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Monte Compatri, caso Tekneko: intervista a Domenico Teramo, responsabile Cobas (1 parte)

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Il 24 aprile 2024 un lavoratore, Marco il suo nome, in forza alla Tekneko, società leader nel settore dell’igiene urbana, che opera nel Comune di Monte Compatri, si sente male durante il lavoro e viene portato con urgenza presso l’Ospedale di Frascati.

Il lavoratore ha rischiato di lasciarci la pelle

Dopo quasi un mese di comunicati stampa tra i Cobas e la Tekneko senza giungere mai ad un confronto diretto abbiamo telefonato alla sede di Pomezia e lunedì 27 maggio ci incontriamo con Domenico Teramo, responsabile dei Cobas, che segue la questione.

Prima di entrare nello specifico della nostra chiacchierata, Marco come sta?
Ha ripreso a lavorare ma è molto provato da questa situazione. Si sente sottopressione in quanto, di fatto, non avendogli dato le mansioni che ha sempre svolto nell’ultimo anno ed oltretutto avendolo affiancato ad una persona con il divieto di fare qualsiasi si trova davvero in una situazione difficile.

Mi spieghi cosa è successo quel 24 aprile 2024. Marco si è recato al lavoro e …
Marco lavorava nell’isola ecologica di Via Santa Maria le Quinte località Pantano e in quell’ambito ci lavorava un altro suo collega; questi era già un nostro iscritto Cobas. Marco non si è prestato a tenere sottopressione questo suo collega e ha legittimamente iniziato a rivendicare il giusto inquadramento perché l’azienda Tekneko in questo cantiere alcuni lavoratori li tiene con il contratto dell’Igiene Ambientale, Asso Ambiente

Spiegami meglio un contratto specifico per le mansioni ed il lavoro che si svolge in tale ambito?
Certo è per tutti i cantieri che si occupano dei servizi ambientali. Ma tornando ai contratti ti dicevo che ad altri, invece, tra cui Marco, gli viene applicato il contratto Multiservizi, contratto delle aziende di pulizia che è economicamente più sfavorevole. Ora, ti spiego, c’è un principio giuridico costituzionale che dice che i lavoratori debbono essere retribuiti in proporzione alla quantità ed alla qualità del lavoro svolto e non può essere che nello stesso sito, per la stessa attività vi siano diverse tipologie di contratto a parità di mansioni e servizi svolti.

Quindi se non ho compreso male: diversi contratti, diverse retribuzioni a parità di servizi svolti? E quindi, fammi capire, anche tutele diverse?

Certo tutele diverse ed anche trattamenti economici diversi. Due mondi diversi.


Scusami ma rifocalizziamo la domanda: 24 aprile Marco viene preso e, a fronte di un idoneità a suo dire con limitazioni riconosciuta con verbale medico dell’11 novembre 2023 e valida fino al giorno 15 novembre 2024, consistente in una Limitazione MMC (movimentazione manuale carichi) ed attività di inginocchiamento viene, te la faccio diretta, mandato a spazzare?
Si!

Perché e chi decide?
Dal giorno alla notte i due lavoratori, Marco ed il suo collega, che lavoravano nello stesso ambito, ricevono una lettera: al collega viene indicato che dovrà svolgere tutte le attività previste mentre a Marco viene ordinato di andare a fare lo spazzamento con l’ausilio di un mezzo che si porta a mano e che quindi deve sollevare il carico. La sfortuna ha voluto che quella giornata ci fosse pioggia, grandine …


Hai detto sfortuna diciamo per quello che poi è successo in seguito la chiamerei fortunata, non trovi?
Si in quanto Marco poteva morire. Quello che si è messo in evidenza e che quelle mansioni attribuite tramite lettera a Marco erano incompatibili. Lui ha ottemperato, giustamente, all’ordine in quanto ricevuto da un superiore.
L’ordine è partito dall’azienda oppure dal capocantiere?
Dall’azienda però firmato dal capocantiere cosa che, quando siamo stati informati, è sembrata anomala perché normalmente queste attività sono impartite dalle Risorse Umane. Anche perché quando il capocantiere ti deve far fare una attività piuttosto che un’altra non te la mette neanche per iscritto manda un ordine verbale.
L’aggravante è che quando abbiamo scritto all’azienda, per fare un’analisi approfondita di quanto sia successo, nel senso volevano avere conferma se l’azienda fosse a conoscenza dell’ordine di servizio impartito o se fosse stata una iniziativa del capocantiere, ci hanno comunicato che è stata l’azienda stessa ad averla assunta e negando che fosse incompatibile con lo stato di salute di Marco.

