Covid, casi in aumento: arrivano le varianti “EG.5” e “Eris”

Anche se la pandemia può sembrare un ricordo lontano, almeno per molti, il Covid continua a diffondersi con nuovi casi in aumento a causa delle nuove varianti del virus.

L’ultima sottovariante di Omicron, chiamata EG.5 è in aumento in Europa dopo essere stata identificata per la prima volta all’inizio dell’anno.

Questo mese l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) l’ha dichiarata “variante di interesse” a causa dell’aumento dei casi a livello globale.

La nuova variante EG.5

EG.5 è una sottovariante di Omicron ed è strettamente correlata ad altre varianti che sono circolate in tutto il mondo. Si tratta di una versione mutata del virus.

EG.5, inserita dall’Organizzazione mondiale della sanità nella lista dei mutanti sotto monitoraggio (Vum), cresce ancora. La variante, segnalata finora in 45 Paesi, fa registrare una prevalenza dell’11,6% a livello globale.

Secondo l’OMS, tuttavia, il rischio per la salute pubblica resta basso, al momento, essendo simile alle precedenti varianti in circolazione. L’Oms ha tuttavia affermato che potrebbe diventare, presto, dominante in alcuni Paesi o a livello globale, causando un aumento dei casi di Covid.

“È chiaro che ha una sorta di vantaggio rispetto alle altre”, ha spiegato Rowland Kao, professore di Epidemiologia veterinaria e Scienza dei dati presso l’Università di Edimburgo.

A Euronews Next ha dichiarato che “non si tratta di nulla di così drammatico”, esattamente come quando la variante originale di Omicron ha iniziato a circolare nel 2021.

Alcuni hanno soprannominato un’altra sotto-variante di EG.5, nota come EG.5.1, “Eris”.

Tutti i sintomi di EG.5. Una variante più aggressiva?

I sintomi di EG.5 sembrano essere simili a quelli di altre varianti, ha dichiarato Andrew Pekosz, professore del Dipartimento di Microbiologia Molecolare e Immunologia della Johns Hopkins University, in un’intervista rilasciata alla scuola di salute pubblica dell’università.

I sintomi comuni includono febbre, tosse, voce rauca, affaticamento, naso che cola, mal di testa o dolori muscolari. Può sembrare un raffreddore, un’influenza o, a volte, una polmonite.

“Non rileviamo un cambiamento nella gravità di EG.5 rispetto ad altre sotto-varianti di Omicron in circolazione dalla fine del 2021”, ha dichiarato, all’inizio di questo mese, Maria Van Kerkove, responsabile tecnico Covid-19 dell’OMS.

Andrew Pollard, professore di Infezioni e Immunità presso l’Università di Oxford, ha dichiarato a Euronews Next che ci sono alcune prove che Omicron e le sue sottovarianti sono meno gravi rispetto ai ceppi precedenti del virus.

Ma, ha detto, questo è “complicato da interpretare perché la popolazione è ora altamente immune al virus e la nostra immunità ci difenderà anche da malattie gravi”.

Quanto sta circolando?

EG.5 si è inizialmente diffusa in Cina, Giappone e Corea del Sud, mentre ora è in aumento in Nord America e in Europa.

In Francia, EG.5 rappresentava il 26% del sequenziamento il 17 luglio, rispetto al 15% della settimana precedente, il che è “coerente con la situazione globale”, ha dichiarato il Public Health France.

Nel Regno Unito, in particolare, EG.5.1 ha registrato il più alto tasso di crescita delle varianti nel Paese e rappresenta il 14% dei casi.

Negli Stati Uniti, EG.5 rappresenta circa il 17% dei casi, più di qualsiasi altra sottovariante di Omicron monitorata, secondo i dati dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC).

“In diversi Paesi in cui la prevalenza di EG.5 è in aumento si è registrato un incremento dei casi e dei ricoveri, anche se al momento non ci sono prove di un aumento della gravità della malattia direttamente associato a EG.5”, ha dichiarato l’OMS nella sua valutazione del rischio della variante.

Bisogna preoccuparsi di queste nuove mutazioni di Covid?

