Magliano Romano, la nuova Malagrotta? Il territorio dice no ai rifiuti di Roma

Sindaci, associazioni e cittadini dell’area Tiberina, Flaminia e Cassia sul piede di guerra per dire no ai rifiuti della Capitale nella discarica di Magliano Romano.

Prevista una nuova manifestazione per la prossima settimana, dopo quella dello scorso 16 febbraio promossa dall’Associazione Monti Sabatini a Magliano Romano che ha visto partecipare tanti giovani del liceo di Morlupo, sito molto vicino all’attuale discarica di inerti.

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Questa volta direttamente di fronte il Consiglio regionale del Lazio, per cercare di contrastare l’ultimo “lasciapassare” della Regione Lazio che ha detto “sì” alla Valutazione di Impatto Ambientale  (Vas) dichiarando la compatibilità ambientale del progetto “discarica per rifiuti speciali non pericolosi” a Magliano, territorio di quasi 1.500 anime che confina con Calcata, Campagnano di Roma, Castelnuovo di Porto, Mazzano Romano, Morlupo, Rignano Flaminio, Sacrofano.  

DA SINISTRA IL SINDACO DI MAGLIANO ROMANO FRANCESCO MANCINI, LA SINDACA DI SACROFANO E PRESIDENTE DELLA COMUNITA’ PARCO DI VEIO PATRIZIA NICOLINI E LA GIORNALISTA E CONDUTTRICE DI OFFICINA STAMPA CHIARA RAI

Il sito in questione, vicino anche ai popolosi comuni di Fiano Romano e Capena è stato autorizzato dalla Regione nel 2007 per accogliere materiale edilizio e da anni vede pendere una richiesta di trasformazione in discarica, e qui il motivo della protesta, per rifiuti speciali non pericolosi.

“Se la Regione non dovesse ascoltarci – promettono associazioni e primi cittadini – andremo a Montecitorio oltre che batterci in Europa”.

Il sindaco di Magliano Romano Francesco Mancini tira dritto e punta il dito sul presidente Zingaretti e l’assessore Valeriani: “Vorrebbero risolvere così la possibile apertura di una procedura di infrazione comunitaria che incombe sulla Regione colpevole di non essere stata in grado di pianificare una rete impiantistica in grado di chiudere il ciclo dei rifiuti, né di avere la forza di commissariare il Comune di Roma che continua a colpi di ordinanze a riempire la provincia di rifiuti senza proporre nessun tipo di soluzione.” Mancini ha inoltre definito La compatibilità ambientale rilasciata dalla Regione come “un insulto alle norme di tutela dell’ambiente e della salute pubblica, basata su presupposti inventati e sostenuta con argomentazioni contraddittorie”.

Una battaglia che non ha colori politici e che vede contrari anche la Asl Roma 4, il Parco di Veio e la Città Metropolitana per via del fatto che il sito si trova nelle immediate vicinanze del centro abitato.