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Cronaca

CASTEL VOLTURNO, EMERGENZA ABITATIVA AL PARCO SARACENO: IL SINDACO “ BISOGNA TROVARE UNA SOLUZIONE AL PIU’ PRESTO”

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Tempo di lettura 5 minuti Intervistato telefonicamente dal nostro giornale il Sindaco Dimitri Russo, ecco come ha motivato la così tanto discussa ordinanza di sgombero

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di Christian Montagna

Castel Volturno (CE) – Sono stanchi gli abitanti del Parco Saraceno, stanchi di dover combattere una battaglia impervia, ardua, che li vede protagonisti di una storia, specchio di una nazione alla deriva. Siamo in provincia di Caserta, esattamente a Castel Volturno, nella località Pinetamare: ottanta nuclei familiari vivono quasi tutti abusivamente nelle case abbandonate dai legittimi destinatari più di trenta anni fa, all’insegna del pericolo e del degrado ma, nessuno, in questi anni si è curato di trovare loro una degna alternativa. Le circa trenta palazzine destinate in principio alle famiglie degli americani impegnati nella Base Nato di Castel Volturno e in seguito alla dismissione della base stessa abbandonate, sono diventate rifugio “sicuro” per le centinaia di persone a cui questo Stato non ha saputo garantire lavoro e abitazione. Una emergenza nell’emergenza visto che lo scorso 14 Settembre, il sindaco Dimitri Russo, ha inoltrato alla Procura un’ordinanza di sgombero esecutivo per inagibilità e inabitabilità dell’edificio.

 

Edifici pericolanti e nuovi progetti. Intanto, le palazzine senza una regolare manutenzione stanno cadendo a pezzi. Parti di cornicioni in cemento armato si staccano e precipitano pericolosamente al suolo, danneggiando le automobili in sosta e terrorizzando i passanti. I costruttori Coppola hanno già inviato a tutti le ingiunzioni di sfratto e in alcuni casi ci sono state anche le sentenze del Tribunale, non ancora eseguite. Proprio nell’area in questione, a breve, dovranno iniziare i lavori per la realizzazione per il nuovo porto turistico. Nei progetti della società che deve realizzare l’opera, il parco dovrebbe essere interamente demolito e al suo posto dovrebbe sorgere una piazza e un mercato del pesce. Con gli abitanti ancora residenti nel parco però i lavori potrebbero proseguire a rilento. Il porto turistico che rappresenta per l’intera area del litorale Domizio una grande opportunità per il rilancio socioeconomico dell’intero territorio, potrebbe indubbiamente risollevare le sorti di questa zona.

 

L’ordinanza del Sindaco. Alcuni giorni fa, sulla pagina Facebook del primo cittadino Dimitri Russo si leggeva: “ Lo scorso 14 Settembre ho emanato un’ordinanza di sgombero del Parco Saraceno. Un atto dovuto, necessario. Le condizioni strutturali ed igienico sanitarie, come tutti sanno, sono allarmanti: il rischio di crollo e di epidemie è altissimo. Di tutti gli scempi che esistono sul nostro territorio il Parco Saraceno è sicuramente quello più eclatante. Una vergogna assoluta che dura da tanti anni, troppi. Le amministrazioni precedenti, compreso i commissari, non hanno mai affrontato la questione che è oggettivamente ed indubbiamente complessa. Il parco, costituito da una trentina di palazzine fatiscenti e pericolanti, è occupato da più di cento persone. La maggioranza sono occupatori abusivi, cittadini provenienti da paesi limitrofi o da altre zone del comune che senza alcun titolo hanno preso le abitazioni, allacciandosi abusivamente sulla rete elettrica e sulla rete idrica. Le fogne sono a cielo aperto, i liquami per strada, i rifiuti stipati sotto i garage, i tubi rotti zampillano acqua ovunque. Muri, scale, tramezzi e balconi pericolanti. Scenario post guerra insomma, come le foto dimostrano. Come i diversi programmi televisivi (Striscia La Notizia, Le Iene, ecc.) hanno denunciato. Occorre inoltre ricordare che l’intero parco rientra nel progetto del nuovo porto che prevede ovviamente l’abbattimento. Non si poteva continuare a far finta di niente, a chiudere gli occhi. Il disastro è imminente e non voglio trovarmi nel festival, tipicamente italiano, delle responsabilità dopo una morte o comunque una tragedia annunciata. L’ordinanza, tuttavia, non è stata emanata per ragione di “autotutela” e quindi per “lavarsene le mani”. L’ordinanza è una pietra lanciata nello stagno dell’immobilismo. Non ho la soluzione, non ho una sistemazione alloggiativa alternativa per coloro che saranno sgomberati ma non potevo ancora continuare a voltare la faccia dall’altra parte. Gli abitanti del parco, abusivi e legittimi proprietari (pochi), devono capire che questa ordinanza è soprattutto a loro tutela, per la loro salvaguardia, per i loro figli. Impensabile che possano continuare a vivere in quelle condizioni. Occorre trovare la soluzione, immediatamente. Se penso all’intervento dello Stato Centrale con la macchina della Protezione Civile all’indomani di un terremoto (tendopoli, prefabbricati, alloggio presso alberghi, assegnazioni temporanee) la soluzione agli sloggiati non la vedo così impossibile. Del resto il terremoto del parco saraceno è durato, anziché pochi secondi, venti anni e gli effetti sono ancora più devastanti ed evidenti”.