“Più si va avanti, senza che si verifichi un evento importante, più si può, lentamente tornare ad essere tranquilli, grazie alla combinazione di produzione di vaccini e/o immunità naturale. Ma è troppo presto per essere completamente ottimisti e abbassare del tutto la gurdia”, ha detto Kao.

Anche se il Covid-19 diventa come un qualsiasi altra infezione respiratoria stagionale in circolazione, se una variante “porta a un incremento di casi, anche se non in modo catastrofico, il numero di ricoveri ospedalieri, in combinazione con quello che ci si aspetta regolarmente dall’influenza, potrebbe comunque causarci delle difficoltà reali”, ha detto.

Attualmente, i vaccini contro il Covid sono in fase di adattamento per le varianti Omicron XBB che sono vicine a EG.5.

Pfizer e BioNTech hanno richiesto l’approvazione di questi booster all’Agenzia europea per i medicinali nel mese di giugno.

“I vaccini forniscono ancora un’eccellente protezione contro le malattie gravi e la morte causate da tutte le varianti di Covid-19”, ha dichiarato Pollard dell’Università di Oxford.

Le dosi di richiamo riducono il rischio di infezione nei soggetti fragili, anziani o con condizioni di salute che potrebbero peggiorare in caso di infezione”. È probabile che i vaccini attuali forniscano una certa protezione contro questa variante”, ha dichiarato in un’e-mail.

Man mano che i Paesi continuano a sequenziare, continueranno a emergere nuove varianti. Questa settimana gli esperti hanno segnalato un’altra variante che sarebbe emersa in Danimarca e Israele, con ulteriori mutazioni della proteina spike.

Van Kerkove dell’Oms ha sottolineato che il Covid-19 si sta evolvendo e circola in tutti i Paesi.

“Questo fenomeno continuerà ed è a questo che dobbiamo prepararci”, ha detto, esortando i Paesi a continuare a sequenziare e a condividere pubblicamente i dati.




Cancro, la svolta: c’è una pillola per curare tutti i tipi di tumore

Gli scienziati di uno dei più importanti centri oncologici degli Stati Uniti, il City Hope di Los Angeles hanno sviluppato un farmaco in grado di distruggere il tumore ma lasciare intatte le altre cellulare. Il farmaco, frutto di venti anni di ricerca, si chiamerà AOH1996, in onore di Anna Olivia Healy, una bambina morta nel 2005 a soli nove anni, per un tumore infantile.

La dottoressa Linda Malkas, che ha guidato la ricerca, ha incontrato il padre di Anna poco prima che morisse ed è stata ispirata dalla storia della piccola paziente. La pillola è stata studiata per prendere di mira una proteina presente nella maggior parte dei cancri e che li aiuta a crescere e moltiplicarsi nel corpo, l’antigene nucleare di proliferazione cellulare (PCNA), fino a oggi considerata “non controllabile”.

Al momento il farmaco è stato testato in laboratorio su 70 diverse cellule tumorali – dal seno, alla prostata, al cervello, alle ovaie – ed è risultato efficace contro tutti. Tuttavia, se pure i risultati iniziali sono promettenti, gli studi sono stati effettuati solo su modelli cellulari e animali, e la prima fase di sperimentazione sugli esseri umani è appena iniziata. I ricercatori sperano che alla fine possa essere utilizzato assieme ad altre cure o come unica terapia anti-cancro. 




Regione Lazio, Righini:«Creeremo un ufficio di riferimento per i consorzi di bonifica»

“In una fase delicata ed importante come quella attuale per le attività dei Consorzi di Bonifica del Lazio, salutiamo con soddisfazione la scelta compiuta dall’Assessore Giancarlo Righini , che ha inteso strutturate per le attività consortili, un apposito ufficio di riferimento”.

Così Sonia Ricci, Presidente di Anbi Lazio che a nome anche dei Presidenti degli altri Consorzi di Bonifica del Lazio,  Niccolò Sacchetti (Litorale Nord), Gianluca Pezzotti (Etruria Meridionale e Sabina) e Lino Conti (Lazio Sud Ovest) ha inteso sottolineare positivamente la scelta compiuta.

