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Roma

CASTEL GANDOLFO, L'ASSOCIAZIONE BRUNETTI SCHIACCIATA DALLA BUROCRAZIA: IL SENATORE CENTINAIO INTERROGA IL GOVERNO

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Tempo di lettura 4 minuti Ce l’aveva quasi fatta ma l’Italietta della burocrazia impazzita lo ha totalmente messo all’angolo.

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di Chiara Rai

Castel Gandolfo (RM) – Una interrogazione appena presentata dal capogruppo al Senato della Lega, Gian Marco Centinaio al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro dell'economia e delle Finanze sull’annosa questione della mancata concessione dell’occupazione del demanio dello stato da parte dell’associazione sportiva dilettantistica "G. Brunetti", senza scopo di lucro, che svolge attività di canoa olimpica dal 1968 sul lago Albano in via dei Pescatori 23.

Una storia assurda che vede quest’associazione conseguire la concessione e poi riperderla soltanto per motivi di continui cambiamenti di competenze degli enti preposti ad autorizzare le concessioni delle aree demaniali. Oltre ad aver sborsato almeno 100 mila euro per regolarizzare la sua posizione, adesso la Brunetti si trova con un pugno di mosche in mano.

Il senatore Centinaio crede che a questo punto debba intervenire il Governo per mettere la parola fine a questa ridicola storia perché è diventata davvero una ingiustizia il fatto che l’associazione debba pagare l’inerzia degli Enti che prima autorizzano, poi revocano e poi lasciano marcire le pratiche nel cassetto. La questione non ha mai vergognosamente trovato una soluzione.

Già nel 2014 il senatore Maurizio Gasparri presentò una interrogazione, al presidente del Consiglio e al Ministro delle Finanze, che non ha mai ricevuto una risposta, almeno per quanto ci è dato sapere.

Il calvario inizia nel 1999 quando il presidente dell’associazione Giampiero Tofani, il quale vanta ben 46 titoli di campione d'Italia, oltre ad alcune centinaia di medaglie d'oro, d'argento e di bronzo conquistate in regate internazionali, nazionali e regionali, presenta richiesta di concessione all’Agenzia del Demanio. Ma dal Demanio la competenza passa all’Ardis e allora Tofani è costretto a riformulare la stessa domanda al nuovo Ente che per competenza tratta le pratiche di concessione.

Nel 2003 l’Ardis risponde con parere favorevole a Tofani e per conoscenza anche all'Agenzia del demanio, alla Regione Lazio e al Comune di Castel Gandolfo ma subordina la definitiva emissione della concessione alla presentazione di alcuni elaborati progettuali, entro il termine utile del 31 dicembre 2003.

Ad ottobre 2003, alla consegna degli elaborati a corredo della richiesta di concessione, l'ARDIS ha fatto presente alla ASD Brunetti che, nel frattempo, la Regione, aveva assunto la competenza per il rilascio di tutte le concessioni demaniali del Lazio, compresa quella richiesta dalla ASD Brunetti. Di conseguenza, l'ARDIS, con specifica relazione del 13 febbraio 2004, non ha potuto fare altro che trasmettere alla Direzione ambiente e protezione civile della Regione l'intera documentazione relativa alla richiesta di concessione presentata dalla ASD Brunetti, comprensiva del parere favorevole espresso alla concessione temporanea.

Ebbene, l'11 maggio 2007, dopo oltre 3 anni di inspiegabili lungaggini burocratiche, la Regione ha finalmente emesso a favore della ASD Brunetti la determinazione regionale B/1912 per la concessione di dette aree per la durata di 19 anni, con decorrenza dal 1° maggio 2007 e termine al 30 aprile 2026, pubblicata sul BURL n. 19 del 10 luglio 2007.

