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Bracciano, inaugurata nuova convivenza protetta femminile per persone con disagio psichico

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Una collaborazione tra la Comunità di Sant’Egidio, la ASL Roma 4 ed il Comune di Bracciano

BRACCIANO (RM) – Inaugurata oggi a Bracciano una nuova convivenza protetta femminile nata dalla collaborazione tra la Comunità di Sant’Egidio, la ASL Roma 4 ed il Comune di Bracciano.

Le convivenze protette ospitano persone con disagio psichico e sociale. L’esperienza è nata nel Comune di Civitavecchia ad ottobre 2012. Un protocollo d’intesa tra Sant’Egidio, ASL e Comune, è stato siglato nel novembre 2017 allo scopo di ufficializzarle e creare un possibile modello di residenzialità leggera, assistenza ed inclusione. Si tratta di una forma di co-housing in piccoli nuclei, da due a sei persone, dove si vive in uno spirito familiare.

Le convivenze sono supportate quotidianamente da operatori e volontari che aiutano gli ospiti nello svolgere le attività della vita quotidiana sia dentro che fuori casa con l’obiettivo prioritario di promuovere l’autonomia e l’inclusione sociale. Gli ospiti sono presi in carico dai servizi territoriali della ASL e in particolare dal Dipartimento di Salute Mentale e dal Servizio per le Dipendenze.

Le convivenze sono collocate in zone centrali della città o in zone residenziali vicine al centro, servite dal servizio di trasporto pubblico e prossime agli esercizi commerciali ed ai servizi sanitari.

Recentemente, il 20 Giugno 2022, l’Università Bocconi ha conferito a questa esperienza il Premio “Valore Pubblico” alla ASL Roma 4 per la buona pratica “Cure sanitarie, Co-housing supportato e Inclusione”.

Dal 1° ottobre 2012 al 30 giugno 2022 sono state aperte 12 convivenze, di cui dieci a Civitavecchia e due a Bracciano. Quella di oggi è l’ultima, la dodicesima. Gli ospiti delle convivenze protette sono stati complessivamente 52. L’età media degli ospiti è di 45,8 anni. Le patologie prevalenti sono quelle psichiatriche. Dieci persone hanno sofferto dipendenze da alcol o sostanze, di solito associate al disturbo mentale. I luoghi di provenienza sono riconducibili ad alcune tipologie:

Strada. Tredici persone inserite nel progetto erano senza dimora che vivevano stabilmente per strada con disturbi mentali e/o dipendenze.

Servizio Psichiatrico Diagnosi e Cura ospedaliero (SPDC): due ospiti provenivano direttamente dal reparto psichiatrico ospedaliero per mancanza di un qualsiasi luogo di dimora alla dimissione.

Strutture residenziali psichiatriche: i soggetti provenienti da queste strutture sono 20. Erano ricoverati in strutture psichiatriche convenzionate da un periodo lungo (range: 1- 9 anni con una media di 4,6 anni). Quindi per un periodo estremamente più lungo rispetto alle linee guida regionali e nazionali, dovuto sostanzialmente alla mancanza di risorse sociali e familiari ed alla mancanza di un progetto di reinserimento sociale.

Casa propria. Dodici ospiti provenivano da casa propria su loro richiesta o dei loro familiari perché versavano in condizioni di isolamento e difficoltà.

Carcere: tre persone con disturbi psichici e sociali provenivano da Penitenziari della provincia di Roma, a seguito del fine pena.

Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza,: una persona è arrivata dalla REMS a seguito di comunicazioni tra CSM, Sant’Egidio e magistrato di sorveglianza.

Attualmente gli ospiti sono trentasette.

Dopo l’inaugurazione della convivenza femminile, si è svolta una breve visita presso la convivenza maschile aperta nel 2020.

“Ho avuto il piacere stamattina di partecipare all’inaugurazione a Bracciano di una nuova convivenza protetta femminile, che ospiterà persone con disagio psichico e sociale. – Così in una nota il consigliere Regionale Emiliano Minnucci – È un’iniziativa – ha proseguito Minnucci – splendida resa possibile dalla collaborazione tra la Comunità di Sant`Egidio, la ASL Roma 4 e il Comune di Bracciano. Si tratterà, in estrema sintesi, di una forma di co-housing in piccoli nuclei, da due a sei persone, supportate quotidianamente da operatori e volontari che aiutano gli ospiti nelle attività quotidiane sia dentro che fuori casa con l’obiettivo di promuovere l`autonomia e l`inclusione sociale. Gli ospiti saranno presi in carico dai servizi territoriali della ASL e le convivenze saranno collocate in zone centrali della città o prossime agli esercizi commerciali e ai servizi sanitari. Trovo che quella delle convivenze protette sia un’iniziativa lodevole su cui la ASL RM 4 sta ottenendo risultati e riconoscimenti: è un modo per aiutare gli ospiti che di solito vertono in condizioni di isolamento e difficoltà a trovare un ambiente protetto che permetta loro di vivere serenamente e poter essere aiutati con efficacia ed umanità. Pertanto, voglio complimentarmi con la Comunità di Sant’Egidio, con la ASL RM4 nella persona del direttore generale Cristina Matranga e con l’assessorato ai servizi sociali del Comune di Bracciano.”

