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Economia e Finanza

Mercato immobiliare nel Lazio, report Gate.away: la provincia di Frosinone la meta più ambita dagli stranieri

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Frosinone è la provincia più ricercata dagli stranieri che vogliono comprare una casa nel Lazio. Questo secondo un report realizzato sulle richieste nei primi 4 mesi del 2023 da Gate-away.com, il portale immobiliare italiano esclusivamente dedicato agli stranieri che vogliono comprare immobili italiani. Il capoluogo ha ricevuto il 40% sul totale delle istanze. Seguono Roma (29,9%), Rieti (13,6%), Viterbo (12,8%) e Latina (3,3%)

Chi sono gli acquirenti stranieri

Sono soprattutto gli statunitensi a voler comprare casa nella regione (il 29,9% sul totale). Il secondo posto se l’aggiudica la Gran Bretagna (10,2%) poi Germania (6,3%). In crescita anche le richieste dal Canada (5,2%). A livello annuale la performance più elevata viene registrata da Israele che segna un +56,67% a/a.

Interessante il dato delle richieste che arrivano dagli stranieri mentre sono a Roma: rispetto al 2022 si registra una crescita del +45,95%. La Capitale in scia a questa tendenza raggiunge numeri record sul fronte delle preferenze, +20,13% rispetto allo scorso anno.

Quanto spendono

Nel primo quadrimestre del 2023 i dati rivelano un orientamento dell’investimento nella fascia di prezzo, fino 100 mila euro che registra il 45% del totale delle richieste. Seguono le fasce, 100-250 mila euro (23,8%) 250-500 mila euro (15.4%); 500 mila-1 milione di euro (9.85%); oltre 1 milione (5.67%).

Che tipo di immobili cercano gli stranieri nel Lazio

La categoria appartamento (20.5% sul totale) resta la preferita; mentre sono in aumento le richieste per la categoria villa (14.6% sul totale). Per quanto riguarda dotazioni e caratteristiche aggiuntive, piscina, giardino o terreno non sono indispensabili per attirare l’interesse dei compratori stranieri ma sicuramente rappresentano un elemento sempre apprezzato. Soprattutto il giardino che raccoglie il 46% delle preferenze

Questi dati sono stati forniti agli agenti immobiliari di Roma durante l’appuntamento BikeAway: un progetto ideato, organizzato e promosso da Gate-away.com e che lega immobiliare, promozione dell’Italia nel mondo e solidarietà.

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Cronaca

Roma, il turismo sotto i riflettori del Forum PA

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“Il sistema del turismo ha agito finora con limiti. Solo da un anno finalmente esiste un Ministero del turismo ad hoc con portafoglio proprio per sostenere il valore e il peso che il settore ha per tutto il comparto economico. La cattiva rappresentazione della filiera e la narrazione sbagliata della nomenclatura e della considerazione delle competenze a livello sociologico è stata finora disincentivante.
 
Essere impiegati nel settore è da troppo tempo visto come un ripiego lavorativo. Non esiste lavoro di serie a e serie b. Di base c’ è un problema culturale.  Ci vuole una mappatura delle competenze e l’abbattimento della discrezionalità formativa lasciata a enti di formazione, presidi e camere commercio. Si genera frammentazione. Il tema della concorrenza è un tema importante dobbiamo essere competitivi e capaci di farci scegliere a livello internazionale tenendo presente che nel turismo la competizione non è tre imprese all’interno della nazione ma tra destinazioni quindi tra l’Italia e altre mete nel mondo. Se il turismo vale il 13 per cento del PIL, numero anche ridimensionato rispetto alla portata se si tiene conto dell’indotto, va tradotto in scelte politiche mirate e centrali perché è un comparto che genera valore a tutta l’economia”. Così Ivana Jelinic Presidente e Ceo Enit intervenuta a Forum PA che si chiude il 18 maggio a Roma.
 
