. Con la pubblicazione di questo secondo volume, si conclude il Progetto per la conoscenza del Palazzo del Governo di Pisa, avviato con la pubblicazione del primo volume “La raccolta segreta. Arte nel Palazzo del Governo di Pisa”, curato da Mariagiulia Burresi “Con Mauro del Corso – scrive Tagliente nella prefazione al libro – avevamo condiviso la necessità di valorizzare le opere custodite nel palazzo Medici, rendendo pubblici studi parziali e non esaustivi, per darne conoscenza e stimolare successivi approfondimenti e interessi. Nella prima pubblicazione si trovano opere quasi tutte inedite. Ci sono i dipinti depositati nel 1955 dalle Gallerie Fiorentine, incrementati negli anni dalla Soprintendenza di Pisa con fondi del Museo di San Matteo e dell’ex Casa Reale. Vi sono pubblicati anche i dipinti depositati dall’Opera della Primaziale Pisana. Ora – prosegue Tagliente – finalmente, a distanza di tre anni, grazie alla forte personalità e determinazione di Piera Orvietani, subentrata alla Presidenza degli Amici dei Musei e dei Monumenti Pisani e all’impegno di Mariagiulia Burresi che ha curato anche questo secondo volume, vedo con particolare soddisfazione portare a compimento quel progetto. Un’opera importante, arricchita dai contributi di vari studiosi: La stessa Mariagiulia Burresi, che insieme ad Antonino Caleca ha trattato la Una raccolta dispersa. La Collezione Schiff di Pisa; Daniela Stiaffini che ha curato la trattazione del capitolo L’età medicea: la residenza e i giardini; Stefano Bruni che ha curato il capitolo sul sito in età classica (Appunti per la più antica storia dell’area intorno al complesso di San Matteo in Soarta); Gabriella Garzella, che ha trattato il tema Prima del palazzo “In cappella sacncti Mathei: società e insediamento nello spazio urbano medievale; Mauro Ciampa che ha analizzato e illustrato il formarsi de Il complesso architettonico del palazzo del Governo; Cristine Pennison che in appendice ha riportato le preziose indicazioni sull’utilizzo delle fonti catastali per la storia dei beni immobili della città di Pisa e Alessandro Panajia, studioso della storia della nobiltà italiana che, trattando de I proprietari del palazzo dal XVII al XX secolo, descrive il palazzo e le sue famiglie, a partire dall’età medicea per giungere all’attuale destinazione quale Palazzo del Governo attraverso i passaggi di proprietà che interessarono l’edificio dal 1639, anno della cessione da parte della famiglia Medici, sino al 1929, quando fu acquistato dalla Provincia di Pisa per destinarlo a sede della Prefettura




Consiglio di Stato: Regioni non possono sconsigliare l’uso di farmaci ai medici negli ospedali

ROMA – La III Sezione del Consiglio di Stato, con la sentenza n. 4546 del 29 settembre 2017, ha annullato le raccomandazioni della Regione Veneto con le quali è stato sconsigliato ai medici operanti nelle strutture ospedaliere pubbliche l’utilizzo di alcuni farmaci oncologici, regolarmente autorizzati dall’AIFA – Agenzia Italiana del Farmaco, per la cura della carcinoma ovarico e di quello mammario, e rientranti tra i livelli essenziali di assistenza (c.d. LEA).

Il Consiglio di Stato ha ribadito, con tale pronuncia, il principio secondo il quale le Regioni non possono limitare i livelli essenziali di assistenza, nemmeno “raccomandando” ai medici l’utilizzo di alcuni farmaci rispetto ad altri, valutati come meno convenienti nel rapporto costi/benefici. Tali livelli essenziali, infatti, devono restare uniformi sul territorio nazionale per la essenziale garanzia del diritto alla salute (art. 32 Cost.).

Ciò non solo al fine di evitare ingiustificate disparità di trattamento terapeutico tra i pazienti residenti nelle diverse Regioni, ma anche per non influenzare, con differenti scelte di politica farmaceutica ispirate al mero contenimento della spesa sanitaria in ogni Regione, le scelte del medico nella prescrizione di un farmaco già valutato idoneo alla cura di malattie gravi come il cancro , sul piano dell’appropriatezza terapeutica, da parte dell’AIFA, all’esito di una valutazione scientifica alla quale non si può sovrapporre, o addirittura contrapporre, quella di ogni singola Regione.