“Questa delle convivenze protette è una realtà che si sta diffondendo nella nostra Asl. I tanti premi ottenuti a livello nazionale rendono l’idea della bontà di un progetto che è l’emblema dell’assistenza socio sanitaria in tutti i suoi fattori. Ringrazio la Comunità di Sant’Egidio per la grande collaborazione ed il suo presidente Massimo Magnano per quanto stanno facendo per il territorio” ha dichiarato il direttore generale della ASL Roma 4 Cristina Matranga.

“Si tratta – ha dichiarato l’Assessore ai servizi sociali di Bracciano Massimo Guitarrini – di un’esperienza estremamente importante che fa il paio con l’altro progetto di co-housing maschile frutto anch’esso di un protocollo di intesa tra ASL RM4, Ufficio di piano del Distretto 4.3 del Comune di Bracciano e la Comunità di Sant’Egidio. Ci hanno raccontato che come genere umano ci viene più facile separare, segregare che integrare e includere le diversità. Le battaglie degli ultimi 40 anni stanno man mano sgretolando i muri della separazione. Siamo felici che ormai le istituzioni, i servizi sociali, la ASL e il terzo settore stiano lavorando insieme per ridare la libertà a chi fino a ieri era dentro  istituti  con pochissime prospettive di riprendere in mano la propria vita. Per uscire dalla logica della separazione e continuare ad andare verso la deistituzionalizzazione delle diversità (disabili, anziani, fragilità in generale) non occorre solo una comunità accogliente ma anche investire in servizi di prossimità di qualità. Nonostante una riorganizzazione degli uffici, con personale spesso insufficiente stiamo mettendo appunto misure che vanno proprio nella direzione di una piena inclusione sociale. E’ la nostra battaglia per una comunità più inclusiva, voglio quindi ringraziare la Comunità di Sant’Egidio e la ASL RM 4 per condurla al nostro fianco.”

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Guidonia Montecelio, botte tra ladri e padrone di casa: arrestato topo d’appartamento. E’ caccia al complice

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I Carabinieri della Stazione di Tivoli Terme hanno arrestato in flagranza di reato un 23enne georgiano, senza fissa dimora e con precedenti, gravemente indiziato del reato di rapina aggravata in concorso.
Lo scorso pomeriggio, a Guidonia Montecelio, località Villanova, due soggetti si sono introdotti in un appartamento di via D’Azeglio, di proprietà di un pensionato, in quel momento in vacanza all’estero. Sul cellulare del figlio dell’uomo, che vive a casa con lui, è arrivato il segnale d’allarme dell’impianto di videosorveglianza.
Il giovane nel visionare il filmato delle telecamere in tempo reale, ha effettivamente notato la presenza di 2 persone che si stavano introducendo nell’abitazione, così ha deciso di precipitarsi a casa, chiedendo aiuto anche ad alcuni amici. Arrivati presso l’abitazione, il figlio del proprietario assieme agli amici hanno notato la coppia vista poco prima nel video dell’impianto di video sorveglianza, allontanarsi con in mano dei borsoni pieni di refurtiva, tra cui orologi e gioielli. Ne è nata una violenta colluttazione, durante la quale uno dei due è riuscito a scappare.
Sul posto sono giunti anche i Carabinieri della Stazione di Tivoli Terme, allertati tramite 112 dal proprietario di casa, che sono riusciti a bloccare definitivamente il 23enne, che è stato arrestato, e su disposizione dell’Autorità Giudiziaria condotto presso il carcere di Roma Rebibbia, mentre sono ancora in corso le indagini per rintracciare il complice.



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Torvaianica, non si ferma all’alt dei Carabinieri: arrestato dopo un rocambolesco inseguimento

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I Carabinieri della Compagnia di Pomezia hanno arrestato un 41enne romeno, già noto alle forze dell’ordine, gravemente indiziato del reato di resistenza a pubblico ufficiale.
Più nel dettaglio, i Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile, impegnati in un servizio perlustrativo, nel transitare a Torvajanica sul Lungomare delle Meduse hanno deciso di eseguire un controllo di un’autovettura di grossa cilindrata condotta dal 41enne che viaggiava con a bordo due connazionali. L’uomo, sprovvisto di patente di guida, di documenti d’identità e di assicurazione, si dava improvvisamente alla fuga, dando inizio ad un inseguimento lungo la via Pontina e la via Nettunense, venendo poi bloccato ed arrestato a Campo di Carne.



