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Ambiente

Meteo, Italia imbiancata da nord a sud

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La neve alle porte della Capitale in particolare nella zona dei Castelli Romani

L’Italia piomba nell’inverno. Da Nord a Sud si registrano forti nevicate che stanno creando non pochi disagi. In Molise, è stata una notte da incubo quella appena trascorsa per centinaia di automobilisti rimasti bloccati a causa del maltempo sulla strada tra Isernia e Campobasso all’altezza di Castelpetroso.

La circolazione, mentre sulla zona nevicava abbondantemente, è rimasta paralizzata per ore, dalle 19 e fino a notte fonda, a causa dei mezzi pesanti in difficoltà e in particolare di un tir finito di traverso sulla
carreggiata.

Tante le auto rimaste intrappolate fino a sei ore e anche diversi pullman carichi di studenti e pendolari. Molte persone non sono riuscite a rientrare a casa e hanno dovuto dormire negli hotel della zona.

In molti comuni, nelle zone più in difficoltà, soprattutto in Sardegna, si sta predisponendo la chiusura delle scuole. E proprio sull’isola, nel nuorese, si registra un blackout dell’elettricità in cinque comuni. A Venezia entrerà in azione il Mose, mentre nelle zone interne, in montangna, il pericolo valanghe è passato a 3 su 5. Vesuvio inbiancato a Napoli ed allerta meteo arancione: irregolari i collegamenti con le isole del golfo partenopeo; mentre ad Ischia è stata addirittura predisposta l’evacuazione per 90 persone per il rischio di forti precipitazioni. Una violenta sciroccata si è abbattuta su Capri. La zona dei Castelli, alle porte di Roma, è imbiancata. Piano d’emergenza sull’autostrada dei Parchi in Abruzzo; mentre in Molise, Campobasso, domani le scuole resteranno chiuse. Neve anche in Toscana dove sulla vetta del monte Amiata si registrano 40 cm. Temperature ampiamente sotto lo zero in Val d’Aosta.

In Abruzzo allerta rossa per rischio valanghe
Il Centro Funzionale d’Abruzzo della Protezione civile, “tenuto conto del Bollettino Valanghe emesso in data odierna dal Servizio Meteomont dell’Arma dei Carabinieri”, comunica che per l’intera giornata di domani, sabato 21 gennaio, è prevista “criticità elevata – allerta rossa” per rischio valanghe su quattro delle cinque zone di allerta abruzzesi. In particolare la criticità elevata riguarda le aree Gran Sasso Est, Gran Sasso Ovest, Maiella e Parco Nazionale d’Abruzzo, mentre è prevista “criticità moderata – codice arancione” per l’area di rischio Velino-Sirente.

 Sardegna imbiancata
Sono tanti i paesi he hanno chiuso le scuole in provincia di Nuoro. E ci sono anche le prime difficoltà nelle strade. Già da questa mattina sono in funzione gli spazzaneve. I fiocchi bianchi sono scesi già a bassa quota sopra i 500 metri in tutta la parte centrale della Sardegna e secondo i meteorologi continueranno a scendere fino a domani mattina, poi le nevicate interesseranno solo le vette sopra i 1000 mille metri. Anche gran parrte del nord Sardegna si è risvegliato sotto una coltre di neve. Qualche difficoltà nelle principali arterie stradali con rallentamento del traffico, ma Protezione civile, Anas e Polizia stradale stanno garantendo una circolazione in sicurezza. Scuole chiuse in molti Comuni, in particolare nel Goceano, ad Anela, Benetutti, Nule, e in Gallura, a Pattada, Buddusò, Tempio Pausania, Alà dei Sardi, Luras. Nel Sassarese neve anche bassa quota, a Osilo e Nulvi (480 metri sul livello del mare)dove sono state ugualmente chiuse le scuole con ordinanza del sindaco.

 Tecnici Enel al lavoro su blackout in cinque comuni nel Nuorese
In condizioni proibitive a causa della neve che continua a cadere nel Nuorese, i tecnici dell’Enel sono al lavoro da questa mattina per rialimentare le cabine elettriche interessate dal blocco di corrente che ha causato un blackout in almeno cinque paesi del centro Sardegna: Desulo, Tonara, Belvì Gadoni e Aritzo. Secondo quanto appreso dall’ANSA l’interruzione è avvenuta sulle linee di alta tensione disalimentando le cabine di Enel. Per questo, attraverso generatori e cablaggi, si sta tentando di bypassare il blocco in attesa che i collegamenti tornino attivi.