Con l’occasione i giudici di Palazzo Spada, in sintonia con l’orientamento espresso dalla Corte costituzionale sul riparto di competenze Stato/Regioni in questa materia, hanno infatti ricordato che compete solo all’AIFA la valutazione circa l’appropriatezza terapeutica dei farmaci, l’equivalenza tra i principî attivi impiegati per la cura di gravi patologie, e la rimborsabilità dei medicinali da parte del Servizio Sanitario Nazionale.




Roma Capitale: I revisori bocciano il bilancio 2016

ROMA – L’organismo di revisione economica e finanziaria ha bocciato il bilancio consolidato di Roma Capitale. In particolare nel parere, reso noto oggi, l’Oref “non ritiene che le risultanze esposte in bilancio rappresentino in modo veritiero e corretto la reale consistenza economica, patrimoniale e finanziaria del gruppo amministrazione pubblica di Roma Capitale”. Quindi “esprime parere non favorevole all’approvazione del bilancio consolidato di esercizio 2016”. Inoltre invita il Comune ad “adottare i provvedimenti di competenza potenziando le strutture preposte al controllo e alla verifica dei rapporti con le società partecipate”.

“La nostra amministrazione approverà il Bilancio consolidato 2016 di Roma Capitale – replica l’assessore capitolino al Bilancio Gianni Lemmetti – E non si farà fermare da chi approfitta del suo ruolo tecnico per esprimere giudizi politici che non gli competono. Giunta e maggioranza M5S andranno avanti compatti nel dare via libera al Bilancio consolidato entro la scadenza di legge del 30 settembre anche se l’Oref, l’organismo di revisione economico-finanziaria del Campidoglio, ha espresso un parere negativo nei confronti del documento. Un parere non richiesto, visto che la normativa prevede che sul consolidato i revisori rilascino solo una relazione”. “Ancora una volta, dunque, l’organo di revisione utilizza la valutazione di un documento contabile del Comune per ritagliarsi uno scampolo di protagonismo che esula dal suo ruolo istituzionale – aggiunge – Così come esula dai compiti dei revisori rilasciare interviste ai giornali su temi sensibili dell’amministrazione, cercando di dettare la linea sulle politiche di bilancio in spregio delle regole deontologiche della professione di revisore contabile. L’Oref esprime dunque pareri politici. Ma se i revisori vogliono fare politica devono candidarsi e ottenere il consenso dei cittadini.

Altrimenti devono attenersi alla loro funzione e lasciare ai portavoce dei romani, legittimamente eletti, il compito di compiere le scelte per il futuro della Capitale. Noi riteniamo che il Bilancio consolidato sia costruito in maniera corretta, grazie a un grande lavoro svolto dalla ragioneria comunale, e fotografi in modo veritiero la situazione economica-finanziaria di Roma Capitale e delle sue partecipate. Una situazione che, tra l’altro, ereditiamo da un passato fatto di debiti e ruberie. Per questo lo approveremo e non consentiremo che venga ostacolato il percorso di un’amministrazione che, dopo decenni, ha ristabilito la legalità nei conti di questa città”.




Potenziale conflitto Usa – Corea del nord: in un video il perchè sarà molto breve

In un video, gli ultimi aggiornamenti da parte della difesa statunitense analizzano perché un potenziale conflitto tra Usa e la Corea del nord sarà molto breve rispetto alle guerre in Vietnam, Iraq o Afghanistan.

 

Armi chimiche – La Corea del Nord è nota per possedere armi chimiche ed è considerata tra i più grandi possessori dopo gli Stati Uniti e la Russia. Nel 2012, il Ministero della difesa nazionale della Corea del sud ha stimato che la DPRK possiede tra 2.500 e 5.000 tonnellate di armi chimiche.

Si ritiene che la Corea del Nord possa dispiegare la sua scorta di agenti chimici attraverso una varietà di mezzi, tra cui artiglieria di campo, lanciagranate multipli, razzi FROG, missili Scud e Nodong, aerei e mezzi non convenzionali. Questa situazione garantirà l’uso della forza letale con l’eventuale utilizzo di armi nucleari tattiche.