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1943/1944, “linea Gustav”teatro di feroci combattimenti: Medaglia d’Oro al Valor Civile per la Provincia di Frosinone

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“Territorio di rilevante importanza strategica, in quanto posto a ridosso della ‘Linea Gustav’ e attraversato dalla via Casilina, maggiore arteria di collegamento tra la Capitale ed il Sud del Paese, dal 10 settembre 1943 fu teatro di una violenta occupazione militare e subì devastanti bombardamenti che causarono la distruzione di ingente parte del patrimonio edilizio e culturale. La popolazione, oggetto di feroce barbarie e costretta allo sfollamento, sorretta da eroico coraggio, profonda fede nella libertà ed altissima dignità morale, sopportava la perdita di un numero elevato di concittadini ed indicibili sofferenze, offrendo un luminoso esempio di abnegazione, incrollabile fermezza ed amore patrio”. 1943/1944 – Provincia di Frosinone.
 
È questa la motivazione con la quale stamattina, presso il salone di rappresentanza dell’Amministrazione provinciale di Frosinone, il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha fissato sul gonfalone della Provincia di Frosinone, la Medaglia d’Oro al Valor Civile. Alla cerimonia di conferimento, dall’alto profilo istituzionale, accolti dal Presidente dell’Amministrazione provinciale Luca Di Stefano, hanno preso parte il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il Prefetto di Frosinone Ernesto Liguori, il sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli e lo storico e giornalista Paolo Mieli. Presenti in sala anche le massime autorità civili, militari e religiose, gli amministratori provinciali e tantissimi sindaci del territorio.
 
A scandire i vari momenti della cerimonia è stata la presentatrice Valeria Altobelli che ha anche letto una testimonianza di Giuseppina Capuano, nata ad Aquino il 19-10-1905 e residente a Piedimonte San Germano in via Petrone, defunta il 16 aprile 2009, tratta dal libro ‘Tra le pieghe della memoria’ di Elena Montanaro.
 
 
IL PRESIDENTE DI STEFANO: “UN TRIBUTO AI NOSTRI VALOROSI CITTADINI”
 
“La Medaglia D’Oro al Merito Civile è un segno tangibile dell’ammirevole coraggio e della straordinaria resilienza dimostrata dalla nostra provincia durante i terribili eventi legati alla seconda guerra mondiale. Le ferite del passato hanno modellato il nostro presente, ma non hanno mai minato la nostra determinazione e la nostra speranza nel futuro” ha detto il Presidente dell’Amministrazione provinciale Luca Di Stefano.
 
“Quando ogni pilastro era stato raso al suolo, abbiamo trovato la forza di ricostruire, quando il destino sembrava contro di noi, abbiamo trovato la forza di resistere. Il conferimento di questa alta onorificenza su cui ho l’obbligo morale e istituzionale di ringraziare, per l’impegno profuso, il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, ci insigne di un compito ancora più importante: quello di impegnarci solennemente ad assicurare che le sofferenze patite non siano vane, che le vite perdute non siano dimenticate, e che le lezioni apprese siano tramandate alle future generazioni”, ha aggiunto.
 
“Questa medaglia rappresenta un tributo ai nostri valorosi cittadini, che hanno dimostrato con la loro forza d’animo che la vita e la speranza possono risorgere anche dalle ceneri della distruzione. In questo giorno solenne, giuriamo di onorare il passato, di abbracciare il presente e di costruire un futuro che rifletta la forza e la dignità che ha sempre contraddistinto il nostro territorio” ha concluso il Presidente di Stefano.
 
 
IL SINDACO MASTRANGELI: “LA NOSTRA POPOLAZIONE HA SUBITO L’IMMANE DRAMMA DELLE VIOLENZE”
 
Il primo cittadino della città capoluogo di Provincia ha ripercorso brevemente quei drammatici momenti. “La nostra è stata una popolazione civile che ha vissuto sulla propria pelle anche l’immane dramma delle violenze ad opera dei goumiers francesi su donne, uomini e bambini” ha spiegato in un passaggio il sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli ricordando le ‘marocchinate’. Inoltre ha anche sottolineato “l’altissimo prezzo pagato dalla Città di Frosinone nel corso del sanguinoso conflitto bellico”. 
 