Domani a Venezia si attiva il Mose. Prevista per le 9.55 una massima di marea di 115 centimetri
Domani Venezia tornerà a fare i conti con un’acqua alta rilevante: per questo è stata annunciata la messa in campo del sistema Mose, le paratoie a difesa della città. Per le 9.55, in base alle previsioni del Centro maree del Comune, è prevista una massima di 115 centimetri. Le temperature minime: nella notte ha nevicato anche a quote collinari. In montagna, comprese le prealpi, il pericolo di valanghe è marcato di grado ‘3’ su una scala fino a ‘5’. 

Neve in Maremma, 40 cm sulla vetta dell’Amiata. 
Nevicate in Maremma tutta la notte. Le squadre dei volontari Vab sono al lavoro nel Grossetano coi mezzi spargisale, in particolare nel comune di Roccastrada dove nelle frazioni di Sassofortino e Roccatederighi le scuole sono rimaste chiuse. Se le condizioni meteo non dovessero migliorare è previsto l’impiego di ulteriori squadre anche nel territorio di Montieri. Neve anche sul Monte Amiata dove a Prato delle Macinaie c’è una coltre di circa 30 centimetri. Sulle Vetta circa 40 centimetri. Nel fine settimana dovrebbe aprire la stazione sciistica.

La cima del Vesuvio imbiancata dalla neve e le temperature in deciso calo.
E’ ciò che hanno trovato al loro risveglio i napoletani, e con loro i residenti dei comuni alle pendici del vulcano, come conseguenza del brusco calo delle temperature. La Protezione Civile in Campania ha emanato allerta meteo arancione dalle 12 di oggi fino alle 8 di sabato con possibili mareggiate lungo le coste e neve sopra i 400 metri. Continuano i disagi nel golfo di Napoli. Il forte vento di Levante ha reso il mare molto mosso ed irregolari i collegamenti per Ischia e Procida. Per le prossime si prevede un peggioramento che potrebbe provocare ulteriori stop alle navi.  Ad Ischia evacuate 90 persone in zona Monte Vezzi – L’allerta meteo arancione ha comportato una ulteriore evacuazione dall’isola d’Ischia: oltre ai cittadini che vivono nelle zone a rischio di Casamicciola gravemente interessate dalla recente frana, dalle prime ore del giorno è iniziato l’allontanamento dalle case anche per i 90 abitanti della zona di Monte Vezzi, ad Ischia Porto, altra località su cui grava il rischio idrogeologico e dove nel 2006 si verificò una frana che uccise quattro persone. A causa dell’allerta meteo, i sindaci dell’isola hanno disposto inoltre la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado oltre che di cimiteri e campi sportivi. Una violenta sciroccata si è abbattuta su Capri, con vento che ha raggiunto picchi di oltre 40 nodi pari a 60 Km/h, mare forza 5 con onde che superano i 2 metri. Improvvisa la tempesta di acqua, vento e grandine. L’ultima partenza da Capri per Napoli per ora si è avuta alle 15.35 con la nave veloce e la nave lenta della Caremar da Napoli per Capri alle 14.20. La pioggia e il vento hanno fatto ridurre di molto la visibilità, nei porti sono stati rinforzato gli ormeggi ai natanti che si trovavano ormeggiati nel porto. Le piogge incessanti delle ultime ore hanno gonfiato ulteriormente il fiume Volturno, che ha rotto gli argini in zona Grazzanise, nel Casertano. Coldiretti Caserta stima che dal punto dell’esondazione fino alla foce a Castelvolturno, l’acqua avrebbe invaso almeno 700 ettari di terreni agricoli, distruggendo ortaggi e cereali, ma anche invadendo aziende e stalle. “La situazione è preoccupante – riferisce Giuseppe Miselli, direttore provinciale di Coldiretti – stiamo verificando attraverso i nostri uffici zona i danni e le necessità. Le immagini dall’alto sono impressionanti, il fiume è uscito dagli argini per decine di metri su entrambe le sponde. Al momento è impossibile fare una stima dei danni, ma siamo nell’ordine dei milioni di euro. Nelle prossime ore occorrerà fare una valutazione con la Prefettura e la Regione.” Ma l’ondata di maltempo si è abbattuta su tutta la Campania con frane, smottamenti ed esondazioni con piante sradicate, interi campi coltivati allagati tra frutteti, vigneti ed ortaggi e serre. La situazione in regione – informa Coldiretti – resta preoccupante nella zona di Capaccio Paestum nel Salernitano, dove il fiume Sele è uscito dagli argini allagando le coltivazioni di ortaggi invernali e le serre dove vengono coltivate le verdure della quarta gamma, mentre nel Sannio si contano i danni provocati dall’esondazione del fiume Calore, che ha invaso circa 200 ettari di vigneti tra Paupisi Solopaca.

