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BLITZ ALLA CLINICA COLLE CESARANO: TROPPI MISTERI CHE LEGANO BUZZI, VINCENZI E LA REGIONE LAZIO

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Colle Cesarano sembra sia al centro di vari interessi, che la vedono implicata con la gestione del centro accoglienza Agorà, intercettazioni che coinvolgono oltre Buzzi, Manfredino Genova e nel diario del ras delle cooperative lo stesso Marco Vincenzi. La clinica sembrerebbe non rispettare le caratteristiche per ottenere un accredito dalla regione Lazio…che fa arrivare però nelle casse circa 9 milioni id euro all’anno

di Cinzia Marchegiani

Sulla clinica psichiatrica Colle Cesarano di Tivoli troppe ombre e misteri fanno finire questa struttura al centro di una grande inchiesta che il M5S alla regione Lazio ha voluto sollevare. Luogo incontrastato e centrale delle intercettazioni di Mafia Capitale, la clinica diventa una bella torta a molti zeri e anche un centro accoglienza, Agorà nel 2011, gestito dalle stesse cooperative di Buzzi. Colle Cesarano, dopo l’insediamento di Nicola Zingaretti alla Presidenza della Regione Lazio riceve l’accreditamento e un generoso aumento del budget annuale che da 8,5 milioni di euro, riescono a confluire 9 milioni tondi tondi. E per non farci mancare nulla, sulla clinica ancora una volta ritorna coinvolta la figura dell’ex capogruppo del PD alla Regione Lazio, dimessosi lo scorso 9 giugno 2015 con il ras delle cooperative, Salvatore Buzzi..ma non solo.
La storia di questa clinica vede il proprietario fino al 2003, Aurelio Casati, raccontare in un’intervista di essere stato costretto a pagare una tangente del 2% ad alcuni funzionari delle Asl per ottenere i risarcimenti pubblici che gli sarebbero comunque spettati per legge e di aver chiesto aiuto tra il 1998 e il 1999 anche a Marco Vincenzi, allora direttore sanitario di Tivoli Terme. A causa dei ritardi dei pagamenti della Asl, purtroppo Casati cede la proprietà alla società Geress, nella stessa entrerà Manfredino Genova, il quale veniva contattato da Buzzi per parlare di come gestire il business dei migranti.

IL CASO AURELIO CASATI, LA PROCURA DI TIVOLI E IL DOCUMENTO

Aurelio Casati, l'ex presidente del consiglio di amministrazione della clinica Colle Cesarano aveva richiesto un incontro urgente al sostituto procuratore di allora Gabriella Fazi, presso il tribunale di Tivoli (RM) datata 28 gennaio 2011. Dall’articolo a firma di Giuliano Ghirlando su Antimafiaduemila si scopre il documento dove si evince che procuratore Fazi, dopo aver letto l'invito di Casati ad essere ascoltato, poiché riteneva di avere informazioni di rilevanza penale, non accoglie la richiesta e risponde la propria motivazione nella non disponibilità ad ascoltare l'ingegnere Casati, poiché come riporta il documento datato 3 febbraio 2011 a firma di Gabriella Fazi: “Allo stato attuale non è possibile, per ragioni attinenti al lavoro d'ufficio”.
Eppure nella richiesta l’Ing. Aurelio Casati ripercorreva la sua storia giudiziaria dello stesso Aurelio Casati, dove emergevano importanti e sensibili informazioni proprio sulla Clinica Colle Cesarano e gli attori che ne avevano determinato la sua vendita alla Geress. Aurelio Casati aveva ricoperto la carica di presidente del Consiglio di Amministrazione della società Centro Clinica Colle Cesarano S.p.A., residente in Tivoli, fino a revoca da parte del Tribunale di Tivoli (decreto del 16 luglio 2004). A conclusione di una lunga indagine codesta Procura aveva prosciolto Casati dall'ipotesi di reato di cui agli artt. 323 e 479 Codice Penale (dott. Scalera, RG.N.R 2810105) con dispositivo accolto dal GIP in data 05 maggio 2010. Nell'udienza del 9 dicembre 2010 Casati veniva assolto dal reato di cui agli artt. 646 e 61 n. 11 Codice Penale perche il fatto non sussiste e in tale sede, codesta Procura (dott.ssa Fazi, RG.N.R 4034/04) chiedeva I'assoluzione. Ma Casati faceva presente al pm Fazi soprattutto che la sentenza, era passata in giudicato, del Tribunale di Roma del 30 giugno 2009 di assoluzione dai reati di cui all'art. 81 Codice Penale e 2 D.L.vo 12.09.83 n. 463 perché iI fatto non sussisteva e nel dispositivo si dava atto che la crisi finanziaria della società è stata determinata dal comportamento ingiustificato della ASL Roma G.
Nella richiesta di incontro urgente Casati faceva sollecitava opportune indagini in memo alle ipotesi di azioni estorsive ai danni della società e dello stesso Casati in qualità di amministratore e di socio dl minoranza, come del resto aveva citato esposto.