A quel punto l’associazione ha dovuto pagare bei soldi: 32.800 euro a titolo di rimborso dell'occupazione per il periodo pregresso dal 1° gennaio 2001 al 31 dicembre 2006, la corresponsione anticipata del canone annuo di 5.800 euro e la costituzione di un deposito cauzionale di 11.600 euro mediante polizza fideiussoria assicurativa. Tutto sembrava dunque a posto anche se l’assurdità di questo continuo cambiamento di competenze ha trascinato per molti anni una semplice richiesta di concessione di occupazione di un area demaniale da parte di una associazione di elevata utilità sociale per tantissimi giovani e giovanissimi dei Castelli romani, iscritta all'albo delle associazioni sportive del CONI ed affiliata alla Federazione italiana canoa kayak.

Ma di nuovo un altro problema si è presentato all’orizzonte: a rimescolare le carte è stata la sentenza pronunciata il 24 luglio 2013 dal Tribunale amministrativo regionale per il Lazio in merito al ricorso proposto nel 2007 dalla Federazione italiana canoa kayak, occupante senza alcun titolo del bene patrimoniale dello Stato, contro la Regione Lazio e l'ARDIS. La conseguenza di questa sentenza è che la determinazione regionale B/1912 in favore della ASD Brunetti è stata annullata in quanto bene patrimoniale dello Stato di competenza inequivocabile dell'Agenzia del demanio e non della Regione Lazio, né dell'ARDIS.

Oltre al danno anche la beffa. E allora la storia non finisce qui perché con nota del 29 luglio 2013, la ASD Brunetti ha immediatamente provveduto a ripresentare all'Agenzia del demanio l'intera documentazione a partire dall'8 gennaio 1999, con la richiesta di regolarizzazione dell'occupazione del bene.

Insomma la Brunetti ha dovuto ricominciare tutto dall’inizio e pensare che nel ’99 aveva formulato la domanda giusta. Trascorsi inutilmente ben oltre 7 mesi, la ASD Brunetti, con nota del 17 marzo 2014, è stata costretta a presentare all'Agenzia del demanio specifica diffida ad adempiere, ex decreto legislativo n. 104 del 2010, in merito a "silenzio inadempimento" sulla richiesta di regolarizzazione dell'occupazione. Così, dopo ben oltre 16 anni dalla "richiesta di concessione" presentata l'8 gennaio 1999 dalla ASD Brunetti all'Agenzia del demanio, delegata all'Agenzia regionale per la difesa del suolo, affidata ancora alla Regione Lazio, e infine dalla Regione all'Agenzia del demanio, la pratica non è stata ancora conclusa.

L’associazione ha sborsato oltre 100.000 euro per il rimborso dell'occupazione pregressa, per il pagamento dei canoni annui e per le spese legali e nonostante tutto è ancora impossibilitata dal 2007 a svolgere la propria attività sportiva.

Ed è proprio per sbloccare questa annosa questione che il senatore Gian Marco Centinaio ha presentato l’interrogazione evidenziando di fatto “l'inerzia e l'inefficienza dell'Agenzia del demanio, che non risulta che abbia assunto allo stato attuale fattive iniziative per risolvere il problema e che anzi sembra colpevolmente inerte di fronte all'esigenza di tutelare il diritto all'attività sportiva e formativa di tanti giovani e giovanissimi dei Castelli romani”.

A questo punto la situazione potrebbe risolversi davvero in un attimo. Le carte ci sono tutte e sono pure tante, le domande inoltrate sono ormai innumerevoli e dulcis in fundo il presidente Tofani ha anche dovuto subire una denuncia per allaccio idrico abusivo. Proprio lui che negli anni, da ex Vigile del Fuoco ha sempre contrastato l’abusivismo e le ingiustizie e ha sempre rincorso gli enti per poter pagare e regolarizzare l’occupazione dell’associazione Brunetti.

Ce l’aveva quasi fatta ma l’Italietta della burocrazia impazzita lo ha totalmente messo all’angolo. Riuscirà a sbloccare questa situazione grazie all’impegno del senatore della Lega Centinaio?