La neve alle porte di Roma, imbiancati i Castelli
Con l’abbassamento delle temperature è arrivata la neve anche alle porte di Roma, in particolare ai Castelli Romani. Rocca di Papa, comune a pochi chilometri dalla Capitale, si è svegliata con le strade imbiancate. Il Comune ha attivato tutte le misure precauzionali con la Protezione Civile presente sul posto. “Al momento – comunica l’amministrazione – non si sono registrati problemi significativi e tutte le strade principali sono state sgombrate e rese percorribili in sicurezza. Il personale del Comune è stato allertato e pronto ad intervenire in caso di necessità”. Qualche problema di viabilità per il ghiaccio sulle strade è stato registrato nel comune limitrofo di Rocca Priora. Anche qui è caduto qualche fiocco di neve. stessa situazione ad Albano, Velletri e nei comuni che insistono sui Castelli Romani. Più copiose le nevicate ad alta quota e nelle zone montane come il Terminillo.

Attivo piano emergenza neve su A24-A25. Nevica tra Carsoli-Teramo e Torano-Torre de Passeri 
Dal pomeriggio di oggi e per le prossime 24 ore sono previste sulle autostrade A24 e A25 condizioni meteo avverse ed in particolare precipitazioni nevose nelle tratte comprese tra Carsoli e Teramo e tra Torano e Torre de Passeri e in corrispondenza dell’innesto A14. Anas sconsiglia gli utenti di mettersi in viaggio sulle due tratte autostradali, salvo per motivi di urgenza e solo dopo essersi informati sulle effettive situazioni metereologiche in corso e sulle reali condizioni della circolazione in autostrada, di programmare il viaggio, se possibile, evitando di attraversare le tratte maggiormente colpite nelle fasce orarie più critiche; viaggiare muniti di pneumatici invernali o in alternativa di catene a bordo, che in ogni caso devono essere montate esclusivamente in area di servizio o in area di parcheggio. Come stabilito dal Piano Operativo condiviso con la Polizia Stradale e con le Prefetture territorialmente competenti e in funzione dell’effettiva evoluzione dei fenomeni nevosi, possono essere attivati provvedimenti di regolazione del traffico con il fermo dinamico dei mezzi superiori a 7,5 tonnellate ed il loro accumulo, tali limitazioni attuate in via d’urgenza verranno mantenute per il tempo strettamente necessario in relazione alle previsioni meteo e alle condizioni di innevamento lungo tratte autostradali omogenee e funzionali alle esigenze operative, di sicurezza e fluidità della circolazione.

Scuole chiuse domani a Campobasso
Scuole di ogni ordine e grado pubbliche, parificate e paritarie e asili nido pubblici e privati, compresi i relativi uffici di Campobasso chiusi domani sabato 21 gennaio per l’allerta meteo. Lo ha disposto il sindaco, Roberto Gravina, con propria ordinanza “preso atto degli avvisi diffusi dal Dipartimento della Protezione civile che indicano una diminuzione delle temperature nei valori minimi che potrebbero causare formazione di ghiaccio, e precipitazioni nevose, localmente anche di forte intensità a partire dal pomeriggio oggi e per buona parte della giornata di domani 21 gennaio”. Il provvedimento, ha spiegato il primo cittadino, al fine di limitare disagi e rischi per la pubblica incolumità. 

 E’ arrivato il freddo anche in Valle d’Aosta: dopo settimane di temperature quasi miti, quelle che si registrano in queste ore sono “ampiamente sotto la media della stagione”, confermano dall’Ufficio meteo regionale. Guardando alle località turistiche, i valori minimi registrati oggi sono -19,1°C a Cogne (Cretaz), -17 a Cervinia, -15,7 a La Thuile, -13,1 Courmayeur. Scendendo ad Aosta, la colonnina di mercurio si è fermata a -7,9 °C, a Saint-Vincent -7,4. Ai 3.480 metri di quota del ghiacciaio di Plateau Rosà, sul Cervino, alle 9 di stamane c’erano -23°C. 

