Connect with us

Viterbo

RIETI E VITERBO, PRESEPI: LA MAGIA DEL NATALE ATTRAVERSO LE NOSTRE TRADIZIONI

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 7 minuti A volte le varie tradizioni locali prevedono ulteriori personaggi

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 7 minuti
image_pdfimage_print

di Ivan Galea

Greggio, Corchiano e Sutri, tre cittadine in provincia rispettivamente di Rieti e di Viterbo propongono, in occasione del Natale ormai alle porte, un'occasione per turisti e visitatori di riscoprire una delle tradizioni più antiche che hanno sempre contraddistinto la festività della natività: il presepe. In questo scenario plastico che viene allestito durante il periodo natalizio vi sono presenti statue formate di materiali vari e posizionate in un ambiente ricostruito in modo realistico. Vi compaiono tutti i personaggi e i luoghi della tradizione: la grotta o la capanna, la mangiatoia ove è posto Gesù bambino, i due sposi Giuseppe e Maria, i Re Magi, i pastori, le pecore e gli agnelli, il bue e l'asinello, gli angeli del Gloria in excelsis Deo. La statuina di Gesù Bambino viene collocata nella mangiatoia alla mezzanotte del giorno 25 dicembre, mentre le figure dei Re Magi vengono avvicinate ad adorare Gesù nel giorno dell'Epifania. Lo sfondo può raffigurare il cielo stellato oppure può essere uno scenario paesaggistico. A volte le varie tradizioni locali prevedono ulteriori personaggi. Esiste anche un'altra forma per allestire il presepe: si tratta del presepe vivente, in cui agiscono persone reali; di origine medievale che ha avuto negli ultimi decenni in Italia una notevole diffusione.

Ma andiamo adesso alla scoperta di queste tre incantevoli realtà:

Greccio (RI) Una piccola Betlemme a Greccio e il presepe va in scena Per sette giorni Betlemme “traslocherà” nel cuore della provincia di Rieti. E’ da ben 792 anni, d’altronde, che questa magia si ripete a Greccio, luogo del primo Presepe al mondo. Protagonista del miracolo fu San Francesco, che nel 1223 – dopo un viaggio in Palestina – decise di ricostruire con persone e animali del tempo le scene della Natività: e così il frate di Assisi e il nobile signore di Greccio Giovanni Velita realizzarono la rievocazione della nascita di Gesù, ovvero il primo Presepe della storia, che nei secoli successivi è stato replicato in tutte le case del mondo.

Unico e inimitabile, il Presepe di Greccio torna quest’anno il 24, 26 e 27 dicembre, e ancora l’1, 2 3 e 6 gennaio. Dimenticate gli spettacoli popolari che in questo periodo vengono organizzati ovunque da Nord a Sud: quella di Greccio è una rappresentazione storico-teatrale, realizzata in sei quadri viventi e incentrata sulla nascita del primo Presepe della storia, grazie alla quale è possibile rivivere l’atmosfera del Natale più che in ogni altro luogo. Un evento che costituisce un momento di profonda fede cristiana e, al contempo, uno spettacolo unico al mondo; c’è infatti un filo indelebile che lega questo luogo a Betlemme: in Palestina si operò il mistero della divina incarnazione di Gesù, mentre a Greccio ebbe inizio, in forma del tutto nuova, la sua mistica rievocazione.

