Connect with us

Cronaca

Fregene, orrore in villetta: Stefania massacrata con 15 coltellate

Published

on

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 3 minuti

Indagata la compagna del figlio. Nessun segno di effrazione. Si scava nel passato della donna per scoprire il movente

È stata trovata senza vita nel suo appartamento a Fregene, uccisa con almeno quindici coltellate inferte con ferocia, una delle quali alla gola. Stefania Camboni, 58 anni, madre di due figli e vedova dal 2020, è stata scoperta riversa a terra, il corpo coperto da alcuni cuscini e con profonde ferite all’addome e al torace. A lanciare l’allarme è stato il figlio, rientrato dal turno di notte, che ha raccontato ai carabinieri di essere andato a salutarla e di averla trovata già priva di vita. La tragedia si è consumata in una villetta di via Agropoli, nella zona residenziale di Fregene, località balneare a nord di Roma.

La Procura di Civitavecchia, diretta dal procuratore capo Alberto Liguori, procede per omicidio. Sin dalle prime ore, le indagini dei carabinieri si sono concentrate sull’ambiente familiare della vittima. Al momento è indagata a piede libero la compagna del figlio, il cui racconto ai militari presenta delle incongruenze. Secondo fonti investigative, potrebbe scattare un fermo già nelle prossime ore. L’ipotesi al vaglio è che Stefania conoscesse il suo assassino: nell’abitazione non sono stati rilevati segni di effrazione né risultano oggetti mancanti. Il movente è ancora da chiarire, ma si ipotizza un possibile contrasto, forse legato a questioni economiche o familiari.

L’abitazione della vittima è stata sottoposta a minuziosi rilievi da parte dei tecnici della scientifica. Nella stessa villetta vivono anche il figlio della donna e la sua compagna, ma Stefania occupava un appartamento indipendente. A poca distanza è stata ritrovata anche la sua auto, una Renault Clio grigia, parcheggiata contro una grata divelta con il finestrino lato guida abbassato. Ulteriori accertamenti sono in corso su eventuali riprese di telecamere di videosorveglianza nella zona. Decisiva sarà l’autopsia, che dovrà stabilire l’orario esatto del decesso e confermare la dinamica dell’aggressione. Intanto, gli investigatori continuano a raccogliere testimonianze tra i vicini per capire se qualcuno abbia sentito urla o notato movimenti sospetti nelle ore precedenti il ritrovamento del corpo.

La notizia ha scosso profondamente la comunità di Fregene. Stefania era una donna molto riservata, descritta dai vicini come tranquilla e gentile. Il marito, Giorgio Violoni, scomparso cinque anni fa, era noto per i suoi trascorsi calcistici con la Maccarese e la Lazio Primavera. Il sindaco di Fiumicino, Mario Baccini, ha espresso pubblicamente il proprio cordoglio e la vicinanza alla famiglia.

Nelle stesse ore un altro femminicidio ha sconvolto il litorale romano. A Civitavecchia, una donna di 48 anni, Teodora Kamenova, è stata uccisa a coltellate dal compagno, un cittadino venezuelano di 54 anni. L’uomo si è presentato spontaneamente nella caserma dei carabinieri nel primo pomeriggio, confessando il delitto. La donna è stata trovata senza vita nell’androne del palazzo dove vivevano, con numerose ferite all’addome.

Intanto, a Milano, la Corte d’Appello ha condannato all’ergastolo Davide Fontana per l’omicidio premeditato della ex compagna Carol Maltesi, avvenuto a gennaio 2022 a Rescaldina. Il processo di secondo grado bis ha confermato le responsabilità dell’imputato e ha riconosciuto l’aggravante della premeditazione.

Questi episodi si inseriscono in una lunga e drammatica scia di violenza che in Italia continua a mietere vittime, soprattutto tra le mura domestiche. Secondo i dati aggiornati del Viminale, nei primi mesi del 2025 sono già oltre 35 le donne uccise da mariti, compagni o ex partner. Un’emergenza sociale che chiede risposte urgenti, non solo sul piano giudiziario, ma anche su quello culturale e preventivo. La morte di Stefania Camboni, come quella di Teodora Kamenova e di tante altre, ci ricorda quanto ancora ci sia da fare per proteggere le donne e fermare questa strage silenziosa.

Se sei vittima di violenza o conosci qualcuno che lo è, chiama il numero gratuito 1522, attivo 24 ore su 24. Non sei sola.

Continue Reading
Click to comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.