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Colleferro (calcio), Di Placido presenta lo staff dell’agonistica: “Speriamo di avere una terza Elite”

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Colleferro (Rm) – Un lavoro certosino portato avanti nel tempo con costanza e cura dei particolari. Il Colleferro non è solo una prima squadra che ripartirà con grandi ambizioni nel campionato di Promozione (sotto la guida del confermatissimo mister Antonio Battistelli), ma anche un settore giovanile sempre più “ricco” e di livello. A parlarne è il responsabile (di agonistica e Scuola calcio) Luca Di Placido: “Per quanto riguarda il settore di base, ci faremo trovare pronti quando ci consentiranno di tornare in campo all’inizio della nuova stagione: stiamo organizzandoci per rispettare il protocollo anti-Covid suggerito dalla Federazione. Per l’agonistica abbiamo già definito il quadro dei tecnici che guideranno le nostre formazioni. L’Under 19 regionale è stata affidata a Daniele Lucidi, reduce dal successo in campionato con l’Under 17 regionale. Il gruppo sarà composto da una parte dei suoi “vecchi allievi” e da una decina di 2002 e siamo convinti che possa essere protagonista. L’Under 17, come detto, ha guadagnato l’Elite e sarà affidata a Vittorio Carbonari che già allenava i 2004 nella passata stagione: l’obiettivo è di fare un campionato tranquillo e conservare la nuova categoria. L’Under 16 al momento è tra i regionali, anche se siamo in attesa di un ricorso: se ci dessero ragione, potremmo fare la domanda per la categoria Elite anche in questo caso. Il gruppo, ad ogni modo, sarà allenato da Sandro Schiavella che nella passata stagione è subentrato in corsa alla guida dell’Under 19 e ha meritato la conferma. Se questo gruppo non dovesse riuscire a fare l’Elite, cercherà di conquistarla con un campionato da vertice nei regionali. Poi abbiamo l’Under 15 Elite di Massimiliano Di Lolli che già aveva i 2006 nella passata stagione: siamo convinti che i ragazzi possano raggiungere l’obiettivo della salvezza. Infine c’è l’Under 14 regionale di Fabio Patrizi che già era vicino alla nostra società nella scorsa stagione, ma che non allenava: questo gruppo è la sintesi quasi perfetta della nostra filosofia visto che sarà composto per il 95% da ragazzi provenienti dalla nostra Scuola calcio”. A proposito di “linea verde”, Di Placido chiude con una sottolineatura in ottica prima squadra: “Nella stagione appena messa alle spalle, abbiamo raggiunto il secondo posto nella speciale classifica per la valorizzazione dei giovani relativa alla Promozione. Siamo felici di aver inserito in orbita prima squadra tanti ragazzi cresciuti nel nostro settore giovanile: l’ultimo in ordine di tempo è il classe 2003 Daniel Casazza che farà parte del gruppo di mister Battistelli”.

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Europa League, quali sono le squadre che hanno vinto più titoli

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L’Europa del calcio si appresta a vivere le fasi più importanti della stagione, con le tre maggiori competizioni europee che sono ormai agli sgoccioli. Tante le squadre favorite per la vittoria finale, ma alla fine soltanto una riuscirà a portarsi a casa. Vincere d’altronde non è mai facile, neanche per le favorite della vigilia come dimostrano alcune edizioni del passato.

Il Porto, ad esempio, riuscì nell’impresa di vincere la Champions League nella stagione 2003/2004 battendo squadre come il Manchester United, eliminato agli ottavi. Tuttavia, è anche vero che capita più spesso che a vincere la coppa sia una delle candidate al titolo. Esattamente com’è successo l’anno scorso, quando fu il Manchester City a riuscire nell’impresa, rispettando i pronostici degli opinionisti e del mondo delle statistiche legate alle scommesse sportive online e non.

Questa vittoria ha significato il primo successo in campo continentale dei Citizens, che prima dell’anno scorso non erano mai riusciti ad arrivare sul tetto d’Europa.