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Contrasto ai cambiamenti climatici, dai Consorzi di Bonifica opere per 2 miliardi di euro

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Vincenzi (Presidente ANBI): “Si stima che per mettere in sicurezza il territorio nazionale siano necessari oltre 33 miliardi di euro: tanti, ma ben 7 volte in meno di quanto, stanti le attuali condizioni, saranno spesi per riparare danni senza dare prospettive di sicurezza, indispensabili per qualsiasi disegno di sviluppo.”
 
“Parlare di contrasto ai cambiamenti climatici è un’indispensabile prospettiva planetaria, ma con insufficienti risultati pratici ed immediati, dimostrandosi l’attuale impossibilità di efficaci accordi internazionali, stanti le forti disparità economiche e sociali fra Paesi. E’ fondamentale, quindi, concentrarsi sulle politiche di adattamento, consci che in discussione non è il futuro del Pianeta, ma quello delle prossime generazioni”: ad affermarlo è Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI), intervenuto al Festival del Pensiero Consapevole, svoltosi a Piacenza.
 
“Quest’anno – conferma il meteorologo, Alessandro Bruscagin, presente al recente salone Remtech di Ferrara – nel NordOvest italiano  si sono registrate temperature superiori di quasi 2 gradi alla media recente, mentre in Emilia Romagna le massime annue segnano +2,3 gradi; il trend dell’aumento termico sull’Italia è di 0,4 gradi ogni 10 anni. Ciò comporta un drastico cambiamento nella distribuzione delle precipitazioni, oggi più irregolari sia nello spazio che nel tempo.”
 
“Se a questo quadro aggiungiamo le incognite legate alle eccezionali temperature, che ancora si registrano nelle acque del mar Mediterraneo, abbiamo la percezione di un’Italia diventata hub climatico, di cui l’uragano Daniel, che ha sconvolto la Libia, rischia di essere solo il prologo” aggiunge Vincenzi.
 
L’Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche ricorda infatti che,  nei primi 7 mesi del 2023 (terzo anno più caldo dal 1800 e con il mese di luglio più caldo di sempre, grazie a punte di 48 gradi), si sono già verificati 4 uragani mediterranei  ed in Italia si registra una media 11 eventi estremi al giorno.
 
“I Consorzi di bonifica stanno realizzando, nel rispetto dei cronoprogrammi, opere per circa 2 miliardi, ma è evidente che sono insufficienti e che bisogna accelerare ad iniziare dall’ormai prossimo avvio del Piano Idrico Nazionale – prosegue il Presidente di ANBI – Sono necessari urgenti investimenti per evitare pesanti conseguenze per l’economia del Paese: dal 2013 al 2021 si sono spesi 20 miliardi di euro per riparare i danni post-emergenze, che sono solo una parte minoritaria delle conseguenze negative per un territorio; nello stesso periodo sono stati spesi però solo 2 miliardi circa, cioè un decimo, per interventi di prevenzione idrogeologica! E’ necessario invece aumentare la capacità di resilienza delle comunità attraverso infrastrutture ecocompatibili e multifunzionali, consapevoli dei molteplici interessi che, salvaguardando le priorità di legge, gravano sulla risorsa idrica.”
 
Conclude Vincenzi: “Si stima che per mettere in sicurezza il territorio nazionale siano necessari oltre 33 miliardi di euro: tanti, ma ben 7 volte in meno di quanto, stanti le attuali condizioni, saranno spesi per riparare danni senza dare prospettive di sicurezza, indispensabili per qualsiasi disegno di sviluppo.”
 
Privo di virus.www.avast.com



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Castel Gandolfo, primi dati trasmessi dall’idrometro nel lago: situazione allarmante

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In solo 10 giorni, da l’Autorità di Bacino ha installato il teleidrometro nel lago di Albano di Castel Gandolfo, periodo durante il quale non ci sono stati apporti pluviometrici ed il livello di falda circostante al lago è rimasto depresso, si è verificata un’ulteriore perdita di 120.000 metri cubi di acqua dal lago.

