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Marsala, allarme astensionismo: passa la mozione sul liceo scientifico ma poi cade il numero legale. Oggi si torna in Consiglio

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MARSALA – Avviata con la presenza di 26 consiglieri, la seduta di ieri del Consiglio comunale di Marsala si è conclusa poco dopo le 23 con un’Aula quasi vuota (cinque i presenti) e il rinvio dei lavori ad oggi per mancanza del numero legale: ne occorrevano almeno 12 per proseguire i lavori.

Fatto, questo, stigmatizzato dal presidente Enzo Sturiano: “Nei giorni scorsi era stato assunto un impegno ed io l’ho rispettato. Era stata richiesta la presenza del sindaco in Aula per le interrogazioni e, a seguire, trattare importanti varanti urbanistiche ed eventuli variazioni di bilancio, quest’ultime con scadenza 30 novembre.

Invece, si ritiene che qui si possa fare i propri comodi, tenuto conto che alcuni consiglieri si iscrivono tra i primi a parlare, fanno le proprie interrogazioni e vanno via, talvolta non ascoltando neanche le risposte del sindaco . È mancanza di correttezza istituzionale e di rispetto per chi parla per ultimo. Io sono rimasto ad ascoltare tutti gli interventi, anche perchè – a conclusione delle interrogazioni – era stato concordato di continuare con le varianti. Io e il sindaco abbiamo rispettato l’impegno, altri no” .

Ad apertura dei lavori, il Consiglio – presenti il sindaco Alberto Di Girolamo con gli assessori S. Accardi, A. Baiata e R. Passalacqua – ha approvato all’unanimità la mozione urgente riguardante il Liceo Scientifico “P. Ruggieri”, interessato a lavori di ristrutturazione che dureranno circa un anno. La mozione, illustrata dal primo dei 27 firmatari, Giovanni Sinacori, è volta a promuovere un tavolo tecnico per scongiurare i “prospettati doppi turni” e ricercare altre soluzioni per evitare disagi a studenti e famiglie. Sono intervenuti i consiglieri Ingrassia, Licari, Galfano e F. Coppola, nonché il presidente Sturiano e il sindaco Alberto Di Girolamo. Tutti a supporto della mozione che, successivamente, è stata approvata all’unanimità.
Riguardo alle interrogazioni, circa 70, sono state formulate dai consiglieri G. Milazzo, M. Gandolfo, A. Rodriquez, A. Galfano, M. Rodriquez, R. Genna, C. Ferreri, G. Piccione, I. Gerardi, L. Arcara, F. Coppola, L. Ingrassia, A. Di Girolamo, D. Nuccio, A. Coppola, L. Licari e il presidente Sturiano.

Il sindaco Di Girolamo ha fornito quasi tutte le risposte (talvolta anche in assenza dell’interrogante), subordinandone alcune alla successiva consultazione degli Uffici competenti. Di tutto, si può prendere visione dalla registrazione streaming della seduta, online sul canale youtube del Consiglio, all’indirizzo.

Concluse le interrogazioni, il presidente Sturiano ha proposto il prelievo dei punti 7/8/9/10 dell’OdG, riguardanti le varianti urbanistiche, per le quali era stata concordata con i capigruppo la trattazione alla presenza del sindaco. Avviata la votazione, hanno risposto solo 7 consiglieri, venendo così meno il numero legale. Al secondo appello – dopo un’ora, come da Regolamento – erano presenti solo 5 consiglieri. Pertanto, il presidente Sturiano ha rinviato la seduta ad oggi, alle ore 16,30.

Cronaca

In Italia primi casi di puntura letale: sono i “parenti” della Dengue

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Un virus d’importazione, “parente” della Dengue e del West Nile, della famiglia delle arbovirosi che è già stato diagnosticato in Italia, intorno alla metà di luglio, nel laboratorio dedicato alle Bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano in due pazienti arrivati dal Brasile e da Cuba, e anche in Veneto, al Dipartimento di Malattie Infettive, Tropicali e Microbiologia dell‘Irccs Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Verona), sempre in una paziente con una storia recente di viaggi nella regione tropicale caraibica. In tutto, i casi diagnosticati finora in Italia sono stati quattro. L’infezione provoca febbre molto alta, dolori articolari e muscolari e rash cutaneo e si trasmette all’uomo attraverso le punture di moscerini o di zanzare, principale vettore (la zanzara Culicoides paraensis) è attualmente presente solo in Sud e Centro Americhe e non è presente in Europa e ad oggi non esistono prove di trasmissione interumana del virus Oropouche.