MARCO VINCENZI, COLLE CESARANO E INTERROGAZIONE M5S REGIONE LAZIO

Ritorna impetuoso il M5S alla regione Lazio e il 23 giugno 2015, i consiglieri Davide Barillari e Devid porrello presentano un’interrogazione indirizzata al Presidente del Consiglio Regionale del Lazio On. Daniele Leodori “Riscontro requisiti minimi Casa di Cura Colle Cesarano e revoca accreditamento” dove si interrogava il Presidente della Giunta Regionale, On. Nicola Zingaretti, di confermare il mancato riscontro dei requisiti minimi per la struttura di Colle Cesarano, chiarire ogni aspetto legato alla gestione del centro migranti in relazione all'inchiesta di mafiacapitale e alle sue relazioni con Marco Vincenzi (ex capogruppo del Partito Democratico alla Regione Lazio), e procedere con la revoca dell'accreditamento con la Regione Lazio Roma, 17/06/15.
Si legge: “Durante la seduta d'aula del 17/6/15 dedicata alla mozione di sfiducia a Nicola Zingaretti, viene annunciato ufficialmente che i consiglieri del M5S consegneranno carte ed emendamenti alla Procura di Roma che cercherà riscontri e valuterà eventuali illeciti, di certo negli atti sono già finiti gli incontri tra Marco Vincenzi (Ex capogruppo PD in Regione Lazio) e Buzzi, per l'inchiesta mafiacapitale. Uno il 12 settembre 2014 a Villa Adriana (Tivoli) “dove Buzzi consegnava a Vincenzi un foglietto”, e poi una cena annunciata da Buzzi: “ Stasera vado da Vincenzi.. che è il padrone de Tivoli.. a cena e gli faccio un p.. poi vedemo se me riesce”. Buzzi annota (sul suo diario ndr) anche un appuntamento e una località: Colle Cesarano. Questa struttura, rappresenta quindi un luogo “importante”, non solo per questioni prettamente sanitarie ed assistenziali, ma anche un luogo importante “politicamente”…come dimostrano le intercettazioni di Buzzi. Colle Cesarano e' alle porte di Tivoli, dove Vincenzi è stato sindaco. E intanto a Colle Cesarano è nato nel 2011 il Centro Agorà, un centro migranti gestito proprio dalla cooperative di Buzzi, e a giugno 2014 la regione Lazio ha riconosciuto l’edificabilità all’area in variante al piano regolatore vigente”.

BLITZ NOTTURNO ALLA CASA DI CURA COLLE CESARANO – TIVOLI, 23/06/15
Con un report steso dal M5S e il sindacato Si-CEL viene descritto il blitz effettuato alla clinica Colle Cesarano avvenuto la notte del 23 giugno 2015, lo stesso giorno che Barillari e Porrello avevavo chiesto riposte dirette in Regione Lazio con l’interrogazione sopra descritta.
Su Colle Cesarano, oltre ai misteri sopra descritti, gli autori del blitz vogliono vederci chiaro se sia una coincidenza che la Regione Lazio nel giugno 2014 abbia riconosciuto l'edificabilità all'area in variante al piano regolatore vigente, con lo scopo di costruire un grande centro immigrati della cui possibilità Coltellacci (arrestato per mafiacapitale insieme a Buzzi). Barillari incalza: “sappiamo inoltre che fino al 2003 venivano pagate tangenti ad alcuni funzionari delle Asl per ottenere risarcimenti pubblici. Scopriamo poi che fra i proprietari della struttura di Colle Cesarano, c'e' un tale Manfredino Genova… contattato sempre da Buzzi per parlare di come gestire il business dei migranti” –

ll MoVimento 5 Stelle cerca fra mille reticenze e mille omissioni, di analizzare da 2 anni le opacità che rivestono la struttura sanitaria di Colle Cesarano, e ha presentato ben 6 interrogazioni a Zingaretti, ricevendo solo risposte incomplete e parziali.

