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Cronaca

FIRENZE, PROTEZIONE CIVILE LOGISTICA TRAPIANTI: AI VOLONTARI CONFERITO PRESTIGIOSO TITOLO

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Tempo di lettura 3 minuti Il presidente della provincia di Firenze gli ha conferito il titolo di il titolo di Ambasciatori della Solidarietà della Provincia di Firenze nel mondo

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Redazione

Firenze – Il Presidente della Provincia di Firenze Andrea Barducci ha conferito ai Volontari del Nucleo Operativo di Protezione Civile – Logistica dei Trapianti, il titolo di Ambasciatori della Solidarietà della Provincia di Firenze nel mondo, "per aver fatto conoscere al mondo, attraverso la loro opera di volontariato, il miglior nome della nostra terra", questa la motivazione dell'onorificenza consegnata ieri a Firenze nella prestigiosa sala Luca Giordano in Palazzo Medici Riccardi, al Presidente del Nucleo Operativo di Protezione Civile Massimo Pieraccini, ed a tutti i volontari che ogni anno portano a compimento nel mondo un numero oscillante tra 500 e 600 missioni di trasporto di midollo osseo e cellule necessarie a poter realizzare altrettanti trapianti, e ridare così la vita a persone ammalate di leucemia. 

Nel corso dei venti anni di attività hanno portato a termine quasi 8500 missioni, consegnando il dono della VITA ad altrettante persone che ammalate, fiduciose attendevano il loro arrivo per riappropriarsi della loro normalità.

Alla cerimonia erano presenti oltre ai volontari del Nucleo Operativo di Protezione Civile col suo Presidente e fondatore Massimo Pieraccini, anche il vice Prefetto Annamaria Santoro dirigente dell'area Protezione Civile della Prefettura di Firenze, che ha sottolineato il brillante lavoro svolto da un'eccellenza dell'associazionismo Toscano, il consigliere regionale Giovanni Donzelli, che ha manifestato la sua stima ed il suo sostegno a questa organizzazione che fa un eccellente lavoro, il dott. Leonardo Ermini neo direttore del servizio Protezione Civile della Provincia di Firenze, il dott. Paolo Dolfi e la d.ssa Patrizia Verrusio del servizio Protezione del Comune di Firenze, il dott. Stefano Guidi direttore del centro trapianti di midollo osseo dell'ospedale Careggi di Firenze, che per primo ha utilizzato il Nucleo Operativo di Protezione Civile – logistica dei trapianti, per il trasporto di midollo osseo dall'ospedale tedesco di Essen al centro trapianti del nosocomio di Careggi, aprendo così la strada a quella che in anni di costante ed accurato lavoro sarebbe divenuta una delle eccellenze della nostra terra nel Mondo.

Il Presidente della Provincia di Firenze a margine della cerimonia ha dichiarato:
"Con 8.200 vite salvate e circa 70 volontari il Nucleo Operativo di Protezione Civile di Firenze Logistica dei Trapianti è una realtà così preziosa che ci rende orgogliosi di appartenere a questo territorio. Oggi, nella sala Giordano di Palazzo Medici, abbiamo conferito il titolo di “Ambasciatori della solidarietà della Provincia di Firenze nel mondo” a quei volontari che, ogni giorno, con generosità, impegno, determinazione e solidarietà salvano vite umane. 
Un gesto doveroso per ringraziare il Nucleo operativo dell’eccellente attività svolta e augurare a tutti i volontari ancora buon lavoro perché questa terra – che ha nel suo Dna una spiccata tradizione nel prestare servizio ai più deboli – ha tanto bisogno di loro".

Il presidente del Nucleo, Massimo Pieraccini ha ringraziato, il Presidente della Provincia per la sensibilità che l’istituzione ha avuto verso questa opera silenziosa ma particolarmente efficiente, i volontari del Nucleo Operativo, in particolari quelli che al momento della consegna dell’onorificenza si trovavavno in missione in terre lontane, come la California e difficili come Israele, ed ha affermato che questo riconoscimento riempie di orgoglio, ha ringraziato tutti gli anonimi generosi donatori ed i volontari e le loro famiglie che li supportano, creando una catena virtuosa di solidarietà silenziosa ma solida.

 

Il presidente del Nucleo Operativo, Massimo Pieraccini ha ringraziato il Presidente della Provincia e tutta l’Amministrazione per questo ambito riconoscimento che sarà di stimolo nel proseguimento con rinnovato entusiasmo della loro mission,  sottolineando come in venti anni di attività mai nessuna richiesta è stata rifiutata  e mai nessuna missione è stata fallita. Questo ci onora di appartenere a quella parte buona dell’umanità che ancora esiste, facendoci divenire una realtà affidabile che ha trovato credibilità anche in centri trapianti al di fuori del territorio nazionale, perché ha concluso Pieraccini, si diventa solidi solo se si è solidali! 

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In Italia primi casi di puntura letale: sono i “parenti” della Dengue

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Un virus d’importazione, “parente” della Dengue e del West Nile, della famiglia delle arbovirosi che è già stato diagnosticato in Italia, intorno alla metà di luglio, nel laboratorio dedicato alle Bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano in due pazienti arrivati dal Brasile e da Cuba, e anche in Veneto, al Dipartimento di Malattie Infettive, Tropicali e Microbiologia dell‘Irccs Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Verona), sempre in una paziente con una storia recente di viaggi nella regione tropicale caraibica. In tutto, i casi diagnosticati finora in Italia sono stati quattro. L’infezione provoca febbre molto alta, dolori articolari e muscolari e rash cutaneo e si trasmette all’uomo attraverso le punture di moscerini o di zanzare, principale vettore (la zanzara Culicoides paraensis) è attualmente presente solo in Sud e Centro Americhe e non è presente in Europa e ad oggi non esistono prove di trasmissione interumana del virus Oropouche.

Il segretariato di Bahia riferisce che i pazienti deceduti a causa della febbre Oropuche avevano sintomi come febbre, mal di testa, dolore retro-orbitale(nella parte più profonda dell’occhio), mialgia (dolore muscolare), nausea, vomito, diarrea, dolore agli arti inferiori e debolezza. In entrambi i casi, poi, i sintomi si sono evoluti con segni più gravi come macchie rosse e viola sul corpo, sanguinamento, sonnolenza e vomito con ipotensione, gravi emorragie e un brusco calo dell’emoglobina e delle piastrine nel sangue.

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Aggredito giornalista de “La Stampa”: l’ennesimo attacco alla libertá di stampa

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Parto da un fatto semplice, apparentemente banale, ma che dovrebbe, condizionale d’obbligo, far riflettere tutti: la violenza va condannata senza se e senza ma.
E quando la violenza parte da un presupposto di odio da parte di un gruppo la condanna deve essere fatta ancora con più forza e con più decisione.
E va fatta con ancora più veemenza quando l’aggressione viene rivolta a chi, da sempre, è in prima linea per consentire ad un paese democratico che verità ed informazione possano essere sempre un connubio di libertà: un collega giornalista.
L’ aggressione ai danni di Andrea Joly, giornalista de La Stampa di Torino, è l’ennesima dimostrazione di come l’odio troppo spesso popoli il nostro paese. Dietro di esso si nasconde il tentativo forte di delegittimare una categoria, quella dei giornalisti, da sempre coscienza libera in quanto lettori attenti ed obiettivi della realtà.
Diventa necessaria, quindi, una levata di scudi dell’intera classe politica nazionale per ristabilire un argine di rispetto e di sicurezza che eviti i troppi tentativi di bavaglio che violano il principio, sancito dalla nostra Carta Costituzionale, della libertà di stampa.
Scriveva Thomas Jefferson:
“Quando la stampa è libera e ogni uomo è in grado di leggere, tutto è sicuro”.
Mai parole sono state così attuali.

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Crollo della vela a Scampia, gravi due bambine

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Sono in gravissime condizioni due dei sette bimbi ricoverati all’ospedale Santobono di Napoli dopo il crollo della scorsa notte a Scampia.

Due delle sette piccole pazienti, rispettivamente di 7 e 4 anni, sono in gravissime condizioni per lesioni multiple del cranio e, attualmente, sono ricoverate in rianimazione con prognosi riservata.

Nello specifico, si legge nel bollettino dell’Ospedale Santobono, una bimba è stata sottoposta nella notte ad intervento neurochirurgo per il monitoraggio della pressione intracranica, presenta emorragia subaracnoidea, fratture della teca cranica e versa in condizioni cliniche gravissime, con prognosi riservata. L’altra, ha una frattura infossata cranica e grave edema cerebrale. È stata sottoposta ad intervento di craniectomia decompressa nella notte e impianto di sensore per il monitoraggio della pressione intracranica. Attualmente è emodinamicamente instabile e versa in condizioni cliniche gravissime con prognosi riservata. Altre tre piccole pazienti, rispettivamente di 10, 2 e 9 anni, hanno riportato lesioni ossee importanti e sono attualmente ricoverate in ortopedia. Una per un trauma maxillo facciale con grave frattura infossata della sinfisi mandibolare e con frattura di femore esposta, un’altra con frattura chiusa del terzo distale dell’omero sinistro, l’ultima con frattura dell’omero sinistro scomposta prossimale. Sono state stabilizzate e saranno sottoposte in giornata a intervento chirurgico ortopedico. Le ultime due, rispettivamente di 2 e 4 anni, hanno riportato contusioni multiple con interessamento splenico, trauma cranico non commotivo e contusioni polmonari bilaterali, ricoverate in chirurgia d’urgenza sono state stabilizzate e, al momento, non presentano indicazioni chirurgiche.

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