Connect with us

Costume e Società

Moda, l’Esercito italiano presente a “Pitti Immagine Uomo 104”

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Sostenibilità, innovazione, e tradizione con la nuova linea sportiva in grafene “Esercito Sportswear Primavera – Estate 2024” e accessori in nylon riciclato di Ciak Roncato
L’Esercito Italiano per la collezione primavera – estate 2024 partecipa al tradizionale appuntamento della moda italiana “Pitti Immagine Uomo 104”, presso la Fortezza da Basso di Firenze, con gli stand dei brand “Esercito Sportswear” per la parte abbigliamento ed Esercito by Ciak Roncato per la parte accessori e valigeria.
La collezione “Esercito Sportswear Primavera – Estate 2024” unisce l’impegno per la sostenibilità e l’upcycling, all’attenzione per la tecnologia e l’innovazione, grazie all’impiego di materiali come il grafene, mantenendo linee sportive e coerenza con la storia del brand. La collezione a marchio Esercito continua nella ricerca di tessuti innovativi realizzati attraverso l’uso di materiali riciclati ed eco sostenibili, in linea con la filosofia green della Forza Armata.
Il colore cardine della collezione, insieme al bianco, è l’arancione, a cui si uniscono il militare e il blu, rappresentativi per il marchio.
La collezione si divide in tre linee: sportswear, upcycling e technical equipment.
La collezione Sportswear, coniuga tradizione e innovazione, attraverso patch, ricami e stampe, ispirati alle specialità dell’Esercito, e la scelta di materiali sostenibili e certificati.
Attraverso la linea upcycling, il brand continua ad impegnarsi nel recupero dei materiali dismessi dell’Esercito. Per questa collezione, sono stati utilizzati paracadute bianchi e paracadute bianchi tinti in arancione, per creare continuità con il resto della collezione.
La linea Esercito technical equipment rappresenta un connubio di tecnologia e innovazione, unite attraverso la stampa con grafene che permette ai capi di acquisire proprietà termiche di diffusione del calore, antistatiche e antibatteriche.
La stampa al grafene, personalizzata a marchio Esercito, non viene utilizzata solo per i capi tecnici, ma anche per capi city e di uso quotidiano, come t-shirt in cotone e camicie. L’obiettivo, in futuro, è l’utilizzo della stampa con grafene su tutti i capi Esercito.
“Esercito Sportswear” è il marchio commerciale dell’Esercito Italiano per la produzione e la distribuzione di capi di abbigliamento e accessori, prodotti da Officina Italia s.r.l., su licenza esclusiva concessa da Difesa Servizi S.p.A., società in house del Ministero della Difesa.
Ciak Roncato consolida la partnership con il marchio Esercito presentando un nuovo catalogo con sei collezioni di borsoni, zaini e accessori, dove valori secolari si raccontano ancora una volta nel design Made in Italy delle nuove proposte per il viaggio e il tempo libero. Le nuove proposte, i cui colori e forme richiamano quelli degli equipaggiamenti mimetici dell’Esercito, sono realizzate in tessuto “vela nylon”, morbido e leggero, ma soprattutto un materiale che ricorda quello utilizzato per i paracadute. In particolare, la linea “Raptor”, dallo stile gorpcore e dalle forme innovative, è stata realizzata in nylon riciclato dalle bottiglie di plastica (RPET), rappresentando un approccio ecosostenibile grazie all’utilizzo del polietilene tereftalato con un minore impatto ambientale.

