Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 3 minuti
di Paolino Canzoneri
Per il M5S correre ai ripari dopo gli scandali e le indagini giudiziarie ancora in corso, era diventato una questione di come e quando. Il leader Beppe Grillo doveva in qualche modo rattoppare le voragini preoccupanti che nel corso di pochi mesi avevano causato fratture, incomprensioni e "tonnellate" di dissensi fra gli iscritti del Movimento che sembrano essersi risvegliati da un incantesimo che li vedeva convinti di una perenne e totale purezza come se il Movimento stesso fosse immune da qualsiasi "infezione" o coinvolgimento in scandali che con la "legalità" hanno proprio poco a che fare. Domani tutti gli iscritti potranno votare il "nuovo codice etico di comportamento" che Beppe Grillo ha reso pubblico stamane sul Blog e che apre la strada a diverse interpretazioni e segnerà probabilmente un cambiamento di tendenza e di approccio stesso grazie ad una nuova linea voluta e decisa per rinnovare e innovare il Movimento. Nel nuovo "codex" salta all'occhio da subito una svolta garantista suddivisa in sei punti base. Per cominciare chi riceverà avvisi di garanzia o avvisi di "conclusione di indagine" non è detto che subirà eventuali sanzioni cosi come è avvenuto per esempio al sindaco Federico Pizzarotti che fu cacciato dal Movimento.
Il primo punto del codice stabilisce che un eletto deve condurre una condotta leale e ispirata alla correttezza, onestà, disciplina e buona fede avendo rispetto per la Costituzione Italiana. Il secondo punto sancisce che il collegio dei probiviri, alla notizia di un procedimento penale che coinvolge un esponente pentastelllato, dovrà in totale autonomia ma nel pieno rispetto della Magistratura, scegliere e compiere le proprie valutazioni su eventuali espulsioni o sanzioni a seconda della gravità del caso. Chi riceve una sanzione può fare ricorso al comitato d'appello. Il terzo punto riguarda l'autosospensione che riguarda coloro che in fase di procedimento penale decida di auto-sospendersi per tutelare l'immagine del Movimento senza che questo rappresenti una ammissione di colpa o di responsabilità diretta. Il quarto punto riguarda l'incompatibilità con il mantenimento della carica elettiva per coloro che vengono condannati anche in primo grado. L'avviso di garanzia o di conclusione delle indagini invece non comporta alcuna valutazione del collegio. Sarà quindi la "gravità" della situazione a porre le basi oggettive per un intervento del collegio: "ll Garante del MoVimento 5 Stelle, il Collegio dei Probiviri o il Comitato d'Appello, in virtù e nell’ambito delle funzioni attribuite dal Regolamento del MoVimento 5 Stelle, valutano la gravità dei comportamenti tenuti dai portavoce, a prescindere dall’esistenza di un procedimento penale. La ricezione, da parte del portavoce, di informazioni di garanzia o di un avviso di conclusione delle indagini non comporta alcuna automatica valutazione di gravità dei comportamenti potenzialmente tenuti dal portavoce stesso". Il quinto punto impone l'obbligo da parte dei portavoce di informare immediatamente il gestore del sito su eventuali indagati, imputati o chi ha subito una condanna. Il sesto e ultimo punto riguarda sindaci e presidente di Regione pentastellati che dovranno avere l'obbligaorietà di fare rispettare il codice etico alle proprie giunte e a tutti.
Domani il popolo della rete voterà questo codice etico dettato più dalla necessità di fare "buon viso al cattivo gioco" dopo le crepe che hanno mostrato una certa fragilità delle basi stesse del Movimento. All'attacco il PD che nelle parole polemiche della deputata Argentin trova il modo di assestare un colpo basso alla sindaca della Capitale trova le parole per affondare la polemica: "Che vergogna senza fine il M5S. Ora Beppe Grillo si inventa l'ultima delle sue beffe rivolta ai cittadini del paese, con il codice di comportamento in caso di vicende giudiziarie. Dopo questo nuovo strumento impossibile non pensare che da un momento all'altro possa arrivare qualcosa giuridicamente pericoloso per la sindaca di Roma Raggi. Niente è a caso in quel movimento, hanno paura di perdere la capitale ma sanno che la cara Virginia si trova dentro un possibile problema legale. Il codice , come dice Grillo nel suo blog, permette di analizzare caso per caso se escludere o meno uno degli eletti dal M5S. Grillo ed i suoi sono veramente incommentabili, a pensare che dicevano che il PD doveva mandar via tutti gli indagati, come mai invece i loro devono essere considerati e giudicati uno per uno? Le loro non sono regole rispettose del principio di uguaglianza e di etica , bensì sono degli escamotage per far decidere sempre gli stessi , cioè Grillo e i suoi intimi". Grillo e il collegio stesso sceglieranno di pesare e di giudicare le singole situazioni acquisendo sempre più un potere decisionale che forse potrebbe rappresentare una contraddizione con l'originaria idea democratica dell'ultima parola lasciata al popolo della rete.