“A margine di un incontro avuto nei giorni scorsi con Righini, che oltre al Bilancio è anche Assessore all’Agricoltura e Sovranità Alimentare – ha aggiunto Ricci –  alla presenza anche del Direttore di Anbi Lazio, Andrea Renna , ho potuto personalmente ringraziare per la scelta fatta che dimostra una sensibilità ed una considerazione per le nostre strutture. Il momento è senza dubbio di particolare criticità dovuto al cambiamento climatico e anche per questo occorreva una nuova modalità di approccio per le nostre attività.

“Poter contare su una struttura regionale a noi dedicata – ha sottolineato il direttore Renna – permetterà al sistema delle bonifiche del Lazio di essere ulteriormente competitivi con le altre regioni per poter cogliere le opportunità finanziarie  che si concretizzeranno  riprendendo anche opportunità del passato che, portate a termine, assicureranno altresì quella virtuosità della quale abbiamo bisogno per migliorare e rendere più efficiente la nostra attività a vantaggio di cittadini, Enti ed imprese per la salvaguardia idrogeologica e per garantire l’irrigazione dei campi.




Fitto su Pnrr: “Il coordinamento sta producendo risultati, basta polemiche”. Sindaci preoccupati

Via libera dell’Aula della Camera alla risoluzione di maggioranza sulle comunicazioni del ministro delle Politiche europee Raffaele Fitto sull’attuazione del Pnrr. Il Terzo Polo ha votato con la maggioranza. “Venerdì la Commissione Ue ha dato il via libera alle proposte che il governo ha messo in campo sia relativamente all’approvazione della terza rata con modifiche che alla quarta. E’ stato un lavoro molto complesso e articolato” su cui c’è stato un “apprezzamento pubblico da parte di molti esponenti Ue. Il coordinamento e il confronto costante con l’Ue sta producendo dei risultati positivi”: così il ministro degli Affari europei, Raffaele Fitto, nelle comunicazioni alla Camera sulla revisione complessiva degli investimenti del Pnrr. “Non considero positiva la costruzione di una polemica su questi obiettivi”, ha aggiunto.

“Abbiamo ascoltato per giorni, e di questo sono dispiaciuto e deluso, della responsabilità di questo governo sul fronte degli asili nido. Questo è surreale – ha detto Fitto -. Noi nell’ambito degli asili nido abbiamo lavorato per individuare soluzioni e modificare gli obiettivi intermedi e abbiamo individuato 900 milioni aggiuntivi per un nuovo bando che dà una risposta su questa direzione. Altro che tagli”. 

Si sta avviando “una fase che completerà il suo iter entro il 2023 e ci consentirà di ricevere 35 miliardi che è l’intera somma prevista”, ha spiegato il ministro riferendosi alle risorse complessive della terza e quarta rata.

Gli interventi previsti all’interno del Pnrr vanno avanti regolarmente. Non c’è nessuna interruzione rispetto a tutto ciò che è previsto”, ha aggiunto Fitto. “Le nuove misure individuate non saranno oggetto di definanziamento, andranno avanti regolarmente”: il governo sta “garantendo il finanziamento per tutti gli interventi, perché gli interventi restano garantiti. Lo dico ai sindaci, a chi ha immaginato scenari catastrofici. Saranno oggetto di un confronto con l’Ue”.

“Sul tema dell’evasione fiscale nell’ambito del Pnrr c’è una serie di misure per incoraggiare l’adempimento degli obblighi fiscali e tra le prossime scadenze vi sono dei target definiti in termine di risultato”, ha detto il ministro Fitto nella sua replica alla Camera. “Il contrasto all’evasione fiscale rappresenta un’assoluta priorità dell’azione del nostro governo”, ha sottolineato.

“Io vi invito a leggere complessivamente le dichiarazioni del presidente Mattarella – ha proseguito il ministro – cui noi facciamo riferimento con grandissimo spirito di rispetto istituzionale. In una delle sue ultime dichiarazioni ha detto con chiarezza che quando lui ha fatto il richiamo degasperiano che ci si mettesse alla stanga lo ha fatto a tutti, al governo, alle opposizioni alle parti sociali e alle organizzazioni di categoria. Lo ha fatto al Paese. Ecco noi lavoreremo con questo spirito, nel solco del messaggio del presidente Mattarella: lo faremo con senso di responsabilità, sapendo che questa non è una partita solo del nostro governo, ma è la partita del Paese”.

