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Angelo Parca
Roma – Nicola Zingaretti non trascura il tema dei rifiuti e alla vigilia della chiusura di Malagrotta che decreterà lo stop ai rifiuti non trattati nella discarica e che avverrà giovedì 11 Aprile pensa di chiedere aiuto “temporaneo” ai presidenti delle altre Regioni: ''Giovedì alla conferenza dei presidenti delle Regioni – dice il governatore del Lazio – chiederò ad altre Regioni di accogliere i rifiuti di Roma per un periodo transitorio per essere lavorati. Altrimenti Roma è in difficoltà e confido nella solidarietà di altre Regioni''.
Intanto il sindaco Gianni Alemanno fa sapere che a breve sentirà il ministro e il commissario per vedere cosa è stato elaborato.”La mia preoccupazione – dice il sindaco capitolino – non è per i rifiuti in strada ma è evitare l'infrazione comunitaria che c'è su Malagrotta per rifiuti del 'tal quale'. Da cinque anni abbiamo chiesto, prima a Marrazzo, poi alla Polverini e a Zingaretti di fare un piano complessivo per poter fare un'alternativa a Malagrotta. Questo piano non è venuto fuori, le proposte che sono uscite non erano accettabili, adesso siamo vicini a una soluzione perché si è trovata la strada per trattare tutti i rifiuti – ha continuato Alemanno – Si poteva evitare tutto questo cominciando molto prima, ma ribadisco che Roma Capitale è vittima di tutto questo. Il Comune raccoglie i rifiuti li tratta, li differenzia, sta aumentando la differenziata poi però lo smaltimento non è compito nostro ma delle strutture più grandi di noi che devono darci indicazioni precise. Attendiamo che il commissario e il ministro – ha concluso – traccino una linea chiara. Non c'è il rischio Napoli a Roma perché il problema non è la chiusura di Malagrotta in quanto tale, ma di non mettere i rifiuti del 'tal quale' dentro Malagrotta”.
La tirata di giacchetta di Alemanno e Zingaretti nei confronti dell’ex governatore del Lazio ha fatto pronunciare la parola “scaricabarile” al neo deputato Polverini, la quale ha tuonato: “Sulla vicenda rifiuti vedo solo passi indietro e poca memoria ma, soprattutto, la solita pratica dello scaricabarile tra Istituzioni – dice Polverini – che non vogliono assumersi responsabilità. Abbiamo tolto il Lazio dalla procedura d’infrazione avviata da Bruxelles approvando, dopo dieci anni d’attesa, il Piano regionale dei rifiuti e assumendoci la responsabilità di indicare siti alternativi a Malagrotta lavorando affinché, grazie agli investimenti della mia Giunta, si potesse dare concretezza alla raccolta differenziata. Tutto questo surrogando funzioni che altri avrebbero dovuto esercitare ed in presenza di veti, soprattutto della Provincia, che non si è mai seriamente preoccupata di offrire alternative percorribili.
Critico al riguardo anche il coordinatore dei Socialisti Riformisti Donato Robilotta che afferma: “Mi sono sempre chiesto in questi giorni: come faremo a chiedere alle altre Regioni di prendersi i rifiuti di Roma quando le amministrazioni locali di Albano e Frosinone li hanno rifiutati? Sul no ai rifiuti di Roma dei nostri territori è stato assordante il silenzio della classe politica e degli amministratori locali e regionali che non hanno mosso un dito e ora lanciano appelli alla solidarietà delle altre Regioni”.
Condanne dal Veneto dove il presidente della Regione Luca Zaia punta il dito e sostiene un chiaro no: ''La prima regola e' che ognuno e' padrone e responsabile a casa propria. Restiamo fermamente contrari a ricevere rifiuti da Roma, un no ribadito a più riprese e non solo nei confronti del Lazio''.