Per sette sere (il 24 dicembre alle ore 22.30 e tutti gli altri giorni alle 17.30) le tribune con oltre 2000 posti a sedere e le tensostrutture riscaldate accoglieranno i visitatori provenienti da ogni parte d’Italia, che potranno ammirare la sceneggiatura curata in ogni minimo dettaglio, le musiche e lo spettacolare impianto di luci; a fare il resto sarà la consueta bellezza del luogo – un anfiteatro che sorge nel piazzale antistante il Santuario di Greccio – la natura incontaminata, la fedeltà delle scene e dei costumi, la bravura e la devozione degli interpreti. Ancora oggi la celebrazione si snoda attraverso sei quadri viventi, dalla vita dei francescani in queste zone all'accoglienza da parte di papa Onorio III della Regola scritta da Francesco, dall'autorizzazione concessa dal Santo Padre per la realizzazione del presepe fino al giorno in cui Greccio si trasformò in Betlemme.
Il Presepe rappresenta il momento più importante dei festeggiamenti che coinvolgeranno il borgo in provincia di Rieti in tutto il periodo natalizio. Dal 5 dicembre al 6 gennaio è infatti in programma la 17esima edizione del Mercatino di Natale: nel suggestivo percorso fra le casette di legno, sarà possibile trovare originali idee regalo, intrattenersi con i più piccoli al Villaggio di Babbo Natale e gustare le specialità gastronomiche della zona. Non mancheranno poi le visite guidate alla scoperta del centro storico completamente ristrutturato e del sentiero degli artisti, un museo a cielo aperto con 24 affreschi che abbelliscono i muri esterni delle case antiche; sarà inoltre possibile ammirare le mostre di pittura organizzate nell’ambito della Biennale del Senso e della Materia e il Museo dei Presepi, che accoglie diverse espressioni artistiche della Natività provenienti da ogni parte d’Italia.

Raggiungere questo borgo che sorge nella parte occidentale della provincia di Rieti, a 705 metri di altezza alla sinistra del fiume Velino, diventa anche occasione per scoprire un luogo magico, edificato su speroni di roccia in una posizione che sembra impossibile. Un paese circondato da stupendi boschi di querce ed elci, dove è possibile visitare la “Cappelletta” che sorge nel luogo in cui San Francesco si ritirava in preghiera in una capanna protetta da due piante di carpino. A circa 2 km dal borgo di Greccio, arroccato sulla roccia di un costone boscoso, come un nido di aquila, si erge maestoso il Santuario del Presepe, uno dei monumenti più importanti della storia del francescanesimo: è qui che Francesco, nella notte del Natale del 1223, rappresentò con personaggi viventi la natività.

L'antico borgo medievale, invece, conserva parte della pavimentazione del vecchio castello e tre delle sei torri di cui la maggiore trasformata nel XVII° secolo in torre campanaria. Meritano una visita la chiesa parrocchiale dedicata a San Michele Arcangelo, la chiesa di S. Maria del Giglio e la sua diruta, oggi restaurata e destinata a Museo Internazionale del Presepio.

Corchiano (VT) 25 dic – 6 gennaio – Il presepe Vivente di Corchiano va in scena con Nicola Piovani e Gigi Proietti Non è una semplice rappresentazione, ma un vero e proprio spettacolo teatrale all’aperto focalizzato sul tema della Sacra Natività, impreziosito dalla colonna sonora di Nicola Piovani e dalla voce narrante di Gigi Proietti. E’ il Presepe Vivente di Corchiano, l’antico paese in provincia di Viterbo nel quale fervono i preparativi per un’edizione, la 46esima, che si annuncia ricca di novità: la location sarà infatti totalmente rivisitata e la scenografia si arricchirà di nuovi e sorprendenti scorci, mestieri ed effetti speciali.

Da quest’anno, visto il grande successo di pubblico, saranno ben otto le giornate di programmazione: il 25, 26 e 27 dicembre 2015 e ancora l’1, 2, 3, 5 e 6 gennaio 2016 dalla tribuna, opportunamente installata, sarà possibile godere di una visuale unica e mozzafiato. Da nove anni infatti, a fare da sfondo all’imponente scenografia, ai costumi che riprendono fedelmente i vestiti del tempo e agli effetti di scena, è una location davvero unica: il “Monumento Naturale delle Forre”, al quale si accede mediante un’imponente tagliata viaria di epoca etrusca scavata nel tufo; un luogo di memoria storica e intriso di saperi locali e di antichi racconti, un tempo centro nevralgico della vita contadina di paese e oggi area naturale protetta.

Organizzato dalla locale Pro Loco e conosciuto in tutta Italia per la sua teatralità, il Presepe Vivente è un evento che coinvolge e anima tutta la comunità locale: è l’unico a poter contare su un bambinello “vero”, con i genitori che fanno a gara per vedere il proprio piccolo in braccio a “Maria”; e chi alcuni anni fa fu protagonista nel ruolo di “bambinello”, ora torna a portare il figlio per far sì che diventi interprete, a sua volta, di uno dei presepi più emozionati del Natale. Da quest’anno, poi, sarà più semplice assicurarsi un posto in tribuna grazie al pratico sistema di prenotazione on-line sul sito www.prolocorchiano.com.