Durante la replica, il ministro Fitto è intervenuto sulla giustizia civile: “Vorrei garantire e assicurare che sul tema della giustizia civile e penale sono in via di definizione, a giorni, oltre 20 decreti che saranno adottati. Non stiamo riducendo l’obiettivo, ma lo stiamo aggiornando”.
Toccato anche il tema dell’Ecobonus: “L’Ecobonus che noi immaginiamo non punta solo alle famiglie meno abbienti, che chiaramente rappresentano una priorità, ma anche ai giovani e ai condomini“. Lo ha detto il ministro per gli Affari Europei Raffaele Fitto nella sua replica alla Camera. Lo si vedrà “nella fase di attuazione”: “quindi non soldi a pioggia, come fatto precedentemente con gravi rischi e problemi per le casse dello Stato, ma risorse mirate a chi ha bisogno di un sostegno perché ne ha realmente una necessità”.
“Sui ritardi di pagamento, confermo la sensibilità del governo su questo aspetto, e ricordo che con una norma abbiamo affrontato il punto con un sistema che prevede la rendicontazione normativa al 30 giugno 2023 e recentemente abbiamo adottato una norma nel decreto sulla governance che introduce nuove disposizioni” per la riduzione dei tempi: “la modifica proposta non è un rinvio della riduzione dei termini ma solo un rinvio della verifica in relazione all’attivazione di sistema monitoraggio molto complesso”, ha detto Fitto.
“Stiamo lavorando anche in sinergia con tutte amministrazioni locali per rispettare i termini. Non è un argomento semplice ma non c’è l’idea di un rinvio”, ha detto. Sulla Transizione 5.0, che prevede 4 miliardi per incentivi automatici, “questa misura tende ad assicurare la continuità operativa del Piano Industria 4.0 rafforzandolo”, ha puntualizzato Fitto.

“Siamo preoccupati per il Paese – ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, intervenendo in Aula – e c’è il sospetto non solo che siate incapaci di gestirlo ma che qualcuno speri in un segnale” sul piano europeo dal fallimento del Pnrr. Ma “state giocando con la credibilità dell’Italia”. Basta “piantare bandierine ideologiche negli occhi dei più poveri” coi tagli, “se volete condurre in porto il Pnrr noi ci siamo, tifiamo per l’Italia e vogliamo metterci alla stanga: a voi la possibilità” di invertire la rotta ascoltando sindaci e opposizioni “di fermare questi tagli per non perdere questa occasione storica”.

Le parole di Decaro, presidente dell’Anci. “Il Pnrr è già stato stabilito. Sono risorse che sono state già distribuite ai soggetti attuatori che sono ministeri, Agenzie dello Stato e Comuni. Anche qui, ci sono stati tolti 13 miliardi di euro su 16 e ancora non capiamo perché”. Lo ha detto il sindaco di Bari e presidente dell’Anci, Antonio Decaro, intervenendo alla trasmissione di La7 Omnibus. “Un mese fa – ha ricordato – abbiamo fatto vedere a tutti gli esponenti del Governo che i Comuni sono l’unico soggetto attuatore che sta spendendo le risorse. Per fare l’esempio degli asili nido: abbiamo impegnato risorse per il 92,4% dell’ammontare complessivo perché entro la fine di giugno abbiamo fatto le gare. Noi, quei soldi, li abbiamo impegnati. Sono arrivato a quella riunione con un mattone, era il mattone di un asilo nido che stiamo costruendo in un comune della provincia di Latina. Non so perché si tolgano i soldi ai Comuni che invece stanno lavorando e dimostrando che i soldi poi si spendono”. “Di quei 6 miliardi del ministero dell’Interno, 2 miliardi e mezzo li abbiamo spesi e oggi quelle risorse vengono tolte e saranno sostituite non abbiamo ancora capito come e quando”, ha continuato il presidente dell’Anci sottolineando che “ci sono soggetti attuatori come i ministeri o le agenzie dello Stato che sono ferme al palo, che non hanno ancora fatto le progettazioni esecutive di quelle opere che devono realizzare. Perché toglierle ai Comuni?”.

