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Cultura e Spettacoli

NAPOLI, CROLLO EDIFICIO AL QUARTIERE CHIAIA: DOPO 13 MESI I CITTADINI ASPETTANO ANCORA DI TORNARE ALLA NORMALITA’

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Tempo di lettura 2 minutiIncombe ancora come un mostro nel cuore della città il palazzo privo di ala anteriore

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di Christian Montagna

Napoli – Era il quattro marzo 2013 quando intorno alle dieci del mattino, un'ala dell'edificio alla riviera di Chiaia al civico 72 crollava al suolo. In una zona elegante e centrale che ospita il consolato generale americano, oggi, incombe ancora come un mostro nel cuore della città il palazzo privo di ala anteriore. Fortunatamente non ci fu nessuna vittima. I residenti della zona sull'attribuzione delle responsabilità sono divisi: c'è chi attribuisce la colpa ai lavori per la realizzazione della metropolitana e chi ritiene che il crollo sia dovuto alla costruzione abusiva di una piscina all'ultimo piano dell'edificio rilevata dalle immagini di google.

Un disastro annunciato dicono gli abitanti. La zona era continuamente soggetta a monitoraggi per il controllo nelle crepe all'interno dei palazzi. Possibile che nessuno si sia accorto delle condizioni delle fondamenta? Secondo i dati forniti dal comune di Napoli, quella notte, si apprestarono a dormire nella tendopoli allestita nella villa comunale circa ottanta persone. Ieri, 27 Marzo, dopo quasi tredici mesi, i lavori per la ricostruzione sembrano procedere a rilento. Grazie ad alcune fotografie scattate il giorno del crollo, è possibile dedurre che la ricostruzione completa è ancora lontana. Quanto dovranno attendere le famiglie prima di rientrare nelle proprie abitazioni? Tra l'altro, l'area antistante il palazzo è ormai blindata da quel giorno per questioni di sicurezza. Tutte le attività commerciali della zona sono state costrette alla chiusura forzata. Si pensi all'ingente danno economico arrecato ai titolari e all'economia del quartiere già di per sé in difficoltà visti i tempi che corrono.

Quel giorno, sul luogo dell'accaduto, era accorso il sindaco De Magistris per partecipare alla conta dei danni. E' proprio a lui che i cittadini si rivolgono affinché si possa tornare alla normalità al più presto. Con la speranza che questo accada, torneremo sul luogo per documentare l'andamento dei lavori.