Anche in questa edizione sarà allestita la mostra di presepi statici nel Borgo antico e nelle chiese del paese, mentre non mancheranno nell’area dello spettacolo e in tutte le piazzette del Borgo le degustazioni di prodotti locali e provenienti dal Biodistretto della Via Amerina e delle Forre. Per i grandi gruppi organizzati sono state predisposte aree parcheggio camper e bus gratuite e i visitatori più curiosi potranno partecipare, previa prenotazione, alle visite guidate alle chiese di Corchiano, al Borgo Antico e al Monumento naturale delle Forre. Le forre sono delle gole strette e profonde, incassate fra le rocce e incise da un corso d’acqua, tipiche di questo tratto del Viterbese. Il monumento naturale di Corchiano si trova lungo il Rio Fratta, un affluente del Tevere, all’interno di un’area ricca di bellezze naturalistiche e di importanti testimonianze del passato: cavernette preistoriche e protostoriche, tombe e vie cave falische, un ponte romano e un tratto della via Amerina; e ancora antiche mole e opere idrauliche falische, nonché una centrale idroelettrica che, in funzione fino ai primi anni Sessanta, rappresenta un interessante esempio di archeologia industriale.

Il paese, inoltre, è un centro di origini antichissime che affonda le sue radici nell’antica Fescennium,una delle città più importanti della civiltà Falisca. Appena fuori da Corchiano, in località Madonna del Soccorso, sono visibili diverse tombe del tipo rupestre risalenti al IV – III Secolo a.C., meùntre di grande suggestione è la tagliata conosciuta come “la Cava di S. Egidio”, una profonda strada scavata nel tufo alta più di 10 metri che conserva sulle pareti due iscrizioni etrusche. Un passato glorioso, insomma, che riappare ad ogni angolo, e che farà da cornice naturale a uno dei Presepi Viventi più spettacolari di tutta Italia, che da 46 anni a oggi ha mantenuto immutata la sua ricetta vincente.

Sutri (VT) Sutri, il presepe è nel Parco Archeologico Per 6 giorni la Palestina di 2000 anni fa rivivrà nel Parco Archeologico di un’antichissima Necropoli etrusco-romana: è la magia del Presepe Vivente di Sutri, gioiello della Tuscia Viterbese che ogni anno ripropone una delle più suggestive rivisitazioni della Sacra Natività, unico in Italia per la sua particolare ambientazione. Il 26 e 27 dicembre, e ancora l’1, 2, 3 e 6 gennaio, le antiche tombe rupestri che sorgono proprio davanti alla via Cassia, sapientemente illuminate con fiaccole romane, saranno il teatro naturale nel quale saranno allestiti i quadri di vita quotidiana della Palestina di allora.

Per tutto il percorso che si snoda dall’Anfiteatro Romano fino al Mitreo, i visitatori potranno ammirare figuranti in costume d’epoca, donne, uomini e bambini intenti svolgere i lavori e i giochi quotidiani, guardie romane con il loro accampamento e personaggi in continuo movimento che li coinvolgeranno  in un viaggio affascinante; sarà davvero difficile restare impassibili davanti alle tombe e alle grotte adibite ad antiche abitazioni, mentre una piacevole musica di sottofondo accompagnerà i fabbri che lavorano il ferro, i soldati romani e i fornai intenti a cuocere il pane. Il 6 gennaio, poi, ci sarà il tanto atteso arrivo alla Grotta dei Magi, che raggiungeranno la Capanna della Natività partendo dalla Cattedrale di Sutri.