Riscontri positivi arrivano direttamente dal ministero del turismo con Barbara Casagrande, Segretaria Generale del Ministero, che rileva con entusiasmo la nascita di nuove sinergia per questa prima volta del Ministero al Forum Pa che “ha scelto di esserci insieme alle parti sociali. I due punti fondamentali con cui si vuole fare turismo è quello di mettere al centro le persone per fare rete e ascoltare. Perché finzioni il sistema non bisogna dimenticare le persone. Abbiamo avviato i contatti con i rettori italiani per un lavoro di ricognizione dei percorsi frammentati sul turismo e intanto stiamo avviando un master ma resta da lavorare sulla formazione di primo livello oltre ad essere partito il liceo del Made In Italy.
 
Tutto atterrerà sul portare del turismo digitale che nel 2026 sarà uno strumento straordinario”. Il tema della sostenibilità del mercato del lavoro turistico del reperimento del personale è stato al centro del dibattito organizzato da Enit con il Ministero del turismo, Federalberghi, Federturismo. Una fotografia che rileva una carenza strutturale che deve indurre a divenire più attrattivi. “Va uniformato il percorso professionale perché altrimenti i territori si orientano senza una rotta e tutto è lasciato al buon senso degli operatori di turno. Anche se il turismo è stato un grande ascensore sociale perché spesso i direttori sono diventati tali facendo gavetta dal basso, è giusto anche che venga strutturato in considerazione dei volumi d’affari forti e lo sforzo di emergere rispetto alle altre nazioni. Attualmente i problemi sono due: mancanza personale e quindi sarebbe necessario un intervento del governo sui compensi dei lavoratori e incentivi fiscali.
 
E poi sul lungo periodo la situazione puó essere risolta a livello governativo disegnando percorsi di formazione standardizzati per tutte le categorie del turismo” ha dichiarato Marina Lalli Presidente di Federturismo Confindustria.Un fenomeno non solo italiano quello della difficoltà di reperire personale qualificato. Lo segnala Alessandro Massimo Nucara, Direttore Generale di Federalberghi e Presidente dell’Ente Bilaterale Nazionale del Turismo: “è un problema è esploso ancora di più con la pandemia. La chiave di lettura è creare relazioni salde con i collaboratori Lavorare mentre gli altri si divertono non è facile non è da tutti non è per tutti. E si entra nell’ottica di considerare il lavoro nell’ambito turistico come una missione oppure è necessario attivare delle politiche incentivanti”. Va incontro al tema la proposta della presidente di Isnart Loretta Credaro puntando “ad una certificazione delle competenze con credenziali individuate dopo un confronto pubblico e privato.
 
La creazione di un’ accademia che allinei la formazione per ridefinire il modello. Senza turismo non c’è commercio. Occorre far crescere la consapevolezza in un sistema critico. Stiamo cercando di portare avanti percorsi di alternanza e affianchiamo nelle imprese turistiche e percorsi per le competenze trasversali”. Tutte questioni ampiamente analizzate mentre non è stata molto evidenziato un fenomeno ormai tipico italiano: anche nel turismo, come in tutti i settori lavorativi, i salari sono diminuiti nell’ultimo trentennio, come ha certificato l’OCSE. Occorre quindi un recupero del potere d’acquisto dei lavoratori anche in questo campo, e gli operatori non possono minimizzare o tacere su questo fondamentale aspetto. 
 



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Economia e Finanza

Istat, l’inflazione torna a correre: i prezzi aumentano dello 0,5 percento

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Torna a crescere l’inflazione: l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, ad aprile sulla base delle stime preliminari registra un aumento dello 0,5% su base mensile e dell’8,3% su base annua, da +7,6% del mese precedente. Lo rileva l’Istat.

L’accelerazione del tasso di inflazione si deve, in prima battuta, all’aumento su base tendenziale dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (da +18,9% a +26,7%) . L’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, resta stabile a +6,3%, così come quella al netto dei soli beni energetici (a +6,4%).