La Champions non è però l’unica competizione europea seguita dagli appassionati e tra queste c’è anche l’Europa League, che vanta una lunga tradizione. Nata come Coppa delle Fiere è in seguito diventata Coppa Uefa, andando ad includere tutti i club più prestigiosi d’Europa.

La storia dell’Europa League

La storia della Europa League ha inizio nel lontano 1955, quando fu istituita la Coppa delle Fiere con l’obiettivo di promuovere il calcio europeo tra le città industriali del Vecchio Continente. Inizialmente, la competizione vedeva la partecipazione di squadre provenienti da città con fiere commerciali di rilievo, ma col passare degli anni il torneo si è evoluto includendo i club europei più prestigiosi attraverso il loro piazzamento in campionato.

Così, nel 1971, si arrivò alla nuova denominazione Coppa Uefa, con il torneo che ha iniziato a guadagnare sempre più popolarità e prestigio, soprattutto grazie all’arrivo dei grandi nomi del calcio europeo. Giocatori come Johan Cruyff, Gerd Müller e Bobby Charlton hanno giocato questa competizione, contribuendo a rendere la Coppa Uefa l’evento che è oggi.

Nel 2009, si passa poi all’attuale denominazione, Europa League, con il formato che non ha subito grossi stravolgimenti restando tra le più importanti competizioni non solo a livello continentale ma mondiale.

L’albo d’oro

Così, negli anni ci sono stati diverse squadre vincitrici della competizione, con alcune di queste che sono riuscite a ripetersi più volte.

A quota uno ci sono tanti club, tra cui il Napoli, campione nella stagione 1988/1989. Quelli erano gli anni di Maradona, capitano e leader tecnico della squadra che con il suo talento e il suo carisma ha trascinato la squadra verso i suoi primi successi. Fu proprio lui ad aprire le marcature per gli azzurri nella finale di andata contro lo Stoccarda finita poi 2-1 in loro favore. Al ritorno non segnò e la partita finì 3-3, ma tanto bastò perché il trofeo andasse nelle mani di Diego e compagni.

Oltre al Napoli, hanno vinto la Coppa Uefa (o Europa League) una volta anche tanti altri club prestigiosi d’Europa. Come il Bayern Monaco, vincitore dell’edizione 1995/1996 grazie ai gol di Helmer e Scholl che fissarono il risultato della finale contro il Bordeaux sul 2-0.

E ancora il Manchester United, che ha vinto l’Europa League per la prima volta nella sua storia non molto tempo fa, nella stagione 2016/2017 con Mourinho in panchina e giocatori come Paul Pogba, marcatore in finale e votato come miglior giocatore del torneo, e Zlatan Ibrahimovic.

Poi hanno vinto la coppa anche altre squadre conosciute e più o meno presenza fissa nelle competizioni europee. Tra queste ci sono Villarreal, Zenit San Pietroburgo, Shaktar, CSKA Mosca, Valencia, Galatasaray, Schalke 04, Bayer Leverkusen, PSV, Ajax e Anderlecht. Ma non mancano neanche alcune sorprese come l’Ipswich Town, campione in Coppa Uefa nel 1980/1981.

Con due titoli, troviamo poi l’Eintracht Francoforte, che tra un successo e l’altro ha fatto passare più di quarant’anni (1980-2022), il Chelsea, il Feyenoord, l’IFK Goteborg, il Borussia M’gladbach, il Tottenham e anche il Parma. Gli emiliani hanno vinto la loro prima Coppa Uefa nel 1994/1995, mentre la seconda nel 1998/1999 con una formazione che poteva contare, tra gli altri, su Buffon, Thuram (padre di Marcus Thuram dell’Inter), Fabio Cannavaro, Chiesa, Veron e Crespo, ultima squadra italiana ad aver vinto la manifestazione.

Poi, con tre vittorie, troviamo Atletico Madrid, Juventus, Inter e Liverpool, con quest’ultima squadra che è la favorita per la conquista dell’Europa League di quest’anno.

Ben più staccata, infine, la prima di questa speciale classifica, il Siviglia, che ha trovato tutte le sue vittorie in coppa dal 2000 in poi. La prima risale al 2006, la seconda all’anno successivo per poi vincerlo nuovamente, per tre volte di fila, dal 2014 al 2016, e nel 2020 e 2023. Un successo, quest’ultimo, che, purtroppo per i tifosi italiani, è arrivato contro la Roma di José Mourinho, allora campione in carica della Conference League.