Il segretariato di Bahia riferisce che i pazienti deceduti a causa della febbre Oropuche avevano sintomi come febbre, mal di testa, dolore retro-orbitale(nella parte più profonda dell’occhio), mialgia (dolore muscolare), nausea, vomito, diarrea, dolore agli arti inferiori e debolezza. In entrambi i casi, poi, i sintomi si sono evoluti con segni più gravi come macchie rosse e viola sul corpo, sanguinamento, sonnolenza e vomito con ipotensione, gravi emorragie e un brusco calo dell’emoglobina e delle piastrine nel sangue.

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Aggredito giornalista de “La Stampa”: l’ennesimo attacco alla libertá di stampa

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Parto da un fatto semplice, apparentemente banale, ma che dovrebbe, condizionale d’obbligo, far riflettere tutti: la violenza va condannata senza se e senza ma.
E quando la violenza parte da un presupposto di odio da parte di un gruppo la condanna deve essere fatta ancora con più forza e con più decisione.
E va fatta con ancora più veemenza quando l’aggressione viene rivolta a chi, da sempre, è in prima linea per consentire ad un paese democratico che verità ed informazione possano essere sempre un connubio di libertà: un collega giornalista.
L’ aggressione ai danni di Andrea Joly, giornalista de La Stampa di Torino, è l’ennesima dimostrazione di come l’odio troppo spesso popoli il nostro paese. Dietro di esso si nasconde il tentativo forte di delegittimare una categoria, quella dei giornalisti, da sempre coscienza libera in quanto lettori attenti ed obiettivi della realtà.
Diventa necessaria, quindi, una levata di scudi dell’intera classe politica nazionale per ristabilire un argine di rispetto e di sicurezza che eviti i troppi tentativi di bavaglio che violano il principio, sancito dalla nostra Carta Costituzionale, della libertà di stampa.
Scriveva Thomas Jefferson:
“Quando la stampa è libera e ogni uomo è in grado di leggere, tutto è sicuro”.
Mai parole sono state così attuali.

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Crollo della vela a Scampia, gravi due bambine

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Sono in gravissime condizioni due dei sette bimbi ricoverati all’ospedale Santobono di Napoli dopo il crollo della scorsa notte a Scampia.

Due delle sette piccole pazienti, rispettivamente di 7 e 4 anni, sono in gravissime condizioni per lesioni multiple del cranio e, attualmente, sono ricoverate in rianimazione con prognosi riservata.

Nello specifico, si legge nel bollettino dell’Ospedale Santobono, una bimba è stata sottoposta nella notte ad intervento neurochirurgo per il monitoraggio della pressione intracranica, presenta emorragia subaracnoidea, fratture della teca cranica e versa in condizioni cliniche gravissime, con prognosi riservata. L’altra, ha una frattura infossata cranica e grave edema cerebrale. È stata sottoposta ad intervento di craniectomia decompressa nella notte e impianto di sensore per il monitoraggio della pressione intracranica. Attualmente è emodinamicamente instabile e versa in condizioni cliniche gravissime con prognosi riservata. Altre tre piccole pazienti, rispettivamente di 10, 2 e 9 anni, hanno riportato lesioni ossee importanti e sono attualmente ricoverate in ortopedia. Una per un trauma maxillo facciale con grave frattura infossata della sinfisi mandibolare e con frattura di femore esposta, un’altra con frattura chiusa del terzo distale dell’omero sinistro, l’ultima con frattura dell’omero sinistro scomposta prossimale. Sono state stabilizzate e saranno sottoposte in giornata a intervento chirurgico ortopedico. Le ultime due, rispettivamente di 2 e 4 anni, hanno riportato contusioni multiple con interessamento splenico, trauma cranico non commotivo e contusioni polmonari bilaterali, ricoverate in chirurgia d’urgenza sono state stabilizzate e, al momento, non presentano indicazioni chirurgiche.

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