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Roma

Colleferro, ospedale: sui reparti decide il Tar

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Tempo di lettura 3 minuti Oggetto dell'impugnativa è il Decreto del Commissario ad acta e Presidente della Regione Lazio, Zingaretti

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Redazione


COLLEFERRO (RM) – Il prossimo 3 ottobre 2017 il TAR (Tribunale amministrativo regionale) del Lazio si pronuncerà sulla richiesta di annullamento dell’atto regionale che ha disposto nel 2015 l’accorpamento dei reparti materno-infantili dall’Ospedale L. P. Delfino di Colleferro a quello di Palestrina. Il ricorso, promosso dai Sindaci di Colleferro, Anagni, Artena, Carpineto Romano, Gavignano, Gorga, Montelanico, Piglio, Paliano, Segni, Serrone e Valmontone, a cui partecipano Cittadini, Comitato residenti Colleferro, gruppo Consulta le Donne, con il sostegno di Associazioni e Comitati locali è ad oggi l’unica azione contro la Regione Lazio.

Ecco in sintesi le tappe del processo al TAR del Lazio.
Oggetto dell'impugnativa è il Decreto del Commissario ad acta e Presidente della Regione Lazio, Zingaretti, che, con l’Atto aziendale della ASL Roma G e il provvedimento del Direttore generale, De Salazar (1.7.2015, prot. n. 253) ha disposto il trasferimento delle unità di ostetricia/ginecologia e neonatologia/pediatria all’ospedale di Palestrina.

Respinta dal TAR la richiesta di sospendere l’atto regionale di trasferimento, è stato fatto ricorso al Consiglio di Stato (ordinanza n. 1659/2016), che l’ha accolto “ai soli fini della sollecita fissazione del merito da parte del TAR Lazio”, affermando “che, ferma l'efficacia dei provvedimenti impugnati, le esigenze cautelari rappresentate dai Comuni ricorrenti possono essere adeguatamente tutelate dalla sollecita fissazione dell'udienza pubblica per la trattazione del merito avanti al primo giudice (il TAR) per una più approfondita valutazione delle questioni ivi controverse”.

“Siamo forti di una sentenza a nostro favore”, dichiarano i Sindaci del comprensorio, ma di forte ci sono solo parole, perché abbiamo dovuto sollecitare la fissazione dell’udienza. La mancanza di servizi sanitari capaci di garantire il diritto alle cure e alla salute ha peggiorato la delicatezza delle questioni, sia sotto il profilo della salute pubblica, sia del demansionamento delle professionalità sanitarie. Personale ospedaliero e pazienti sono stati lasciati soli a fronteggiare tutte le criticità organizzative e le emergenze gestionali di una struttura che non ha né una dirigenza, né organici sufficiente a garantire l’assistenza. La trascuratezza verso il territorio è evidente nei tanti appelli, caduti nel vuoto, di incontrare il Presidente Zingaretti e il Direttore generale De Salazar. Appelli rivolti dal Comitato libero “A difesa dell’ospedale di Colleferro” – Coordinamento territoriale, dalle altre Associazioni e soprattutto dai Sindaci del comprensorio, i quali, dopo due anni continuano a chiedere di incontrare Zingaretti, mantenendo una discutibile posizione attendista per non dire di totale paralisi! Chiedono ma senza insistere troppo! Verso il Comitato e i Cittadini anche i Sindaci non mostrano disponibilità al confronto e ad una “costruttiva collaborazione”. La promessa “collaborazione con i Comuni ricorrenti, le forze sociali e associative, con tutte le comunità e i cittadini del territorio”, richiamata nell’ordine del giorno approvato dal Consiglio comunale il 18 Febbraio 2016, non ha fatto molta strada! Come l’impegno di indire “una riunione (Conferenza dei Sindaci?) urgente per elaborare un piano d’azione da promuovere dopo l’esito dell’appello al Consiglio di Stato», annunciato dai Sindaci nel comunicato del 6 maggio 2016, riunione che ancora non si è tenuta! E’ una naturale conseguenza allora che la maggioranza del Consiglio comunale il 16 febbraio 2017 respinga l’ordine del giorno a favore l’ospedale di Colleferro! O che il Presidente del Consiglio Comunale, Stendardo (o chi per lui), non dia seguito alle 500 firme raccolte il 4 dicembre 2016, nonostante le assillanti richieste di procedere a norma di Statuto! Senza la lealtà istituzionale delle Amministrazioni – che continuiamo a richiedere – i Cittadini e i loro Comitati non possono affrontare questioni prioritarie per l’Ospedale di Colleferro come il deficit dell’organico, l’indizione di nuovi avvisi pubblici, l’assunzione di personale infermieristico e OSS, le carenze di posti letto, il progetto per la Nuova Ala, l’apertura dei servizi mancanti (Radiologia, Emoteca ed Endoscopia H24, Anatomia Patologica), la nomina di primari per la
chirurgia generale (con relativo laboratorio di analisi), otorinolaringoiatria, ortopedia, medicina e urologia, l’apertura del reparto di Neurologia, la revisione del Nuovo Atto aziendale, i servizi sostitutivi e prestazioni domiciliari da parte dei distretti sanitari."
 

