Red. Cronaca

ROMA – E' stato approvato a maggioranza con 29 voti favorevoli del M5s e 16 contrari dell'opposizione l'assestamento di bilancio di Roma Capitale, la delibera numero 1 del 2016. La deadline era prevista per il 31 luglio. Al termine del voto il presidente dell'Aula Marcello De Vito ha chiuso i lavori. I numeri del documento finanziario, il primo dell'amministrazione Raggi: un saldo di finanza pubblica da 1,8 milioni; 800 milioni di cassa; 200 milioni di spazio di finanza pubblica che, come sottolineato dall'assessore al bilancio Marcello Minennna, "la gestione commissariale per la prima volta non ha concesso al Campidoglio". E ancora 70 milioni le cosiddette 'voci fantasma', ovvero ferme da oltre 3 anni, che Minenna sottoporrà a ulteriore verifica per poi poterle eventualmente rimuovere; 21 milioni pagati da Comune per il lodo Trasporto pubblico locale (Tpl) "che in realtà avrebbe dovuto saldare la gestione commissariale"; 90 milioni le risorse che si prevedono per il salario accessorio nel 2017 e 2018.

Una "manovra molto tecnica" che "non incide su problemi reali". Così Michela Di Biase, capogruppo Pd in Campidoglio in Aula Giulio Cesare parlando dell'assestamento di bilancio. "Noi ce l'abbiamo messa tutta" ma "ci siamo visti bocciare emendamenti uno dopo l'altro. Di Biase ha sottolineato come Minenna abbia annunciato in Aula che "Roma non è in predissesto. Mi fa piacere – ha commentato -. Curioroso che di predissesto avevate parlato voi, esponenti del M5S, anche piuttosto importanti. Ora lei smentisce quello che è stato detto dai Cinque Stelle, ci fa piacere"
   "E' stato approvato un assestamento di bilancio che non dà niente alla città, eccessivamente ragionieristico. Un atto che non risponde nè alle esigenze di decoro, nè alle nuove povertà. A fronte di tante mancanze, è paradossale che l'unico emendamento di giunta presentato ieri e approvato oggi è quello che stanzia 500 mila euro per Unicredit. Grillo, che tuona sempre contro le banche, che ne pensa?". Così Fabrizio Ghera capogruppo FdI in Aula Giulio Cesare.

"L'assestamento del Bilancio del Comune di Roma sarebbe potuta essere la prima occasione istituzionale per dire la verità alla città sull'insostenibilità del piano di rientro ereditato. Sui conti di Roma Capitale continua, infatti, a pesare un debito che inibisce gli interventi necessari alla riqualificazione della città. Il tema, invece, è stato completamente rimosso dalla Giunta e dalla maggioranza". E' quanto ha dichiarato Stefano Fassina sull'assestamento di bilancio di Roma Capitale appena approvato. "Le parole dell'assessore Minenna, inoltre, confermano lo scontro in atto con la gestione commissariale del debito di Roma Capitale (a guida Silvia Scozzese, ndr). Si tratta di un conflitto preoccupante. Abbiamo chiesto in commissione Bilancio di ascoltare il commissario Silvia Scozzese e fare chiarezza in quella sede nell'interesse della città. Riteniamo necessario affrontare in quell'occasione anche il tema della rinegoziazione del mutuo contratto con Cassa Depositi e Presiti che sottrae risorse fondamentali per la città", ha aggiunto Fassina. "Il primo atto della Giunta Raggi sul bilancio capitolino, in sintesi, non tiene conto dei principali nodi della città e allo stesso tempo sottrae risorse a servizi fondamentali come i centri antiviolenza. Per questo lo riteniamo un documento insufficiente", ha concluso Fassina.