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Latina

FORMIA, PD/SEL/LISTA CIVICA: REGISTRAZIONE TRA IL CONSIGLIERE VALERIO E IL SINDACO, "SPIEGAZIONI DI VALERIO NON GLI FANNO ONORE"

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Tempo di lettura 4 minuti L’incontro col Sindaco munito di un registratore nascosto; l’uso dell’audio a sostegno delle proprie strategie dilatorie

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Pd, Sel e lista civica “Ripartiamo Insieme” Formia

Le speculazioni sul “caso Valerio” risultano ormai non più sopportabili. E’ sempre più evidente che abbiamo a che fare con un’operazione tutta politica, poco genuina e molto volgare.
Alcune puntualizzazioni:
1. nel mese e mezzo che è trascorso dalla dichiarazione di indipendenza del consigliere Giovanni Valerio, la nostra posizione non è cambiata. Il suo comportamento sì. Una serie di atti confermano, purtroppo, la tesi che ci spinse a chiederne le dimissioni: l’incontro col Sindaco munito di un registratore nascosto; l’uso dell’audio a sostegno delle proprie strategie dilatorie; la denuncia per concussione e il coinvolgimento del Prefetto che non ha alcun altro ruolo in questa storia se non quello di aver appreso di fatti da un Sindaco preoccupato;
2. della questione Acerbara, ci interessa l’aspetto etico-politico. Il giudizio su quello giudiziario, eventualmente spetterà a chi di dovere, non certo a noi, né ai tanti che stanno straparlando in questo momento, utilizzando anche l’assise comunale come teatro per prese di posizione degne di un bar del porto, con tutto il rispetto per i baristi portuali. Valerio non spiega perché abbia acquistato all’asta giudiziaria un terreno “di nessun valore perché soggetto a vincolo ferroviario”, posto “sopra una montagna che non ci puoi neanche arrivare”. La verità è che in campagna elettorale abbiamo discusso tanto di Acerbara e dei progetti speculatori della precedente amministrazione. Si guardò bene allora dal comunicarci che aveva acquistato un terreno proprio lì. Già questo, basterebbe a minare la fiducia che l’intera maggioranza aveva riposto in lui;
3. il Sindaco Bartolomeo ha mostrato grande coerenza, umana e politica. Sorprende che i tanti commentatori non l’abbiano notato. Già nella precedente consiliatura, dai banchi dell’opposizione, aveva denunciato quanto inopportuno sia per un amministratore mantenere legami professionali con famiglie legate alla criminalità organizzata i cui interessi siano sedimentati sullo stesso territorio che governa;
4. Tale pensiero del Sindaco è oggi anche un obbligo giuridico e morale, avendo l’intera Amministrazione aderito alla Carta di Pisa, la quale prevede che gli amministratori si impegnano a svolgere il loro mandato evitando situazioni o comportamenti che possano nuocere agli interessi o all’immagine della Pubblica Amministrazione;
5. torniamo alla vile registrazione del colloquio tra Valerio e il Sindaco. Il consigliere Valerio sta cercando di strumentalizzare ogni punto di quella conversazione che ritiene utile alla sua strategia. Prendiamo la terribile minaccia che pure è finita sui giornali come un “o ti dimetti o ti spacco la testa”. Qualunque frase, estraniata dal contesto, assume un significato diverso e il tono paternalistico usato dal sindaco dal vivo si trasforma magicamente in un feroce atto di intimidazione. Emerge chiaramente che il Sindaco è preoccupato del buon nome della città e dell’amministrazione. Di nient’altro. Non attacca Valerio dal punto di vista personale, gli interessa solo di tutelare la sua comunità. E’ risibile l’argomentazione per la quale il primo cittadino lo avrebbe allontanato dalla maggioranza dopo il suo intervento “fuori dal coro” quando in Consiglio si discusse della discarica di Penitro. Nessuno ha avvertito un pericolo nelle parole del consigliere Valerio e nessuna fibrillazione si è verificata all’interno della maggioranza, né il sindaco ha avuto alcunché da ridire. Come fa a dire che quell’intervento aveva fatto di lui un consigliere scomodo? E’ un’argomentazione ridicola che non gli fa onore.
6. alla luce di quanto detto, ribadiamo il consiglio dato a suo tempo a Valerio: si dimetta da consigliere comunale.
Sappiamo bene, invece, che questa storia continuerà perché molte persone hanno tutto l’interesse a che il clima resti questo. Evidentemente, c’è chi ha perso molto più di un’elezione… Noi continueremo nel nostro impegno a favore della città e contro ogni mafia.

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Cronaca

Roma e Latina, traffico di droga: sequestro beni da 4,5 milioni a capi organizzazione

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Maxi sequestro di beni da circa 4,5 milioni di euro tra Roma e Latina. Ad eseguire il provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca i poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura di Roma. Interessati beni e assetti societari, tra cui immobili e società riconducibili ai tre capi di un’associazione dedita al traffico di droga recentemente arrestati nell’ambito di un’operazione della Squadra Mobile coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. Sulla base di accertamenti svolti dalla Divisione Anticrimine di Roma sarebbe emerso che dall’attività illecita avrebbero accumulato ingenti proventi reinvestendoli in parte in società di sale scommesse a Pomezia e Ardea e in una rivendita di veicoli a Roma, e, in parte, nell’acquisizione di proprietà mobiliari, immobiliari e in polizze assicurative. Tra i beni interessati dal sequestro disposto dal Tribunale di Roma – Sezione delle Misure di Prevenzione di Roma – 4 compagini societarie e 4 immobili, tra cui una villa di notevoli dimensioni con piscina.

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Cronaca

Cisterna di Latina, duplice omicidio: lei si è salvata scappando dalla finestra

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Desyrée Amato, la 22enne sopravvissuta ieri alla furia dell’ex fidanzato che a Cisterna di Latina ha ucciso la sorella e la madre della giovane (49 e 19 anni), è riuscita a salvarsi fuggendo dalla finestra del bagno dove si era rifugiata. Cristian Sodano, finanziere di 27 anni, dopo aver sparato alle due donne con l’arma d’ordinanza ha seguito la ragazza in bagno e ha sfondato la porta a calci. Lei è riuscita a scappare dalla finestra e a nascondersi in una legnaia in giardino, poi ha raggiunto la strada dov’è stata trovata in stato di choc. Nel pomeriggio di ieri l’uomo – originario di Minturno ma in servizio nel reparto navale di Ostia – è arrivato nella casa delle tre donne, nel quartiere San Valentino. Al culmine di un litigio ha aperto il fuoco. Alcuni quotidiani scrivono che l’uomo aveva dormito in quella casa soltanto la notte prima del duplice omicidio, nonostante la rottura sentimentale. “Ho litigato e poi ho sparato”, ha detti ai poliziotti che l’hanno arrestato.

Nei confronti di Sodano la procura di Latina ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto, scattato dopo le indagini della Squadra Mobile e l’interrogatorio davanti al pm di turno, durante il quale l’uomo ha confessato la sua responsabilità, confermando quanto già dichiarato in prima battuta agli agenti intervenuti sul posto. Al termine degli atti di rito, è stato portato in carcere in attesa della convalida.

Secondo quanto si apprende Cristian Sodano, questo il nome dell’uomo, avrebbe ucciso Nicoletta Zomparelli e Reneé Amato dopo che queste erano probabilmente intervenute per difendere la sua ex fidanzata, Desyrée Amato. Il 27enne è stato rintracciato e portato in Questura dagli agenti della squadra mobile nel quartiere Q4 mentre stava cercando di raggiungere casa, nei pressi dell’abitazione di un parente. 

Di Reneé Amato e della sorella Desyreé si sa che avevano la passione per il ballo, come emerge dalle immagini sui loro profili social: la giovane uccisa aveva anche vinto qualche premio. La madre Nicoletta Zomparelli lavorava in un’agenzia immobiliare. 

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Cronaca

Pontinia, maltrattamenti di animali: chiusa azienda zootecnica

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La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata

Nella giornata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Pontinia, unitamente alle componenti specializzate del Gruppo Carabinieri Forestali di Latina, del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Latina e con il supporto del Servizio Veterinario dell’A.S.L. di Latina, hanno effettuato un controllo presso un’azienda zootecnica di Pontinia operante nell’allevamento di bufale.
Durante l’ispezione i Carabinieri ed i Veterinari hanno potuto accertare come gli animali fossero allevati e tenuti in condizioni non compatibili con le proprie caratteristiche etologiche.
Nello specifico gli operanti hanno rilevato come gli animali fossero costretti a stabulare in consistenti liquami, senza acqua, con mangimi contaminati.

Gli animali, di cui molti vitellini legati, sono stati inoltre riscontrati affetti da varie problematiche sanitarie e la mancanza dei requisiti minimi per la gestione degli stessi, con evidente sofferenza del bestiame e compromissione della salute degli animali.

Nella stessa azienda sono state trovate, poco distante dalle stalle, due carcasse di vitelli bufalini non smaltiti ed una discarica abusiva di rifiuti speciali pericolosi, nonché lo scarico nel canale attiguo all’azienda dei liquami e reflui prodotti dall’azienda.

Per tutti questi motivi l’azienda ed i 117 animali sono stati posti sotto sequestro. La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata.

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