REPORT DEL BLITZ. La visita a sorpresa a Colle Cesarano inizia alle 22.00 del 23 giugno 2015, trovando i cancelli sbarrati al nostro ingresso. Ci siamo correttamente e puntualmente qualificati come consiglieri regionali, parlamentari ed esponenti locali e nazionali del sindacato presente nella struttura e firmatario di contratto, il Si-cel…ma nonostante la legittimita' dell'accesso, ci hanno risposto che avrebbero "verificato l'autorizzazione".
Ribadiamo che in tanti anni, è la prima volta che viene negato l'accesso alla struttura, per una visita di rappresentanti politici e sindacali. Dopo 30 minuti abbiamo chiamato la locale caserma dei carabinieri, avvisando della situazione il comandante di Tivoli. Arriva subito una pattuglia, ma anche per loro, nessuna risposta al citofono della casa di cura…nonostante la volante abbia acceso i lampeggianti e i carabinieri abbiano intimato l'accesso immediato delle forze dell'ordine. Nulla da fare.
Solo all'arrivo dei proprietari della struttura su un roboante suv bianco, giunto di corsa direttamente da Roma, siamo potuti entrare (circa 1 ora dopo).
La visita e' potuta iniziare nonostante tutti i tentativi di fermarci.
Abbiamo visitato tutti i reparti dove sapevamo che c'erano forti dubbi, e abbiamo cercato di parlare con i lavoratori, ma non tutti erano disponibili a parlare. Il clima era pesante…eravamo scortati a vista dall'avvocato della struttura e dalla schiera dei proprietari/dirigenti/amministratori.
Nonostante questo, abbiamo identificato diverse presunte irregolarità nella gestione del personale, dell'organico, dei servizi di assistenza ai pazienti.
Requisiti minimi per l’accreditamento dato dalla regione. Abbiamo raccolto molte informazioni, in modo da verificare una volta per tutte se sussistono i requisiti minimi per l'accreditamento della struttura, direttamente dai responsabili (pianta organica, presenze nei turni notturni). Altre informazioni ci dovevano essere consegnate oggi (planimetria, fogli turni mensile), come da accordi, ma la struttura stamattina ha fatto un bel passo indietro e non è più disponibile a fornire ulteriori dati.
Abbiamo già appurato, nell'interrogazione in aula del 23/6/15, che la Regione Lazio, sottovalutando volutamente o meno tutta la questione, conferma ufficialmente la perfetta regolarità dei requisiti, che invece il M5S contesta sulla base dei dati oggettivi già in nostro possesso.
Mancanza di organico. Nelle oltre 4 ore di visita alla struttura, si e' discusso principalmente della mancanza di organico evidenziata reparto per reparto: OTA e OSS che svolgono mansioni non appropriate per il loro ruolo, personale che esce dalla struttura per andare a comprare medicine in farmacia, lasciando i pazienti soli o in carico a un solo operatore…
Dai calcoli del sindacato Si-cel, confermati dal MoVimento 5 Stelle, risultano mancanti 33 figure professionali specializzate necessarie al funzionamento ottimale della struttura. E la struttura nel recente passato ha avviato ben 2 cicli di licenziamenti di personale.
Troppe domande non risposte. Troppi dubbi ai quali i dirigenti di Colle Cesarano non hanno risposto.