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Castelli Romani

Castel Gandolfo, iniziati i lavori al parcheggio di via Giovanni Paolo II

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Castel Gandolfo – Da oggi sono ufficialmente iniziati i lavori di manutenzione straordinaria presso il parcheggio multipiano situato in Via Giovanni Paolo II, adiacente alla sede ASL Roma 6. L’intervento, realizzato dalla Città Metropolitana di Roma Capitale, comporterà alcune modifiche temporanee alla viabilità interna e il divieto di sosta per consentire il corretto svolgimento delle operazioni.

I lavori prevedono la manutenzione straordinaria delle aree interne del parcheggio, inclusi importanti interventi sull’impianto elettrico, al fine di garantire maggiore sicurezza e funzionalità alla struttura. Questo parcheggio è un nodo di scambio fondamentale per i numerosi utenti che quotidianamente si recano agli sportelli e ai poliambulatori della ASL.

Il Sindaco di Castel Gandolfo, Alberto De Angelis, ha espresso il suo apprezzamento per l’intervento: “Ringrazio la Città Metropolitana, nelle persone del Sindaco Gualtieri e del Vice Sindaco Sanna, per questo intervento che permetterà di mettere in sicurezza e valorizzare questo nodo di scambio che quotidianamente viene molto utilizzato dagli utenti che si recano agli sportelli e poliambulatori della nostra Asl”.

I lavori saranno eseguiti con la massima celerità possibile per ridurre al minimo i disagi per i cittadini. Ulteriori aggiornamenti saranno forniti periodicamente per informare la popolazione sull’avanzamento dei lavori e su eventuali ulteriori modifiche alla circolazione.

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Castelli Romani

Rocca Priora, incastrato il ladro seriale delle auto

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Arrestato dai carabinieri il ladro seriale che rubava dentro le macchine parcheggiate in sosta vicino ai negozi in pieno centro a Rocca Priora. Per due giorni si sono ripetuti furti all’interno di alcune auto che l’uomo forzava dopo aver visto i proprietari scendere per fare degli acquisti nella zona di via San Sebastiano in centro. I Carabinieri della locale stazione dopo aver ricevuto tre denunce da due uomini anziani e un perito informatico della zona, che avevano visto sottrarsi telefonini , tablet , iPad e altri oggetti dalle loro auto. Si sono appostati e l’altra mattina lo hanno fermato in flagranza di reato mentre tentava di aprire la macchina di un ottantenne del posto. Il ladro è stato arrestato e ritrovata tutta la refurtiva asportata precedentemente dalle auto in sosta davanti ai negozi in centro.

Presso il Tribunale di Velletri c’è stato il processo per direttissima per la convalida dell’arresto che è stato eseguito dal giudice monocratico. Il 35enne egiziano, già conosciuto alla Giustizia per furto, ricettazione e altri reati, ha patteggiato la pena ed è stato rimesso in libertà al momento. Con divieto di avvicinamento a Rocca Priora e altre prescrizioni imposte dalla magistratura.

I cittadini vittime dei furti hanno ringraziato a lungo i carabinieri del posto per essere intervenuti velocemente e aver identificato e arrestato l’autore ritrovandogli in casa sua sempre nella cittadina dei Castelli tutta la refurtiva che è stata restituita ai legittimi proprietari .

In particolare un iPad di lavoro molto importante per il perito informatico che lavora per importanti aziende del settore.

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Roma

Roma, metro Piramide: la banchina degli impuniti

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È senza soste l’impegno della vigilanza nelle stazioni metro di Roma.
Ma come potete vedere dalle foto le difficoltà maggiori avvengono in questo preciso momento presso la stazione Piramide della Linea B (sono circa le 18) dove un folto gruppo di borseggiatori bosniaci, si ostina a restare sulla banchina incurante degli avvisi della Guardie Giurate predisposte al servizio che li stanno invitando a lasciare la stazione.
Una situazione a dir poco incresciosa che mostra in pieno i limiti di un sistema giuridico che rischia di confermare sempre di più il concetto di “impunità” per chi si macchia di tale reati.

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