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Redazione Lazio

MONTI BOCCIATO DAL FINANCIAL TIMES E INTANTO IL CAVALIERE NON RIESCE A SCARICARE COSENTINO

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Tempo di lettura 3 minutiNell’editoriale si afferma che "come primo ministro Monti ha promesso riforme e ha finito per aumentare le tasse."

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Chiara Rai

Il Financial Times dice no a Monti per tutti i motivi che abbiamo finora cercato di spiegare: Il professore ha chiesto solo sacrifici e tassato gli italiani in cambio di modeste riforme, se così si possono chiamare. Chi ora pensa che appoggiarlo sia la cosa giusta o scendere a patti mascherati da post elettorali potrebbe fare un passo indietro. "Perché Monti non è l’uomo giusto per guidare l’Italia". Questo è il titolo con cui il Financial Times attacca, con un editoriale di Wolfgang Munchau, la candidatura del presidente del Consiglio uscente, Mario Monti, alle prossime elezioni politiche. Nell’editoriale si afferma che «come primo ministro Monti ha promesso riforme e ha finito per aumentare le tasse. Il suo Governo si è impegnato ad introdurre modeste riforme strutturali che sono state annacquate fino all’insignificanza macroeconomica.

Intanto Berlusconi, proprio lui, è a caccia di liste pulite. Ma non riesce a scaricare una zavorra ancorata saldamente al Cavaliere: Cosentino per il quale la magistratura ha chiesto l’arresto, respinto dalla Camera. Quindi è immaginabile la destinazione dello stesso qualora non dovesse rientrare nella rosa dei candidati. Lui non ci sta a fare un passo indietro principalmente per questo motivo e ha addirittura parlato a tu per tu in orario notturno con col neo fidanzato più chiacchierato d’Italia. Vuole restare l’ex sottosegretario e a caldeggiarlo c’è l’amico Verdini, che nel frattempo ha piazzato alla camera il suo factotum e capo ufficio stampa dell Pdl, Luca D’Alessandro, in Campania.

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