 

Artiglieria – La Corea del Nord potrebbe scatenare il proprio arsenale sulla città di Seoul che dista solo 35 miglia dal confine. Le migliaia di pezzi di artiglieria settentrionale sono già mimetizzati e scavati. I pezzi di artiglieria della Corea del Nord includono il Koksan da 170 mm, che ha una portata di circa 40 km, usando i proiettili convenzionali. Tuttavia, Seoul dispone di razzi assistiti dall’eser-cito coreano, che hanno una portata di circa 60 km.

Questo scenario costringerà nuovamente gli Stati Uniti a utilizzare un’opzione militare che possa sot-tomettere rapidamente le forze nordcoreane, e questo è potenzialmente possibile con l’uso delle armi nucleari tattiche.

 

Nukes con Icbm – La Corea del Nord ha provato il missile balistico intercontinentale (ICBM) denominato HWA-SONG-14 su quello che ha la gamma per colpire le principali città statunitensi. La Corea del Nord ha testato questo ICBM due volte nel mese di luglio ed entrambe le volte il test ha avuto successo, segnando una tappa importante per il paese. Questa è la prima volta che la Corea del Nord ha dimostrato la capacità di poter colpire gli Stati Uniti.
In totale la Corea del Nord ha condotto fino ad ora sei test nucleari. Il primo nucleo test è stato condotto dalla Corea del Nord l’8 ottobre 2006. Secondo gli analisti sta-tunitensi, ha avuto una resa di meno di un kilotone di TNT.
Le esplosioni sono diventate più potenti da allora. Il dispositivo testato dal Nord ha recentemente avuto una resa di oltre 100 chilogrammi di TNT. In caso di conflitto, gli Stati Uniti non hanno altra scelta se non di estrarre i nucleari e missili nord-coreani. Ciò è possibile solo con l’uso di una forza letale che comprende bombe di precisione e nuclei tattici per distruggere le strutture sotterranee indurite.

 

In conclusione – Il punto cruciale della questione è che, a differenza del Vietnam, Iraq o Afghanistan, una guerra con la Corea del Nord sarà una corsa contro il tempo. Dare la possibilità di ritorsione della Corea del Nord provocherebbe una catastrofe. Gli Stati Uniti dovranno quindi portare le grandi armi fin dall’inizio compreso l’uso possibile di nucleare tattico. La guerra sarà rapida e sarà combattuta a ritmo fulmini. La cache statunitense di nucleare tattica ha il potenziale di accorciare la guerra come quello che è accaduto nella seconda guerra mondiale.

B61 nuke è una delle armi che possono svolgere un ruolo importante.

B61 è una resa variabile, arma di chilotoni. Le versioni tattiche possono essere impostate su una resa esplosiva di 0,3, 1,5, 5, 10, 45, 60, 80 o 170 kilot, e la versione strategica ha un rendimento di 340 kilotoni.

Le parole di Trump, minacciando di incontrare le minacce della Corea del Nord con un “fuoco e fu-ria come il mondo non hanno mai visto”, sono stati l’avvertimento più forte di uno sciopero nucleare da qualsiasi presidente Usa nei tempi moderni.

 

Anche Trump nel discorso dell’ONU ha detto, riferendosi al regime del leader del Nord Corea Kim Jong Un: “Nessuna nazione sulla Terra ha interesse a vedere questa banda di criminali armarsi con armi nuclea-ri e missili. Gli Stati Uniti hanno grande forza e pazienza, ma se è costretto a difendersi o ai suoi al-leati, non avremo altra scelta se non per distruggere completamente la Corea del Nord “.




Firenze, concorsi truccati: arrestati 7 docenti

FIRENZE – Sette docenti universitari sono stati arrestati per reati corruttivi dalla Guardia di Finanza di Firenze, nell’ambito di un’inchiesta su concorsi truccati. Le misure sono scattate a seguito di un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari, disposta dal gip su richiesta dei pm fiorentini Luca Turco e Paolo Barlucchi.
Altri 22 sono stati colpiti dalla misura dell’interdizione dalle funzioni di professore universitario e da quelle connesse ad ogni altro incarico accademico per la durata di 12 mesi.

Nell’inchiesta, che riguarda tutto il territorio nazionale, risultano indagate complessivamente 59 persone. Secondo quanto spiegato, le indagini sono partite dal presunto tentativo da parte di alcuni professori universitari di indurre un ricercatore, candidato al concorso per l’abilitazione scientifica nazionale all’insegnamento nel settore del diritto tributario, a ritirare la propria domanda, allo scopo di favorire un altro ricercatore, in possesso di un curriculum notevolmente inferiore, promettendogli in cambio l’abilitazione nella tornata successiva.