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Come è andato il girone di andata della stagione 2023/2024?

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Dopo diciannove partite è finalmente terminato il girone d’andata della stagione calcistica 2023 2024, permettendo agli appassionati di numeri e di calcio di analizzare in maniera concreta se ci sono dei trend statistici che vale la pena considerare.

Avere quasi una ventina di partite sulla quale iniziare a pontificare implica di poter capire quali saranno gli avvenimenti più interessanti di quello che resta del calcio Italiano in questo anno, con alcune certezze e altrettanti dubbi.

Bando alle ciance: cominciamo.

L’Inter sta dominando il campionato

Mettiamola così: con le statistiche in mano è difficile non dare all’Inter il merito di star dominando in maniera anche piuttosto plateale il campionato. I nerazzurri, infatti, hanno il miglior attacco e la miglior difesa del campionato, con una differenza reti imponente.

Nonostante non si possa parlare di dominio totale su ogni indicatore statistico (non ha i tiri del Napoli o le occasioni da calcio piazzato della Juventus, rispettivamente terza e seconda in classifica), l’Inter sta già portando a casa dei risultati che hanno il sapore della storia.

Gli appassionati di scommesse sportive che giocano su Betfair da un po’ magari se lo ricordano pure ma i Nerazzurri sono riusciti a segnare più di 50 punti dopo le prime 20 gare stagionali, un risultato che non si vedeva dal 2006/2007.

Il fondo della classifica che dice?

Altro argomento su cui è impossibile soprassedere è il fondo della classifica con Verona, Empoli e Salernitana a raschiare il fondo del barile ma con lì vicino altre squadre come Genoa, Lecce, Sassuolo, Frosinone, Udinese e Cagliari che lottano per non rischiare ancor di più.

Da un punto di vista statistico, infatti, anche il Genoa non può dirsi del tutto tranquillo a causa di una netta sproporzione nella qualità del suo gioco, con una fase difensiva da terza in classifica e una fase offensiva da ultimi della classe invece. Più probabilmente la squadra la squadra che meglio riuscirà a combattere per la sopravvivenza è il Cagliari, che secondo le statistiche degli esperti, ha prestazioni simili a squadre ben più in alto di loro in classifica.

Inutile dire che però, come chiunque si intenda di scommesse serie a sa benissimo, è impossibile fare questo genere di conti senza prendere in esame la “motivazione” di una squadra. Gli eventi che ci trasporteremo verso la fine del campionato in tal senso saranno emblematici perché daranno lo slancio o il peso per sopravvivere o per retrocedere una volta per tutte.

Chi sono state le sorprese della prima metà stagione?

Per capire quali sono le squadre che hanno meglio performato durante la prima metà di questa stagione calcistica è facile: basta guardare chi arriverà quasi a qualificarsi come partecipante per la Champions League.

Nello specifico squadre come Fiorentina e Bologna rientrano perfettamente all’interno della definizione di “sorpresa”, con meriti sul campo notevolissimi e la capacità di sorprendere chiunque nonostante uno storico non di certo esaltante.

Entrambe le squadre si fanno notare per una rinnovata capacità offensiva, che spesso concretizza azioni efficaci all’interno di contesti difensivi complessi. Il Bologna di Thiago Motta, ad esempio, in questa prima metà stagione ha mostrato una rinnovata capacità di smontare la difesa avversaria a suon di tattiche individuali dei giocatori mentre la Fiorentina non fa altro che mostrare continuamente i denti durante le partite, mettendo notevole pressione agli avversari.

A voler davvero incoronare qualcuno come squadra più sorprendente le uniche due davvero in lizza sarebbero queste.