Cronaca

Roma, blitz all’alba di Carabinieri e Polizia: in manette 11 persone:

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I reati contestati sono di rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, riciclaggio di denaro, spaccio di sostanze stupefacenti
 
 
Dalle prime luci dell’alba, nelle province Roma, Viterbo e Frosinone, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Roma e gli agenti della Polizia di Stato del I Distretto Trevi Campo Marzio stanno dando esecuzione a un’ordinanza, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Roma, che dispone misure cautelari nei confronti di 11 persone, gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, riciclaggio di denaro, spaccio di sostanze stupefacenti.
 
L’attività di indagine, nata nell’ottobre 2022, trae origine dalle denunce di un soggetto, consumatore di sostanze stupefacenti, che aveva maturato con i propri spacciatori un debito che non era riuscito più a onorare, generando le violente reazioni di questi ultimi. In particolare, l’attività d’indagine, durata oltre un anno, ha consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza in ordine all’esistenza di un gruppo criminale, operante nel quartiere romano di Cinecittà, di cui farebbero parte gli indagati e di documentare come questi ultimi fossero soliti operare delle violente ritorsioni nei riguardi degli acquirenti di droga morosi.
 
Sono stati raccolti elementi indiziari per cui in alcuni episodi le vittime venivano trasportate all’interno delle abitazioni di alcuni sodali ove venivano percosse e minacciate con una pistola puntata alla tempia al fine di obbligarle a effettuare i pagamenti, anche attraverso bonifici bancari. Talvolta, poiché si era esaurito il “plafond” giornaliero presso la banca, venivano sequestrati e malmenati tutta la notte, in attesa di poter effettuare altri bonifici il mattino seguente. Nei casi in cui non riuscivano a ottenere il denaro preteso, le minacce venivano estese anche ai familiari dei malcapitati.
 
L’analisi del flusso di denaro estorto (oltre 300.000 euro) ha permesso di identificare tutti i beneficiari dei bonifici bancari in soggetti ritenuti vicini al soggetto più autorevole del gruppo criminale, Daniele Salvatori e di documentare le attività finalizzate al reimpiego e al riciclaggio del denaro che dai vari conti correnti veniva, tramite ulteriori bonifici o attraverso il prelievo in contanti, trasferito ad altri beneficiari.
 
A Daniele Salvatori, classe 1977, già noto alle forze dell’ordine, il 12 giugno 2023, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma avevano già notificato un fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma, per l’estorsione ai danni di un trentaseienne residente nella provincia di Frosinone e dei suoi familiari. A conferma della pericolosità e della spregiudicatezza del destinatario del provvedimento restrittivo, in data 03.10.2022, il Salvatori era stato arrestato in flagranza di reato dai Carabinieri della Sezione Radiomobile di Cassino (FR), poiché sorpreso nei pressi dell’abitazione delle vittime in possesso di un’arma clandestina.
 
Privo di virus.www.avast.com

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Castelli Romani

Asl Roma 6, all’ospedale dei Castelli operativo il nuovo reparto di terapia subintensiva

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Un servizio fondamentale per chi è colpito da ictus

Presentata l’Unità Trattamento Neurovascolare (UTN) dell’ospedale dei Castelli (ODC). Un reparto di terapia subintensiva dotata di 5 posti letto, strumentazione tecnologica e diagnostica di alto profilo e ad alta intensità di cura destinata ad accogliere pazienti affetti da lesioni cerebrovascolari acute, di natura ischemica o emorragica.

Il nuovo servizio si inserisce nella rete dell’Emergenza tempo-dipendente della Regione Lazio come unità di I livello che ha come riferimento la UTN di II livello del Policlinico Tor Vergata.

A sua volta l’Ospedale dei Castelli rappresenta la struttura di riferimento per l’ictus acuto per l’ospedale di Velletri.

