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Colleferro, movida e malamovida: controlli a tappeto dei Carabinieri: denunciate 5 persone

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COLLEFERRO (RM) – La scorsa sera, i Carabinieri della Compagnia di Colleferro, nel corso di un servizio straordinario di controllo del territorio, volto al contrasto di ogni forma di illegalità e a garantire un sano divertimento ai frequentatori della Movida, hanno denunciato 5 persone a piede libero alla Procura della Repubblica di Velletri, alla segnalazione alla Prefetto di 5 giovani, poiché trovati in possesso di modica quantità di sostanza stupefacente e alla chiusura di un’attività commerciale ai sensi dell’ex art. 100 del T.U.L.P.S.
Nel corso dei controlli effettuati presso i locali pubblici del centro colleferrino e del centro segnino, nei luoghi maggiormente frequentati dai giovani provenienti anche dai comuni limitrofi, i militari hanno notificato un provvedimento di chiusura per 7 giorni alla titolare di un’attività dove avviene la vendita e somministrazione di bevande alcoliche, poiché in diverse attività, i Carabinieri hanno accertato la presenza di avventori già noti alle forze dell’ordine, diverse liti avvenute nei pressi del locale e per numerose segnalazioni dei residenti per schiamazzi notturni.
I Carabinieri della Stazione di Gorga e di Carpineto Romano, nel corso dei controlli lungo le principali arterie stradali di collegamento, hanno denunciato due persone, poiché trovate in possesso di un coltello ed un taglierino.
I militari dell’Aliquota Radiomobile invece, hanno denunciato tre giovani per guida in stato di ebrezza. I tre, nel corso dei controlli sono risultati con un tasso alcolemico superiore di oltre il doppio del limite consentito per loro è scattato anche il sequestro dei rispettivi veicoli oltre al ritiro della patente di guida, in attesa del provvedimento di sospensione che verrà emesso dalla Prefettura.
Infine, i Carabinieri di Colleferro a margine di un evento che si è svolto nel centro cittadino si Segni, hanno identificato e segnalato alla Prefetto, altri 5 giovani poiché trovati in possesso di modiche quantità di stupefacenti (hashish e marijuana), di cui due alla guida di un’autovettura e di un quadriciclo per i quali è scattato il ritiro del documento di guida.
Il bilancio dell’attività straordinaria di prevenzione ha consentito l’identificazione di 169 persone, controllato 106 veicoli e 9 persone sottoposte a misure detentive domiciliari, sequestrato 3 veicoli e ritirato 6 patenti di guida elevando 7 contravvenzioni ai sensi del Codice della Strada – per un importo complessivo di circa 2.000 euro.

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In Italia primi casi di puntura letale: sono i “parenti” della Dengue

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Un virus d’importazione, “parente” della Dengue e del West Nile, della famiglia delle arbovirosi che è già stato diagnosticato in Italia, intorno alla metà di luglio, nel laboratorio dedicato alle Bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano in due pazienti arrivati dal Brasile e da Cuba, e anche in Veneto, al Dipartimento di Malattie Infettive, Tropicali e Microbiologia dell‘Irccs Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Verona), sempre in una paziente con una storia recente di viaggi nella regione tropicale caraibica. In tutto, i casi diagnosticati finora in Italia sono stati quattro. L’infezione provoca febbre molto alta, dolori articolari e muscolari e rash cutaneo e si trasmette all’uomo attraverso le punture di moscerini o di zanzare, principale vettore (la zanzara Culicoides paraensis) è attualmente presente solo in Sud e Centro Americhe e non è presente in Europa e ad oggi non esistono prove di trasmissione interumana del virus Oropouche.

Il segretariato di Bahia riferisce che i pazienti deceduti a causa della febbre Oropuche avevano sintomi come febbre, mal di testa, dolore retro-orbitale(nella parte più profonda dell’occhio), mialgia (dolore muscolare), nausea, vomito, diarrea, dolore agli arti inferiori e debolezza. In entrambi i casi, poi, i sintomi si sono evoluti con segni più gravi come macchie rosse e viola sul corpo, sanguinamento, sonnolenza e vomito con ipotensione, gravi emorragie e un brusco calo dell’emoglobina e delle piastrine nel sangue.

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Aggredito giornalista de “La Stampa”: l’ennesimo attacco alla libertá di stampa

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Parto da un fatto semplice, apparentemente banale, ma che dovrebbe, condizionale d’obbligo, far riflettere tutti: la violenza va condannata senza se e senza ma.
E quando la violenza parte da un presupposto di odio da parte di un gruppo la condanna deve essere fatta ancora con più forza e con più decisione.
E va fatta con ancora più veemenza quando l’aggressione viene rivolta a chi, da sempre, è in prima linea per consentire ad un paese democratico che verità ed informazione possano essere sempre un connubio di libertà: un collega giornalista.
L’ aggressione ai danni di Andrea Joly, giornalista de La Stampa di Torino, è l’ennesima dimostrazione di come l’odio troppo spesso popoli il nostro paese. Dietro di esso si nasconde il tentativo forte di delegittimare una categoria, quella dei giornalisti, da sempre coscienza libera in quanto lettori attenti ed obiettivi della realtà.
Diventa necessaria, quindi, una levata di scudi dell’intera classe politica nazionale per ristabilire un argine di rispetto e di sicurezza che eviti i troppi tentativi di bavaglio che violano il principio, sancito dalla nostra Carta Costituzionale, della libertà di stampa.
Scriveva Thomas Jefferson:
“Quando la stampa è libera e ogni uomo è in grado di leggere, tutto è sicuro”.
Mai parole sono state così attuali.

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Crollo della vela a Scampia, gravi due bambine

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Sono in gravissime condizioni due dei sette bimbi ricoverati all’ospedale Santobono di Napoli dopo il crollo della scorsa notte a Scampia.

Due delle sette piccole pazienti, rispettivamente di 7 e 4 anni, sono in gravissime condizioni per lesioni multiple del cranio e, attualmente, sono ricoverate in rianimazione con prognosi riservata.

Nello specifico, si legge nel bollettino dell’Ospedale Santobono, una bimba è stata sottoposta nella notte ad intervento neurochirurgo per il monitoraggio della pressione intracranica, presenta emorragia subaracnoidea, fratture della teca cranica e versa in condizioni cliniche gravissime, con prognosi riservata. L’altra, ha una frattura infossata cranica e grave edema cerebrale. È stata sottoposta ad intervento di craniectomia decompressa nella notte e impianto di sensore per il monitoraggio della pressione intracranica. Attualmente è emodinamicamente instabile e versa in condizioni cliniche gravissime con prognosi riservata. Altre tre piccole pazienti, rispettivamente di 10, 2 e 9 anni, hanno riportato lesioni ossee importanti e sono attualmente ricoverate in ortopedia. Una per un trauma maxillo facciale con grave frattura infossata della sinfisi mandibolare e con frattura di femore esposta, un’altra con frattura chiusa del terzo distale dell’omero sinistro, l’ultima con frattura dell’omero sinistro scomposta prossimale. Sono state stabilizzate e saranno sottoposte in giornata a intervento chirurgico ortopedico. Le ultime due, rispettivamente di 2 e 4 anni, hanno riportato contusioni multiple con interessamento splenico, trauma cranico non commotivo e contusioni polmonari bilaterali, ricoverate in chirurgia d’urgenza sono state stabilizzate e, al momento, non presentano indicazioni chirurgiche.

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