 
LO STORICO PAOLO MIELI: “NON DIMENTICHIAMO QUANTA DIGNITÀ LE NOSTRE FAMIGLIE ABBIANO AVUTO NEL RESISTERE”
 
Una attenta e puntuale lectio magistralis, quella tenuta dallo storico e giornalista, professor Paolo Mieli, ringraziato più volte dal Ministro e dal Presidente della Provincia per la sua presenza. Mieli ha raccontato delle “violenze subite da questa provincia” e delle “marocchinate”, evidenziando come “far passare la storia delle sofferenza di questa area solo per le violenze subite dai liberatori è stato un trucco per omettere le sofferenze degli otto mesi che hanno preceduto la liberazione”, che “sono il motivo della medaglia”. “Se potessi vivere in un mondo in cui tutti si comportano come si comportarono i cittadini di questo territorio né sarei lieto” ha ancora detto, mettendo in evidenza la dignità e la resistenza del popolo ciociaro e raccomandando di “non dimenticare quanta dignità le nostre famiglie abbiano avuto nel resistete, nel non farsi abbattere”.
 
 
IL MINISTRO PIANTEDOSI: “L’INTERA CIOCIARIA FU, IN VIRTÙ DELLA SUA VALENZA STRATEGICA, PESANTEMENTE SEGNATA E COLPITA”
 
“Sono lieto di poter consegnare questa medaglia alla Provincia di Frosinone – ha detto fra l’altro il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi -. Un importante riconoscimento voluto  a tributo delle ingenti perdite umane, delle immani sofferenze, delle privazioni, dei diffusi fenomeni di distruzione e devastazione che questo territorio ha dovuto patire durante il secondo conflitto mondiale”.
 
“Un conferimento, quello alla Provincia – ha aggiunto il titolare del Viminale in un altro passaggio – a cui tengo particolarmente, nella consapevolezza che l’intera Ciociaria fu, in virtù della sua valenza strategica, pesantemente segnata e colpita nel corso dei tragici eventi bellici”.
 
“Rievocare le pene sofferte dal popolo ciociaro da parte dei nazifascisti, e anche dalla parte di truppe aggregate degli alleati, deve servire a riconoscere il merito di una comunità che, nonostante le immani sofferenze patite, scelse di proiettarsi e credere nel futuro oltre ogni rivendicazione, senza cedere a tentazioni divisive. I ciociari, come il resto degli italiani, compirono enormi sforzi per contribuire, una volta conclusa la tragedia della seconda guerra mondiale, alla rinascita del nostro paese” ha concluso il Ministro dell’Interno.
 
CENNI STORICI
 
La Linea Gustav è stata una linea difensiva tedesca che si estendeva lungo l’Italia centrale durante la seconda guerra mondiale. Costruita nel 1943-1944 in risposta all’inasprimento dell’offensiva alleata in Italia, la Linea Gustav era uno dei principali ostacoli che l’Asse doveva superare per avanzare verso il nord e liberare il Paese dall’occupazione tedesca.
 
La linea si estendeva approssimativamente da Pescara sulla costa adriatica fino a Grosseto sulla costa tirrenica, attraversando montagne, fiumi e terreni difficili. Era costituita da una serie di fortificazioni, bunker, trincee, campi minati e ostacoli naturali, progettati per rallentare e bloccare l’avanzata delle forze alleate.
 
La battaglia per superare la Linea Gustav è stata estremamente feroce e ha visto pesanti combattimenti tra le forze tedesche e alleate. Gli Alleati hanno lanciato diverse offensive lungo la linea, tra cui la battaglia di Monte Cassino, una delle più celebri e sanguinose della guerra. Questa battaglia, in particolare, ha coinvolto scontri durissimi e pesanti perdite su entrambi i fronti, con gli Alleati che hanno cercato di sfondare le difese tedesche per avanzare verso Roma e il nord Italia.
 
Nonostante le difficoltà e le perdite, gli Alleati sono riusciti a rompere la Linea Gustav nell’ambito dell’operazione Diadem nel maggio 1944. Questo successo ha permesso loro di avanzare verso Roma, liberata il 4 giugno 1944, e di continuare la loro campagna per la liberazione dell’Italia settentrionale.
 
L’avanzata alleata per liberare l’Italia dopo aver superato la Linea Gustav ha rappresentato un momento cruciale nella guerra in Europa, portando alla caduta del regime fascista e alla fine dell’occupazione tedesca nel Paese. Tuttavia, la campagna per la liberazione dell’Italia è stata lunga e difficile, e ha comportato ingenti perdite umane e materiali su entrambi i lati.
 
 
 
 
Privo di virus.www.avast.com



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