Tempo di lettura 2minuti"Una campagna anti-aborto è un abuso ed è incompatibile con i valori dell’UE” (Silvie Guillaume – eurodeputata socialista francese)
Storia di qualche mese fa, Victor Orban, premier dell’Ungheria, sostenuto dal centrodestra si è reso colpevole di lesa maestà ai danni dei “valori” dell’ UE con minaccia di vedersi ulteriormente processato per porre fine all’accordo. All’Ungheria viene contestata una campagna contro l’aborto. Su dei cartelloni disseminati a Budapest si leggeva : “Potrei pure capire che non sei pronta per me, ma pensaci due volte e fammi adottare, lasciami vivere” Questo pensiero viene attribuito a un feto, ripreso con un’ecografia nell’utero della madre. Il Commissario Europeo alla Giustizia, la lussemburghese Viviane Reding, durante il dibattito che questo episodio ha scatenato nell’Europarlamento, ha dichiarato : “La campagna (ungherese n.d.r) non è conforme al progetto sottoposto dalle autorità ungheresi e la Commissione Europea chiede di conseguenza a questi di porre fine a questa parte della campagna e ritirare senza indugi i cartelloni”. Fino a qui l’episodio è strano ma entra a fare parte delle tante stranezze delle commissioni europee. L’eurodeputata socialista francese Silvie Guillaume, venendo in aiuto a sua collega lussemburghese ha poi commentato : “utilizzando denaro del programma “Progress” o di altra fonte UE per una campagna anti-aborto è un abuso ed è incompatibile con i valori dell’UE” C’è tanta tenerezza in quel messaggio del feto nell’utero della madre tanto quanta amarezza nella dichiarazione dell’eurodeputata francese. Se questi sono i burocrati , candidati per salvare l’Europa, si salvi chi può.