Il 23 Novembre audioprotesisti da tutta Italia a convegno nella capitale: in crescita del 75% la spesa annua per ricerca e sviluppo delle aziende produttrici negli ultimi 6 anni. Audioprotesi, un mercato innovativo, tecnologico e vivace che dà lavoro e soluzioni
La prevalenza in Italia dei problemi uditivi è stimata pari al 12,1% della popolazione, sono circa 7 milioni di italiani con ipoacusia con una significativa differenziazione tra le classi di età e un aumento significativo con l’invecchiamento (da percentuali che non superano il 10% della classe di età 13- 45 anni al 25% di chi ha dai 61 agli 80 anni, fino al 50% tra gli over 80). (Ricerca Censis, in collaborazione con Confindustria, ANIFA (Associazione Nazionale Importatori e Fabbricanti Audioprotesi), ANA (Associazione Italiana Audioprotesisti) e ANAP (Associazione Nazionale Audioprotesisti Professionali).
I problemi di udito in Italia: ampiezza e complessità del fenomeno
Tra il 2012 ed il 2018 è cresciuto progressivamente il numero di persone con problemi di ipoacusia del 4,8%. l’incremento maggiore si riscontra, oltre che nella classe degli ultraottantenni, nella classe d’età di età intermedia (dai 46 ai 60 anni), una quota che appare più elevata tra gli uomini. Tra i fattori di rischio di tutti i problemi dell’udito, oltre all’età, hanno un forte peso anche quelli ambientali, legati all’esposizione ai rumori in ambiente di vita e di lavoro.
L’audioprotesista è la figura chiave nel processo di applicazione protesica.
All’audioprotesista spetta il compito di selezionare la soluzione uditiva più adatta al soggetto ipoacusico, sulla base di esami oggettivi e soggettivi, e di personalizzarla in base alla morfologia della sua perdita uditiva, al suo stile di vita e alle sue conseguenti necessità di ascolto. La professione di Audioprotesista, riconosciuta nel 1994 con il Decreto Ministeriale 668, è tra le professioni sanitarie con maggior numero di occupati a un anno dalla laurea, con un dato che si attesta a più dell’80%.
Ipoacusia e deterioramento cognitivo
Un aspetto che attiene alla complessità di questo tipo di disturbi ha a che vedere con il legame tra problemi di udito e deficit cognitivi: l’ipoacusia aumenta l’impegno necessario all’ascolto degradando il messaggio e comportando un carico cognitivo durante l’elaborazione dei dati che “affatica” il cervello e riduce le risorse di attenzione e cognitive disponibili per altri compiti. Il trattamento dei deficit acustici attraverso soluzioni uditive appare dunque efficace per ritardare la comparsa di disturbi cognitivi mantenendo una buona funzionalità cerebrale e ha un enorme valore preventivo per forme patologiche fortemente connesse all’invecchiamento e dal costo scoiale particolarmente elevato. L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che oggi le persone con ipoacusia siano 466 milioni in tutto il mondo e che nel 2050 questo numero raddoppierà, raggiungendo circa 900 milioni di persone nel mondo. In Europa, il numero di persone con perdita uditiva autodiagnosticata è oggi di 70 milioni e aumenterà a 104 milioni entro il 2050.Ipotizzando per l’Italia un andamento simile a quello previsto per l’Europa, si può prevedere per il 2025 un numero di persone con calo uditivo autodiagnosticato pari a poco più di 8 milioni e per il 2050 compreso tra i 10 e gli 11 milioni di persone.
Prodotti tecnologie e costi
Nel 2018 sono state applicate in Italia circa 450.000 protesi acustiche, delle quali circa il 40% sono totalmente o parzialmente rimborsate dal Servizio Sanitario Nazionale, mentre il restante 60% è distribuito privatamente.
Il numero di dispositivi erogati nel 2015 è di circa 180.000, con una stima di dispositivi circolanti di circa 1.200.000 per circa 700.000 pazienti. Il costo totale, comprensivo di accessori, spese per la manutenzione e sostituzioni di protesi acustiche irreparabili, si è attestata nel 2015 a circa 144.000.000 euro. Il mercato privato si attesta sui 270.000 dispositivi applicati all’anno, con una crescita costante, dal 2016 ad oggi, del 5%.
In crescita anche il dato, fornito da EHIMA (Associazione Europea dei Fabbricanti di Protesi Acustiche), che riguarda la spesa annua per ricerca e sviluppo delle aziende produttrici, con un incremento – dal 2010 al 2017 – del 75%, a conferma dell’enorme spinta all’innovazione tecnologica del comparto. Si tratta di un aspetto messo in luce anche dalle precedenti ricerche del Censis sul tema del valore sociale dei dispositivi medici. In particolare, in una ricerca Censis del 2011, è emerso non solo l’ampio utilizzo di dispositivi medici tra gli italiani, ma anche il valore attribuito a questi dispositivi sotto il profilo della promozione della qualità della vita.
Sentire bene: il valore sociale dell’audioprotesi
Nella ricerca del Censis viene segnalata inoltre, l’esigenza di poter disporre di una protesi acustica poco visibile (38,5%) che richiama in causa una delle resistenze psicologiche maggiori rispetto all’utilizzo, anche in caso di disturbi conclamati.
Il settore dell’audioprotesi ha in sé un primo importante aspetto di valore sociale che lo connota e che è rappresentato dall’elemento centrale del miglioramento della qualità della vita delle persone che utilizzano direttamente i dispositivi acustici, insieme a quello dei familiari e delle persone che vi entrano in relazione.
Il 23 Novembre: audioprotesisti da tutta Italia a convegno a Roma
Presso l’hotel Sheraton Golf di Roma (Via Salvatore Rebecchini 39 dalle 09.00 alle 16.00) audioprotesisti provenienti da tutta Italia in assise. “Il 23 Novembre per Signia sarà un giorno importante- spiega Silvia Scialanca Marketing Manager di Signia, brand di Sivantos, azienda pioniera nella fornitura di soluzioni audiologiche altamente innovative- perché potremo presentare a più di 130 esperti, provenienti da tutto il territorio italiano, gli interessantissimi risultati di uno studio condotto dal CENSIS sul Valore Sociale dell’Audioprotesi”. “L’assise sarà inoltre occasione- prosegue Sandro Lombardi Ceo di Signia- per presentare anche il nuovo nato in casa Signia, Signia Xperience, un prodotto che potrà offrire al paziente ipoacusico un ascolto perfetto e su misura alle sue esigenze anche quando in movimento.”