Continua a leggere
Commenta l'articolo

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Costume e Società

Roma, una targa in ricordo di Mary Gayley Senni, co-fondatrice del Roseto

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

C’è l’anima dei Castelli Romani nel roseto della città di Roma.
Mary Gayley nata a Birdsboro in Pennsylvania in uno dei viaggi in giro per il mondo incontra e si innamora del conte Giulio Senni di cui divenne moglie nel 1913.
Siamo ai primi del novecento: l’Art Nouveau la fa da padrone, Mascagni e le sue opere sono la colonna sonora e nel mondo letterario Hermann Hesse smuove coscienze e cuori.
La prima guerra mondiale smorza un po’ il sogno di questo inizio secolo ma Mary, ormai la contessa Senni, insieme al marito va a vivere a Grottaferrata, nel cuore dei Castelli Romani.
Nasce qui, nel giardino della sua villa, la passione per il giardinaggio: rose ed iris, in particolare.
La sua biografia ci racconta di un suo viaggio a Parigi e della vista al roseto del Parco di Bagatelle.
Al suo ritorno decide che anche Roma, città di cui è innamorata, debba avere il suo roseto.
Nel 1924 regala al Comune di Roma una prima collezione di rose provenienti dal suo giardino di Grottaferrata ma a causa della poca attenzione dell’allora Commissario Regio le rose vengono piantumate al Pincio: una dimostrazione di scarsa sensibilità che sminuisce il carattere sperimentale dell’iniziativa.
Mary Senni arriva al punto di chiedere la restituzione delle stesse rose talmente è delusa dal fatto.
Proprio a sottolineare la grandezza e l’intuizione di questa donna formidabile va ricordato che Armand Millet, botanico francese, diede il nome “Mary Senni” ad un iris “charmant et femminin” – incantevole e femminile.

l’iris Mary Senni

Dopo la guerra nacque il famoso Roseto di Roma.
Venerdì 17 maggio alle ore 15,00 nel Roseto di Roma Capitale vi sarà una cerimonia di posa della targa in memoria di Mary Gayley Senni, co-fondatrice del roseto ed ideatrice del Premio Roma per le nuove varietà di rose.
Un riconoscimento importante figlio di una sensibilità accresciuta verso l’universo femminile da sempre foriero non solo di idee ma che realizza, da sempre, sogni.

Continua a leggere

Costume e Società

Sergio Leone: un’icona del “sogno americano” del cinema

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Sergio Leone è stato uno dei più grandi registi italiani del XX secolo, noto soprattutto per aver rivoluzionato il genere western e per aver contribuito a definire il “sogno americano” del cinema. La sua influenza si estende ben oltre i confini nazionali, raggiungendo un pubblico internazionale e influenzando generazioni di cineasti.

Nato a Roma nel 1929, Leone ha trascorso la sua infanzia immerso nel mondo del cinema, grazie al suo rapporto privilegiato con suo padre, il regista Vincenzo Leone. Tuttavia, è stato il suo lavoro come assistente alla regia su film come “Quo Vadis” e “Ben-Hur” a plasmare la sua visione cinematografica e a prepararlo per il successo che lo avrebbe atteso.

Il grande colpo di fortuna per Leone è arrivato con il suo primo film da regista, “Per un pugno di dollari” (1964), il primo della celebre trilogia del dollaro. Con questo film, Leone ha ridefinito il genere western, introducendo un nuovo stile visivo e narrativo che ha affascinato il pubblico di tutto il mondo. La sua abilità nel creare tensione attraverso lunghi silenzi, primi piani intensi e musiche iconiche ha trasformato il western in un’esperienza cinematografica completamente nuova.

Ma cosa c’entra tutto questo con il sogno americano? In realtà, molto. Il sogno americano non è solo una questione di geografia, ma anche di aspirazioni e possibilità. Sergio Leone incarnava perfettamente quest’idea, anche se in modo non convenzionale. Pur essendo italiano, ha saputo catturare l’essenza del west americano e ha portato la sua visione unica al grande schermo, conquistando il pubblico e la critica di entrambi i lati dell’Atlantico.

Leone ha continuato a consolidare il suo status di regista di culto con film come “Per qualche dollaro in più” (1965) e “Il buono, il brutto, il cattivo” (1966), entrambi appartenenti alla sua trilogia del dollaro. Questi film hanno elevato il genere western a nuove vette di popolarità e hanno ispirato una generazione di cineasti, da Quentin Tarantino a Martin Scorsese.

Ma non è solo il successo commerciale che rende Leone un’icona del sogno americano del cinema. È anche il suo spirito pionieristico, la sua audacia nell’affrontare nuove sfide e il suo inconfondibile stile artistico che lo distinguono. Anche quando i suoi film non sono stati immediatamente accolti con favore dalla critica, Leone ha perseverato, rimanendo fedele alla sua visione e alla sua passione per il cinema.

In conclusione, Sergio Leone è stato molto più di un regista di successo. È stato un innovatore, un visionario e un’icona del sogno americano del cinema. Attraverso il suo lavoro, ha dimostrato che il talento e la determinazione possono superare qualsiasi confine geografico o culturale, e che i sogni possono diventare realtà, anche nel selvaggio west del cinema.

Continua a leggere

Costume e Società

Trovare l’anima gemella? Chat online vs. classico “struscio”

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Nel mondo moderno, la ricerca dell’anima gemella ha subito una trasformazione significativa grazie alla diffusione delle tecnologie digitali. Se un tempo il “classico struscio” era il principale modo per incontrare nuove persone, oggi le chat online offrono un’alternativa conveniente e accessibile. Tuttavia, nonostante l’avvento delle piattaforme di incontri virtuali, ci sono ancora coloro che prediligono l’approccio tradizionale. In questo articolo, esploreremo come è cambiato il modo di approcciare l’anima gemella, confrontando le chat online con il classico struscio.

Le Chat online: Un mondo di opportunità virtuali

Le chat online hanno rivoluzionato il modo in cui le persone si incontrano e si connettono. Con un semplice clic, è possibile accedere a una vasta gamma di potenziali partner, filtrando le preferenze e gli interessi per trovare corrispondenze compatibili. Le chat offrono un ambiente confortevole per conoscere nuove persone senza la pressione del contatto fisico immediato. Inoltre, consentono una comunicazione costante e una connessione emotiva prima di un possibile incontro faccia a faccia.

Il classico “struscio”: incontri reali e spontanei

Nonostante l’avvento delle chat online, c’è ancora un fascino intramontabile nel classico struscio. Camminare per strada, frequentare bar o eventi sociali offre l’opportunità di incontrare persone in modo spontaneo e naturale. Questo approccio permette di valutare immediatamente la chimica personale e di creare connessioni autentiche attraverso il contatto visivo, il linguaggio del corpo e la conversazione diretta. Inoltre, il classico struscio offre l’opportunità di scoprire nuove persone nella propria comunità locale e di immergersi nell’atmosfera sociale circostante.

La sfida dell’autenticità e della sincerità

Indipendentemente dall’approccio scelto, sia le chat online che il classico struscio presentano sfide uniche. Nel mondo virtuale delle chat, può essere difficile valutare l’autenticità delle persone e la veridicità delle informazioni fornite. Allo stesso tempo, nel classico struscio, si può incorrere in incontri superficiali o effimeri che non portano a connessioni significative. È essenziale mantenere un equilibrio tra apertura e prudenza, cercando sempre connessioni sincere e autentiche, indipendentemente dal contesto.

In definitiva, il modo di approcciare l’anima gemella è cambiato radicalmente nel corso degli anni, con l’avvento delle chat online e il persistere del classico struscio. Entrambi gli approcci offrono vantaggi e sfide uniche, e la scelta dipende dalle preferenze personali e dalle esperienze individuali. Ciò che conta di più è mantenere un atteggiamento aperto e positivo, essere sinceri nelle proprie intenzioni e cercare connessioni autentiche, ovunque esse si trovino. Che sia attraverso una chat online o un incontro casuale per strada, l’anima gemella può essere trovata nei luoghi più inaspettati.

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti