RUSSIA: MIGLIAIA DI MANIFESTANTI CONTRO LA GUERRA IN UCRAINA

di Maurizio Costa

MOSCA – Una manifestazione nel centro della capitale russa ha visto la partecipazione di 5.000 persone, che hanno criticato fortemente la politica estera di Vladimir Putin, che, secondo gli organizzatori, dovrebbe "smettere di interferire nella crisi ucraina".

L'evento, dal titolo "Marcia per la pace", rappresenta la prima manifestazione russa contro la guerra in Ucraina tra separatisti filo-russi e le forze lealiste del governo di Kiev. Sergei Davidis, uno degli organizzatori, ha dichiarato che "decine di migliaia di persone vogliono che questa guerra finisca".

"La politica aggressiva di Putin deve finire – ha affermato un altro capo dell'organizzazione – Questo conflitto incrementa tendenze fasciste e anche l'isolamento della Russia." Infatti, il governo di Mosca è stato colpito da varie sanzioni internazionali, che hanno destabilizzato fortemente l'economia russa e le esportazioni di gas.

Anche la popolazione russa, quindi, si schiera contro Putin per arrivare a una pace immediata. Negli ultimi giorni, nell'Est dell'Ucraina, è stata istituita dall'Osce una zona cuscinetto di 30 chilometri tra le forze separatiste e lealiste, per cercare di arginare la guerra e portare alla conclusione del conflitto.




ISIS: 130MILA PROFUGHI CURDI SI RIFUGIANO IN TURCHIA

di Maurizio Costa

ANKARA – L’Isis, il califfato che sta terrorizzando gli Stati occidentali, sta continuando a conquistare territori in Siria e in Iraq. Le popolazioni che subiscono l’ira dello Stato Islamico, come quella dei curdi, cercano di scappare dalle zone di guerra e evitare stermini, come quello che si è verificato qualche mese fa, quando l’Isis uccise e sotterrò, anche da vivi, molti curdi, tra cui uomini e donne.

Venerdì, la Turchia, che confina a Sud con la Siria, ha aperto le proprie frontiere per accogliere la popolazione curda che fugge dai membri del califfato di Abu Bakr al-Baghdadi. Più di 130mila persone sono entrate in territorio turco. Una cifra incredibile che, su un milione e mezzo di persone che abitano in Siria, corrisponde al 9% di tutta la popolazione curda siriana.

La fuga dei curdi è cominciata quando l’Isis ha attaccato la città siriana di Ayn al-Arab, che confina con la Turchia. Ankara ha predisposto dei campi profughi per i curdi così da dare un primo soccorso alla popolazione. Il governo turco, però, quest’oggi ha richiuso le frontiere, visto che l’esodo curdo ha superato le aspettative e la Turchia non può permettersi di accogliere tutte queste persone.

Intanto, continuano i raid aerei sulla Siria per cercare di abbattere le enclavi dell’Isis sparse sul territorio. Il Presidente siriano, Bashar al-Assad, continua a comandare questi bombardamenti; ieri, è stata colpita dalle bombe la città siriana di Saraqib. Le vittime sono state 19, tra cui sei bambini.