Se cresce l’inflazione ad aprile, rallenta però il carrello della spesa

I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona – sottolinea l’Istat – mostrano un nuovo rallentamento in termini tendenziali (da +12,6% a +12,1%), mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto accelerano la loro crescita (da +7,6% a +8,2%). Ad aprile si registra un aumento dei prezzi (indice Nic al lordo dei tabacchi) dello 0,5% rispetto a marzo e dell’8,3% rispetto ad aprile 2022. L’inflazione acquisita per il 2023 è pari a +5,4% per l’indice generale e a +4,6% per la componente di fondo.

L’inflazione torna a salire nell’Eurozona, al 7% ad aprile

Ad aprile l’inflazione nell’Eurozona è tornata a salire, toccando quota 7%, in lieve rialzo rispetto al 6,9% registrato a marzo. Lo riferisce Eurostat nella sua prima stima flash. Si tratta del primo rialzo dell’inflazione dopo la discesa iniziata nel novembre scorso dai livelli record toccati nel 2022.

Secondo i dati raccolti e diffusi dall’ufficio di statistica europeo, ad aprile alimentari, tabacco e alcolici si sono confermati la principale componente a guidare l’andamento dell’inflazione, sebbene l’incremento dei prezzi nel comparto sia sceso al 13,6% rispetto al 15,5% di marzo. Seguono i beni industriali non energetici (6,2%, rispetto al 6,6% a marzo), e i servizi (5,2%, rispetto al 5,1% di marzo). Inversione di tendenza invece per i prezzi dell’energia, che ad aprile sono tornati a salire, facendo registrare il 2,5% rispetto al -0,9% del mese precedente.

Coldiretti, inflazione in controtendenza frena l’alimentare

Prezzi degli alimentari in controtendenza, rallentano la loro crescita registrando una crescita media del 12,3%e per la prima volta scendono al +7,9% i listini dei vegetali freschi. E’ quanto emerge dall’analisi dalla Coldiretti sull’andamento dell’inflazione ad aprile secondo Istat. A pesare, sottolinea la Coldiretti, è la stagnazione dei consumi con il taglio delle quantità acquistate nel carrello che si riflette sull’intera filiera, dove si registrano situazioni di difficoltà nei campi con i ricavi che spesso non coprono i costi di produzione. I prezzi al dettaglio degli alimentari lavorati, fa sapere la Coldiretti, passano da +15,3% di marzo a +14,7% di aprile mentre quelli non lavorati da +9,1% a +8,4%. Per difendersi dagli aumenti 8 italiani su 10 (81%) hanno preso l’abitudine di fare una lista ponderata degli acquisti per mettere sotto controllo le spese d’impulso, secondo l’analisi Coldiretti/Censis; ma a cambiare sono anche i luoghi della spesa. Infatti il 72% degli italiani si reca e fa acquisti low cost nei discount, mentre l’83% punta su prodotti in offerta, in promozione. Le famiglie infatti, sottolinea la Coldiretti, vanno a caccia dei prezzi più bassi anche facendo lo slalom nel punto vendita, cambiando negozio, supermercato o discount alla ricerca di promozioni per i diversi prodotti. Le difficoltà si estendono dalle tavole dei consumatori alle imprese per le quali si sono registrati nell’anno di guerra aumenti dei costi dal vetro alle etichette, dal cartone ai barattoli di banda stagnata, dai mangimi al gasolio, secondo l’analisi Coldiretti che evidenzia come nelle campagne a pesare sono anche le condizioni climatiche con siccità e maltempo che si abbattono sui raccolti.

Confimprese, ‘cresce l’inflazione ma ottimisti sul cuneo’

“I dati Istat evidenziano un continuo aumento dei prezzi al consumo determinato dal rialzo di beni energetici e food e restituiscono la fotografia di un Paese che è la locomotiva d’Europa in termini di Pil, ma mostra ancora forti incertezze su una crescita nel breve termine”. Lo afferma Mario Resca, presidente Confimprese. “Tuttavia, guardiamo con cauto ottimismo – rileva Resca – al decreto Lavoro varato ieri dal Governo, che introduce provvedimenti importanti a sostegno delle famiglie con un intervento sul cuneo contributivo”

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Cronaca

Economia, firmato protocollo Ance e Confindustria Catania: nuove garanzie per le imprese sui crediti fiscali

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Borsino, format contrattuale e qualificate società di consulenza medieranno il rapporto tra investitori e imprese edili
 
 
 
CATANIA – Ridurre il rischio di incertezza, assicurare la stabilità degli interventi di riqualificazione in corso, ma anche sviluppare nuovi investimenti con performance economiche sicure. Queste le premesse del protocollo di intesa firmato oggi dal presidente dell’Ance Catania Rosario Fresta e dal presidente Confindustria Catania Antonello Biriaco. Le due Associazioni con reciproco interesse faciliteranno le imprese accreditate nella cessione dei crediti con nuove procedure e garanzie per cedenti e cessionari.
 
Il Decreto Rilancio dopo aver introdotto incentivi per promuovere interventi di efficientamento energetico, di riduzione del rischio sismico e di recupero del patrimonio edilizio, ha stimolato economicamente la ripresa produttiva. È aumentata la propensione alla riqualificazione strutturale e termica del patrimonio immobiliare. Tuttavia le agevolazioni concesse sotto forma di credito di imposta, sono state oggetto di numerose modifiche e integrazioni che hanno provocato un vero e proprio blocco nella circolazione dei crediti fiscali. «Abbiamo stimato 200 milioni di euro di crediti incagliati delle imprese ANCE in Sicilia – ha sottolineato il presidente Fresta – Bisogna superare le incertezze e le grandi difficoltà incontrate fino ad ora per la gestione delle commesse in esecuzione e per gli interventi da avviare, il protocollo con Confindustria dà una marcia in più alle imprese edili associate che adesso potranno contare sul “borsino” e sull’interesse solido di chi vuole investire. Bisogna smaltire i crediti incagliati, ridare liquidità alle imprese, evitare il blocco dei cantieri e l’esposizione ad un mercato speculativo per la collocazione dei crediti».
 
Dopo aver assunto un incarico diretto, grazie al protocollo d’intesa, sia i cedenti che cessionari potranno essere supportati durante i preliminari di contratto. Qualificate società di consulenza monitoreranno l’ammontare e la natura dei crediti utili alla cessione. Sarà redatto un format contrattuale per la cessione dei crediti già presenti nei cassetti fiscali dei promissari cessionari e per i crediti maturandi su commessa.
 
«Con questo accordo rafforziamo la collaborazione tra Ance e Confindustria Catania – ha spiegato il presidente Biriaco – offrendo una cornice entro la quale le nostre imprese potranno acquistare e cedere bonus fiscali contando sul supporto organizzativo delle nostre associazioni e sulla consulenza di professionisti qualificati. Da sempre il settore delle costruzioni rappresenta uno dei pilastri del nostro sistema produttivo, anche perché coinvolge trasversalmente il modo dell’industria, del commercio, delle professioni. Grazie all’accordo favoriremo il match tra imprese cedenti e cessionarie dei bonus, contribuendo a disincagliare la massa dei crediti vantati dalle aziende e riattivare il circuito economico».
 
Con un occhio inoltre alla Direttiva Green, risulta necessaria e funzionale agli obiettivi, secondo Ance Catania, muoversi verso una riorganizzazione di tutti i bonus edilizi che tengano conto delle fasce di reddito, del miglioramento prestazionale in termini energetici e strutturali, con un adeguamento degli incentivi legato ai risultati.
 
Con la firma di Ance e Confindustria inizia un monitoraggio sull’andamento e sui risultati delle azioni che scaturiranno dal protocollo di intesa utile ad elaborare possibili modifiche e a rimanere in linea con ogni evoluzione normativa.
 
 



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