Quindi hanno “tutelato” il capocantiere che ha firmato per nome e conto dell’azienda, ho capito bene?
Si! Hanno preso le parti del capocantiere e lo hanno fatto anche in sede di alcune dichiarazioni riportate su alcuni giornali online dove poi hanno precisato che non è competenza del sindacato se un lavoratore è idoneo o meno a svolgere una attività piuttosto che un’altra ma che è compito del medico competente.
Ovviamente noi dobbiamo tutelare i lavoratori, non siamo sicuramente medici, ma nemmeno, a questo punto, può farlo l’azienda visto che esiste una prescrizione chiara come quella in possesso di Marco. Non bisognava nemmeno “azzardarsi” a mandarlo a spazzare.

Scusami se ti interrompo ma è doveroso chiarire; il capocantiere è a conoscenza delle limitazioni previste per i lavoratori?
Delle prescrizioni sicuramente. Né l’azienda, né il capocantiere debbono essere a conoscenza delle patologie che scatenano le eventuali limitazioni ma il capocantiere e l’azienda conoscono le limitazioni.

Quindi gli “effetti”, passami il termine, della patologia li debbono conoscere? Quindi quello che deve fare in specifico?
Assolutamente si!


Quindi mi permetto di aggiungere nel leggere i vari comunicati forse è proprio questo che non è ben evidenziato e mi permetto, ancora una volta di sottolineare, è che prima di tutto è importante la salute del lavoratore e che questo non provochi ulteriori ripercussioni a Lui stesso in quanto il lato umano della questione non può e non deve essere sottovalutato.
Si è ti dirò di più invece che mettere in sicurezza la salute della persona, quando noi l’abbiamo sollecitato all’azienda, è stato tutto “buttato in caciara” sulla strumentazione politica della questione. Ora noi Cobas non siamo di Monte Compatri e non sappiamo cosa succede a livello politico a Monte Compatri e non ci riguarda. Il sindacato ha un ruolo di rapportarsi con chiunque, con l’azienda, innanzitutto e quando le aziende non rispondono ci confrontiamo con le Giunte per sbloccare la situazione.
Ti faccio un esempio, a Grottaferrata con l’attuale amministrazione a guida PD, il sindaco ha seguito in prima persona le trattative. Ha preteso che avvenissero dentro il Comune fino a che non abbiamo portato a casa l’accordo.


Quindi un approccio diverso rispetto alla situazione di Monte Compatri?
Certo ma dato che questi svolgono attività per il Comune, il Sindaco ha il compito di verificare.

Questa è la prima parte dell’intervista che ci è stata rilasciata da Domenico Teramo, responsabile Cobas.
Ieri abbiamo inviato una email alla ditta Tekneko per avere anche il loro punto di vista in merito a questi fatti.
Stamattina abbiamo inviato all’addetto stampa dell’amministrazione di Monte Compatri un messaggio per chiedere un incontro con il sindaco Francesco Ferri e l’assessore delegato.

Vi terremo al corrente degli eventuali sviluppi della questione.

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Castel Gandolfo, iniziati i lavori al parcheggio di via Giovanni Paolo II

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Castel Gandolfo – Da oggi sono ufficialmente iniziati i lavori di manutenzione straordinaria presso il parcheggio multipiano situato in Via Giovanni Paolo II, adiacente alla sede ASL Roma 6. L’intervento, realizzato dalla Città Metropolitana di Roma Capitale, comporterà alcune modifiche temporanee alla viabilità interna e il divieto di sosta per consentire il corretto svolgimento delle operazioni.

I lavori prevedono la manutenzione straordinaria delle aree interne del parcheggio, inclusi importanti interventi sull’impianto elettrico, al fine di garantire maggiore sicurezza e funzionalità alla struttura. Questo parcheggio è un nodo di scambio fondamentale per i numerosi utenti che quotidianamente si recano agli sportelli e ai poliambulatori della ASL.

Il Sindaco di Castel Gandolfo, Alberto De Angelis, ha espresso il suo apprezzamento per l’intervento: “Ringrazio la Città Metropolitana, nelle persone del Sindaco Gualtieri e del Vice Sindaco Sanna, per questo intervento che permetterà di mettere in sicurezza e valorizzare questo nodo di scambio che quotidianamente viene molto utilizzato dagli utenti che si recano agli sportelli e poliambulatori della nostra Asl”.

