Mourinho, secondo atto: cosa manca alla Roma dello Special One?

Il primo atto di José Mourinho alla Roma è terminato come meglio, molto probabilmente, non avrebbe potuto. La vittoria della Conference League ha regalato ai giallorossi il primo trofeo europeo della loro storia e la gioia di alzare al cielo una coppa che mancava da 14 anni. Il cammino in campionato è stato altalenante, ma con la vittoria maturata all’ultima giornata contro il Torino i capitolini sono riusciti a piazzarsi al sesto posto e ad ottenere, ancor prima della finalissima contro il Feyenoord, la qualificazione alla prossima Europa League. Nonostante il finale di stagione bello ed intenso, però, lo Special One e i Friedkin sanno che non è tutto oro ciò che luccica. Come già detto in precedenza, la stagione disputata dalla Roma è stata piuttosto altalenante, ha vissuto dei momenti di picco e altri di buio più assoluto. Tra i risultati negativi, caratterizzati da veri e propri black-out che nel finale di stagione non si sono più verificati, rientrano soprattutto la sconfitta per 6-1 contro il Bodø/Glimt, arrivata nella fase a gironi della Conference League, e la clamorosa rimonta subìta in campionato contro la Juventus da 3-1 a 3-4 nel giro di soli 7 minuti.

José Mourinho, attraverso il lavoro e il tempo, fattore che il tecnico portoghese ha richiesto fin da subito, è riuscito a trasmettere una mentalità diversa alla squadra, che, seppur con qualche passo falso, si è unita, compattata e ha disputato un degno finale di stagione. Non è un caso che Rui Patricio, insieme ad Handanovic, sia stato l’estremo difensore con il maggior numero di reti inviolate in Serie A. Terminata la stagione, per la Roma è arrivato il momento di intervenire sul mercato e di effettuare tutti quegli accorgimenti necessari per migliorare la squadra e per renderla più competitiva. Mentre in difesa l’apporto di Smalling è risultato determinante, Mancini e Ibañez non hanno pienamente convinto i tifosi giallorossi.

La società, molto probabilmente, interverrà per acquistare un nuovo giocatore in quel reparto, anche se la vera e propria rivoluzione è prevista a centrocampo. Partito Mkhitaryan, i prossimi sulla lista di Tiago Pinto sono Jordan Veretout ed Amadou Diawara. Sergio Oliveira, momentaneamente, non è ancora stato riscattato, visto che la Roma ha richiesto uno sconto che il Porto non vuole concedere. Con Bryan Cristante ad un passo dal rinnovo e con Lorenzo Pellegrini inserito nel breve elenco degli intoccabili, Nemanja Matic, centrocampista ex Manchester United, ha firmato il suo nuovo contratto con la Roma ed è approdato alla corte di José Mourinho, che lo ha già allenato ai tempi dei Red Devils.

Il calciatore serbo darà quella fisicità, quell’esperienza e quell’equilibrio che ai giallorossi quest’anno sono mancati spesso. Tuttavia, le operazioni da fare saranno tante. I tifosi, i media e i migliori siti di scommesse disponibili si aspettano un colpo grosso dalla trequarti in su, anche considerando la possibile partenza di Nicolò Zaniolo. Tuttavia, i tasselli mancanti sono in particolar modo, oltre a quelli già citati, un regista e un terzino destro in grado di far rifiatare Karsdorp, che nella stagione appena trascorsa non ha quasi mai avuto modo di sedersi in panchina e di riposare. In questo senso, sembrerebbe essere sempre più vicino Mehmet Celik, terzino destro attualmente in forza al Lille. Nel frattempo, la società giallorossa sta lavorando anche al ritorno di Davide Frattesi, centrocampista del Sassuolo cresciuto a Trigoria.