Già, assistere al Presepe Vivente può costituire una buona occasione per andare alla scoperta dei gioielli della cittadina in provincia di Viterbo, partendo proprio dalla Cattedrale di Santa Maria Assunta con la sua splendida cripta di epoca longobarda, senza dimenticare la Chiesa Templare di Santa Maria del Tempio, risalente alla metà del 1200 e utilizzata come tappa nel cammino sull’antica via Francigena che dalla Cattedrale di Canterbury portava a Roma. Vero e proprio cuscinetto geografico tra l'Etruria a Nord e a Ovest, l'Agro Falisco a Est e Roma a Sud, Sutri sorge su un alto sperone tufaceo che domina, oggi come ieri, la via Cassia: una posizione strategica che l’ha resa nei secoli snodo fondamentale per lo sviluppo della civiltà etrusca prima, e di quella romana poi. Un passato glorioso che, come per magia, tornerà a rivivere in occasione del Presepe Vivente.

Cultura e Spettacoli

Viterbo, a palazzo Scacciaricci si presenta il Movimento “SpazioTempismo”

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Saranno per la prima volta uniti nell’opera artistica il Tempo, lo Spazio e la
rappresentazione multi-prospettica del soggetto con l’evidenza della continuità del
trascorrere del flusso dell’intervallo tra una prospettiva e l’altra. L’idea di
SpazioTempismo nasce nel 2010 da un’intuizione di Enzo Trifolelli che supportato poi
da Giampiero Ascoli, intraprendendo studi e ricerche, hanno ampliato e sviluppato il
tema dello Spazio e del Tempo che nella storia dell’arte ha radici profonde,
concretizzando il nuovo concetto e strutturando l’omonimo Movimento artistico.
Nell’ambito del Festival ViterboImmagine2023 lo SpazioTempismo ha avuto la sua
affermazione con l’esposizione di 34 opere di 24 artisti.
L’inaugurazione – con ingresso libero – si aprirà alle 18,00 presso Il Palazzo
Scacciaricci, una Torre-Loggia che sovrasta il caratteristico portico della Piazza S.
Pellegrino, nel suggestivo quartiere medievale, nel cuore del centro storico di Viterbo.
Enzo Trifolelli verrà introdotto da Silvio Merlani titolare della Galleria Chigi e, dopo
una breve ma interessante descrizione del concetto di SpazioTempismo, aprirà un
confronto con i presenti: artisti, appassionati dell’arte e non solo, sul nuovo concetto
e Movimento Artistico “SpazioTempismo”, per approfondire i temi inerenti.
Nella splendida cornice dell’evento, è previsto anche l’intervento della Critico d’Arte
Barbara Aniello che parlerà delle opere esposte e del Concetto SpazioTempistico.
All’esposizione saranno presenti molte opere realizzate con il Concetto dello
SpazioTempismo da alcuni dei seguenti artisti: Emanuela Artemi, Luciana Barbi,
Sergio Barbi, Simona Benedetti, Carlo Benvenuti, Nello Bordoni, Stefano Cianti, Alessia
Clementi, Pippo Cosenza, Raffaela Cristofari, Daniele Del Sette, Francesca Di Niccola,
Paola Ermini, Sheila Lista, Gino Loperfido, Francesca Mazzone, Matilde Mele, Arialdo
Miotti, Francesco Persi, Cecilia Piersigilli, Enzo Trifolelli, Tullio Princigallo, Rita

Sargenti, Alessandro Scannella, Giampietro Sergio, Paolo Signore, Carla Sozio, Jennifer
Venanzi, Alessio Zenone.
All’inizio dell’incontro saranno distribuite delle piccole brochure che illustrano il
concetto e che, assieme al link web (QR code), conducono alla più ampia descrizione
dell’idea. Sulla brochure web sono presenti anche immagini di opere in pittura,
scultura, Digital Art, installazioni e altorilievi.
La Mostra sarà visitabile, con ingresso libero, dal 20 aprile fino al 5 maggio 2024 dal
martedì al venerdì dalle 16,30 alle 19,30 e sabato, domenica e festivi dalle 10,00 alle
12,30 e dalle 16,00 alle 19,30.
Gli organizzatori dell’Evento e fautori del Movimento Artistico “SpazioTempismo”
invitano tutti i lettori a visitare la Mostra per ammirare le opere in SpazioTempismo
esposte.