Il sindaco di Napoli. “E’ una decisione che mi lascia abbastanza perplesso. Non abbiamo avuto comunicazioni dal Governo e mi risulta che questa sia una proposta del Governo alla Commissione europea in tema di rinegoziazione del Pnrr, ma noi andiamo avanti come se nulla fosse per rispettare i tempi”. Lo ha detto il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, in merito alla rimodulazione del Pnrr a seguito della quale restano fuori i progetti di riqualificazione Re-Start Scampia e di Taverna del Ferro, precedentemente finanziati e per cui il Comune ha espletato e aggiudicato le gare.
Manfredi ha infatti riferito che per quanto riguarda Scampia l’apertura del cantiere è fissata per il mese di ottobre mentre a Taverna del Ferro entro la fine dell’anno. “Noi non vogliamo mancare questi obiettivi – ha sottolineato il sindaco – che sono estremamente importanti in primo luogo per dare una risposta a territori che hanno bisogno di questa riqualificazione e dunque non arretreremo rispetto a questa scelta e poi c’è anche il tema dei vincoli di contratti fatti con le imprese che significa anche dare opportunità di lavoro”.

“Il ministro Fitto ha dichiarato che i progetti verrebbero coperti con le risorse del Fondo sviluppo e coesione, ma dalla mia esperienza so bene che quando si spostano linee di finanziamento gli aspetti burocratici diventano molto complicati”. Così il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, in merito alla rimodulazione del Pnrr che a Napoli mette a rischio i progetti di riqualificazione di Scampia e di Taverna del Ferro. “Fino a quando c’era un definanziamento di progetti che avevano difficoltà dal punto di vista dell’avvio e dei ritardi conclamati – ha aggiunto – allora questo mi trovava d’accordo, ma spostare intere linee che ammontano in questo caso a quasi 13 miliardi mi lascia abbastanza perplesso. Aspettiamo di avere indicazioni chiare”.

L’intervento di Della Vedova (+Europa). “Se oggi Meloni fosse seduta sui banchi dell’opposizione, con la benzina a 2 euro e mezzo, il record di sbarchi e il dato di crescita più basso d’Europa, avrebbe come minimo chiesto la crisi di governo. E invece oggi abbiamo ascoltato mezz’ora di arringa difensiva di Fitto sulle polemiche dell’opposizione sul Pnrr”. Lo ha detto Benedetto Della Vedova, deputato di +Europa, intervenendo in aula alla Camera dopo le comunicazioni del ministro sul Pnrr. “Fitto non ha dato risposte sulle riforme, che per noi insieme agli investimenti sono fondamentali per la produttività in Italia. Non ha dato risposte sulla concorrenza: non ci ha spiegato perché questa riforma è un guscio vuoto, e non sono stati affrontati neanche i temi sensibili come balneari e taxi: un danno per l’Italia. Fitto oggi doveva spiegare a noi e ai sindaci dove e come il definanziamento verrà sostituito con i finanziamenti: fondi di coesione o debito pubblico? Lei oggi doveva dare una risposta ai sindaci e non l’ha data. Sul dissesto idrogeologico, chiedevamo risposte e fondi. Lei non ha dato risposte. +Europa non voterà a favore della mozione di maggioranza ma sono comunque felice dell’accordo con la commissione: voglio ringraziare – ha concluso Della Vedova – il commissario Gentiloni che si è attivato perché si arrivasse a questa decisione: il Pnrr è per l’Europa e per la prossima generazione di europei”.




Elezione diretta del premier: Renzi presenta una legge in Senato

l leader di Iv Matteo Renzi presenta in Senato una proposta di legge – di quattro articoli – di revisione costituzionale per l’elezione diretta del presidente del consiglio.

“Il presidente del consiglio – spiega Renzi – è eletto contestualmente alle elezioni delle Camere e nomina e revoca i ministri”.

