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Riceviamo e pubblichiamo
Nota dei dirigenti del Movimento Nuova Gioventù Pontina Capozzi Antonio, Di Marco Matteo, Gnessi Alessandro, Miccinilli Alessandro, Romenzi Mario
Latina – Il Movimento Nuova Gioventù Pontina si riconosce nell’appello lanciato da migliaia di studenti italiani che chiedono di esercitare il diritto di voto all’estero.
Riteniamo che, confermando le disposizioni contenute nel Decreto della Presidenza della Repubblica, si neghi un diritto Costituzionale fondamentale a migliaia di nostri giovani connazionali.
Allo stato attuale l’unica soluzione che consentirebbe a questi giovani di votare è quella di effettuare un ritorno in Italia e ripartire entro quarantotto ore quando, invece, potrebbero espletare le operazioni di voto nelle apposite circoscrizioni estere. Una situazione paradossale, soprattutto in considerazione delle spese di cui dovrebbero farsi carico gli studenti, o le loro famiglie. Non bisognerebbe dimenticare, infatti, che migliorare la propria formazione all’estero è un titolo di merito che hanno i tanti studenti che hanno compiuto tale scelta e che in ogni caso anche gli studenti come altre categorie rappresentano a pieno titolo la nostra nazione in Europa e nel mondo; e i loro diritti vanno tutelati.
Il voto per gli italiani all’estero è stata una conquista importante per l’Italia e per le sue Istituzioni ed è avvilente il fatto che ora, a fare le spese di una lacuna normativa siano proprio migliaia di giovani, categoria sulla quale pesa enormemente la crisi valoriale, culturale, economica e politica di questo periodo.
In un momento in cui le Istituzioni devono compiere uno sforzo per recuperare credibilità e tornare ad essere vicine ai cittadini che rappresentano avremmo atteso un segnale forte su una questione di rilevante impatto civile e sociale, oltre che di buon senso.
Coerentemente con i propri valori, il movimento Nuova Gioventù Pontina ritiene che le burocrazia ed i tecnicismi non possano primeggiare sui diritti e che non vadano sprecate, come in questo caso, le occasioni di colmare vuoti normativi che possano migliorare il rapporto tra cittadini ed istituzioni.