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Roma

CITTADINI DEL LAZIO RISARCITI PER AVER BEVUTO ACQUA ALL'ARSENICO: IL TAR CONDANNA I MINISTERI DI AMBIENTE E SALUTE

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Chiara Rai

I cittadini del Lazio hanno vinto la battaglia contro le bollette dell'acqua all'arsenico: saranno risarciti per tutto il veleno che hanno ingerito. I ministeri di Ambiente e Salute sono stati condannati dal Tar a risarcire con almeno 100 euro a cittadino gli utenti del Lazio che avevano evidenziato la presenza di arsenico nell’acqua pubblica. Migliaia di cittadini avranno diritto al rimborso del danno, ma saranno forse di più quelli che chiederanno almeno 1.500 euro a testa nel prossimo ricorso annunciato dal Codacons, già promotore del primo, che partirà tra poche settimane. A prepararsi a riscuotere le somme dovute, saranno in prima linea i Comuni più colpiti dall’emergenza arsenico: Ariccia, Albano, Castel Gandolfo, Genzano, Lanuvio, Lariano, Castelnuovo di Porto, Trevignano Romano, Tolfa, Bracciano, Sacrofano, Formello, Civitavecchia, Santa Marinella, Anzio, Nettuno, Campagnano di Roma, Magliano Romano e Mazzano Romano e soprattutto Velletri e Anguillara Sabazia. Velletri ha incassato negli ultimi anni il record delle rilevazioni più alte in Italia di concentrazione di arsenico nell’acqua arrivando a superare punte di oltre i 50 microgrammi di arsenico per litro d’acqua rispetto ai 10 mg che prevede la legge. Ad Anguillara e dintorni l’arsenico ancora persiste, a differenza dei Castelli dove l’Acea si sta adoperando a far rientrare tutti i parametri, con valori, talvolta, che superano il limite di deroga di 20 mg di arsenico per litro d’acqua, concessa dalla Regione. Adesso, l’associazione dei consumatori invita gli utenti interessati ad agire, come indica il Tar stesso, anche contro gli ATO di appartenenza per chiedere un ribasso immediato delle tariffe a la restituzione di quelle versate per avere in cambio acqua all’arsenico. Il Tar ha confermato che l’acqua fornita ai cittadini deve essere salubre e la tariffa deve necessariamente rispecchiare la qualità dell’acqua erogata. “Finalmente finisce l’impunità di Regioni e Ministeri – ha commentato Carlo Rienzi, presidente del Codacons – che per non spendere i soldi stanziati o non sapendoli spendere hanno tenuto la popolazione in condizioni di degrado e di rischio di avvelenamento da arsenico. Ora i singoli presidenti delle Regioni e i singoli Ministri dell'Ambiente e della Salute, succedutisi negli ultimi anni, dovranno essere perseguiti dalla Corte dei Conti per rimborsare l'erario dei soldi che dovranno risarcire agli utenti”.

 

Castelli Romani

Castel Gandolfo, iniziati i lavori al parcheggio di via Giovanni Paolo II

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Castel Gandolfo – Da oggi sono ufficialmente iniziati i lavori di manutenzione straordinaria presso il parcheggio multipiano situato in Via Giovanni Paolo II, adiacente alla sede ASL Roma 6. L’intervento, realizzato dalla Città Metropolitana di Roma Capitale, comporterà alcune modifiche temporanee alla viabilità interna e il divieto di sosta per consentire il corretto svolgimento delle operazioni.

I lavori prevedono la manutenzione straordinaria delle aree interne del parcheggio, inclusi importanti interventi sull’impianto elettrico, al fine di garantire maggiore sicurezza e funzionalità alla struttura. Questo parcheggio è un nodo di scambio fondamentale per i numerosi utenti che quotidianamente si recano agli sportelli e ai poliambulatori della ASL.

Il Sindaco di Castel Gandolfo, Alberto De Angelis, ha espresso il suo apprezzamento per l’intervento: “Ringrazio la Città Metropolitana, nelle persone del Sindaco Gualtieri e del Vice Sindaco Sanna, per questo intervento che permetterà di mettere in sicurezza e valorizzare questo nodo di scambio che quotidianamente viene molto utilizzato dagli utenti che si recano agli sportelli e poliambulatori della nostra Asl”.

I lavori saranno eseguiti con la massima celerità possibile per ridurre al minimo i disagi per i cittadini. Ulteriori aggiornamenti saranno forniti periodicamente per informare la popolazione sull’avanzamento dei lavori e su eventuali ulteriori modifiche alla circolazione.

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Castelli Romani

Rocca Priora, incastrato il ladro seriale delle auto

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Arrestato dai carabinieri il ladro seriale che rubava dentro le macchine parcheggiate in sosta vicino ai negozi in pieno centro a Rocca Priora. Per due giorni si sono ripetuti furti all’interno di alcune auto che l’uomo forzava dopo aver visto i proprietari scendere per fare degli acquisti nella zona di via San Sebastiano in centro. I Carabinieri della locale stazione dopo aver ricevuto tre denunce da due uomini anziani e un perito informatico della zona, che avevano visto sottrarsi telefonini , tablet , iPad e altri oggetti dalle loro auto. Si sono appostati e l’altra mattina lo hanno fermato in flagranza di reato mentre tentava di aprire la macchina di un ottantenne del posto. Il ladro è stato arrestato e ritrovata tutta la refurtiva asportata precedentemente dalle auto in sosta davanti ai negozi in centro.

Presso il Tribunale di Velletri c’è stato il processo per direttissima per la convalida dell’arresto che è stato eseguito dal giudice monocratico. Il 35enne egiziano, già conosciuto alla Giustizia per furto, ricettazione e altri reati, ha patteggiato la pena ed è stato rimesso in libertà al momento. Con divieto di avvicinamento a Rocca Priora e altre prescrizioni imposte dalla magistratura.

I cittadini vittime dei furti hanno ringraziato a lungo i carabinieri del posto per essere intervenuti velocemente e aver identificato e arrestato l’autore ritrovandogli in casa sua sempre nella cittadina dei Castelli tutta la refurtiva che è stata restituita ai legittimi proprietari .

In particolare un iPad di lavoro molto importante per il perito informatico che lavora per importanti aziende del settore.

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Roma

Roma, metro Piramide: la banchina degli impuniti

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È senza soste l’impegno della vigilanza nelle stazioni metro di Roma.
Ma come potete vedere dalle foto le difficoltà maggiori avvengono in questo preciso momento presso la stazione Piramide della Linea B (sono circa le 18) dove un folto gruppo di borseggiatori bosniaci, si ostina a restare sulla banchina incurante degli avvisi della Guardie Giurate predisposte al servizio che li stanno invitando a lasciare la stazione.
Una situazione a dir poco incresciosa che mostra in pieno i limiti di un sistema giuridico che rischia di confermare sempre di più il concetto di “impunità” per chi si macchia di tale reati.

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