Le indagini, spiega la GdF in una nota, hanno consentito di accertare “sistematici accordi corruttivi tra numerosi professori di diritto tributario”, – alcuni dei quali pubblici ufficiali poiché componenti di diverse commissioni nazionali nominate dal Miur -, finalizzati a rilasciare abilitazioni “secondo logiche di spartizione territoriale e di reciproci scambi di favori”, per soddisfare “interessi personali, professionali o associativi”. Questa mattina i finanzieri hanno eseguito oltre 150 perquisizioni domiciliari in uffici pubblici, abitazioni private e studi professionali. Per 7 docenti che figurano tra gli indagati il gip Antonio Pezzuti si è riservato la valutazione circa la misura interdittiva dalla professione all’esito dell’interrogatorio.

Secondo quanto risulta da una delle intercettazioni, venivano scelti con una “chiamata alle armi” tra i componenti della commissione giudicante, e non in base a criteri di merito, i vincitori del concorso nazionale per l’abilitazione scientifica all’insegnamento nel settore del diritto tributario.  In una intercettazione uno dei docenti, componente della commissione giudicante, affermerebbe di voler favorire il suo candidato, contrapposto a quello di un collega, esercitando la sua influenza con una vera e propria “chiamata alle armi” rivolta agli altri commissari a lui più vicini.




Roma, discoteche: giro di vite nel mondo dei buttafuori

ROMA – I Carabinieri del Comando Provinciale di Roma hanno avviato un monitoraggio delle persone addette ai servizi di controllo delle attività di intrattenimento e di spettacolo in luoghi aperti al pubblico o in pubblici esercizi, meglio conosciute come “buttafuori”, spesso reclutati senza formazione e senza verificarne il possesso delle prescritte autorizzazioni. Lo specifico controllo dei Carabinieri, alla luce dei recenti fatti di cronaca, ultimo in ordine di tempo a Roma l’episodio che ha visto coinvolti proprio degli operatori di sicurezza per la morte di Giuseppe Galvagno fuori da una discoteca all’Eur, offre la possibilità di acquisire elementi utili per tenere sotto controllo questo problematico contesto e, attraverso un’incisiva attenzione prestata a questo settore, si prefigge di condurre tutti i gestori dei locali notturni romani a dotarsi di personale qualificato per il controllo degli ingressi, in linea con la normativa vigente.

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Sono stati già 38 i locali notturni, a Roma e Provincia, passati sotto la lente d’ingrandimento dei Carabinieri; tra questi, per un totale di 265 buttafuori controllati, sono state riscontrate irregolarità in 20 locali. Nel corso delle verifiche, grazie alla collaborazione dell’ufficio preposto della Prefettura di Roma, i Carabinieri hanno infatti “pizzicato” 42 addetti alla security non in regola:

36 sprovvisti – perché mai richiesta – dell’iscrizione nell’elenco della Prefettura di Roma, prevista espressamente dalle leggi in materia di Pubblica Sicurezza, tra i quali 4 risultati con precedenti penali; 2 con l’iscrizione scaduta nell’elenco della Prefettura e mai rinnovata; 1 con l’iscrizione revocata perché in passato trovato in servizio con un manganello; 3 risultati coinvolti in vicende di droga, minacce e lesioni, soggetti per i quali i Carabinieri hanno richiesto la cancellazione dall’elenco Prefettizio. Gli addetti al controllo delle attività di intrattenimento e spettacolo illegali sono stati contravvenzionati con una sanzione amministrativa di 1666 euro cadauno; stessa sanzione per i titolari dei locali, moltiplicata però per ognuno degli addetti alla security non in regola che avevano impiegato.

Alla prevenzione nel settore dei servizi di controllo, condotta dai Carabinieri del Comando Provinciale di Roma, si sono affiancati i controlli amministrativi, con la collaborazione dei reparti specializzati dell’Arma come il Nas e il Nil, diretti a verificare la sussistenza del rispetto dei parametri imposti dalle norme in molteplici ambiti: aspetti sanitari, quali la tenuta di attrezzature e locali di servizio; misure di sicurezza da applicare per la tutela degli utenti del locale; rispetto del limite di tolleranza acustica, che incide sulla tranquillità pubblica; la regolarità delle posizioni lavorative degli addetti. Per la sicurezza stradale sono stati eseguiti posti controlli alla circolazione nei pressi dei locali controllati, sorprendendo 11 persone alla guida in stato di ebrezza alcolica, successivamente denunciate. Nei parcheggi dei locali, i Carabinieri hanno anche smascherato 11 parcheggiatori abusivi che sono stati contravvenzionati. Nel corso dei controlli 21 giovani sorpresi mentre consumavano sostanze stupefacenti sono stati segnalati alla Prefettura quali assuntori.