Presenti il Commissario Straordinario Asl Roma 6 dott. Francesco Marchitelli, il Direttore Sanitario Asl Roma 6 dott. Vincenzo Carlo La Regina, il Direttore Medico di Presidio (Odc) dott. Daniele Gentile, il Dr Fabrizio Sallustio Direttore UOSD Unità Trattamento Neurovascolare (UTN), Responsabile Unità Ictus-Ospedale dei Castelli, il Dr Carlo Capotondi direttore UOC Radiologia Diagnostica ed Interventistica, la Dr.ssa Carla Giancotti direttore UOC Anestesia e Rianimazione oltre ai
sindaci di diversi Comuni, istituzioni, autorità militari, civili e religiose. La presentazione ha visto anche la partecipazione di diversi sindaci del territorio e del sindaco di Lanuvio e deputato della Repubblica Andrea Volpi.

“Il nuovo reparto UTN – dichiarano il Commissario Straordinario Marchitelli insieme al Direttore Sanitario La Regina – rappresenta un servizio fondamentale dove ogni giorno si compiono gesti straordinari per salvare vite. La sua apertura è un tributo all’impegno verso il miglioramento della salute pubblica e alla dedizione del personale medico, che con professionalità, impegno e cuore si adopera per offrire cure di altissimo livello. Innovazione e dedizione alla cura delle persone sono tra i pilastri cardine che ci permettono di continuare a fare importanti passi insieme per la comunità”.

A inizio 2024, all’UTN e a tutto l’Ospedale dei Castelli è andato il premio di centro ictus “Diamond” conferito dal gruppo ISA (Italian Stroke Association)-Angels (società deputata all’implementazione dei percorsi diagnostico-terapeutici dell’ictus in Europa).

L’UTN rappresenta un reparto in cui operano, in un modello di multidisciplinarietà, diversi professionisti tra cui neurologi vascolari ossia con esperienza nella diagnosi e cura delle patologie cerebrovascolari, infermieri dedicati, fisioterapisti, logopedisti, dietisti.

“Uno degli obiettivi principali dell’UTN – dichiara il Dr Fabrizio Sallustio, Direttore UOSD Unità Trattamento Neurovascolare (UTN), Responsabile Unità Ictus-Ospedale dei Castelli – è ridurre i tempi di intervento in caso di emergenza neurovascolare. Grazie alla presenza di personale esperto e all’infrastruttura specializzata, i pazienti possono ricevere trattamenti cruciali in modo tempestivo senza doversi spostare a Roma con il rischio di gravi conseguenze e complicazioni a lungo termine. Inoltre, l’approccio multidisciplinare del reparto consente di valutare ogni caso in modo completo, individuando le migliori strategie terapeutiche per ciascun paziente”.

Tanto più lunga è l’occlusione arteriosa tanto più esteso è il danno cerebrale che ne deriva. Dal 2023 infatti, a seguito dell’evidenza di tempi di trasferimento ben oltre le 2 ore per i pazienti che, candidati alla trombectomia meccanica, venivano trasferiti a Tor Vergata per effettuare la procedura endovascolare, di comune accordo con la Radiologia Interventistica, coordinata dal Dr Carlo Capotondi e dal responsabile della team di radiologi interventisti dr Daniel Konda e il reparto di Terapia Intensiva, coordinata dalla dr.ssa Carla Giancotti e dal responsabile del reparto dr.ssa Simona Straffi, si è deciso di trattare questi pazienti direttamente presso l’Ospedale dei Castelli. Ad oggi tale scelta è stata premiata dai risultati in termini di esito clinico che attestano una percentuale di pazienti a medio-termine con indipendenza funzionale e autonomi (56%), nessuna disabilità (43.5%), disabilità moderata ma in grado di spostarsi autonomamente (18%), (disabilità grave 10%) (mortalità 12%).

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Castelli Romani

Monte Compatri, consegna i fiori da 30 anni a uno storico negozio: “l’alt” della Comandante dei Vigili

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“I miei adorati fiori sono la mia vita professionale”

“La comandante dei vigili urbani non mi ha permesso di scaricare la merce mandando via il camion dicendo che era troppo grande e di attrezzarmi con un carrello da qui ad un chilometro di distanza” .