La struttura non sembra operare in maniera adeguata al finanziamento ricevuto dalla Regione Lazio (circa 8 milioni di euro come rimborso alle prestazioni erogate).
Le responsabilità appaiono molto chiare:
– Geress spa, che nonostante all'apparenza fornisca informazioni dettagliate e accolga tutti i visitatori con grandi sorrisi, non ha ancora chiarito i tanti, troppi aspetti oscuri relativi alla gestione economica e sanitaria della casa di cura di Colle Cesarano.
– Asl RMG, che in tutti questi anni effettua periodici controlli ed ispezioni ma non ha mai trovato nulla di strano. Come mai ? (ieri, dopo la nostra interrogazione in consiglio regionale, guarda caso arriva un'altra ispezione della Asl…)
– Marco Vincenzi, e il PD del Lazio, che su questa struttura sembrano avere un particolare interesse….e non solo loro, come dimostrano le intercettazioni di mafia capitale
– Regione Lazio, che ha garantito troppo facilmente a a Colle Cesarano l'accreditamento definitivo, e anno dopo anno finanziano questa struttura con un badget fra i piu' alti di tutte le strutture private laziali
– L'Assessore Visini, che solo l'altro ieri in risposta all'ultima interrogazione in aula del M5S, ha dichiarato il falso confermando che la struttura e' perfettamente in regola e ha tutti i requisiti necessari per effettuare a pieno la sua attività..

REVOCA DELL’ACCREDITO. Il Movimento 5 Stelle ha già chiesto più volte, motivandola, la REVOCA dell'accreditamento della struttura sanitaria neuropsichiatrica e riabilitativa di Colle Cesarano, proprieta' Geress spa, ma abbiamo ottenuto solo un anomalo silenzio da parte di Zingaretti e di tutta la Direzione regionale Salute e Integrazione Socio sanitaria della Regione Lazio.

M5S ANNUNCIA DENUCIA IN PROCURA. Completeremo oggi le ultime verifiche legali, e presenteremo nei prossimi giorni una denuncia alla Procura, confidando che la magistratura, con tutti gli elementi, le prove e i documenti in suo possesso, possa intervenire al più presto per chiarire una volta per tutte dove sta "la verità" in tutta questa complicata faccenda.

Sembra che questa gelatinosa e alquanto oscura gestione della clinica Colle Cesarano dovrà occuparsene la Procura di Roma, che a quanto sembra abbia già sulla propria scrivania una massiccia documentazione, oltre gli interrogatori effettuati a Salvatore Buzzi a noi sono sconosciuti. Ma soprattutto La Procura di Roma ormai, potrebbe battere la pista del fallimento della gestione Casati della Colle Cesarano, visto che anche una sentenza ha ricostruito che per colpa della crisi finanziaria, e dei pagamenti non pervenuti dalla asl RmG ad Aurelio Casati, che lo stesso Ingegnere a dovuto vendere alla Geress SpA.

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Castelli Romani

Rocca Priora, elezioni: intervista a 360 gradi a Anna Zaratti

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Anna Zaratti, classe 1983, sposata. Una laurea in biologia cellulare molecolare ed un master in genetica forense, oggi docente nella scuola media secondaria.

Una chiacchierata in serenità davanti ad un caffè cercando di capire cosa spinge una ragazza della sua età ad una competizione elettorale.

Anna, anche con te, ci diamo del tu? Come sei arrivata alla politica?

(sorride serena) Si si, diamoci del tu. Ho respirato in casa questa passione.
I primi momenti di vita politica li ho vissuti all’università ed è stata per me un bel banco di prova perché ho compreso in pieno il concetto che la “vera politica parla sempre”.

Spiegami un po’ questa tua ultima affermazione

Vedi non è una questione di ideologie contrapposte ma il concetto stesso che la politica è arte del fare e del discutere. Ha come fine il bene delle persone, della comunità.
Quindi va da se che costruire una strada, una scuola, non è né di destra né di sinistra è semplicemente da FARE e questo si vede ancora di più in un ambito, come quello locale, dove bisogna necessariamente superare questi steccati ideologici.

Quindi vuoi dirmi che alla fine gli steccati ideologici crollano o meglio debbono venire meno di fronte a questo tuo principio?

(il sorriso diventa serio) Certo che si.
La contrapposizione ideologica porta sempre allo scontro delle persone e non al chiarimento delle idee e quindi compiere delle scelte sulla base del FARE deve essere, necessariamente, il principio di chi si presenta di fronte agli elettori.

