Operation Wolf returns First Mission, il ritorno del grande classico del 1987

Operation Wolf è un nome che sicuramente farà balenare un sacco di ricordi a chi da giovane frequentava le sale giochi nel 1987. Il titolo infatti era ben noto perché a differenza dei soliti videogames, che si giocavano attraverso l’uso di stick e bottoni, per poter svolgere le azioni si utilizzava una riproduzione di una mitraglietta e si doveva mirare proprio al vetro del cabinato per fare fuoco ed eliminare i nemici. Adesso ad oltre trent’anni dal lancio Operation Wolf torna in versione reboot con Operation Wolf returns First Mission. Sviluppato da ancora una volta da TAITO e pubblicato su Microids, il titolo è disponibile su PlayStation 5, Xbox Series X|S, PlayStation 4, Xbox One, PC e Nintendo Switch. Per chi non lo sapesse poi, Operation Wolf Return: Firts Mission è stato pubblicato questa estate sulla realtà virtuale, ed è stato accolto positivamente dai fan che hanno potuto vedere la rinascita del grande classico. In questa nuova versione del successo di TAITO si può affrontare una campagna con sei livelli, ognuno suddiviso in tre sottoaree piene di azione, da solo o in cooperativa con un amico. Come berretti verdi in missione speciale il compito dei giocatori sarà quello di infiltrarsi nelle basi di una pericolosa organizzazione criminale che traffica in armi e droga. L’obbiettivo dei giocatori sarà fermare il Generale Viper, il capo dell’organizzazione, che oltre ad avere un folto quantitativo di ostaggi ha anche creato una nuova arma devastante per ricattare il mondo. Operation Wolf Returns First Mission è un’avventura davvero speciale che farà rivivere il classico gioco arcade del 1987 con uno stile artistico completamente rinnovato in cui bisognerà combattere il Generale Viper e i suoi scagnozzi con le armi più variegate, distruggere l’arma definitiva e salvare gli ostaggi che sono stati rapiti e portati nei campi di prigionia. Il tiolo, oltre alla campagna offre una modalità sopravvivenza in cui sfidare se stessi resistendo a ondate infinite di nemici sempre più numerosi e forti.

Volendo esaminare il gioco più nello specifico possiamo dire che a livello di Gameplay Operation Wolf Returns First Mission, come già detto qualche riga più in alto, si sviluppa su un totale di 6 livelli, anche se qui ognuno è a sua volta suddiviso in tre atti o fasi, di regola. I primi due di questi atti possono essere sezioni a piedi o montate su un veicolo, con spostamento laterale come nel gioco del 1987. Ma, proprio come nella versione originale del titolo non si controlla mai l’avanzamento, esso è sempre automatico. L’ultimo atto del livello è di solito un boss finale, un duello contro un soldato speciale o dispositivi di guerra come armature, pseudo mecha o carri armati giganti, che lasciano un retrogusto più fantasioso di quello visto nell’originale Operazione Wolf. Alcune di queste fasi di Operation Wolf Returns First Mission presentano, a loro volta, piccole deviazioni o bivi che portano su percorsi diversi, con situazioni e combinazioni di nemici ovviamente differenti, quindi l’avventura non si chide solo con una singola run. Se non si ha mai avuto la fortuna di aver giocato ad uno shooter arcade su binari, Operation Wolf Returns First Mission ha un piccolo tutorial che spiega tutto, da come cambiare arma o ricaricarle, a come lanciare granate. Come un buon sparatutto arcade su binari, il giocatore non controlla i progressi, e il suo unico compito è quello di abbattere i nemici usando i controller per mirare e sparare ed eseguire altre azioni, come ricaricare le armi (premendo un tasto). Naturalmente, bisognerà anche evitare colpi e proiettili (alcuni possono essere distrutti con i proiettili, altri vanno invece evitati rimuovendoli dalla loro traiettoria), recuperare la salute con i kit che si trovano lungo il percorso. Una delle novità di Operation Wolf Returns è rappresentata dal fatto che ci sono ben quattro armi a disposizione: l’iconico uzi, fucile a pompa, fucile d’assalto m16 e pistola. Ognuno di esse è utile in determinati contesti, quindi è bene farne un uso intelligente e non sprecare le munizioni. A livello estetico Operation Wolf Returns First Mission convince ma non al cento per cento. Dal punto di vista grafico è un gioco che non si distingue per bellezza, che manca del fascino del gioco originale (votato più al realismo) e del suo aspetto riconoscibile di “guerriglia”, così caratteristico dei film d’azione degli anni ’80. Tutto è abbastanza semplice e generico, i modelli poligonali sono un po’ brutti da vedere e gli sfondi molto semplici e stilizzati. Un vero peccato perché l’idea di base è davvero interessante. La mancanza poi di una sezione dove giocare il titolo originale è un vero peccato, soprattutto per chi ha speso monetine su monetine nei lontani anni ‘80 per arrivare alla fatidica scritta The End.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 7

Sonoro: 7

Gameplay: 7,5

Longevità: 6

VOTO FINALE: 7

Francesco Pellegrino Lise