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La storia di Carlo Mazzone fra Totti, Baggio, Carboni, la corsa sotto la curva e il record di panchine in Serie A

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Il 19 agosto 2023 è venuto a mancare Carlo Mazzone, conosciuto per essere l’allenatore con più presenze in Serie A e anche uno dei più vincenti a livello statistico. Le squadre allenate da Sor Carletto hanno sempre dominato le quote delle scommesse sportive, infatti, nelle statistiche complessive questo allenatore ha vinto più partite, rispetto alle sconfitte. Il mister romano era un vulcano di emozioni e ha saputo lanciare e rilanciare parecchi campioni, molti dei quali entrati nella storia del calcio italiano, come Totti, Pirlo ma anche Baggio e Pep Guardiola.

Le statistiche di Mazzone e il suo palmares: 1278 panchine totali

Nei rispettivi campionati Carlo Mazzone ha allenato in 1084 partite ottenendo 364 vittorie, 385 pareggi e 335 sconfitte, per questo ancora oggi è considerato uno degli allenatori più vincenti del calcio italiano. In totale le sue panchine comprese le coppe e gli altri tornei arrivano a 1278, per un totale di 453 vittorie, 390 pareggi e 435 sconfitte.

Attualmente è l’allenatore con più presenze in Serie A: 792 più 5 spareggi. Ha allenato l’Ascoli, la Fiorentina, il Catanzaro, il Cagliari, la Roma, il Napoli, il Bologna, il Perugia, il Brescia e il Livorno. Nel 2002 gli è stato conferito il premio Panchina d’oro alla carriera, nel 1998 ha vinto la Coppa Intertoto con il Bologna.

Con il Cagliari chiuse la stagione 1992 – 1993 al sesto posto portando i Casteddu in Coppa UEFA con 14 vittorie, 9 pareggi e 11 sconfitte.

Come un padre: il docufilm su Mazzone

In questa pellicola è raccontata tutta la storia di Sor Magara: dall’esordio con la Roma nel 1961 all’insaputa del padre, fino all’ultima panchina con il Livorno.

I protagonisti che raccontano le gesta e soprattutto le parole di questo grande allenatore sono Beppe Signori, Materazzi, Baggio, Hubner, Pep Guardiola, Francesco Totti, Andrea Pirlo e tantissimi altri.

Le frasi leggendarie e la personalità di Carlo Mazzone

Gli episodi entrati nel mito del calcio di cui Mazzone è stato protagonista sono tanti, il più eclatante è sicuramente la corsa sotto la curva Bergamasca sul 3 – 3 di Brescia – Atalanta, nel lontano 30 settembre 2001.

Il Brescia va in vantaggio e poi subisce tre gol e l’Atalanta conduce per 1 – 3, i tifosi della Dea prendono di mira Mazzone, cantando cori per nulla eleganti sulla madre scomparsa. Quando Baggio segna il 2 – 3 Carletto guarda negli occhi la tifoseria della Dea e promette con il suo accento romano: se famo er 3 – 3 vengo sotto a curva.

Il resto è storia e le immagini parlano da sole, Mazzone prese cinque giornate di squalifica ma è entrato di diritto nella storia del calcio con quella corsa, diventando il paladino del calcio popolare, il più bello ed entusiasmante.

Oltre ad aver reinventato Pirlo spostandolo da trequartista a regista, Sor Carletto ha fatto rinascere Baggio nel suo Brescia, ha lanciato Luca Toni, Materazzi e persino Francesco Totti. A proposito del Pupone, Mazzone è stato fondamentale perché gli ha insegnato l’importanza della statistica: a Francé tu c’hai i piedi buoni, tira sempre che tanto su 10 tiri un gol lo fai.

Un altro episodio che entrato non solo nella storia del calcio moderno ma anche nell’immaginario collettivo attraverso i meme, è lo scambio di battute con Amedeo Carboni nella Roma, stagione 1994 – 1995.

Il mister richiamò l’attenzione di Amedeo Carboni, chiedendo “Amedeo, quante partite hai fatto in Serie A?”, tutto durante una gara di campionato. Il difensore Giallorosso rispose pronto: 350 gare mister.

Mazzone continuò la scenetta teatrale: e quanti gol hai segnato? Carboni rispose: 4.

A questo punto il mister concluse esclamando e allora vorrei proprio sapere ’ndo ***** vai!? Torna subito in difesa!

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