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Crocetta e Grillo botta e risposta commentano un sondaggio: inciuci o propaganda?

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di Paolino Canzoneri

PALERMO – Credere o meno ai sondaggi è del tutto soggettivo ma sembra palese che durante le campagne elettorali, ogni statistica e ogni previsione accende l'interesse incondizionato sia dei candidati in primis che delle parti contrapposte che il più delle volte non se le mandano a dire. Puntuali come un orologio svizzero il leader del M5S Beppe Grillo e il presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta hanno dato vita a reciproche polemiche a seguito di un articolo apparso sul quotidiano "La Sicilia" in cui appaiono cifre in percentuale ad un sondaggio secondo cui il M5S avrebbe una popolarità e una preferenza pari al 38% mentre il centrodestra al 35%, centrosinistra al 18% e, fanalino di coda, il PD appena all'8%. 
 
A Rosario Crocetta quell'8% sta stretto e lo rifiuta categoricamente asserendo con foga: "Quel sondaggio è falso, propagandato da qualche esponente di centrodestra, la Sicilia ha bisogno di concretezza e non di bufale. Siamo alle solite anche quattro anni fa in occasione delle regionali tutti ci davano per perdenti, col centrodestra vincente e a seguire i grillini. Le elezioni reali poi sono andate in altro modo". Ben più tranquillo sembra Beppe Grillo che con la sua solita determinazione ha affermato in un post nel suo Blog: "Il M5S è l'unica forza politica che può arrivare al 40% senza inciuci e ammucchiate. I dati di oggi in Sicilia lo dimostrano". 
 
Dal canto suo Rosario Crocetta ha le idee chiare e nei suoi piani futuri c'è la creazione appunto di un nuovo partito dal nome "Riparte Sicilia", nome curioso e in un certo senso contraddittorio visto che la Sicilia dovrebbe ripartire da un governo lungo oramai cinque lunghi anni in cui ha governato proprio lui stesso. Resta comunque da sanare un certo malcontento tra le fila del PD stesso che impegnerà Crocetta non poco per ricucire i rapporti e la fiducia persa in questi ultimi anni. 
 
Ma la volontà e la convinzione sembra volerla vincere, i propositi altrettanto: "E’ un progetto di grande cambiamento, di grande identita’ siciliana per difendere la Sicilia dai troppi soprusi che continua a subire. Non e’ tempo di parlare in questo momento di candidature, ma di lavoro per completare quello che gia’ e’ stato avviato. Vogliamo predisporre un programma di riscatto aperto a tutti e senza gestioni autoritarie. Avremo nove stelle, ma non avremo la Casaleggio spa che ci governa. Ci saranno movimenti, circoli che si federeranno e già ne abbiamo tanti in questo laboratorio che si chiama "Riparte Sicilia". L'obiettivo è coinvolgere diversi soggetti. Vogliamo continuare l'azione di cambiamento che si è innescata in Sicilia partendo dai sindaci, alla società civile, dai movimenti e soprattutto innalzando la bandiera dell'autonomia. Con me la storia cambia, Beppe Grillo blatera di una rivoluzione che non sa fare. Il vero rinnovatore sono io. Io mi sento a sette stelle. Non è mai accaduto in Sicilia che un rappresentante del centrosinistra venisse eletto e che venisse eletto un presidente con una chiara opzione antimafia". 
 
Beppe Grillo non si lascia intimorire e passa subito al contrattacco scrivendo proprio oggi sul suo Blog una notizia circa nuove indagini in corso proprio su Crocetta e su altri esponenti di spicco che recita testualmente: "Il presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta e i dirigenti regionali Gaetano Pennino, Rino Gigliola, Sergio Gelardi e Gesualdo Campo sono indagati per omissione di atti d'ufficio, danneggiamento del patrimonio archeologico storico e artistico e di omissione di lavori in edifici che minacciano rovina. L'inchiesta riguarda il Castello Svevo di Augusta, sequestrato da Carabinieri del Nucleo Tutela del patrimonio culturale di Siracusa su disposizione del gip Michele Consiglio. L'inchiesta è coordinata dal procuratore Francesco Paolo Giordano e dal sostituto Marco Di Mauro". Si intuisce chiaramente come la campagna elettorale sia iniziata con toni accesi e assolutamente poco cauti.

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