Pisa: salvato un Labrador dalle acque del fiume

PISA – Nel tardo pomeriggio del 19 settembre, i Vigili del fuoco del Comando, sono intervenuti nel comune di Calcinaia in località Fornacette lungo il fiume emissario all’altezza del cimitero per il recupero di un cane Labrador. L’intervento é stato richiesto dalla Polizia municipale del posto.

Il cane, sfuggito alla proprietà a seguito degli effetti del temporale, era rimasto attaccato alcuni rami della sponda del fiume ormai infreddolito e stremato.

Gli operatori giunti sul posto, hanno provveduto a calare nel letto del fiume due pezzi di scale italiana e successivamente un vigile, opportunamente legato, ha recuperato il cane riconsegnandolo al legittimo proprietario presente al recupero.




Antiterrorismo: ecco il video dell’esercitazione congiunta di Carabinieri e Polizia

All’indomani dell’attentato terroristico di Barcellona, secondo le direttive  del Ministro dell’Interno, è stata predisposta l’intensificazione dell’attività di prevenzione in sinergia operativa tra le Forze di Polizia.

In tale prospettiva, è stata pianificata una esercitazione congiunta tra le unità di primo intervento antiterrorismo della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri, contemporaneamente in tre diverse città e in scenari operativi complessi e differenziati.

Al termine dell’attività di pianificazione ed individuazione degli obbiettivi, l’esercitazione si è svolta nella scorsa notte simulando attacchi terroristici in tre diversi contesti operativi: a Roma in una stazione della metropolitana, a Bologna nel parcheggio sotterraneo della stazione ferroviaria dell’alta velocità e a Genova in una zona d’imbarco del porto.

In ciascuna città all’esercitazione hanno partecipato unità UOPI della Polizia di Stato congiuntamente a SOS o API dell’Arma dei Carabinieri, unitamente a equipaggi delle Volanti, dei Reparti Prevenzione Crimine della Polizia di Stato e Radiomobili dei Carabinieri per la “cinturazione” degli obbiettivi, per un totale di oltre 150 uomini.

Le esercitazioni, realizzate con lo scopo di testare la capacità e velocità di reazione ad una notizia di attentato, o possibile attentato, in corso e la sinergia operativa tra le Unità di primo intervento delle due Forze di Polizia, hanno avuto esito positivo.




Roma, noleggio bici a villa Borghese: illegalità e tributi evasi per 50.000 Euro

ROMA – Dispiegamento di forze da parte della Polizia di Roma Capitale ieri a Villa Borghese, dove  il Comando Generale ha dato il via ad una importante operazione per il controllo delle attività all’interno del parco. Numerosi agenti, appartenenti al Comando PSO, ai gruppi Centro (ex Trevi) e GPIT, coadiuvati da funzionari di Aequaroma hanno controllato i titoli autorizzativi e la regolarità dei pagamenti dei tributi locali delle società che effettuano noleggio di veicoli elettrici, risciò e segway a turisti e cittadini, multando tutti gli illeciti accertati.