I lavori saranno eseguiti con la massima celerità possibile per ridurre al minimo i disagi per i cittadini. Ulteriori aggiornamenti saranno forniti periodicamente per informare la popolazione sull’avanzamento dei lavori e su eventuali ulteriori modifiche alla circolazione.

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Rocca Priora, incastrato il ladro seriale delle auto

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Arrestato dai carabinieri il ladro seriale che rubava dentro le macchine parcheggiate in sosta vicino ai negozi in pieno centro a Rocca Priora. Per due giorni si sono ripetuti furti all’interno di alcune auto che l’uomo forzava dopo aver visto i proprietari scendere per fare degli acquisti nella zona di via San Sebastiano in centro. I Carabinieri della locale stazione dopo aver ricevuto tre denunce da due uomini anziani e un perito informatico della zona, che avevano visto sottrarsi telefonini , tablet , iPad e altri oggetti dalle loro auto. Si sono appostati e l’altra mattina lo hanno fermato in flagranza di reato mentre tentava di aprire la macchina di un ottantenne del posto. Il ladro è stato arrestato e ritrovata tutta la refurtiva asportata precedentemente dalle auto in sosta davanti ai negozi in centro.

Presso il Tribunale di Velletri c’è stato il processo per direttissima per la convalida dell’arresto che è stato eseguito dal giudice monocratico. Il 35enne egiziano, già conosciuto alla Giustizia per furto, ricettazione e altri reati, ha patteggiato la pena ed è stato rimesso in libertà al momento. Con divieto di avvicinamento a Rocca Priora e altre prescrizioni imposte dalla magistratura.

I cittadini vittime dei furti hanno ringraziato a lungo i carabinieri del posto per essere intervenuti velocemente e aver identificato e arrestato l’autore ritrovandogli in casa sua sempre nella cittadina dei Castelli tutta la refurtiva che è stata restituita ai legittimi proprietari .

In particolare un iPad di lavoro molto importante per il perito informatico che lavora per importanti aziende del settore.

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Monte Compatri: incidente ad un mezzo di lavoro della società Tekneko, coinvolto un lavoratore

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Per l’ennesima volta la società Tekneko finisce agli onori della cronaca locale.
Dopo il licenziamento dell’operaio del cantiere di Monte Compatri che alla fine di aprile aveva rischiato di morire; dopo il sequestro del cantiere di Via Fontana delle Cannetacce da parte dell’Ispettorato del Lavoro; dopo la morte di un operaio del cantiere di Frascati la serie di situazioni negative all’ordine dell’azienda abruzzese si allunga ancora.
Stavolta, stante la nota diffusa dal sindacato Cobas del Lavoro Privato, si apprende la notizia che ieri, in via Acqua Felice, sempre a Monte Compatri, un mezzo da lavoro della società Tekneko con un operatore alla guida, per cause ancora da accertare, è finito fuori strada.
Durissima la nota del sindacato che si appresta a conoscere con migliore dovizia di particolari le cause che hanno portato all’incidente ma con la ferma convinzione, come dichiarato nella nota stessa, di essere “… estremamente convinti che questi siano gli effetti collaterali della “insicurezza” che, ormai, da troppo tempo, si vive nei cantieri Tekneko di Monte Compatri e che da alcuni mesi come Organizzazione Sindacale denunciamo …”.
Una situazione che preoccupa estremamente il sindacato che, nel proseguo della nota, auspica che “… il nostro collega di Monte Compatri non abbia riportato serie conseguenze in questo sinistro …” augurandogli “… una pronta guarigione …”.
E l’attacco prosegue all’indirizzo dell’amministrazione comunale monticiana guidata da Francesco Ferri con l’ennesimo invito, dapprima, a “vigilare sul rispetto delle norme su salute e sicurezza del lavoro nei servizi oggetto d’appalto” e successivamente ricordandogli di “non può permettersi di rimanere indifferente o, peggio ancora, solidarizzare con l’azienda come ha fatto successivamente all’infortunio dell’operatore ecologico colto da malore in servizio il 24 aprile e poi licenziato il 10 giugno scorso”.
Una battaglia a colpi di comunicati alla quale risponde, ormai da troppo tempo, il silenzio sia dell’azienda Tekneko che dell’amministrazione monticiana.

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