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FROSINONE, IL CHIOSTRO DEL CONSERVATORIO UN ANNO DOPO IL CROLLO DELLA COPERTURA

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Tempo di lettura 2 minutiD'Anto' / Tarquini: "l’urgenza è quella di restituire il Chiostro ai nostri studenti, ai docenti, a tutta la città."

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Redazione

Frosinone – Il 2 febbraio 2012 crollò, sotto il peso della neve, la copertura del Chiostro del Conservatorio. A un anno di distanza le macerie sono ancora lì che aspettano di essere sgombrate e smaltite.

Dovrebbe essere questione ancora di poco: sono state completate, infatti, le perizie disposte dalla Procura della Repubblica di Frosinone per accertare eventuali responsabilità del cedimento della struttura e per appurare se esso sia stato causato da difetti o imprudenze di costruzione e progettazione ancor più che dall’eccezionalità della nevicata. "Il 16 dicembre 2012, il capo della Procura di Frosinone, rispondendo in via definitiva a una nostra richiesta del 15 novembre 2012, ci ha comunicato che, ormai esaurite tutte le indagini, si sarebbe potuto procedere al ripristino dell’area. Dell’autorizzazione abbiamo informato l’Amministrazione provinciale (che dal canto suo, aveva inviato al Magistrato nelle settimane precedenti, i risultati delle proprie perizie, svolte in quanto ente proprietario in comodato dell’edificio) che ha indetto una gara per il recupero e la riparazione di immobili di sua competenza danneggiati dalla neve. – dichiarano in una nota congiunta Antonio D’Antò e Tarcisio Tarquini rispettivamente direttore e presidente del conservatorio Licinio Refice – La Gara, prosegue la nota – scadrà il prossimo 8 febbraio e individuerà l’impresa alla quale verranno assegnati i lavori.  Già da adesso, comunque, segnaliamo la priorità dell’intervento sul Chiostro del Conservatorio, l’edificio pubblico che dalla nevicata di un anno fa  ha subito sicuramente il danno più grave.

Il Conservatorio ha la disponibilità in bilancio, per un finanziamento erogatogli tempestivamente dalla Direzione Generale dell’AFAM, della somma necessaria per la ricostruzione della copertura e il recupero dell’intero Chiostro, così da poterlo presto restituire a quella funzione pubblica alla quale da alcuni anni era stato destinato, diventando luogo di incontro aperto non solo alle attività del Conservatorio ma a tutte le migliori iniziative sociali, culturali e artisitiche della città e della provincia. – La nota conclude – Noi continueremo a sorvegliare che tutto sia fatto nei tempi più rapidi possibili; ora che l’indagine della Magistratura è stata completata e il quadro delle responsabilità è certamente più chiaro, l’urgenza è quella di restituire il Chiostro ai nostri studenti, ai docenti, a tutta la città.