NEMI (RM) – Sono passati molti giorni di attesa. C’è chi pensava che la storia di Ximena fosse finito nel dimenticatoio. Eppure, quando tutti pensavano che nessuna telecamera fosse presente al lago di Nemi è arrivata una speranza. C’è una telecamera attiva sulla strada che costeggia il lago di Nemi e che potrebbe essere la svolta per la risoluzione del giallo di Ximena Garcia, la transessuale argentina trovata morta nel lago l’11 marzo dopo essere scomparsa dalla sua casa a Lanuvio, il 22 gennaio.
La videocamera è di un’abitazione privata e punta su via Diana
l’unico percorso che porta fino al punto dove è stato ritrovato il corpo. È di fatto l’unica telecamera attiva nelle vicinanze perché le altre due che si trovano poco distanti guardano all’interno. E una di queste non funziona. Gli inquirenti hanno acquisito le immagini e i Ris le hanno riconsegnate dopo averle riversate su un supporto mobile. Nei prossimi giorni i carabinieri della compagnia di Velletri, incaricati delle indagini, dovranno visionarle per vedere chi può essere passato sul lungolago nei giorni che precedono il ritrovamento. Le immagini di videosorveglianza si riferiscono ad almeno dieci giorni prima il ritrovamento del corpo nella zona conosciuta come ”l’ex Fiocina”, una parte molto isolata dove ci si arriva soltanto se si conosce bene il territorio.
Il cadavere della transessuale era in acqua in avanzato stato di decomposizione e aveva indosso i vestiti. Non è stato trovato nessun segno di violenza, nessuna ecchimosi o graffio. La vittima aveva con lei anche il cellulare. Gli inquirenti non hanno trovato nulla di rilevante, solo selfie e fotografie di una ragazza che amava borse e scarpe e gli piaceva divertirsi e uscire con gli amici.
Gli interrogativi
Adesso gli inquirenti dovranno cercare di capire come c’è finita Ximena in quel lago. Se c’è arrivata viva o è stata portata da qualcuno quando era già cadavere. Queste Nel frattempo si attendono in questi giorni gli esiti degli esami tossicologici e istologici effettuati all’Istituto di Medicina legale di Tor Vergata. I prelievi autoptici sono stati effettuati dai professori Giovanni Arcudi e Luca Marella. Nel frattempo sono state ascoltate le amiche e i familiari di Ximena e ne è emerso un profilo di una giovane di bell’aspetto che amava divertirsi con gli amici, era molto attaccata alla sua famiglia di origine e forse si sentiva un po’ privata della sua libertà. Giudicata.
Adesso, se gli esami autoptici dovessero accertare che la morte di Ximena Garcia è avvenuta nei dieci giorni predenti il ritrovamento del cadavere allora le immagini della telecamera potranno svelare cosa è realmente accaduto
LA RICOSTRUZIONE [PUNTATA DI OFFICINA STAMPA DEL 22/03/2018]