    “Questa pdl – prosegue – a parole ha il consenso di maggioranza e parte delle opposizioni, ma sono 9 mesi che fanno melina. Oggi la consegniamo. Vogliamo stare ad agosto a discuterla? Noi siamo pronti. E’ parte integrante del programma del terzo polo. Su questo ci siamo impegnati con i nostri concittadini”.




Albano Laziale, Termovalorizzatore. Cuccioletta (FdI): “Per il Pd si impone una questione morale”

“E’ ormai evidente che per i comuni a guida PD dei Castelli Romani e della provincia di Roma si è aperta una questione morale. È più importante per loro gestire i più vari e contraddittori interessi dettati dal Sindaco di Roma Gualtieri e dagli equilibri interni tanto cari alle correnti democratiche, o perseguire l’interesse generale delle comunità di cittadini che sono chiamati ad amministrare?

La recente bocciatura del TAR al ricorso presentato contro la realizzazione del termovalorizzatore ha confermato una volta per tutte che l’unica strada percorribile è quella della politica.

Di fronte agli abusi perpetrati dalla Capitale nei confronti della Provincia, come il termovalorizzatore di Santa Palomba o i 100 sfasciacarrozze della Barbuta, l’unica risposta che possono dare i sindaci del PD è una presa di posizione chiara ed inequivocabile con il proprio partito.

Caro Sindaco Borelli, basta giocare a nascondino dietro temerari ricorsi al TAR o furbesche mozioncine consiliari, utili solo a fuggire dalle responsabilità. È ora di dare una risposta politica ai cittadini”. Lo dichiara in una nota Roberto Cuccioletta, Consigliere Comunale e Coordinatore di Fratelli d’Italia di Albano Laziale.

 



Ospedale San Filippo Neri, recupera l’udito dopo intervento per tumore del nervo acustico

Una delle maggiori casistiche della Nazione per questa équipe multidisciplinare che ha eseguito il trattamento chirurgico con impianto di dispositivo di ultima generazione
 
 
Nella giornata di ieri è stato eseguito con successo da parte dell’équipe di chirurghi dell’orecchio del reparto di otorinolaringoiatria dell’ospedale San Filippo Neri il primo intervento di recupero della funzione uditiva di un paziente operato per tumore del nervo acustico mediante impianto di protesi attiva di ultima generazione.
 
La squadra diretta dal dott. Paolo Ruscito, composta dai dottori Italo Cantore, Paolo De Carli e Francesca Cianfrone, ha effettuato una procedura avanzatissima nel trattamento della sordità completa monolaterale – valida anche in quelle bilaterali – dovuta a deficit di trasmissione del suono da parte della catena ossiculare dell’orecchio.
 
Si tratta di problematiche che si riscontrano nei pazienti precedentemente sottoposti – come nel caso specifico – ad intervento neurochirurgico per tumori del nervo acustico, in esiti di ipoacusie improvvise (infarto dell’orecchio), nelle otiti medie croniche, nelle sordità congenite, traumatiche o dovute ad altre tipologie di cause.
 
L’intervento chirurgico segna il via materiale del progetto congiunto tra l’Otorinolaringoiatria e la Neurochirurgia (diretta dal dr. Mastronardi) della ASL Roma 1. Un percorso integrato multidisciplinare, di fatto attualmente unico in Italia, che prevede l’impiego di dispositivi protesici impiantabili chirurgicamente di ultima generazione e mira alla radicalità del trattamento chirurgico di questi tumori e alla contestuale risoluzione delle problematiche funzionali che ne derivano.
 
