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Cronaca

Milano, coppia di anziani nel mirino di un truffatore

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MILANO – Nella mattinata odierna, in Tradate (VA), su disposizione della Procura della Repubblica di Milano, i Carabinieri della Stazione di Rho, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale in carcere e ad un decreto di sequestro preventivo di denaro contante e su conto corrente, emessi dal G.I.P. del Tribunale di Milano, nei confronti di un italiano classe 1985, già noto alle Forze dell’Ordine e con precedenti specifici, ritenuto responsabile dei reati di truffa aggravata e sostituzione di persona aggravata continuata.

L’odierno provvedimento cautelare trae origine da un’attività d’indagine, condotta in poco più di tre mesi, dalla Stazione Carabinieri di Rho sotto la direzione del Sostituto Procuratore della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano, Dott. Cristian Barilli, originata da una denuncia di truffa presentata presso il suddetto reparto dell’Arma nell’ottobre del 2020.

Le indagini immediatamente avviate si sono avvalse di diversi strumenti investigativi tradizionali ed hanno consentito di raccogliere in un brevissimo lasso temporale gravi indizi di colpevolezza a carico dell’indagato. In particolare hanno permesso di accertare come l’arrestato, dal mese di gennaio del 2019 fino all’ottobre del 2020, abbia ripetutamente indotto in errore due anziani coniugi rhodensi procurandosi un ingiusto profitto pari ad oltre 60.000 €, con corrispondente danno per le persone offese.

Il modus operandi del truffatore è consistito nel qualificarsi come rappresentante di un’azienda di energia, riuscendo ad indurre i coniugi a stipulare nuovi contratti per i servizi di fornitura domestica di luce e gas, senza consegnare loro alcuna copia dei documenti sottoscritti. L’uomo si era inoltre offerto di provvedere personalmente ai pagamenti relativi alle spese derivanti dai contratti di fornitura, convincendo le parti offese ad effettuare, con cadenza quasi quotidiana e talvolta con insistenza, presentandosi anche in orario notturno, prelievi di contanti presso gli sportelli bancomat, sempre in sua presenza in modo da poter controllare le attività degli anziani ed impossessarsi immediatamente del denaro. Oltre al denaro contante, l’uomo aveva indotto i due anziani a consegnargli alcuni preziosi (gioielli in oro) a suo dire necessari a far fronte alle spese per la fornitura di luce e gas, garantendo che tali oggetti sarebbero stati riconsegnati loro una volta effettuato il pagamento ma di fatto mai restituiti.

Con altrettanta spregiudicatezza, l’arrestato, nell’estate del 2020, aveva rappresentato ai coniugi la possibilità di effettuare opere di ristrutturazione dell’abitazione familiare occupandosi direttamente delle pratiche necessarie a garantire un risparmio di costi. In due distinte occasioni si era quindi presentato insieme a loro, fingendosi il nipote, presso la sede di una società di credito ove le vittime avevano richiesto un prestito personale, la cessione del quinto ed altri servizi, il cui valore era poi stato incassato dal truffatore, in parte nell’immediatezza in denaro contante ed in parte attraverso un bonifico bancario su conto corrente a lui riconducibile. Fortunatamente un terzo tentativo di richiesta di finanziamento non era andato a buon fine in quanto l’impiegato della banca, insospettitosi dall’atteggiamento dell’uomo, non aveva dato corso alla richiesta.

L’arrestato, al termine degli adempimenti di rito, è stato associato presso la Casa Circondariale di Milano San Vittore e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria in attesa dell’interrogatorio di garanzia.

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In Italia primi casi di puntura letale: sono i “parenti” della Dengue

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Un virus d’importazione, “parente” della Dengue e del West Nile, della famiglia delle arbovirosi che è già stato diagnosticato in Italia, intorno alla metà di luglio, nel laboratorio dedicato alle Bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano in due pazienti arrivati dal Brasile e da Cuba, e anche in Veneto, al Dipartimento di Malattie Infettive, Tropicali e Microbiologia dell‘Irccs Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Verona), sempre in una paziente con una storia recente di viaggi nella regione tropicale caraibica. In tutto, i casi diagnosticati finora in Italia sono stati quattro. L’infezione provoca febbre molto alta, dolori articolari e muscolari e rash cutaneo e si trasmette all’uomo attraverso le punture di moscerini o di zanzare, principale vettore (la zanzara Culicoides paraensis) è attualmente presente solo in Sud e Centro Americhe e non è presente in Europa e ad oggi non esistono prove di trasmissione interumana del virus Oropouche.

