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Castelli Romani

Nemi, 4 anni e sei mesi per “Elvis”: le accuse e il quadro psicologico

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NEMI (RM) – Quattro anni e sei mesi di carcere per Giacomo Cavalieri, da tutti conosciuto a Nemi come Elvis, per via del suo look ispirato al re del rock and roll. Cavalieri, attualmente recluso al carcere di Velletri dopo essere evaso dai domiciliari lo scorso 6 giugno, è stato condannato per stalking e per aver commissionato l’incendio di un’autovettura.

L’arresto di Giacomo Cavalieri

“Elvis” lavorava come cameriere nel ristorante di famiglia a Nemi ed è stato arrestato circa cinque mesi fa dai carabinieri di Nemi diretti dal maresciallo Dario Riccio dopo l’incendio all’auto di Franco Nicoletti, quest’ultimo conosciuto come “Cricchetto”, un anziano molto amato dalla comunità del paese delle fragole.

Nemi: arrestato “Elvis”

Le indagini dei carabinieri di Nemi

Attraverso le indagini i militari hanno capito che dietro l’episodio c’era “Elvis” che aveva pagato la somma di 400 euro ad un pregiudicato albanese di 25 anni per dare fuoco all’auto. “Cricchetto” era stato preso di mira da Giacomo Cavalieri perché più volte aveva preso le difese delle donne vittime dello stalker. Tant’è che all’anziano sono state incendiate quattro auto.

Nemi, bomba incendiaria: carbonizza la macchina di “Cricchetto”. Un arresto

Il Gup ha riconosciuto tutti i reati dell’impianto accusatorio

Lo scorso lunedì nell’udienza in camera di consiglio al Tribunale di Velletri era presente una sola vittima su sei. Tra queste ci sono anche due minori. L’impianto accusatorio della Pm Cristiana Macchiusi ha retto a tal punto che il Gup Emiliano Picca ha riconosciuto tutti reati di cui è accusato Cavalieri con il “vincolo della continuazione”.

Cavalieri ha perseguitato alcune donne anche per 14 anni

Seguiva le vittime sia di giorno che di notte, le insultava in pubblico. Le donne perseguitate erano costrette ad essere accompagnate ovunque, ormai avevano perso la loro autonomia. Era anche violento: le palpeggiava, manometteva i freni delle auto, ha distrutto la vetrina di un negozio dove una di loro lavorava.

Il profilo psicologico di “Elvis” emerso dalle intercettazioni e dai racconti delle vittime

Dalle intercettazioni e dai racconti delle vittime è emerso il suo profilo psicologico, descritto nei particolari dall’accusa anche in udienza: l’uomo guarda con ammirazione la mafia siciliana, si reputa un boss con una macchina e atteggiamento da boss e stava creando un clan di minorenni e giovani che pagava per eseguire piccole “commissioni” come rovinare le reputazioni delle donne che perseguitava mettendo in giro voci e falsità che arrivavano ai mariti. A un giovane ad esempio, ha chiesto di reclutare donne a pagamento, sia minori che adulte. Cavalieri si faceva prestare il cellulare dai suoi ragazzi di fiducia per guardare film porno.

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