Continua a leggere

Cronaca

Tarquinia, vicenda abbattimento cavalli: sindaco e familiari minacciati di morte sui social. Depositata denuncia querela

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 3 minuti
image_pdfimage_print

Il sindaco Alessandro Giulivi: “Questa volta vado fino in fondo, denunciando tutti coloro che hanno strumentalizzato e strumentalizzano questa triste vicenda”

Sull’abbattimento dei quattro cavalli avvenuto nei giorni scorsi per mano legale degli esperti veterinari chiamati della ASL di Viterbo, sono state scritte molte cose imprecise, false e che hanno spinto molte persone a rivolgere pesanti minacce di morte al sindaco Alessandro Giulivi e ai suoi familiari.

L’avvocato Paolo Pirani ha depositato questa mattina una dettagliata denuncia querela presso gli organi di polizia nei confronti di tutti coloro che hanno volutamente cercato di strumentalizzare la notizia per colpire il sindaco e l’amministrazione.

Una denuncia nei confronti anche delle associazioni e di coloro che, via social, senza adeguate informazioni, hanno deciso che il sindaco fosse il carnefice di animali che, in realtà, si è cercato di salvare fino all’ultimo.

Nei giorni precedenti il 27 marzo 2024,quattro cavalli vagano liberi nella località Taccone di Sopra, a Tarquinia, creando una situazione di pericolo per la pubblica sicurezza.

I cavalli, di razza baia e del peso approssimativo di 350-400 kg, sono stati avvistati nei pressi dell’uscita autostradale di Monte Romano. La loro presenza in aree trafficate rappresentava un rischio per gli automobilisti e per gli stessi animali.

Il sindaco Alessandro Giulivi veniva informato dagli uomini del Corpo Forestale dei Carabinieri della locale stazione di questa situazione. Successivamente, riceveva per conto della Asl Servizio Veterinario di Viterbo una lettera trasmessa via PEC nella quale veniva invitato ad emettere un documento sindacale di cattura e/o abbattimento.

Dopo aver preventivamente consultato il dottor Marco Perroni e il dirigente dottor Ferrarini del servizio ASL di Viterbo, il sindaco Giulivi provvedeva ad emettere (come previsto per legge) un’ordinanza sindacale che disponeva la cattura in sicurezza dei cavalli con ogni mezzo per tutelare la pubblica incolumità e di evitare ogni tipo di incidente.

L’ordinanza prevedeva due opzioni per la gestione della situazione: la cattura dei cavalli e il trasferimento in un luogo sicuro. O, in extrema ratio, qualora la cattura fosse impossibile o ci fossero situazioni di pericolo imminente per le persone, procedere con l’abbattimento.

Il 27 marzo, per la cattura dei cavalli è stato contattato, su indicazioni della Asl di Viterbo, uno specialista veterinario, esperto di fauna selvatica che ha valutato la situazione e messo in atto un piano di cattura, il quale, entrato in possesso di tutte le autorizzazioni, è arrivato sul luogo il giorno successivo e ha potuto valutare la situazione.

Ha quindi constatato che un cospicuo dispiegamento di forze dell’ordine era già impegnato a trattenere gli animali in un campo agricolo prevenendone, momentaneamente, l’invasione delle carreggiate stradali e autostradali.

In piena autonomia e senza condizionamenti, è stato deciso di tentare la narcosi a distanza anche attraverso l’utilizzo di un drone dotato di idonei strumenti usati in medicina veterinaria.

I cavalli si trovavano al centro del campo, in evidente stato di allerta e atteggiamento di fuga pressoché continuo.

Il primo dardo è stato lanciato con successo nei confronti di un cavallo che è rimasto narcotizzato per un breve lasso di tempo ma non è stato possibile procedere alla sua cattura completa.

Sono risultati vani gli ulteriori tentativi di avvicinamento e somministrazione di farmaci.

Come scritto dall’esperto nella sua relazione conclusiva, “la cattura farmacologica di questi soggetti mediante teleanestesia è piuttosto difficile non esistendo farmaci intramuscolari particolarmente efficaci sui cavalli. Si ricorre quasi sempre ad associazioni di più farmaci e spesso si rendono necessarie più somministrazioni”.

Nel pomeriggio dello stesso giorno le condizioni climatiche avverse (forte vento) hanno ostacolato in modo irrimediabile ogni tentativo di cattura.

Risultando inefficace ogni tentativo di sedazioni, si è proceduto a misure alternative.

