NEMI: PROROGHE, ORDINANZE MOZZE E… SINDROME DA PENDOLARISMO ESTREMO

di Ivan Galea

Nemi (RM) – Lo scorso 28 dicembre il Comune di Nemi ha prorogato per un anno l’assegnazione del Maresciallo della polizia municipale Teresa Sanna al servizio della sezione di Polizia Giudiziaria della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Velletri per tre giorni a settimana.

Nello stesso giorno è stata prorogata sempre per un anno la convenzione tra il Comune di Nemi e quello di Roma per l'utilizzo congiunto a tempo parziale del dipendente Gabriele Di Bella, appartenente al corpo di polizia locale di Roma Capitale e per una parte del suo tempo di lavoro d’obbligo, fissata per quanto riguarda il Comune di Nemi in 12 ore settimanali, con l’incarico di Responsabile del Servizio di Polizia Locale e delle Attività Produttive.

Tempi rispettati, questa volta, dall'amministrazione comunale di Nemi che lo scorso 15 dicembre 2015 aveva prorogato l'incarico presso la Procura al Maresciallo Sanna per l'anno 2015, con un ritardo di ben 12 mesi.

Tiratina d'orecchie, ahinoi, invece per il comandante Di Bella che ha inaugurato il nuovo anno con disposizioni a metà e incomprensibili per chi legge. Infatti nell'ordinanza 2 del 4 gennaio 2016 relativa le disposizioni da osservare in materia di circolazione stradale nel centro storico di Nemi  manca la parte più importante del documento.

Sull'ordinanza a firma Gabriele Di Bella si legge infatti: "Ordina di rispettare le seguenti prescrizioni, al fine di regolamentare la circolazione dei pedoni e dei veicoli, assumendo le disposizioni di seguito riportate in materia di circolazione stradale." Il testo poi riprende a pagina 2 del documento, ma non vi è traccia alcuna di quali siano queste disposizioni.

Forse galeotta è stata la fretta di rispettare le 12 ore settimanali dedicate a Nemi nonché l'ansia da turno di riposo nel frenetico pendolarismo tra la capitale e il paese delle fragole? I cittadini attendono fiduciosi di sapere quali sono queste disposizioni al fine di poterle rispettare e soprattutto di non doversi trovare delle multe per aver trasgredito un qualcosa che non conoscono.