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L’appello dell’Unione Inquilini: serve trasparenza e collaborazione con il Comune
CIVITAVECCHIA – Circa un mese fa, gli organi di stampa hanno riportato l’annuncio del Commissario straordinario dell’ATER di Civitavecchia, Massimiliano Fasoli, relativo alla verifica degli assegnatari degli alloggi pubblici. Un’indagine che, secondo le stime iniziali, avrebbe dovuto portare al recupero di circa 100 alloggi da destinare alle famiglie in graduatoria. Tuttavia, a oggi, nessuna di queste abitazioni risulta ancora effettivamente assegnata, lasciando molti interrogativi aperti e alimentando la preoccupazione di chi da anni attende una casa popolare.
La verifica biennale degli alloggi: obbligo di legge e realtà dei fatti
Secondo l’articolo 14 del regolamento regionale n.2 del 2000, la verifica sugli assegnatari degli alloggi pubblici dovrebbe avvenire ogni due anni. Tale procedura ha lo scopo di garantire che il diritto all’abitazione sia rispettato e che il patrimonio pubblico venga utilizzato correttamente. Nello specifico, la legge prevede:
- L’adeguamento del canone per chi supera i limiti reddituali stabiliti dalle norme vigenti;
- La revoca dell’assegnazione per coloro che hanno perso il diritto all’alloggio.
In questo contesto, l’iniziativa di Fasoli appare doverosa e necessaria, ma l’assenza di risultati tangibili fino a oggi lascia aperti molti dubbi sulla sua effettiva realizzazione.
L’appello dell’Unione Inquilini: serve trasparenza e collaborazione con il Comune
L’Unione Inquilini di Civitavecchia, tra le principali voci a tutela delle famiglie in attesa di assegnazione, ha chiesto che il processo di verifica venga effettuato con trasparenza, legalità e sicurezza, oltre che in stretta collaborazione con il Comune. Senza una gestione condivisa e chiara, il rischio è che il recupero degli alloggi resti solo un annuncio privo di conseguenze reali.
Promesse o realtà? Il punto sulla gestione ATER
Dal tono dell’annuncio iniziale sembrava che la consegna di questi 100 alloggi fosse imminente, ma i fatti raccontano un’altra storia. Dall’insediamento di Fasoli a fine ottobre 2023, ad oggi nessun alloggio risulta essere stato assegnato.
A complicare ulteriormente la situazione è la presenza di alloggi disabitati, che potrebbero essere messi subito a disposizione del Comune per ridurre l’emergenza abitativa. Tuttavia, su questo punto, non vi sono stati sviluppi concreti.
A questo punto, è lecito chiedersi: il Commissario Fasoli procederà finalmente con la consegna degli alloggi promessi o si tratta solo di un’illusione per chi attende da anni una casa popolare? La risposta, per ora, è sospesa, ma per le famiglie in graduatoria il tempo continua a scorrere senza certezze.