Nel frattempo, la Polizia Locale aveva allertato i referenti dell’Università Agraria per trovare un posto idoneo al contenimento degli animali catturati.

Alcuni abili e titolati cavalieri insieme ai loro cavalli hanno tentato inutilmente di avvicinare i quattro esemplari, i quali hanno continuano ad allontanarsi evitando ogni tipo di contatto ravvicinato.

Solo dopo questo ennesimo tentativo è stata dichiarata inefficace la telenarcosi come metodo di contenimento.

Intanto, gli animali si erano portati a ridosso delle strade provinciali Aurelia Bis e Aurelia tratto autostradale ad alto transito veicolare, soprattutto in quelle ore a ridosso dell’esodo delle festività pasquali e per questo ritenuti pericolosi.

A questo punto, gli esperti hanno deciso di procedere al loro abbattimento.

Tutto è avvenuto sotto il costante e vigile controllo del Corpo Forestale dei Carabinieri, della Polizia di Stato e della Polizia Locale.

L’operazione di abbattimento è avvenuta per mano dei veterinari che prima di procedere hanno mostrato alle forze dell’ordine le armi da utilizzare e chiesto di mettere in sicurezza l’intera area per evitare pericoli alle persone.

Alla luce di tutto questo (dimostrabile in modo inconfutabile con corrispondenze ufficiali e relazioni conclusive), il primo cittadino ha deciso di procedere con la denuncia, in sede Penale e Civile, di tutti coloro che in questi giorni hanno continuato, in modo costante, a diffondere false informazioni, formulare accuse infondate e soprattutto scrivere minacce di morte sia sui social che inviati nelle e-mail del Comune di Tarquinia.

Continua a leggere

Cronaca

Asl Viterbo, prende forma la nuova casa di comunità di Bolsena

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 2 minuti

image_pdfimage_print

Prende forma la nuova casa di comunità di Bolsena, i cui lavori, iniziati lo scorso dicembre, e finanziati dall’Unione europea NextGenerationEU, fondi Pnrr, per un importo di circa 1milione e 400mila euro, stanno proseguendo nel rispetto del cronoprogramma iniziale.
 
“Ad oggi – spiega il commissario straordinario della Asl di Viterbo, Egisto Bianconi, impegnato in queste settimane in un tour nella Tuscia in tutte le strutture sanitarie interessate da lavori finanziati con fondi Pnrr – gli interventi realizzati a Bolsena hanno riguardato principalmente le opere di demolizione e di risanamento definitivo di alcune problematiche collegate all’umidità presenti da anni nella struttura. Nei prossimi giorni inizieranno i lavori di ricostruzione degli ambienti e di tracciamento degli impianti. L’obiettivo è ridefinire la struttura, da un punto di vista sanitario, con spazi adeguati e tecnologie idonee per rendere efficienti e accoglienti tutti i servizi e le linee di attività che renderemo operativi presso la nuova casa di comunità”.
 
Il progetto prevede, infatti, la rimodulazione delle aree interne, per adeguarle alle funzioni richieste, e contempla, tra l’altro, la sostituzione dell’intera dotazione tecnologica impiantistica, compreso l’impianto di sollevamento. È prevista anche la sostituzione di tutti gli infissi esterni con tipologia più altamente performante in relazione al contenimento dei consumi energetici.
 
“A meno di una settimana dall’attivazione delle Centrali operative territoriali dei Distretti A, B e C, in funzione presso gli ospedali di Belcolle, Tarquinia e Civita Castellana – conclude Egisto Bianconi – siamo qui a Bolsena e, nei prossimi giorni, saremo a Ronciglione dove sono in corso degli importanti lavori di ristrutturazione, di riqualificazione e di potenziamento complessivo, in previsione della creazione, non solo della casa, ma anche dell’ospedale di comunità. Credo che, a fronte di fondi così cospicui ottenuti dall’azienda dall’Unione Europea, sia doveroso rendicontare puntualmente alla cittadinanza lo stato dell’arte dei cantieri ad oggi aperti nel Viterbese e il processo in corso di definizione e di realizzazione di un nuovo modello sanitario, realmente e fisicamente più vicino ai bisogni di salute espressi dal territorio”.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Privo di virus.www.avast.com



Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti