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Paolino Canzoneri
COSENZA – I Carabinieri del Ros del Comando Provinciale di Cosenza hanno portato a termine una importante operazione antimafia con l'arresto di 14 persone fra cui spicca il calciatore professionista Serie A e B Francesco Modesto genero di uno degli elementi del clan. Associazione Mafiosa dedita a usura ed estorsione è il pesante capo d'accusa a cui dovranno rispondere i 14 indagati che strozzavano imprenditori edili con prestiti usurari chiedendone restituzione con tassi fino al 30% mensile arrivando ad attuare intidimidazione, minacce e in taluni casi violenze fisiche. Ad investigatori e inquirenti sono risultate fondamentali le rivelazioni del collaboratore di giustizia Roberto Violetta Calabrese che oltre a informazioni generali, ha fornito il libro mastro che contiene tutte dati, dettagli e cifre delle estorsioni. Dalle indagini emerge che il calciatore era stato coinvolto dal suocero Mimmo Castiglia che godeva dell'accesso diretto ai conti di Modesto ottenuti grazie ad una procura notarile. Il collaboratore di giustizia Calabrese afferma con certezza: "Francesco Modesto era consapevole che il denaro consegnato al suocero venisse impiegato in attività criminali e comunque usuraie perché in una occasione ho personalmente assistito alla richiesta di denaro a tasso usurario che Santina Falbo ha fatto a me e a Mimmmo Castiglia in presenza di Francesco Modesto". Il pm Pierpaolo Bruni coordinatore dell'indagine coadiuvati da Giovanni Bombardieri e Vincenzo Luberto ha portato alla luce il sodalizio dei Cicero-Lanzino e dei Rango-Zingari e la creazione di un sistema di credito secondario basato sull'utilizzo di fondi della cassa comune dei clan cosentini. Il calciatore, oggi svincolato, dopo l'esordio con il Cosenza aveva indossato le maglie della Vibonese, Ascoli, Palermo, Reggina, Bologna, Parma, Genoa, Pescara, Crotone e Padova.
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