Il segretariato di Bahia riferisce che i pazienti deceduti a causa della febbre Oropuche avevano sintomi come febbre, mal di testa, dolore retro-orbitale(nella parte più profonda dell’occhio), mialgia (dolore muscolare), nausea, vomito, diarrea, dolore agli arti inferiori e debolezza. In entrambi i casi, poi, i sintomi si sono evoluti con segni più gravi come macchie rosse e viola sul corpo, sanguinamento, sonnolenza e vomito con ipotensione, gravi emorragie e un brusco calo dell’emoglobina e delle piastrine nel sangue.

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Aggredito giornalista de “La Stampa”: l’ennesimo attacco alla libertá di stampa

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Parto da un fatto semplice, apparentemente banale, ma che dovrebbe, condizionale d’obbligo, far riflettere tutti: la violenza va condannata senza se e senza ma.
E quando la violenza parte da un presupposto di odio da parte di un gruppo la condanna deve essere fatta ancora con più forza e con più decisione.
E va fatta con ancora più veemenza quando l’aggressione viene rivolta a chi, da sempre, è in prima linea per consentire ad un paese democratico che verità ed informazione possano essere sempre un connubio di libertà: un collega giornalista.
L’ aggressione ai danni di Andrea Joly, giornalista de La Stampa di Torino, è l’ennesima dimostrazione di come l’odio troppo spesso popoli il nostro paese. Dietro di esso si nasconde il tentativo forte di delegittimare una categoria, quella dei giornalisti, da sempre coscienza libera in quanto lettori attenti ed obiettivi della realtà.
Diventa necessaria, quindi, una levata di scudi dell’intera classe politica nazionale per ristabilire un argine di rispetto e di sicurezza che eviti i troppi tentativi di bavaglio che violano il principio, sancito dalla nostra Carta Costituzionale, della libertà di stampa.
Scriveva Thomas Jefferson:
“Quando la stampa è libera e ogni uomo è in grado di leggere, tutto è sicuro”.
Mai parole sono state così attuali.

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Crollo della vela a Scampia, gravi due bambine

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Sono in gravissime condizioni due dei sette bimbi ricoverati all’ospedale Santobono di Napoli dopo il crollo della scorsa notte a Scampia.

Due delle sette piccole pazienti, rispettivamente di 7 e 4 anni, sono in gravissime condizioni per lesioni multiple del cranio e, attualmente, sono ricoverate in rianimazione con prognosi riservata.

Nello specifico, si legge nel bollettino dell’Ospedale Santobono, una bimba è stata sottoposta nella notte ad intervento neurochirurgo per il monitoraggio della pressione intracranica, presenta emorragia subaracnoidea, fratture della teca cranica e versa in condizioni cliniche gravissime, con prognosi riservata. L’altra, ha una frattura infossata cranica e grave edema cerebrale. È stata sottoposta ad intervento di craniectomia decompressa nella notte e impianto di sensore per il monitoraggio della pressione intracranica. Attualmente è emodinamicamente instabile e versa in condizioni cliniche gravissime con prognosi riservata. Altre tre piccole pazienti, rispettivamente di 10, 2 e 9 anni, hanno riportato lesioni ossee importanti e sono attualmente ricoverate in ortopedia. Una per un trauma maxillo facciale con grave frattura infossata della sinfisi mandibolare e con frattura di femore esposta, un’altra con frattura chiusa del terzo distale dell’omero sinistro, l’ultima con frattura dell’omero sinistro scomposta prossimale. Sono state stabilizzate e saranno sottoposte in giornata a intervento chirurgico ortopedico. Le ultime due, rispettivamente di 2 e 4 anni, hanno riportato contusioni multiple con interessamento splenico, trauma cranico non commotivo e contusioni polmonari bilaterali, ricoverate in chirurgia d’urgenza sono state stabilizzate e, al momento, non presentano indicazioni chirurgiche.

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