I verbali sono scattati sia per il Codice della Strada che per violazioni amministrative e tributarie: dall’assenza dei caschi obbligatori e delle cinture di sicurezza fino ai controlli sulla efficenza meccanica dei veicoli, oppure l’assenza dei titoli autorizzativi e dei pagamenti dei tributi locali, non ultima la pubblicità non pagata che viene applicata sui mezzi.
Le operazioni sono durate per tutta la mattinata, partendo dalla terrazza del Pincio fino al laghetto di Villa Borghese; alcuni mezzi sono stati sanzionati anche all’interno del Tridente,  con pattuglie appartenenti alla Squadra Vetture.
Le attività di noleggio all’interno di Villa Borghese fanno capo a 7 soggetti/società, che in complessivo gestiscono circa 120 veicoli tra elettrici e a pedali: ai responsabili sono stati notificati numerosi verbali, sia dagli agenti della Polizia Locale che dagli ispettori di Aequaroma.
In totale ieri sono stati notificati 26 verbali, con 13 carte di circolazione ritirate: 6 veicoli elettrici sono stati oggetto di fermo amministrativo, che dovranno restare in garage per tre mesi. Tre veicoli elettrici, normalmente adibiti a “noleggio senza conducente” erano invece condotti da una guida: anche per costoro è scattato un verbale ai sensi dell’articolo 85 del C.D.S. ed il fermo amministrativo.
Le evasioni dei tributi accertate sono state inerenti alla tassa sulla pubblicità (CIP), occupazione di suolo pubblico e TARI, con un ammontare complessivo superiore a 50.000 Euro, al quale va aggiunto il totale delle multe notificate, superiore a 10.000 Euro.

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Chikungunya, 17 i casi nel Lazio: stop a donazioni sangue

Nel Lazio “sono 17 i casi accertati dal Servizio Regionale di Sorveglianza Malattie Infettive (Seresmi) ad oggi di Chikungunya, di questi 6 nella Capitale”. Lo rende noto la Regione. “Di questi 17, dieci casi sono residenti o riportano un soggiorno nel Comune di Anzio, e sette casi non risultano aver viaggiato in Italia o all’estero nei 15 giorni precedenti l’esordio dei sintomi”.

E dopo i casi, arriva lo stop alle donazioni nella Asl Roma 2. Lo ha deciso il Centro Nazionale sangue – Istituto Superiore di Sanità. La sospensione totale delle donazioni riguarda solo la Asl 2 del Comune di Roma (le parti est e sud della città, 1 milione di abitanti) e il Comune di Anzio, oggetto di un focolaio confermato nei giorni scorsi.

In tutte le altre aree della Regione, in base all’assunzione di un minor livello di rischio di infezione, al sangue raccolto verrà applicata una ‘quarantena’ di 5 giorni se il donatore ha soggiornato in una delle due città colpite. A livello nazionale i donatori che hanno soggiornato nei comuni interessati saranno invece sospesi per 28 giorni. “Sono state attivate tutte le misure possibili per evitare eventuali carenze a Roma – spiega il direttore del Centro, Giancarlo Maria Liumbruno -, a partire dalla mobilitazione delle scorte accantonate per le maxi-emergenze. Sia nel Lazio che nelle altre Regioni, è già partita una gara di solidarietà, che coinvolge sia le istituzioni che le associazioni dei donatori, che saranno coinvolti in una serie di raccolte straordinarie per aiutare il Lazio”.

Nella Capitale, a causa del blocco parziale delle donazioni, si prevede una carenza di 200-250 sacche di sangue nei prossimi giorni, una quantità paragonabile ad una maxi-emergenza. La cifra è contenuta nella circolare che il Centro Nazionale Sangue ha inviato alle Regioni, pubblicata sul sito del Cns. “Al fine di supportare la regione Lazio – si legge inoltre – si invitano tutti i responsabili delle Src (le strutture regionali di coordinamento, ndr) ad attivare la compensazione interregionale secondo le indicazioni e i criteri stabiliti dal ‘Piano strategico nazionale per le maxiemergenze’, configurandosi le ricadute dell’evento epidemico sul sistema sangue laziale alla stregua di una maxiemergenza”. Il piano per le maxiemergenze approvato lo scorso anno prevede che ogni regione abbia una scorta di sangue dedicata, da utilizzare in caso di eventi come terremoti o incidenti con molti feriti.

”Siamo molto preoccupati per la situazione Chikungunya, il Comune di Roma proceda subito alle disinfestazioni. E’ passato troppo tempo dalla prima richiesta di intervento da parte della Asl che risale al 7 settembre”: lo dice il ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Ora ”e’ molto probabile la decisione di uno stop alle donazioni di sangue anche a Roma. Oggi e’ arrivata dalla Regione al Comune (per conoscenza al ministero e alla prefettura) una nuova diffida per una disinfestazione immediata”.

Raggi firma ordinanza per disinfestazioni
È stata firmata dalla sindaca di Roma Virginia Raggi l’ordinanza “per contrastare l’emergenza sanitaria dovuta ai casi sospetti e accertati di Chikungunya trasmessi dalla zanzara tigre, non solo su suolo pubblico, ma anche su quello privato”.