Questo in sintesi quanto riportato su un post facebook di una delle attività commerciali di Monte Compatri, dalla storica fiorista Francesca, a cui venerdì 12 aprile è stato impedito lo scarico dei suoi “adorati fiori” – come li chiama nel post.

Affianco al negozio è presente – come mostra la foto – un’area riservata proprio allo “scarico e carico merci” in ottemperanza a quanto previsto dal Codice della Strada.


Una situazione a dir poco inconsueta in quanto tale contesto, all’interno del codice della strada, viene contemplato solo nel disposto dell’articolo 158 dove viene indicato che “la sosta è vietata sulle aree destinate al mercato e ai veicoli per il carico e lo scarico di cose, nelle ore stabilite” senza, in apparenza, nessuna indicazione riguardante il peso del veicolo effettuante la stessa consegna senza per giunta indicare nessuna limitazione sulle tipologie di mezzi a parte che tutto ciò non “ostacoli” la circolazione degli altri veicoli ma ovviamente tutto questo è legato anche al buon senso ed alla educazione di coloro che effettuano tale servizio.

Sabato 13 aprile, all’indomani del fatto, abbiamo incontrato la signora Francesca Catoni che, da oltre 30 anni, ha questo importante ed ormai “storico” negozio nel comune di Monte Compatri.

Signora Catoni ci spiega cosa è successo?

Guardi come tutte le settimane, di solito il martedì ed il venerdì, i miei fornitori mi consegnano fiori e tutto quello che è necessario per il mio negozio.
Quella mattina, come sempre, il camion è arrivato sostando nello spazio delimitato per il carico e scarico merci. È giunta la comandante che con fare abbastanza duro ha “costretto” il mio fornitore ad andarsene motivando il tutto con “Questo mezzo è troppo grande”.

Una domanda è doverosa: ma è sempre lo stesso fornitore?
Certo che si. Non c’è mai stato nessun problema del genere. Sono qui oltre oltre 20 anni, credo anche più di 30 ma mai, glielo giuro, è successo qualcosa di questo genere.
Non glielo nascondo: mi sono sentita mortificata.
Sono una persona ligia alle regole che cerca sempre di unire la propria professionalità ad un sorriso e davvero, glielo ripeto, mi sono sentita davvero mortificata.

Ma lei ha cercato di far capire alla comandante che il mezzo era nel punto laddove la norma consente le operazioni di carico e scarico?

Certo che si. Lo usiamo da sempre io e tutte le attività che si sono succedute affianco a me. Davvero ho rischiato di dover chiudere il negozio in quanto la mancanza di materiale con consegne programmate, ordini programmati rischiava di farmi avere un grosso danno economico oltre che di immagine.

Lei ha postato sulla sua pagina Facebook questo suo disagio. Ha avuto attestazioni da parte della stessa Amministrazione Comunale sempre attenta a garantire alle attività commerciali di esercitare la propria professione?

Certo che si. Lo stesso sindaco (Francesco Ferri n.d.s.) mi ha chiamato e mi ha garantito che avrebbe fatto luce su questa questione. Io, ripeto, sono una donna che non ama alzare polemiche o gridare. Chiedo solo che mi venga consentito, nel rispetto della Legge, di poter continuare a svolgere la mia attività. L’ho scritto, i fiori i miei adorati fiori, sono da 38 anni la mia vita professionale.

Lo dice guardandoli con quei suoi occhi che non smettono mai di sorridere e con quella serenità che la caratterizza da sempre.

Abbiamo inviato sia al sindaco Francesco Ferri che alla comandante, Marta Sodano, un messaggio per avere una loro versione dei fatti e capire cosa effettivamente sia successo e quali sono state le motivazioni che hanno portato a tutto ciò.

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