L’ANBI e l’ABDAC sono in stretto contatto per capire meglio come affrontare l’imminente criticità. Tra le azioni prioritarie c’è la necessità di un aggiornamento dello stato di fatto ed una verifica e calibrazione dei modelli esistenti sulla base di un monitoraggio rigoroso dei livelli lacustri e piezometrici, delle precipitazioni e delle portate emergenti.

I Sindaci dei Comuni sul lago sono stati avvertiti per le vie brevi ma sarà necessaria quanto prima una riunione per dettare una serie di azioni condivise tra cui forse la più urgente è stabilire insieme a tutti gli organi competenti una soglia di livello idrometrico al di sotto del quale non è possibile andare e quindi qualsiasi emungimento al di sotto della cifra stabilità risulterà non autorizzato e perseguibile per legge

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ANBI, ambiente: un gambero per monitorare inquinamento da nano e microplastiche

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Quello, che sta per concludersi sarà ricordato come l’Agosto dei crostacei “alieni”: ma se il futuro del voracissimo granchio blu sembra destinato ai biodigestori e marginalmente al consumo alimentare, una più utile prospettiva si apre per i gamberi rossi della Louisiana (Procambarus clarkii), grazie alla collaborazione di studio tra i partner del progetto europeo Life Claw (tra cui il Consorzio di bonifica di Piacenza) ed i ricercatori dell’Università di Parma (sezione di farmacologia e tossicologia del dipartimento di scienze medico veterinarie e dipartimento di scienze chimiche, della vita e della sostenibilità ambientale).
“A cura dell’Ateneo parmigiano – rende noto Francesco Vincenzi, Presidente di ANBI (Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue) – l’interessante progetto di ricerca mira ad elaborare protocolli per il monitoraggio dei livelli d’inquinamento da nano e micro plastiche, nonchè dei residui ambientali dell’antiparassitario ivermectina, rilevati nei gamberi rossi, considerati una specie sentinella; lo studio porterà alla stesura di lavori scientifici da pubblicare su riviste internazionali.”
A livello più complessivo, “Life Claw” (Crayfish lineages conservation in north-western Apennine), giunto al quarto dei previsti cinque anni di attività, punta a conservare e migliorare la popolazione di gamberi autoctoni (Austropotamobius pallipes) attraverso un programma di conservazione a lungo termine nell’area dell’Appennino NordOccidentale di Emilia-Romagna e Liguria.
“Significativo è che questa importante azione sia svolta, grazie anche alla partecipazione di volontari appartenenti a cinque associazioni piscatorie, che hanno accolto la proposta di collaborazione dopo essere stati formati dai partner di progetto con sessioni teoriche e pratiche” evidenzia Luigi Bisi, Presidente del Consorzio di bonifica di Piacenza.
“In provincia di Parma, all’interno di tre laghetti gestiti dall’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità dell’Emilia Occidentale, si sta procedendo ad un’azione di monitoraggio e contenimento dei gamberi di origine americana, considerati tra le principali cause di estinzione per i crostacei nativi – precisa Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI – Gli stessi gamberi alloctoni sono inoltre responsabili di minare la stabilità degli argini con i loro tunnel, ostruire le griglie poste agli ingressi di canali intubati ed impianti idraulici, occludere le infrastrutture necessarie alla gestione delle derivazioni irrigue come, ad esempio, le paratoie.”
Il progetto è co-finanziato dall’Unione Europea e si propone tra gli obbiettivi specifici: creare strutture di allevamento per il ripristino della presenza locale del gambero di fiume, aumentandone gli stock delle più significative popolazioni, al fine di conservare la variabilità genetica della specie nell’Appennino NordOccidentale; contrastare la dispersione di gamberi alloctoni, ritenuta una delle principali cause di estinzione delle specie originarie negli ecosistemi d’acqua dolce.
“E’ con orgoglio, che presentiamo questa, ulteriore testimonianza dell’interesse, con cui i Consorzi di bonifica ed irrigazione partecipano a progetti di ricerca ed innovazione a servizio della tutela del territorio” conclude Vincenzi.
Con il Consorzio di bonifica di Piacenza sono partner del progetto Life Claw accanto al Parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano (coordinatore): l’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Occidentale, il Parco Naturale Regionale dell’Antola, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, l’Università Cattolica del Sacro Cuore, l’Università degli Studi di Pavia, l’Acquario di Genova-Costa Edutainment, il Comune di Fontanigorda.



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