Un ulteriore tassello nell’ambito dell’offerta ultra-specialistica delle più recenti tecnologie e metodiche terapeutiche al grande bacino di utenza della ASL Roma 1. Ricordiamo che l’équipe del dott. Ruscito vanta una delle maggiori casistiche della Nazione su queste nuove metodiche, proprio per questo negli ultimi mesi ha partecipato a congressi internazionali, prodotto pubblicazioni scientifiche e ricoperto ruoli rappresentativi per l’Italia in board multicentrici europei.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
ROBERTA MOCHI
CAPO UFFICIO STAMPA
 
DIREZIONE GENERALE
BORGO SANTO SPIRITO, 3
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Salvini su ddl sicurezza :«Fino alla revoca della patente per chi abbandona gli animali»

“Nel ddl sulla sicurezza stradale che arriverà in discussione in Parlamento, stiamo valutando e proporremo al Parlamento modifiche per inasprire le sanzioni nei confronti di chi abbandona animali domestici su strada, arrivando fino alla revoca o la sospensione della patente, perché oltre ad essere un atto di assoluta barbarie e inciviltà, rischia di mettere anche a repentaglio l’incolumità di coloro che viaggiano.

Quindi sospensione o addirittura revoca della patente a chi abbandona in strada.

Spero serva a far capire che deve essere vacanza per tutti”. Lo afferma il ministro, Matteo Salvini, rispondendo al Question Time al Senato.




Stragi di mafia del ‘93: perquisizioni a casa di Dell’Utri

 Gli investigatori della Dia di Firenze e di Milano hanno perquisito mercoledì l’abitazione di Marcello Dell’Utri su disposizione della procura di Firenze nell’ambito dell’inchiesta sui mandanti delle stragi di mafia del 1993.

Lo riporta il quotidiano la Repubblica e fonti della procura confermano l’attività in perquisizioni, ispezioni e sequestri. Gli agenti avrebbero ispezionato anche gli uffici dell’ex senatore in via Senato a Milano, sequestrando elementi utili alle indagini.

Per l’indagato è stato fissato un interrogatorio a Firenze il prossimo 18 luglio. 

    Secondo la procura di Firenze Dell’Utri, riporta il quotidiano, avrebbe istigato e sollecitato il boss Graviano “ad organizzare e attuare la campagna stragista e, comunque, a proseguirla, al fine di contribuire a creare le condizioni per l’affermazione di Forza Italia, fondata da Silvio Berlusconi, al quale ha fattivamente contribuito Dell’Utri, nel quadro di un accordo, consistito nello scambio tra l’effettuazione, prima, da parte di Cosa nostra, di stragi, e poi, a seguito del favorevole risultato elettorale ottenuto da Berlusconi, a fronte della promessa da parte di Dell’Utri, che era il tramite di Berlusconi, di indirizzare la politica legislativa del Governo verso provvedimenti favorevoli a Cosa nostra in tema di trattamento carcerario, collaboratori di giustizia e sequestro di patrimoni, ricevendo altresì da Cosa nostra l’appoggio elettorale in occasione delle elezioni politiche del marzo 1994”. 

    Le stragi del 1993, secondo gli inquirenti fiorentini, puntavano a “indebolire il governo Ciampi”, allora alla guida del Paese, e a “diffondere il panico e la paura tra i cittadini in modo da favorire l’affermazione del progetto politico di Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri”.  




Caso figlio di La Russa: bufera sul giornalista Facci

 “Conviene alla Rai, al servizio pubblico affidare un programma a Filippo Facci che si esprime così sul giornale: “una ragazza di 22 anni era indubbiamente fatta di cocaina prima di essere fatta anche da Leonardo Apache La Russa? Può la tv pubblica essere affidata a chi fa vittimizzazione secondaria?”, dichiara Sandro Ruotolo responsabile informazione del Partito Democratico.

“E che dice il comitato etico della Rai? Il servizio pubblico può consentire una lettura del genere sulle donne? Pensateci bene dirigenti di viale Mazzini.

Il servizio pubblico è di tutti ma non può esserlo dei sessisti, dei razzisti e del pensiero fascista”, conclude Ruotolo. 

“Io sono il pretesto per cannoneggiare il governo.

Qualsiasi giornalista in questa fase si trova a vivere una specie di ricatto, l’ha scritto anche Michele Serra qualche giorno fa”.

Lo dice Filippo Facci in un’intervista a Repubblica.it nella quale sostiene anche di non essere affatto rassegnato a perdere la conduzione della nuova striscia quotidiana pensata per Rai2, dopo le polemiche per un suo articolo sulla denuncia per violenza sessuale nei confronti del figlio di Ignazio La Russa.

