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Redazione Lazio

FONDO REGIONALE CONTRO L’USURA: UN COLPO INDIRETTO AL GIOCO D’AZZARDO LEGALE NEL LAZIO

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Tempo di lettura 3 minuti Il gambling rappresenta però una risorsa sia per il Lazio che per l’Italia e il provvedimento sembra andare contro quelle aziende che operano in maniera pulita

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Regione Lazio – Il Consiglio regionale del Lazio ha approvato la scorsa settimana una proposta di legge dal titolo "Interventi regionali in favore dei soggetti interessati dal sovraindebitamento o dall'usura". Attraverso la suddetta si è pensato di costituire un fondo regionale di 4,8 milioni di euro, per i primi due anni, volti a finanziare progetti a favore delle vittime dell’usura e del sovraindebitamento.

Dei benefici della legge, non potranno usufruire le imprese che praticano il gioco d’azzardo, o chi è stato sottoposto a procedimenti penali o subito condanne per reati d’usura. L’esclusione delle migliaia di imprese legate al settore dei Giochi, dalla possibilità di attingere ai fondi regionali, può essere considerato a tutti gli effetti come un ulteriore intervento finalizzato alla lotta contro il gioco d’azzardo patologico e contro le infiltrazioni della malavita organizzata, che negli ultimi mesi sta cercando con tutte le sue forze di introdursi in un mercato dai numeri interessanti.

Il gambling rappresenta però una risorsa sia per il Lazio che per l’Italia e il provvedimento sembra andare contro quelle aziende che operano in maniera pulita sia sul mercato terrestre, sia su quello online. I dati recenti confermano come il settore dei Giochi sia uno dei settori più floridi dell’economia nazionale.  L'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha stimato nel 2014 un volume d’affari complessivo di circa 84,4  miliardi di euro, corrispondente al 4% del Prodotto Interno Lordo Italiano e derivante principalmente dagli incassi delle “macchinette”. Slot machine e videolottery costituiscono più del 50% della raccolta nazionale, grazie agli oltre 45 miliardi di euro incassati nel 2014, seguono giochi online con 15,5 miliardi, mentre al di sotto dei 10 miliardi di raccolta si piazzano i giochi tradizionali come Lotterie, Lotto e Bingo.

Il settore dei Giochi italiano sta ricevendo una spinta importante dal settore gambling online, nuova forza trainante del mercato, secondo quanto conferma il numero raddoppiato degli account di gioco, passato da 80.000 a quasi 160 mila, e la spesa di 726 milioni raggiunta lo scorso anno. Le nuove tecnologie modificano giorno dopo giorno gli usi e costumi dell’uomo digitale, sempre più attratto dal gioco online e dai suoi vantaggi spazio temporali. Il boom ha portato diverse aziende estere ad investire sul nostro mercato, come testimoniano le recenti new entry di Bet365 e del  casinò italiano di 32Red, due operatori al top a livello continentale.
Il Lazio è una delle regioni più attive in Italia, occupando il terzo posto complessivo in termini di spesa procapite per il gioco d’azzardo (1362 euro), dietro alla Lombardia (1407), e all’Abruzzo (1429 euro), leader inaspettato di questa particolare classifica.

La principale fonte di spesa è rappresentata ovviamente da new slot e vlt, diffuse in ogni angolo della regione da Viterbo a Cassino: solo Roma Capitale conta 300 sale slot, oltre 50.000 slot machine, corrispondenti al 12% degli apparecchi da intrattenimento registrati legalmente sul totale nazionale. Elevati anche i dati relativi alle Lotterie nazionali, e alle scommesse sportive, con una media per giocatore compresa tra i 50-90 euro. Per quanto riguarda invece il gioco online, rientriamo proprio tra le regioni in cui si sono registrate le più alte giocate online degli ultimi due anni.

Questo report sul fenomeno gambling nel Lazio evidenzia molte delle contraddizioni che si celano dietro il settore dei Giochi. Da un lato politici e istituzioni presentano un atteggiamento quasi antiproibizionistico nei confronti del gioco d’azzardo, dall’altro cooperano con imprese e associazioni del settore per mettere in cascina fieno utilissimo al bilancio economico dello Stato. Una contraddizione che è destinata a rimanere tale anche negli anni a venire, in attesa che ludopatia si abbassi ai minimi storici e che la filosofia di gioco responsabile si diffonda nella nostra cultura.


 

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Metropoli

Colleferro, furto al supermercato: arrestato un 27enne

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COLLEFERRO – I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Colleferro hanno arrestato in flagranza di reato un 27enne georgiano, già noto alle forze dell’ordine, gravemente indiziato di furto aggravato nei pressi di un noto supermercato di Colleferro.

Nello specifico, ieri pomeriggio, i militari nel corso di mirati servizi di prevenzione nei pressi delle attività commerciali, hanno ricevuto una segnalazione da parte degli addetti alla sicurezza interna di un centro commerciale. I militari sono intervenuti rapidamente all’interno del supermercato dove hanno bloccato il 27enne. Il giovane aveva effettuato il pagamento di alcuni prodotti, del valore di pochi euro, oltrepassando poi le barriere antitaccheggio con lo zaino pieno di prodotti per l’estetica e repellenti anti-zanzare del valore complessivo di circa 450 euro. I militari, oltre ad acquisire la denuncia del responsabile dell’esercizio commerciale, hanno anche acquisito le immagini del sistema di videosorveglianza che documentano gli attimi in cui l’uomo si è impossessato della refurtiva, interamente restituita all’avente diritto.

Nella mattinata, il Tribunale di Velletri ha convalidato l’arresto e condannato il 27enne a quattro mesi di reclusione (con pena sospesa) e 200 euro di ammenda, previo patteggiamento.

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Cronaca

Ardea, beccati in flagrante mentre tentano una rapina in casa

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ARDEA (RM) – I Carabinieri della Tenenza di Ardea hanno arrestato in flagranza due uomini italiani, un 46enne e un 47enne, già noti alle forze dell’ordine, gravemente indiziati per il reato di tentata rapina ai danni di un commerciante, 58enne.
La scorsa notte, una ragazza si è presentata presso gli uffici della Tenenza dei Carabinieri di Ardea, chiedendo aiuto e denunciando un furto in atto presso la propria abitazione di Ardea, via Modena.
Ragion per cui, due Carabinieri, liberi dal servizio e in borghese, acquisita la segnalazione, si sono recati immediatamente presso l’abitazione della donna dove hanno trovato un uomo in fase di colluttazione con il padre della ragazza. Immediatamente bloccato, i Carabinieri, su indicazioni della vittima, hanno appurato della presenza di un secondo complice e si sono messi alla ricerca dell’uomo che, prima dell’arrivo dei militari si era dileguato nei campi limitrofi, ma è stato immediatamente rintracciato e bloccato a circa 50 metri di distanza, nascosto tra gli arbusti.
La vittima, soccorsa, è stata trasportata presso l’Ospedale Sant’Anna di Pomezia, per le escoriazioni riportate durante la colluttazione ricevendo cinque giorni di prognosi.
I Carabinieri, ricostruendo la dinamica dei fatti, hanno appurato che, i due indagati si erano introdotti all’interno della cantina, con l’intento di asportare generi alimentari (olio e vino).
Per questo motivo, i due indagati, sono stati arrestati e condotti in caserma e sottoposti agli arresti domiciliari, in attesa del rito direttissimo. Al termine dello stesso, il giudice ha convalidato l’arresto per entrambi e disposto per loro la misura cautelare degli arresti domiciliari.



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Cronaca

Marcellina, perseguita moglie e figlia dagli arresti domiciliari: portato in carcere

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I Carabinieri della Stazione di Marcellina hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di aggravamento della misura cautelare degli arresti domiciliari con custodia in carcere a carico di un uomo italiano di 55 anni.
L’esecuzione del provvedimento da parte dei Carabinieri rappresenta l’epilogo di attività investigative mirate a far emergere i molteplici e duraturi comportamenti violenti denunciati dalla ex moglie dell’uomo, costretta a subire le vessazioni del compagno per lunghi periodi, oltre che frequenti violenze fisiche e psicologiche, fino a quando decideva di porre fine alla relazione.
A gennaio dello scorso anno, l’uomo usava violenza anche nei confronti della figlia, all’epoca 17enne, colpevole di essere andata a mangiare una pizza con sua madre, causandole lesioni al volto. Quest’evento ha convinto la donna a denunciare tutto, compresi i maltrattamenti subiti in passato, oltre l’ultimo gravissimo evento a danno della figlia. All’uomo veniva applicato il divieto di avvicinamento con braccialetto elettronico, e divieto dio comunicazione con la parte offesa.
L’uomo, non rispettando il divieto imposto, inviava messaggi minacciosi tramite social network alla ex moglie ed alla propria figlia, cercando di influenzare le loro deposizioni nel processo che si stava svolgendo a suo carico, arrivando a minacciarle anche in aula di tribunale.
In considerazione dei gravissimi fatti accaduti, dell’inosservanza della misura cautelare imposta al 55enne e della necessità di salvaguardare l’incolumità delle donne vittime di violenza, la Procura della Repubblica richiedeva ed otteneva dal Tribunale di Tivoli l’emissione di un aggravamento della misura cautelare in atto con quella della custodia cautelare in carcere, che veniva eseguita lo scorso 9 maggio dai Carabinieri di Marcellina, che traevano in arresto il soggetto e lo conducevano presso la casa Circondariale di Rebibbia.



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