 

Ma chi sono gli abitanti del Parco Saraceno? Conoscerli è stata una fortuna, dimenticare i loro accorati appelli sarà impossibile. Persone che con dignità e denti stretti affrontano la vita di tutti i giorni; la guardano scorrere con gli occhi impotenti; la inseguono in ogni modo possibile e con tutte le forze che un genitore, ad esempio, può utilizzare per sfamare i propri figli. Ma che vita è questa? Sono pescatori, tuttofare, badanti, italiani ed immigrati pacificamente integrati ,onesti lavoratori vittime di un circuito marcio chiamato società e dell’inerzia delle precedenti amministrazioni comunali che nulla hanno fatto per aiutarli. Sono bambini, molti dei quali neonati, adulti, giovani senza l’ombra di un futuro, anziani stremati e perfino invalidi: eccoli gli abitanti del Parco Saraceno oggi. “Vogliamo certezze” continuano a ribadire al nostro arrivo, “siamo stufi delle visite di giornalisti che nulla concludono e nulla riescono a fare per noi”. Ebbene, a differenza di chi su questa vicenda ha saputo solo specularci, per sbattere il mostro e l’eco mostro sulle prime pagine dei quotidiani, l’Osservatore d’Italia ha deciso di essere vicino a queste persone che, per nessuna ragione al mondo, vanno lasciati soli.

 

Il Parco si racconta. A parlare con noi sono stati in molti, troppi, al punto da avere in poco tempo ben chiara la situazione. “Sono vedovo da un anno, con quattro figli disoccupati, senza pensione, guadagno la giornata, quando riesco, guardando abusivamente le macchine posteggiate. Chiedo solo di essere legalizzato e di poter vivere in maniera dignitosa la mia vita”, racconta Vincenzo, inquilino della palazzina 25. “ Sono un ex malata di tumore a cui hanno tolto anche la pensione, ho tre figli a carico e numerosi nipoti. Non abbiamo lavoro e viviamo in una condizione di estremo degrado. Vado alla Caritas per fare scorte alimentari ma purtroppo non bastano” gli fa eco la signora Caterina. Proprio Caterina, è la mamma del Parco Saraceno, colei che spesso aiuta tutti, si informa sulle richieste di lavoro, cucina per chi non ha da mangiare e si presta a qualunque tipo di richiesta dei suoi vicini. “Siamo una grande famiglia” ribadiscono ancora in molti, “conosciamo la pericolosità del luogo e il degrado con cui siamo costretti a vivere, ma non possono mandarci per strada”, concludono.

 

L’ intervista al Sindaco. Contattato telefonicamente dal nostro quotidiano, il Sindaco di Castel Volturno Dimitri Russo si è mostrato ben disponibile a spiegare motivi e obiettivi della sua ordinanza, così tanto discussa. Non ho la soluzione ad oggi però bisogna trovarla; non ho alcuna intenzione di mandare le persone a vivere in strada”, ha spiegato Russo, “si potrebbe optare per una soluzione temporanea così come accade in seguito a calamità naturali”. “L’ordinanza di sgombero entro le 48 ore, rappresenta l’imminenza del pericolo e la tempestività con cui bisogna agire su questa situazione. Sono state inviate lettere alla Provincia per cercare insieme una soluzione abitativa agli abitanti del Parco Saraceno. Se non dovesse bastare, sarà anche interpellata la Comunità Europea, così come sta accadendo per l’emergenza immigrazione”, ha poi concluso. Appare dunque determinato il Sindaco nel voler trovare una sistemazione adeguata ai suoi cittadini ma, è necessario fare in fretta.

 

Torneremo nuovamente sul caso in attesa di ulteriori riscontri, affinché, il diritto ad una vita dignitosa e soprattutto ad una abitazione sia garantito a tutte le famiglie del Parco Saraceno.

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Guidonia Montecelio, guida senza patente e assicurazione con arnesi da scasso in macchina

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I Carabinieri della Tenenza di Guidonia Montecelio hanno denunciato un uomo di 21 anni, gravemente indiziato del delitto di possesso ingiustificato di strumenti atti a forzare serrature.
Durante l’ordinaria attività di controllo del territorio volta anche a contrastare i furti in abitazione, i Carabinieri hanno fermato un’autovettura con a bordo il giovane che risultava non aver mai conseguito la patente. Visto il particolare stato di agitazione del 21enne, ben noto alle forze dell’ordine per aver commesso numerosi reati contro la persona ed il patrimonio, i Carabinieri hanno deciso di eseguire una perquisizione veicolare, rinvenendo diversi attrezzi per scassinare serrature, per i quali il 21enne non ha fornito spiegazioni utili a giustificarne il possesso. Il veicolo, inoltre, è risultato privo di copertura assicurativa.
Per la guida senza patente e con veicolo privo di assicurazione, il 21enne è stato sanzionato amministrativamente mentre per il possesso ingiustificato di strumenti atti allo scasso è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Tivoli.

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Esorcismo con rito islamico: morto un 43enne

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La causa della morte di un uomo di 43 anni a Salassa (Torino), non era, come si pensava, un’overdose di droga, ma il soffocamento durante un esorcismo con ritmo islamico.

L’hanno accertato le indagini dei carabinieri della compagnia di Ivrea, che hanno fermato l’ex coniuge, il fratello e lo zio della vittima. La donna è agli arresti domiciliari, gli uomini sono in carcere.

Le indagini hanno appurato che il 43enne era già dovuto ricorrere alle cure ospedaliere dopo un precedente rituale, guidato dallo zio. Vittima e fermati sono tutti di origine nordafricana.

Il tragico epilogo del rituale in un appartamento di Salassa, lo scorso 10 febbraio

La vittima era stata già sottoposta ad almeno due sedute di esorcismo con rito islamico, in quanto ritenuto dai propri congiunti posseduto dai demoni. I carabinieri, invece, hanno rivelato un’altra verità nonostante il tentativo dei sospettati di sviare le indagini. L’esito dell’autopsia ha poi stabilito la causa del decesso per soffocamento. Lo zio della vittima, figura di riferimento della comunità islamica di Cuorgnè, un altro Comune del Canavese, avrebbe guidato i rituali.

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Roma, operazione decoro alla stazione Termini: arrestata una persona e 13 denunciate

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ROMA – Nella giornata di ieri è scattata un’attività di controllo dei Carabinieri del Comando Provinciale Roma nell’area della stazione ferroviaria Termini, finalizzata alla tutela del decoro e al contrasto di ogni forma di illegalità.
Decine di Carabinieri della Compagnia Roma Centro, supportati dai colleghi del Gruppo di Roma, hanno passato al setaccio l’area antistante la stazione, da piazza dei Cinquecento fino ai giardini Einaudi e sotto i portici adiacenti al Museo Nazionale Romano – Palazzo Massimo, dove hanno rimosso numerosi giacigli di fortuna, lì ammassati come bivacco per senza fissa dimora.
In particolare, i Carabinieri del Nucleo Roma Scalo Termini hanno sanzionato 2 cittadine peruviane sorprese in via Enrico De Nicola dove avevano allestito la loro attività di rivendita di cibo pronto, completamente abusiva.
Le donne, infatti, stavano vendendo bottiglie di birra in vetro, lattine di bevande analcoliche e generi alimentari, contenuti in pentolame e confezioni di plastica già suddivise in porzioni.
Due i “punti vendita” al dettaglio, con relativi menù e prezzi, scoperti dai Carabinieri sul marciapiede antistante l’ingresso del complesso monumentale delle Terme di Diocleziano, sequestrate bibite e 240 kg di generi alimentari contenuti in pentolame e confezioni di plastica di varie dimensioni, il tutto sottoposto a sequestro amministrativo. A loro carico sono state elevate sanzioni pari a 10.000 euro.
Un 46enne peruviano è stato invece denunciato perché trovato in possesso di 72 capi di abbigliamento, ancora con i cartellini dei prezzi applicati, di dubbia provenienza.
I Carabinieri della Compagnia Roma Centro hanno poi arrestato un cittadino italiano, senza fissa dimora, bloccato appena dopo aver rubato alcuni capi di abbigliamento da un negozio all’interno della Galleria Forum Termini.
Altre 12 persone sono state denunciate a piede libero: quattro persone per tentato furto, una perché trovata in possesso di un coltello, una perché trovata in possesso di documenti di terze persone, due responsabili per inosservanza del divieto di ritorno nel comune di Roma e altre 4 responsabili di inosservanza del D.a.c.ur., emesso nei loro confronti dal Questore di Roma.
Durante l’attività i Carabinieri della Compagnia Roma Centro hanno anche eseguito numerosi posti di controllo alla circolazione stradale che hanno permesso l’identificazione di 173 persone e la verifica su 48 veicoli.



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