Sulle conseguenze economiche di un eventuale stop, il giornalista sostiene che “la Rai non paga così tanto, ma sono soldi che mi servirebbero a campare. Comunque ripeto: sono un pretesto per battaglie molto più grandi di me, addirittura vengo messo assieme a Eugenia Roccella quando poi è una vita che le scrivo contro per le sue posizioni anti-abortiste”. 
Ma lei alla fine è di destra o no? “Per niente, mai. Ho scritto sull’Unità e su Repubblica a 24 anni. Sono radicale e l’unica direzione che mi è stata proposta fu Radio Radicale, da Marco Pannella. Non sono un personaggio dell’egemonia culturale della destra, come ha scritto qualcuno, non vado neanche in redazione, semmai vado in montagna”.

Facci commenta anche la decisione presa dalla Questura di Milano, che ha inviato nei giorni scorsi un provvedimento di ammonimento per stalking nei suoi confronti a seguito delle dichiarazioni della ex compagna da cui ha avuto due figli. “Questione di pochissimo conto, parliamo di una persona che io ho lasciato nel 2019, non è la mia ex moglie ma la madre dei miei figli – dice ancora il giornalista a Repubblica.it -. Lo stalking non è di chi lascia, no? E l’ho lasciata per un’altra donna con cui andrò a convivere. Comunque si tratta di uno scambio di mail e basta, tra l’altro questa persona l’ho anche denunciata io perché mi ha messo le mani addosso davanti ad altre persone”. 

Ordine dei giornalisti, FNSI, Usigrai e GiULiA e si riservano una denuncia al Consiglio di disciplina dell’Ordine dei giornalisti di Milano.  Le leggi, le norme deontologiche, il Manifesto di Venezia. Ma prima di tutto il principio di umanità e di rispetto primario verso le persone, “rendono intollerabile quanto scritto da Filippo Facci sulla violenza denunciata a Milano da una ragazza di 22 anni, di cui il giornalista scrive su Libero dell’8 luglio (“fatta di cocaina prima di essere fatta anche da Leonardo Apache La Russa”)

“Non c’è alcun diritto di critica in un linguaggio di tale violenza, che calpesta ogni regola di umana solidarietà e di buon senso, e non è schermo il fatto che la denuncia della giovane si sia trasformata in un caso politico, come se questo consentisse l’oltraggio verso la querelante. Non sono i toni dissacranti e ironici a turbare, ma la totale insensibilità su un problema che sconvolge le donne, tutte le donne, con un approccio disposto a violare ogni codice di civile rispetto” è la presa di posizione delle commissione pari opprtunità dell’Ordine dei giornalisti e GiULiA giornaliste.  




Magistratura a Governo: «Accuse pesanti che delegittimano nostro operato»

Dalle fonti di Palazzo Chigi è arrivata “un’accusa pesantissima che colpisce al cuore la magistratura”.

E le note del ministero della Giustizia si sono unite “alle voci di delegittimazione”: lo ha detto il presidente dell’Anm Giusppe Santalucia, parlando al Comitato direttivo dell’Anm. “La magistratura non ha alcuna voglia di alimentare lo scontro, ma quando il livello dello scontro si alza, il nostro silenzio sarebbe l’impacciato mutismo di chi non sa reagire con fermezza a una politica muscolare rivolta a un’istituzione di garanzia.

Sarebbe un arretramento e noi non arretriamo quando si tratta di difendere i valori della Costituzione”, ha aggiunto Santalucia, spiegando che invece la magistratura vuole discutere con il ministro del miglioramento della giustizia.

“Il sospetto è che la separazione delle carriere e le riforme costituzionali vengano sbandierate non perché si crede che servano a un miglioramento dell’attuale sistema” ma come “una misura di punizione nei confronti della magistratura”, ha sottolineato il presidente dell’Anm che chiede con “umiltà” al governo e alla maggioranza “di cambiare passo: non si può andare a una riforma costituzionale con questo passo, come risposta reattiva a un provvedimento fisiologico di un giudice che non piace perché colpisce qualcuno che è al governo”.