A Rocca Priora la scelta del tuo partito, Fratelli d’Italia, di cui sei presidente, viene vista come una scelta sofferta. È vero?

Ma neanche tanto.
Quello che ci rimproverano è il discorso delle solite facce, delle solite persone.
Ti faccio un esempio: tu lasceresti una Ferrari o un aereo in mano ad una persona che non l’ha mai guidata?
Io tentennerei nel farlo, preferirei avere qualcuno al fianco che mi insegnasse a farlo, mi spiegasse come tirare fuori al meglio le potenzialità della Ferrari o dell’aereo.
Ecco: guidare una macchina amministrativa, di certo, non è una cosa facile.
C’è bisogno di chi ha le capacità di farlo e che permetta a “noi giovani” di fare esperienza creando poi una nuova classe dirigente.

Quindi fare quella che un tempo era la “gavetta” è necessario anche in politica?

Ancora di più. Si dice spesso che chi governa debba essere un buon padre o una buona madre di famiglia.
Ma non mi risulta che ci sia il “manuale del perfetto genitore” bisogna fare esperienza sul campo ed avere vicino donne e uomini che di “esperienza” ne hanno già e che ci permettano di acquisire con loro quelle capacità amministrative e di governo necessarie per il bene della popolazione.

Mi ha colpito molto nella riunione del 24 aprile quando hai parlato di biodiversità e nello specifico del Bosco del Cerquone. Ho appuntato un acronimo “ZSC” mi spieghi cosa significa e come può diventare quella località il valore aggiunto per Rocca Priora?

(gli brillano gli occhi ed il suo sorriso risplende) Mi fa piacere che ti sia soffermato su questo argomento lo serbo nel mio cuore dai tempi in cui, in università, facevo ricerca.
Noi abbiamo la fortuna di avere una Zona Speciale di Conservazione, ZSC appunto.
Prova a chiudere gli occhi e pensare al nostro territorio in periodo compreso tra 600 mila anni fa e 40 mila anni fa … beh! quello è il Bosco del Cerquone.
Un unicum per il nostro territorio, una zona non contaminata dalle successive forestazioni, i castagni ad esempio, che mutarono moltissimo l’aspetto delle nostre zone.
Li si conservano ancora querce, tigli ed aceri tipici della nostra zona.
Un vero e proprio Santuario Ecologico, un campionario, passami il termine, di molteplici biodiversità, sia faunistiche che floreali.
Si potrebbe creare un indotto turistico magari un vero e proprio centro di ricerca assieme alle università arrivando fino all’ARPA.
Ma quello che diventa ancora più necessario è quello che Claudio Fatelli ha esposto nella riunione a cui tu facevi riferimento: creare quelle strutture capaci di accogliere turisti e ricercatori. Oltre l’indotto ci vuole la capacità recettiva.

Sempre in quella stessa occasione hai ampiamente parlato di Sport ma cosa rappresenta per te?

Qui il discorso si ampia.
Siamo troppe volte abituati a considerare lo sport esclusivamente come pratica sportiva, come attività.
Ma se andiamo a guardare bene lo Sport è la base dell’inclusione, è simbolo e sinonimo di pace, basta guardare nel mondo antico quando durante il periodo olimpico si interrompeva ogni guerra.
Lo Sport insegna a fare tesoro delle sconfitte.
Lo Sport educa i giovani ad una disciplina comportamentale, è la scuola delle regole.
Lo Sport deve diventare un progetto educativo, sociale, inclusivo non esclusivamente motorio.
Quindi una progettualità di questo genere deve diventare l’anima di ogni azione amministrativa.

Un progetto ambizioso, il tuo, ma non si può non condividere

Beh aggiungo che Rocca Priora ha avuto la fortuna di essere stato uno dei primi paesi dei Castelli Romani a dotarsi di un complesso sportivo polivalente. Oggi quella realtà può e deve diventare una Cittadella dello Sport proprio in questo ambito che ho appena descritto. E lo si può fare anche utilizzando strutture ecocompatibili che ne farebbero un unicum nel suo genere.

Sei alla tua seconda esperienza come candidato al consiglio comunale. C’è qualcosa che nella prima tua prima esperienza ti ha colpito?

Si! Non te lo nascondo – dice guardandomi fissa negli occhi – ho sentito forte il peso della responsabilità delle persone che avevano riposto in me la loro fiducia. Un peso importante ma che oggi, ancora di più, mi spinge a fare meglio.
Ma stavolta ho dietro di me una bella squadra che mi supporta e mi sprona ad andare avanti e quello che chiedo ai roccaprioresi è di non smettere mai di stimolarmi anche il giorno dopo le elezioni ricordandogli la mia piena e totale disponibilità a riceverli ogni volta che lo riterranno necessario.
Ed in più, mi prendo l’impegno, già da ora, di incontrarli spesso, in una Assemblea Pubblica, per fare il punto della situazione. Un impegno concreto che mi permetta di ascoltare i loro suggerimenti, le loro idee e, perché no, anche le eventuali lamentele.

Le mie interviste, lo avrai letto, si chiudono sempre con una bacchetta magica che io ti presto e che può far avverare due desideri: uno per te, per la tua famiglia ed uno per la tua città …

Beh facile per la mia famiglia: la serenità e l’armonia e quella capacità di comprendersi sempre.
Per Rocca Priora ho un sogno: una Ludoteca, un luogo che permetta ai giovani di trovarsi e di incontrarsi.
Un luogo che permetta loro di poter tornare ad essere comunità che si unisce e che crea valore aggiunto. E questo lo si può fare utilizzando quelli spazi, troppe volte abbandonati e che, grazie al PNRR il Comune di Rocca Priora sta recuperando appieno.

L’avevo conosciuta dalle parole di alcuni amici che me l’avevano descritta come una donna tenace ma piena di voglia di fare e di capacità di fare sintesi: avevano ragione.
Grazie Anna ed un grosso in bocca al lupo.

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Castelli Romani

Castel Gandolfo, sulle sponde del lago appare un cartello del Comune “Attenzione pericolo di Morte”

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L’assessore Tiziano Mariani: “La settimana scorsa sono stati rinvenuti degli ordigni bellici inesplosi”

“Attenzione pericolo di morte, divieto di accesso nell’area e nello spazio lacuale antistante. Presenza di ordigni bellici inesplosi”. Questo quanto riportato dalla segnaletica, apparsa da qualche giorno e messa dal Comune di Castel Gandolfo che dice chiaramente che nel lago ci sono bombe inesplose che stanno lì dalla seconda guerra mondiale.

La segnaletica richiama due ordinanze (ndr. come scritto sui cartelli stessi) del 2013 e del 2021

Il fatto che esistano ben due ordinanze sta a significare che il pericolo della presenza di ordigni bellici si conosce da almeno 11 anni ma il segnale di pericolo, inequivocabile nella sua interpretazione, è stato messo pochi giorni fa:

Il cartello si trova sull’arenile del lago Albano di Castel Gandolfo, tra il vecchio porticciolo e il civico 7 di via dei Pescatori, vicino a un circolo di canoa direttamente con accesso in acqua per disabili.

Il cartello ha scatenato non poche polemiche e messo preoccupazione tra più di qualche operatore balneare e turistico nonché dei residenti che qualche bracciata lì intorno, almeno in questi anni e ultimi tempi, l’hanno azzardata: “Ci chiediamo perché sia comparso adesso – dicono altri residenti del posto – ci sembra davvero strano e il messaggio è inquietante: se si fa il bagno c’è il pericolo che esploda una bomba. Naturalmente vieteremo ai nostri figli di frequentare la zona, ci manca anche la disgrazia e poi magari ci sentiamo dire che ci avevano avvisato”.

Dal Comune, risponde l’assessore alle Attività produttive Tiziano Mariani: “La settimana scorsa sono stati rinvenuti degli ordigni bellici inesplosi e il Genio Civile ha provveduto alla bonifica. In via precauzionale abbiamo deciso insieme a Prefettura e Arma dei carabinieri di apporre la segnaletica e le boe che delimitano alla zona di pericolo in attesa di effettuare una bonifica più generale dell’area. Il sindaco ha già richiesto un intervento diretto della Regione o in alternativa i fondi per poter effettuare quanto prima l’intervento”.

Questi ordigni, rimasti dormienti per decenni, rappresentano un rischio reale e tangibile per chiunque si avvicini alle rive del lago. La presenza di ordigni bellici inesplosi, sebbene sorprendente nonostante abbastanza frequente nell’area dei Castelli Romani, è un fenomeno che semina paura e non incoraggia il rilancio turistico di qualità tanto auspicato per l’intera provincia. I resti dei conflitti passati continuano a emergere, minacciando la sicurezza e la stabilità delle comunità locali. Tuttavia, la loro scoperta sulle rive tranquille del Lago serve da promemoria urgente dell’importanza di affrontare questi pericoli con determinazione e urgenza. «Le autorità locali devono agire prontamente – dicono alcuni residenti – per identificare e rimuovere in modo sicuro gli ordigni bellici rimasti, proteggendo così il pubblico da potenziali rischi mortali. Allo stesso tempo, è essenziale educare il pubblico sulla natura di questa minaccia e sull’importanza di rispettare i divieti d’accesso per garantire la sicurezza di tutti». Lo scorso anno, a fine agosto, un bomba risalente alla Seconda Guerra Mondiale è stata trovata nella tarda mattinata di una tranquilla domenica nei pressi del lago. La scoperta è stata fatta da una persona che stava passeggiando lungo il percorso naturalistico di via dei Pescatori. Scattato l’allarme alle forze dell’ordine, sul posto sono arrivati i carabinieri della compagnia di Castel Gandolfo. La bomba, una spoletta lunga 10 centimetri non pericolosa, al momento del ritrovamento si trovava a qualche metro di distanza dalla riva. Il cartello apparso pochi giorno fa lascia presagire che il pericolo sia davvero concreto.

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Castelli Romani

Rocca Priora, elezioni: intervista a 360 gradi a Federica Lavalle

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Federica Lavalle, classe 1981, sposata, mamma di Lorenzo e Matteo. A leggere il suo curriculum vitae ci si accorge che in poco più di 40 anni ha un bel bagaglio di esperienze qualificate ed importanti in vari ambiti.

Giornalista, una laurea ed un master in economia sullo sviluppo sostenibile. A tutto ciò si aggiunge un passato da vicesindaco ed assessore ai Servizi Sociali, vicesegretario provinciale del Pd, presidente del Gal e consigliere metropolitano di Roma Capitale. Soprattutto una mamma super impegnata.

Ci diamo del tu? Ma dove lo trovi tutto questo tempo?

(sorride ed arrossisce insieme) Si si diamoci del tu. Vivo la vita con grande energia.
Sono sempre stata, sin dai tempi della scuola, una ragazza molto impegnata che ha cercato di cogliere i tanti aspetti che la vita ci pone di fronte e ringrazio la mia mia famiglia, da sempre attiva ed attenta nel campo sociale, che è stata un ulteriore stimolo alla mia attività politica

Quindi la politica non è stata una scelta ma una evoluzione del percorso?

Certo che si. Quando militi in un partito capisci, comprendi e, soprattutto tocchi con mano le problematiche delle persone ed allora la politica diventa impegno sociale finalizzato a lavorare per migliorare le cose.

Prima di questa nostra chiacchierata ho girato un po’ per Rocca Priora.
La “vox populi”, la piazza diciamo, mi parla di te come una persona capace di ascoltare e poi realizzare, dare consistenza a quelle parole ascoltate.
Spiegami un po’ …

Davvero? – risponde con estremo entusiasmo – mi fa piacere perché è l’ulteriore riprova di quella che è la mia Storia ed il mio modo di essere che nasce proprio dalla mia innata voglia di ascoltare le storie delle persone, le loro esperienze ed empatizzare con la comunità che mi onoro di rappresentare.

Mi piace dare risposte concrete dopo avere ascoltato e capito.
Tutto ciò diventa, per me, il valore aggiunto al mio agire politico.
Ho avuto il privilegio di porre in essere tutta una serie di progetti realizzati proprio grazie a questo approccio: dal Teatro delle Fontanacce nato dall’impulso realizzato della comunità roccapriorese e realizzato grazie al grosso impegno di Massimo e Luciana Frazzetto passando poi al Museo Benedetto Robazza che fu la realizzazione di un sogno condiviso da molti che io, allora assessore alle Politiche Sociali e Culturali ebbi l’onore di far nascere con l’aiuto, il sostegno, i consigli, la grande generosità di Luciana Vinci e dello stesso maestro Robazza.
Il Narciso un progetto che veniva dal basso e dall’unione di tutte le associazioni locali e che divenne un punto di riferimento dell’associazionismo stesso.

E poi mi hanno raccontato la tua dedizione completa alla scuola Materna comunale gratuita.

E si! Uno dei progetti che resta vivo nel mio cuore di mamma.
Qui ci fu la spinta con in aggiunta la necessità raccolta dalle famiglie, dalle mamme roccaprioresi. Come ti ho già detto la volta precedente capimmo e toccamo con mano proprio le difficoltà delle neomamme lavoratrici a tornare al lavoro. Coniugare l’essere mamma al proprio lavoro diventa difficile se noi “politica” non mettiamo in campo gli strumenti necessari tali per consentire loro di tornare a riprendersi quello spazio lavorativo conquistato, tante volte, con estrema fatica.

Domanda cattivella: hai parlato di “campo largo di idee condivise”. La lista Fare Rocca Priora è un, passami il termine, laboratorio politico che va dal Pd a FdI … ma Elly lo sa?

(e qui prima sorride ma poi con molta serietà risponde) Massimiliano io sono profondamente di sinistra, non solo sono da sempre impegnata in politica e sempre dalla stessa parte e da generazioni, sono iscritta alla Cgil ma quando ho la possibilità mi sono sempre impegnata per i temi storicamente legati alla cultura di sinistra come la scuola pubblica e per tutti, l’inclusione sociale ed il sostegno alle fragilità.
Ed in più ti aggiungo che nel territorio lavoriamo sui programmi, come sempre d’altronde.
Il Pd allargò il campo già nel 2009 con il progetto civico e amministrativo Viva Rocca Priora che favorì 10 anni di buon governo e grande stabilità cn Damiano Pucci sindaco che allora proveniva da un’esperienza di centro destra con l’UdC.

Nulla di nuovo dunque.

Quindi buone idee e capacità di realizzarle al servizio della comunità?

Certo che si. Poi alle persone interessa cosa faremo per loro e io di quello ti voglio parlare

Non ti nascondo che questo tuo approccio alla Politica, con la P maiuscola mi piace assai ma ora viene il meglio: cosa vuol lasciare alla tua città?

Mi impegnerò a restituire a Rocca Priora un asilo nido implementando maggiormente i servizi all’infanzia comunali e questa sarà un’opportunità per le famiglie ma creerà anche un importante indotto lavorativo.
Con la squadra di governo lavoreremo molto sul tema della disabilità e dell’inclusione a tutti i livelli riservando una quota di bilancio comunale per sostenere chi non ce la fa.

Federica se hai dato una occhiata alle altre mie interviste sai che sono solito chiudere con due sogni da realizzare con la “famosa” bacchetta magica.
Che sogno vuoi per la tua famiglia? E che sogno vuoi realizzare per la tua città?

Sono una donna molto concreta e per Rocca Priora vorrò lavorare, durante questo mandato, alla realizzazione di due strutture che la comunità attende da tempo:
una casa della musica e delle arti per restituire una struttura alla nostra realtà bandistica che è un’eccellenza regionale e per tutti quelli che fanno cultura sul territorio e una palestra per le Scuole Medie da utilizzare anche per le attività pomeridiane.
Nonostante l’altezza
– sorride – devi saper che sono stata un’accanita pallavolista e non abbiamo mai avuto una palestra che potesse ospitare un campo regolare.
Per la “Federica bambina” ma per molte delle mie colleghe sportive era una sogno poter avere un palestra adeguata. Lavorerò per realizzare questo.

Ho letto serenità negli occhi di Federica durante tutta questa intervista. L’immagine che mi lascia è di una donna energica ma che riesce ad emozionarsi di fronte alle piccole cose e questo suo profondo legale con Rocca Priora si tocca profondamente.
Grazie ancora …

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